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giovedì, giugno 30, 2016

Gocce d'inchiostro: Ricordati di amare - Rachel Van Dycken

Titolo: Ricordati di amare
Autore: Rachel Van Dyken
Casa editrice: Nord
Prezzo: 16,40 €
N° di pagine: 357
Trama: Una maschera che Gabe si è cucito addosso per nascondere la verità al mondo, lo stesso mondo che un tempo lo adorava come un idolo e che adesso, se scoprisse il suo segreto, lo trascinerebbe nel fango. E tutto per un unico, terribile errore che ha distrutto ciò che aveva di più caro. Dilaniato dal rimpianto e dal senso di colpa, Gabe è convinto di non avere più diritto di essere felice. Almeno finché non incontra Saylor. Sorriso innocente e luminosi occhi azzurri, Saylor è la classica brava ragazza cui di solito basta un'occhiata per capire che Gabe è un poco di buono dal quale è meglio stare alla larga. Invece lei è la sola in grado di leggere nel suo cuore. E a credere che meriti una seconda occasione. Ma l'amore che li lega darà a Gabe la forza necessaria per ricominciare o trascinerà anche Saylor nell'abisso?

 La recensione:

«Le persone passano la vita a giustificare ogni loro scelta... combattono sempre per le cose
sbagliate, finché non si trovano davanti al naso quelle giuste. Ed è allora che le scelte
diventano importanti. Perché, alla fin fine, noi siamo creature abitudinarie. Per cui magari
vogliamo pure fare la scelta giusta, ma poi facciamo quella sbagliata, perché siamo abituati a
ragionare così. È una vera tragedia. Ma in fondo è la vita stessa a essere una tragedia, non
trovi?»

La complessità stessa dei miei sentimenti consolidò con la certezza di trovarmi sulla soglia di un teatro di emozioni sfavillanti, sorprendenti e di passioni sopite dal tempo dai quali la scrittura per l'autrice, Rachel Van Dycken, fu un ancora di salvezza. Aprirsi a dismisura, non sentirsi più sola, dove l'anima di chi scrive sembra combaciare perfettamente con quella di chi legge. Quale racconto romantico avrebbe mai potuto serbarmi questo nuovo appuntamento della serie Ruth? Una curiosità sfrenata e selvaggia mi aveva spinto a fiondarmi fra le pagine come se non ci fosse un domani - una fame alimentare m'indusse a divorare il romanzo in pochissimo tempo -, e sebbene la violenza di quest'altra storia non fosse poi così dissimile a quella precedente, ciò non mi impedì di provare stranissime e piacevolissime sensazioni. Con Ricordati di amare non ho avvertito le stesse emozioni che il primo volume, Ricordati di sognare, aveva sortito così bene. Eppure mi ha permesso di trascorrere qualche giorno in compagnia di nuovi e vecchi personaggi, prima di dedicarmi ad altro, in qualche posto lontano in cui avrei ricordato di Gabe e Saylor come un immagine nitida e ben definita.
Era sbagliato origliare impunemente per sentire la vita di persone che non esistono? Era sbagliato sbirciare senza ritegno nel loro cuore e alle loro spalle per seguirne i movimenti? Rivedere Kiersten e Wes era stata una gioia, ma non potei negare di aver esagerato con l'entusiasmo per evitare di essere sopraffatta dalle più crude delle consapevolezze. E subito dopo avevo finto mi soddisfacesse leggere una storia che non gli appartenesse, rassegnata mi ero sottratta al loro caloroso abbraccio, e quando fui nuovamente sola potei vedere quello che realmente avevo davanti. Nella mia testa il paragrafo iniziale di un nuovo racconto pervaso di vita vera stava formulandosi. A Kiersten e Wes dovevo dargli un arrivederci...per il momento!
La malattia della solitudine che aveva cominciato a manifestarsi solo dopo; il sogno sperato e poi realizzato, lento e purificatore di una coppia d'innamorati che era avvolto in una cortina di dubbi, misteri, tutto questo si era concluso troppo in fretta. La storia di Wes e Kiersten, poi, aveva introdotto  nella storia personaggi essenziali, forse fin troppo veri, con un principio di tenebra, e nonostante la curiosità per questa nuova storia che mi si offriva, non dubitai che Ricordati di amare mi avrebbe trascinato in un luogo in cui non sarei mai più voluta tornare indietro.

La verità sul toccare il fondo? A volte bisogna
sbatterci la testa contro per capire che la strada giusta è quella che risale, non quella per cui si
deve iniziare a scavare.»

La storia di Wes e Kiersten riecheggiava dentro i miei pensieri, continuando a danzare oscenamente, come un demone tipografico, estratta dal cilindro di una giovane esordiente i cui ricordi e nozioni di una vita passata non sono altro che sprazzi di una realtà concerne alla nostra. Un frutto dolcissimo dal retrogusto amaro.
Naturalmente in presenza di Saylor e Gabe non ho fatto menzione dell'esistenza di tutto questo, ma soprattutto non feci mai menzione delle sensazioni particolari, delicate e profonde che, come inquietanti slanci del corpo, mi permisero di vedere la bellezza di ogni cosa.
Ho letto Ricordati di amare divorata da un ardente curiosità, ferma in mezzo al nulla, non mancando di percepire all'istante i sentimenti contrastanti presenti nel mio cuore. Qualcosa di irriducibilmente orribile, di medico anzi, minacciava la felicità di due giovani ragazzi ed io sapevo che, come con Kiersten e Wes, avrebbero riempito il mio animo di una dolcezza triste. Era evidente che doveva trattarsi dell'ennesima storia a sfondo drammatico che l'autrice si portava dentro, e che aveva riversato discretamente e delicatamente in quel contenitore imperfetto che è la scrittura.
Sono stati questi i pensieri che mi hanno assillato durante il corso della lettura e che, come un osservatrice attenta e scrupolosa, ho visto da lontano. Privandomi della coscienza, lasciandomi condurre dal flusso incontenibile di un nuovo sentimento, protetta da tutte le avversità del mondo. Sdraiata su una morbida poltrona o su un letto spoglio, in compagnia di una viaggiatrice lasciata sola nell'immensità di una terra ancora del tutto sconosciuta, sognatrice, avventata, romantica, ingenua, al sicuro nei luoghi in cui posso riconoscermi, osservando dal davanzale del mio mondo la sua vita.
Ricordati di amare, richiamo costante al passato, ad affetti sopiti dal tempo, è l'ennesima esaltazione del sentimento amoroso che, nella sua semplicità, non ci chiede di essere ricordato, ma di essere amato. Si direbbe quasi che, inebriati dalla magia della sua essenza, ho potuto scorgere qualche traccia di me comprendendo come in fondo in storie di questo tipo c'è quasi sempre un fondo di verità e che dall'esperienze talvolta non c'è alcuna via d'uscita. Nella profonda solitudine di anime condannate a inseguire meramente la felicità, Saylor e Gabe hanno colto il vero valore di ciò che hanno e di ciò che avrebbero potuto avere. Compiendo delle scelte quando la luce che irradiava il loro cuore è stata persino troppo luminosa per loro stessi.
In un periodo intenso ed estremamente laborioso, Gabe e Saylor sono stati miei amici da cui ho potuto interpretare il linguaggio segreto del loro amore e, soprattutto, compreso a fondo cosa voglia dire ignorare gli incauti sussulti del cuore. Scrutandoli in ogni loro mossa, scomparendo fra gruppi di anime il cui destino è ancora incerto. Le cui vicende, e quelle dei loro amici, sono avvolti in una bolla di consuetudine, in stanze luminose o squallide stanze, che allietarono il mio soggiorno come un ospite desiderato da tempo.
La storia di Ricordati di amare l'ho vista silenziosamente arrivare nel mio e-Reader, con una copertina che dice tutto e niente, protagonisti cui avrei preferito avessero un po' più di spessore, ma che mi hanno dato molto. Con loro ho potuto accedere nei meandri oscuri del loro cuore, e fatto prendere consapevolezza di come talvolta sia incredibile ciò che ci riserva la vita: talvolta splendida e sana, talvolta marcia.
Una storia il cui sapore è davvero agro, intessuta mediante una trama che ha vasti echi ai ricordi che l'autrice conserva nella soffitta impolverata della sua coscienza e che, in questi giorni di fine giugno, mi ha piacevolmente soddisfatta. Una tragi/commedia semplice, genuina, romantica, a tratti strappalacrime che mi ha concesso di ascoltare la storia di due giovani innamorati che, dopo tanto tempo, troveranno un loro posto nel mondo. Prigioniera, inerme, a cui non ho saputo resistere.

«A volte, se stringi troppo a te la persona che ami, finisci col soffocarla. Si può amare qualcuno
così tanto da perdere se stessi. E il rischio è proprio questo: non abbandonarsi all’amore, ma
perdere se stessi. Perché cosa succede se le cose vanno male? Che di te resta solo un guscio
vuoto. Non hai più niente.

Valutazione d'inchiostro: 3 e mezzo

2 commenti:

  1. Recensione sentita di una serie che non conoscevo e che custodirò per momenti in cui avrò voglia di leggere una storia d'amore

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