Titolo: Da domani mi alzo presto
Autore: Simona Toma
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 17, 90 €
N° di pagine: 239
Trama: Michela ha fatto il grande salto. Dalla sua Piccola Città del Sud è arrivata a Milano piena di entusiasmo e aspettative. L'ha amata da subito e, quando ha trovato impiego in una famosa agenzia pubblicitaria e anche un fidanzato, ha pensato che tutto quello che voleva era esattamente lì e in quel momento. Peccato che ora, dopo nove anni di vita nella metropoli, le tocchi fare ritorno al paesello, senza lavoro e senza fidanzato. A trentasei anni, quasi trentasette, è comprensibile che non l'abbia presa bene. E che si trascini dal letto al divano di casa dei suoi, fumando una sigaretta dietro l'altra e nutrendosi solo di Lexotan, non fa pensare che possa riprendersi in fretta dalla batosta. Per fortuna però ci sono l'inarrestabile cugina Giulia - l'unica in famiglia con uno stipendio fisso, quello che le passa l'ex marito - e una bimbetta di dieci anni sbucata un giorno sul pianerottolo. Sguardo vispo e parlantina sciolta, ma un fardello troppo grande per la sua età, Aurora vive sola con il papà, un bell'uomo schivo e dai modi un po' formali. Sarà lei a riscuotere Michela dal suo torpore e, con la saggezza dei dieci anni, a farle capire che la vita ti regala di continuo nuove occasioni. Basta saperle cogliere.
La recensione:
Le storie che albergano il sentimento e la spensieratezza sono le "dimore" preferite di lettori appassionati e sognatori che, privandosi della coscienza e lasciandosi condurre dal flusso incontenibile di un nuovo viaggio, protetti da tutte le avversità del mondo, arrivano con le parole dall'altra parte. Sdraiata su una morbida poltrona o su un letto un po' troppo ingombrante, in compagnia di una sognatrice lasciata sola nell'immensità di una terra ancora del tutto sconosciuta, eccentrica e romantica, al sicuro nei luoghi in cui posso riconoscermi osservando, talvolta ammaliata e stupita, l'incredibile sete di vita di Michela, appassionata di commedie romantiche e strappalacrime, in cui si sente accolta e protetta, nello spazio luminoso della sua infanzia.
La storia di Michela, racchiusa in meno di trecento pagine in pagine di diario che scandiscono attimi di vite di anime contrite e vagabonde, custodisce nel suo lato semplice e ironico una parte di queste dimore, nelle quali non molti ammettono di sentirsi accolti, ma che sopravvivono nella memoria di chi legge come piccoli dettagli che si stanziano dinanzi al nulla. Si direbbe quasi che, illuminati da una strano fervore, i lettori che riescono a scorgere qualche traccia della loro personalità comprendono che in fondo in storie di questo tipo c'è quasi sempre un fondo di verità e che dalle nostre esperienze talvolta non c'è alcuna via d'uscita.
Forse fu questa stessa saggezza che, nel suo percorso spesso accidentato, illuminò il cammino della giovane Michela e le fece capire di essersi imperdonabilmente smarrita nel labirinto dei suoi stessi sbagli. Forse avrà compreso, nella profonda solitudine di un anima condannata a rivivere in continuazione le ferite del passato, il vero valore di ciò che ha perso e di ciò che avrebbe potuto avere. E' difficile compiere delle scelte quando la luce che irradia il nostro cuore è troppo luminosa persino per noi stessi. Forse, nella sua eccentricità, Alice è stata capace, per un attimo, di ritrovare il senno che un disegno sconosciuto gli aveva strappato fin da sempre.
Tutte queste risposte a domande che non hanno mai avuto una loro natura, così come i suoi segreti, le sue scoperte, i suoi sogni, i suoi desideri svanirono per sempre quando la figura silenziosa di questa ragazza si mosse silenziosa ma incerta entro i limiti del possibile: abbastanza vicina da ascoltare i suoi pensieri - fantasiosi e strambi, spunti di riflessioni dettati da un fato crudele e un po' sadico, e abbastanza lontano da farmi vedere, nel riquadro della finestra del suo mondo tutta esposta a est, predisposizioni o schemi superiori che irrimediabilmente l'allontanano da tutto ciò che la circondano.
Sul finire del mese di Marzo, Michela è stata la mia compagna: da lei ho imparato molto; ho colto nozioni riguardanti l'amore cinico e non romantico e travolgente del tutto nuove e sconosciute e, soprattutto, compreso a fondo cosa voglia dire ignorare gli incauti sussulti del cuore. Scrutandola in ogni sua mossa, scomparendo fra gruppi di anime il cui destino è ancora incerto. Le cui vicende, e quelle dei suoi amici, sono avvolti in una bolla di consuetudine, in stanze luminose o squallide stanze, che allietarono il mio soggiorno come un ospite desiderato da tempo.
Con Michela ho immaginato il destino di una storia che ho visto arrivare, silenziosamente, nel mio e - Reader, con una copertina bellissima ma fuorviante e una protagonista svampita e un po' ingenua, che ha tanto da imparare. Grazie a lei ho potuto accedere nei meandri oscuri del suo cuore, e fatto prendere consapevolezza di come talvolta sia incredibile ciò che ci riserva il destino: fantasticare sulle vite altrui partendo dalla descrizione di un segno, un dettaglio.
Da domani mi alzo presto è un ricettario di ingredienti segreti su ciò che ci riserva talvolta il destino. Idee, supposizioni che tessono una trama che di originale ha ben poco ma che, in una settimana frenetica e stressante, mi ha piacevolmente divertito. Una commedia semplice, leggera e divertente che avrebbe potuto portarmi il più lontano possibile: mangiando, saziandomi di una fame incontenibile che non avrà mai fine.
Valutazione d'inchiostro: 3
Non conosco; peccato il voto basso, ma del resto non tutto merita voto pieno; grazie per la recensione
RispondiEliminaEsatto! Non ogni lettura è uguale a se stessa :P
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