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venerdì, dicembre 16, 2016

Blog Tour Natalizio. 24 libri a Natale: Il tredicesimo dono - Joanne Huist Smith

Abbracciare con  grande entusiasmo proposte letterarie pur di interpretare il modo in cui è vista la realtà circostante da un Io completamente diverso dal mio è sempre stato per me motivo di grande fascino. Proprio per questo motivo ho deciso di partecipare con immenso piacere all'iniziativa indetta dalla mia amica di letture, Claudia, che, nel suo piccolo angolino virtuale (qui) è una fonte inesauribile di sorprese e opportunità. Ad un passo dalla vigilia di Natale, dal cenone, e dal consueto scambio dei regali, quest'oggi un post particolare che conferma la mia partecipazione a questo bellissimo evento. Ventiquattro libri, ventiquattro caselline, ventiquattro tappe diverse in altrettanto ventiquattro blog diversi che, per caso o per scelta, sono stati protagonisti di un viaggio letterario che non avrà mai fine perché continua oltre pagine e pagine zeppe di Sogni e inchiostro ;)
Restando fedele a queste piccole tappe, in questo freddo e pungente venerdì di metà dicembre, è giunto anche il mio turno di svelare quale romanzo cela la 16° casellina. Quale appassionante, realistica, profonda storia abbia scandito attimi di una vita non più uguale a se stessa e che, inconsapevolmente, ha funto agli effetti collaterali dell'inadeguatezza e dell'insoddisfazione in cui mi sono sentita vittima in questo ultimo periodo.

Titolo: Il tredicesimo dono
Autore: Joanne Huist Smith
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 14, 90 €
N° di pagine: 166
Trama: "Mamma, abbiamo perso l'autobus." È la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre, e Joanne viene svegliata improvvisamente dai suoi tre figli in tremendo ritardo per la scuola. Ancora non sanno che quel giorno la loro vita sta per cambiare per sempre. Mentre di corsa escono di casa, qualcosa li blocca d'un tratto sulla porta: all'ingresso, con un grande fiocco, una splendida stella di Natale. Chi può averla portata lì? Il bigliettino che l'accompagna è firmato, misteriosamente, "I vostri cari amici". Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne distrattamente passa oltre: è ancora recente la morte di Rick, suo marito, e vorrebbe solo che queste feste passassero il prima possibile. Troppi i ricordi, troppo il dolore. Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. Sembra quasi che stiano tornando a essere una vera famiglia. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l'albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni. Quello di cui non vorrà mai più fare a meno, e il cui segreto ha scelto di condividere con i suoi lettori...

La recensione:

Uno dei doni più grandi che tutti possiedono è la capacità di donare. Non serve essere facoltosi. La compassione e un cuore buono sono tutto ciò che serve.

Un dono natalizio è talvolta ripristino di speranze e desideri ormai perduti se visto da una giusta prospettiva, nel giusto periodo dell'anno. Affinché rifocilli l'anima, indipendentemente da ciò che ci ha riservato la vita. Il ricevente sconosciuto lo guarda con trepidante attesa per scorgerne le attrattive. Troppo luminosa quella stanza per non vedere gli addobbi natalizi e le luci soffuse espandersi verso l'alto sul soffitto; troppo in tema sulla stagione la luminosità dei microscopici fiocchi che si posano con delicatezza sul freddo pavimento di cemento; troppo freddo perché la neve non si depositi sui davanzali delle finestre. C'e una bicicletta, tuttavia; abbandonata sul selciato di casa, anche se per il momento costituisce l'attrattiva principale. Sottile, piacevolmente posta sotto un tappeto di neve.
Dalla mia prospettiva, questa piccola immagine sembra evocativa ma distante. Ma da quel poco che riesco a vedere posso scorgere chiaramente l'attività che vi ferve. Sono ormai completamente priva di volontà e, come un sogno breve e senza senso, una rapida discesa mi porta alla vita che sta appassendo nella quiete mattutina. Nel più assoluto silenzio in una casetta che ha smesso di pompare ossigeno, su uno sfondo grigio e arido di colori invernali. Netti e recisi.
Nelle sue viscere, raggomitolata su un divano vecchio e malandato, la sagoma minuta di una figura umana, la cui immagine sembra trasmettermi un senso di tristezza interiore. Avanzando a poco a poco, mi accorgo che si tratta di una sconosciuta: questa figura evanescente, con lo sguardo colmo di un indicibile tristezza, immersa nelle sue riflessioni. Sparsi in mezzo al nulla, nei primi raggi del mattino, talmente palpabili che, quando lei li lascia trapelare, sembra di viverli in prima persona. La fronte aggrottata, il naso perennemente umido, lacrime che rigano un viso non più giovane ricordando il marito morto, lacerano il cuore. Indugiano in una piccola parte del mio essere prima di evaporare al sole.
Un amore perduto e mai più ritrovato; un abbraccio che riscalda un cuore freddo ma pulsante; una donna che finge di stare bene ma che in realtà è il fantasma di se stessa. Immagini che, al di là di ogni significato, possiedono una bellezza straordinaria e racchiudono una profondità assoluta e originale.           Colmano il cuore d'infinita tristezza e annebbiano le pupille di pozzanghere cristalline. Inaspettato. Improvviso, La tredicesima storia è un romanzo che ha tanto di famigliare. Aspira ogni microscopica particella di felicità - ormai deturpata dal tempo -, esigendo una crudele vendetta in cambio di qualcosa e, su uno spazio freddo ma famigliare, mi ha gettato fra le braccia di una famiglia di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. Una nave senza ancora, trasportata qua e là dalla corrente, coperta da una cortina di vapore che fa vedere poco e niente. La mente rallenta pian piano e poi si ferma, giunge all'epilogo di una favola d'amore che, raccontata nuovamente, permette al flusso dei ricordi di prendere vita. Gelosamente racchiuso nel cuore di un fantoccio animato che infuoca e lambisce il suo animo.
In prossimità delle feste, in una serata dall'aria fredda e mite, la Smith mi ha impartito una lezione di vita che, esplorandola strato dopo strato, ha strappato dolcemente le sottili membrane che avvolgono il cuore umano. Possiede un ché di nascosto come il narratore della storia, che percependo la presenza del lettore instaura un genere d'intimità che lo mette subito a suo agio, e riavvolgendo la pellicola della vita della protagonista all'indietro come un nastro, mette a nudo una parte della sua anima percorrendo un percorso formativo ed evolutivo e creando una sorta di relazione fra autore e lettore fatta esclusivamente di parole. Attraverso il suo sguardo, il lettore vede e comprende sviluppi e riflessioni. Assiste a un lungo esame sulla vita, sulla perdita e, ascoltando i dolci sussulti del cuore, riconosce la capacità del romanzo di spiegare cosa significhi perdere una persona amata.
Ero convinta che questa storia, solitaria e famigliare, continuasse a fluttuare in silenzio nei recessi della mia coscienza per qualche tempo: due amanti che non riescono a smettere di amarsi ne di dirsi addio; due stelle scintillanti e fulgide che attraversano la coltre della notte, danzando l'una accanto all'altra nel buio. Tra quotidianità e malessere. Il tredicesimo dono, al contrario, non è niente di tutto questo. Per certi versi, nulla che possa paragonarlo a qualcosa di memorabile, ma modernissimo, triste, reale. Un racconto sulla vita e la morte; momenti di serenità ormai persi; luoghi in cui si vorrebbe trascorrere l'eternità. La gioia dei doni come simbolo di coesione ai sensi di colpi. Si riproduce mediante una lunga reminescenza, inondando i corridoi luminosi di una giovane che scopre come a volte l'amore può tramutarsi in condanna. Genera sconforto e sofferenza, ruotando come minuscole particelle in un fondale nero.
Questo libro è del marito dell'autrice. E' il marito dell'autrice. Mia nonna materna in ogni forma e sfaccettatura, ogni singolo essere che non può più recitare la sua parte nel palcoscenico artificiale della vita. E' un romanzo che ci parla di dolore, di morte; cicatrici che si attenuano ma che non se ne andranno mai veramente. Una sorta di arrivederci alle occasioni perdute che fa riflettere, lascia un po' d'amaro in bocca e che parla di un amore puro che porta dritto alla tristezza, all'abbandono. Parla di un padre e un coniuge ancora giovane, della beata speranza di poter, un giorno, riabbracciare la sua famiglia che, con candore e ingenuità, ha rievocato in me brutti ricordi. Una promessa ad un'idea utopica, nata dal desiderio collettivo di una famiglia straziata costruita sull'amore.
Il tredicesimo dono è un fatto di cronaca impregnato di una drammaticità logorante: un corso accelerato sulla mortalità. Particolare. Introspettivo. Disarmante. Un cuore suicida e masochista che, nonostante desidera quello che non può avere, riprenderà a battere.

A volte vale proprio la pena di fare un regalo.

Valutazione d'inchiostro: 3 e mezzo

"Non c'è regalo più bello al mondo di un gesto d'amore capace di scaldarci il cuore".
Il tredicesimo dono è uno di questi 😊



Ringraziando, ancora una volta, Claudia, per la disponibilità e amicizia, vi abbraccio e vi saluto invitandovi ad aprire la nuova casellina nel salotto letterario di Ilcolore dei libri il cui protagonista, sono certa, non potrà non trascendere nello sconfinato mondo dell'immaginazione.

16 commenti:

  1. Ho amato questo libro! Una lettura che mi ha scaldato il cuore <3

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  2. No che trama carina ♡.♡
    Finisce di corsa in WishList ♡

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  3. Ma che bella iniziativa! Non l'avevo mica vista!! Comunque, la recensione del libro mi è piaciuta molto...peccato non aver tempo per leggerlo in questi giorni, sembrerebbe proprio appropriato!! :)

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    1. Grazie, Nik! Diciamo che è il romanzo più adatto per questo periodo 😊😊

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  4. Bellissimo è nella mia WL dall'anno scorso e spero di leggerlo al più presto 💕

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  5. Come prevedevo la tua recensione è bellissima.
    Questo libro mi è piaciuto moltissimo ed è perfettamente adatto a questo periodo

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