Titolo:
La mappa del cielo
Autore:
Felix J. Palma
Prezzo:
19 €
Casa
editrice: Castelvecchi
N°
di pagine: 651
Trama: È l'estate del 1835, un'estate caldissima. Un
uomo annuncia al mondo di avere scoperto che la Luna è abitata da unicorni,
uomini pipistrello e altre fantastiche creature. In breve, quest'affermazione
si rivela essere semplicemente una colossale presa in giro, ma nonostante tutto
in molti continuano a credere che possa esistere realmente vita extraterrestre
sulle stelle. Settanta anni più tardi, Emma Harlow, bisnipote dell'autore della
clamorosa beffa, vive nell'alta società newyorkese convinta di essere immune
all'amore. E, di fronte alle avances sempre più insistenti del milionario
Montgomery Gilmore, arriverà a dichiarare di poter amare soltanto colui che al
pari del suo bisnonno riuscirà a convincere il mondo intero che non siamo soli
nell'universo. Per questo, se il suo ricco pretendente vuole davvero il suo
amore, dovrà riuscire a riprodurre l'invasione marziana descritta ne La guerra
dei mondi di H.G. Wells. Emma però non può immaginare che per Gilmore nulla è
davvero impossibile, e così i marziani invaderanno la Terra, anche se questa
volta sarà per amore...
La recensione:
Ed
è finito. Così com'è iniziato. L'epilogo, scenari epici suggestivi e
sconcertanti - ideati con raffinatezza e sontuosità -, periodi per nulla semplici ma che l'autore intreccia alla perfezione.
Una storia che non possiede nulla di speciale ma che è il vero ritratto di una
forte passione sopita da anni. Poi l'ennesimo straordinario sogno
partito con il magnifico La mappa del
tempo mi ha cullato per un po' di tempo è svanito come nebbia.
Una
storia ambiziosa in cui non si riesce a distinguere fra finzione e realtà, che
prende vita pian piano come la costruzione di un origami. Reca il presagio di
una rapida corsa capace di infuocare gli animi di chiunque. Suscita nel lettore
un empatia naturale, risvegliando zone assopite nel fondo della sua coscienza.
Trascina in un luogo meraviglioso impossibile da descrivere, con la tangibilità
di alcune immagini: un vecchio scrittore, solo e disilluso, che vaga
inconsapevolmente lungo la riva dell'assurdo; una mappa segreta la cui aura
lucente illumina di una luce biancastra l'anima di chiunque la tocchi; un
acquario deserto di notte, zeppo di pesci invisibili e immaginari che ruotano
silenziosi tra gli alberi senza dar segno di volersi fermare. In un epoca di
magnifica bellezza in cui realtà e fantasia si mescolano in un'unica
accozzaglia, che l'autore riesce magistralmente a evocare e che vibra di
potenzialità simbolica.
Seguiamo
di pari passo le vicende del mio amico faccia da uccello, Wells, e del suo
acerrimo nemico Gillian Murray e della loro ingarbugliata avventura in cui
risulta difficile credere che, in un mondo labirintico e convulso, i cuori di
questi due giovani avessero conservato intatto le loro ostilità anche a
distanza di qualche anno.
La
barriera frangivento che scinde il mondo di là con quello di qua si estende
cristallina senza rivelare la propria presenza. Quasi assente, essa si estende
silenziosa come una miriade di spiriti radunati che raccontano bisbigliando la
loro storia, invocando l'arrivo di molti altri spiriti, molte altre storie. Due
giovani pieni di desideri, che hanno da sempre preservato la beata speranza di
poter un giorno ricongiungersi. Una storia che ha un ché d'inquietante e
misterioso, come una farfalla ferma che, improvvisamente, si sveglia e svolazza
spaventata nell'aria. Ci parla di viaggi nel tempo e di piccoli esseri provenienti
da tutt'altro pianeta che continuano a galleggiare fino all'ultimo in una
piscina piena di misteri e punti interrogativi.
La mappa del
cielo, secondo straordinario e
stupefacente quadro di un giovane autore spagnolo che trascina il lettore in un
mondo in cui si fondono realtà e finzione, è quel genere di opera la cui
lettura è stata quasi come un sogno tranquillo ma emozionante, intrigante,
profondo, benefico, durato cinque intensissimi giorni e giunto dopo una sfilza
di letture di vario genere. Un altro
tassello che compone il ciclo di romanzi che s'intrecciano nell'universo
letterario di Palma i cui personaggi e fili argomentativi gettano tra loro ponti
narrativi e tematici, sebbene ciascuno di essi offra una storia indipendente e
chiusa a se stessa.
Una storia a
tratti realista, sentimentale e seducente che è una nostalgica rievocazione del
passato, costantemente punteggiato da riferimenti letterari che ne accentuano
il tono elegiaco. Il titolo è un omaggio a Wells e alla sua celeberrima opera, La macchina del tempo, nonché rivisitazione di un’epoca
irrecuperabile, che scivola nel passato, dove c’è gente controllata da un
Leader, le informazioni sono limitate, i misteri s'infittiscono e, sin
dall’inizio, non si riesce a distinguere fra finzione e realtà. Il meccanismo
del mondo funziona come di consueto: le cicale cantano, le nuvole fluttuano nel
cielo, il fruscio delle fronde degli alberi, sembra di percepire, in questo
ripetersi senza cambiamenti del mondo, una nota di particolare freschezza.
Qualcosa che non lo fa sembrare come un romanzo. Piuttosto il mondo reale,
pieno di smagliature, anticlimax e difformità. Una realtà metafisica in cui si
provano dolori, sofferenze. In cui anche la morte cui si va incontro è vera.
Poggia più sulle
descrizioni dettagliate, possibili e precise delle cose che il lettore non
s'immaginerebbe neanche, come quello del concetto delle creature aliene. Funge
da anticorpo come una sorta di strada che unisce due binari, due tangenti
parallele che ignorano la possibilità di potersi toccare; è venato da una
strana e singolare cupezza che, ai più sensibili, potrebbe recare un po' di
sofferenza emotiva. Cattura l'attenzione del lettore per la sensibilità per cui
è amalgamato alla storia e per il suo modo di tradurla in termini
riconoscibili, in cui diviene sempre più forte e presente l'esigenza
dell'autore di esplorare la zona dei sentimenti. E', inoltre, evidente come la
sintonia tra l’autore e la sua ispirazione si rispecchi nei personaggi, che si
rispecchiano perfettamente nei personaggi. Marionette tratteggiate nitidamente
che, con la loro oscurità, la loro malinconia, la loro vita riescono a
catturare tutto ciò che li circonda. Giovani pieni di desideri, solitari, che
hanno in comune profonde ferite dell'anima, che convivono con un vuoto
insopprimibile e portano avanti una battaglia senza fine.
La mappa del
cielo è un complesso, immane lavoro di
riferimenti incrociati su un tema particolarmente noto nella produzione
letteraria. Leggendolo con passione, facendosi avvolgere dalla storia, si ha la
sensazione che non si tratti più di un semplice libro, ma che si espanda oltre
le pagine verso la realtà, trasformandola, come se una popolazione di alieni
comparisse attorno a noi. Una trama calcolata a tavolino e dipanata con
meticolosità nell'alternarsi dei capitoli, che svolgono il racconto seguendo
alternativamente i protagonisti e facendo vedere poco per volta le ragioni del
loro accostamento. Più precisa e penetrante, più accurata nei dettagli che
ricca nella sostanza, e una fantasia costruttrice che vince sulla profondità
del tema trattato.
Un romanzo che è
stato protagonista di pomeriggi freddi e solitari, un opera il cui ritmo imprevedibile
e ricco di ombre ha lasciato dietro di se uno spazio vuoto che aveva la forma
di una persona.
Valutazione
d'inchiostro: 4 e mezzo
Ciao Gresi, una storia molto curiosa! Buon anno :-)
RispondiEliminaBuon anno anche a te, cara Ariel! 😊
EliminaQuesti autori spagnoli riescono sempre a regalare sorprese! Segnato nella lista per il 2017, buon anno :D
RispondiEliminaTi assicuro che non te ne pentirai, se dovessi leggerlo!
EliminaBuon anno :D
Ciao Gresi, buon anno!
RispondiEliminaLa trama mi ispira troppo e le tue parole mi hanno fatto già immergere nella magia della storia. Ho segnato il titolo, voglio assolutamente leggerlo *_*
Buon anno anche a te, Maria!
EliminaÈ il secondo volume di una trilogia, il cui ultimo romanzo - a quanto so - dovrebbe essere pubblicato quest'anno 😊 Ti assicuro che, se lo leggerai, ne rimarrai affascinata! 😊😍