Titolo:
Follia profonda
Autore: Wulf Dorn
Prezzo: 17, 60 €
Casa editrice: Corbaccio
Trama: Un mazzo di bellissime rose rosse senza biglietto. Un
inquietante disegno sotto il tergicristallo dell'auto.. Lo psichiatra Jan
Forstner è l'oggetto delle attenzioni insistenti di una sconosciuta. All'inizio
pensa si tratti semplicemente dei sentimenti innocui di una paziente. Ma quando
un amico giornalista, che stava per fargli delle rivelazioni sconcertanti che
lo riguardano da vicino, viene trovato barbaramente ucciso, Forstner comincia a
temere di essere il bersaglio finale di una pazza omicida. Una stalker che non
si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole. E ciò che vuole è lui,
Jan, per sempre....
La recensione:
L'animo umano vive nascosto e,
quando si spezza, avviene in silenzio. Ma non ci sono schianti ne tintinnii
come la porcellana o il vetro. Solo quando è troppo tardi, si vedono le schegge.
Non bisognerebbe mai girovagare con spensieratezza fra i meandri
più oscuri della mente umana, né - come dicono quei saggi degli psicologi -
avanzare verso un baratro e non scorgere più la luce.
Ma la mente umana è sempre stata per me motivo di grande fascino e
l'occasione di leggere Follia profonda, ennesimo avvincente
thriller di sconvolgente umanità dove ho passato dei bei giorni prima che tutto
finisse e mi congedassi con un <<arrivederci>>, fu irresistibile:
potevo rifocillare il mio spirito con altre letture, opere di autori emergenti
o famosi ancora da leggere e vivere che, per curarmi, avrebbero avuto l'effetto
desiderato. Forse. Si trattava letteralmente di dare una risciacquata al mio
animo. Wulf Dorn, di cui avevo perso completamente le tracce da circa tre mesi,
aveva celebrato con grande fervore il mio apparire nel suo mondo e lo aveva
fatto con una storia sporca e oscura come la notte, deteriorata da un passato
di cui si sa poco e niente, lacerando la mia anima in minuscoli pezzettini.
Nel giro di un anno ho imparato a sentire i reduci di questo tipo
di esperienze, raccontate dettagliatamente con fervore. I temi erano sempre gli
stessi, più o meno. I personaggi, sempre impeccabili, ritratte come anime
dannate che vagano lungo la riva dell'assurdo. Leggere di loro, avvertire la
loro paura scorrere come un brivido sulla pelle, sostanzialmente simile a
quella di un bambino che ha timore dell'Uomo Nero, ha destato il mio fascino.
Eppure, apparire "normali" in un mondo che di normalità ha ben poco,
che gran parte dei lettori avevano giudicato con leggerezza sembravano
accrescere il mio interesse.
Per giunta stavo leggendo una storia il cui tema centrale era lo
stupro, oggi riscoperto e ripresentato in tutte le salse, corrodeva e
annientava lo spirito dello vittime, anche se in minima parte, e questa
<<violenza>> mi aveva incoraggiata ad accettare nuovamente
l'insolito invito di Dorn.
Dorn è un artista che ritrae immagini, figure recise i cui
messaggi senza codice sono verità che salvano. L'unica cosa vera che forse
condurrà alla salvezza. Inquieta, sconcerta, domina sulla scena come una figura
invisibile che sottopone le sue creature a un trattamento speciale, per usare
un eufemismo, che include un esame attento sulla psiche umana. Considerati come
messaggi provenienti da qualche divinità, lunghi percorsi ad ostacoli senza
alcuna possibilità d'uscita.
Le copertine dei suoi romanzi non designano nulla di speciale da
vedere, quando si guarda. Follia profonda, tuttavia, mi ha condotto
fra le vecchie mura di un ospedale psichiatrico. In un mondo tetro, squilibrato
come l'irregolare tic tac di un orologio, circondato da un muro che avanza
verso la distruzione. La disperazione. La follia.
In compagnia di un viaggiatore lasciato solo nell'immensità del
cosmo, in una trama impenetrabile che scivola nei recessi della psiche umana,
ergendo un muro di dubbi, perplessità che inquinano lo spirito.
Identità distorte o bipolari che come animali selvaggi ringhiano e
agognano la libertà; assurde chimere di felicità dove esiste la compassione, il
conforto, l'amore; amori segreti sopiti dal tempo. Un mazzo di rose rosse sul
selciato di casa; un amante segreto di cui non si conosce l'identità;
indelebili ferite dell'anima che ricoprono il nostro cuore ma lo intrappolano
nelle tenebre di una mente inconsapevole e folle.
L'ingegno dell'autore sta nel sprofondare abilmente nel
sotterraneo buio della psiche umana di cui non si trovano limiti, non si
conosce la fine e che forse non dà alcuna speranza di sopravvivenza. Ci invita
a percorrere questa ennesima storia avvicinandoci a tentoni verso suoni, voci
confusi. Qualunque cosa, qualunque sia la voce che sussurra il nostro cuore,
che ci porta dritto all'isolamento. Alla solitudine.
Capitoli che scorrono velocemente da indurci a confondere la
realtà con la fantasia che, tra un colpo di scena e un'altro, un'indagine
sconvolgente e rivelazioni macabre, racchiude un impasto di pensieri, sogni,
speranze, delusioni, sospesi nell'aria stagnante impossibili da annullare del
tutto, in tutto il loro incredibile terrore. La vera identità di un amante
segreto, recisa come una linea di demarcazione.
In una manciata di giorni, Follia profonda ha
sconvolto del tutto il mio universo personale. E, stupefacente, spontaneo,
oscuro, è un altalena di gesti sconsiderati e folli che tormentano il nostro
animo di paura, angoscia crescente. Il flusso sinuoso della storia scorre,
silenziosamente, in un paesaggio famigliare di cui, qualche mese fa, avevo
fatto perdere spontaneamente le mie tracce in cui spicca la figura evanescente
di un uomo solo e quasi incompreso che cammina inconsapevolmente senza fermarsi
lungo il tragitto della morte.
- Bisogna sempre portare alla
luce la verità, anche se bisogna fare la vittima. Perché è nostro dovere
combattere la menzogna a questo mondo.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Complimenti per la profondità della tua recensione...Non ho mai letto nulla di Dorn nonostante io abbia nella mia libreria un paio di suoi lavori...Devo rimediare assolutamente!
RispondiEliminaGrazie mille, Cuore! :) Dorn è davvero molto bravo :) Fammi sapere, quando leggerai qualcosa di suo :)
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