La
prima recensione dell'anno è come l'inizio di un nuovo viaggio. Sogni,
pianificazioni, speranze che, come un abbraccio, si incontrano nella linea di
demarcazione fra vecchio e nuovo. Come con altri romanzi, anche Incantesimo è
stato protagonista di un viaggio particolare. A bordo di un treno
sferragliante che mi ha trascinata rapidamente sulla riva opposta, artificio
ordinato la cui presenza sul mondo non ha prodotto necessariamente l'effetto
sperato.
Districando
un'invisibile tela di magia e avventura, vi racconto come questa storia non ha
perforato completamente il mio animo. Tuttavia considerato la sua lettura come
un meritato colpo di fortuna. Un opportunità che, in un modo o nell'altro, mi
ha allontanata dalla routine, come un piccolo dettaglio che si staglia nel
nulla.
Titolo:
Incantesimo
Autore:
Rachel Hawkins
Prezzo:
9, 90€
Casa
editrice: Newton Compton
N° di
pagine: 253
Trama: Sophie Mercer è una ragazza di sedici anni molto particolare.
Da tre anni, infatti, ha scoperto di essere una strega: un potere che ha
ereditato dal padre e dalla nonna, ma che non sa ancora gestire. Dopo che il
suo primo incantesimo durante il ballo scolastico ha causato dei danni e
portato grande scompiglio, la madre ha deciso di spedirla alla Hecate Hall, una
scuola per ragazzi "speciali", i Prodigium, dove eccentrici
insegnanti faranno in modo che gli adolescenti imparino a usare i poteri con
discrezione e soprattutto lontano dagli occhi dei normali, che potrebbero far
loro del male. I suoi compagni sono dei tipi strani: mutaforma, streghe, fate,
licantropi e vampiri. Per Sophie è difficile ambientarsi: le altre streghe come
lei sono superficiali e viziate, se non crudeli e ambiziose, poi si prende una
cotta per un giovane stregone irraggiungibile, mentre un fantasma la perseguita
e la sua nuova compagna di stanza è la ragazza più odiata e temuta di tutta la
scuola. Come se non bastasse, una misteriosa creatura sta attaccando gli
studenti, lasciando due piccoli fori sul collo delle sue vittime, e la prima a
essere sospettata è ovviamente la sua amica Jenna. Ma per Sophie le minacce non
sono finite: scoprirà ben presto che un'organizzazione segreta e potentissima,
L'Occhio di Dio, presente ovunque, vuole eliminare dalla faccia della terra
tutti i Prodigium, mentre il Consiglio la sorveglia. Forse perché lei è la
prima della lista?
La
recensione:
Accogliere
il 2017 con la lettura di un romanzo alquanto semplice, ma che non mi ha
appassionato completamente ha lasciato un retrogusto agrodolce nel mio animo,
ma dato che Incantesimo dà il via a un nuovo ciclo di
avventure, e lamentarmi per il resto dei giorni con la consapevolezza di aver
accolto qualcosa di terribilmente lontano che, in maniera veramente assurda, a
stento ho creduto esistesse, come sicuramente avrei fatto se avessi letto
qualcos'altro, la viaggiatrice d'inchiostro che si dimena e agogna la libertà
ha deciso di accantonarlo in quell'angolo della sua mente dove nasconde tutte
le storie delle quali non si sente particolarmente orgogliosa di aver vissuto,
e proseguire impettita questo viaggio come se di Sophie e della sua intricata
vita avesse ascoltato il battito senza alcun intervento.
Non
poter perdersi completamente nella pianura infinita di parole e inchiostro che
per qualche giorno mi hanno tenuta prigioniera, in un luogo così vicino al
nostro ma così lontano dalla landa deserta in cui solitamente sprofondo e che
adorna la mia vita, si è rivelato un gesto più romantico che utile, e una volta
terminato questo primo volume decisi che oramai era giunto il momento di
indirizzare i miei interessi su altro.
Eppure,
se decidessi di prolungare nel mondo di Sophie la mia permanenza per qualche
altro minuto, il tempo necessario per chiarire le idee e scrivere una
recensione di senso compiuto, bussando con energia raddoppiata alle porte del
mio animo, ho raccolto strane ed inquietanti consapevolezze.
Il
mondo aveva acquisito una struttura irreale, le cose cominciavano ad acquisire
significato, tutto mi sembrava allo stesso tempo famigliare e irriconoscibile.
La magia galleggiava nell'aria e la fantasia che abita nei libri era solo la
mera trascrizione di fatti vissuti dall'autrice. Mi venne in mente, dunque, che
questa mole detta realtà - così ostile e sgradevole a mostrarsi - non mi aveva
dato un attimo di tregua, e che un rosario di ostacoli aveva condotto Sophie in
un luogo straordinario, fra le vecchie grigia mura di un istituto logoro.
Piccola grande combattente, determinata a non essere trascinata da un'esistenza
scandalosamente banale.
Grazie
a una piccola challange, indetta da uno o più blogger, non ho esitato a
considerare la lettura di Incantesimo come un meritato colpo
di fortuna, in quanto la trama appariva ai miei occhi come una proposta
piuttosto allettante, un opportunità per vagare felice, con lo sguardo acceso
da una strana vertigine. Inebriata dalla consapevolezza che quello che stavo
vivendo fosse un posto simile al Paradiso.
Adagiata
sulla mia poltrona di pelle preferita, ho letto e considerato la storia della
giovane Sophie come una sorta di talismano che mi avrebbe allontanano dai
brutti pensieri. E, anche se ancora sconosciuto, dato inizio a un nuovo cielo
di persecuzione. Beneficio agli effetti collaterali di una vita che lentamente
sta perdendo lucentezza.
Una
giovane professoressa americana aveva distillato sulla carta le oscurità che
avvolgono l'anima della sua figlia d'inchiostro. Una donna posseduta dal veleno
della creazione artistica, proiettato sulla carta con qualche lacuna, ha
acconsentito a mettersi da parte, raccontandoci la storia di una ragazza comune
che, idolo per molte adolescenti, sarebbe giunta ai lettori di ogni paese con i
quali sarebbero stati ricompensati e allietati dalla sua presenza.
Addentrandomi fra i vicoli della sua esistenza ho accolto anch'io la storia di
questa stramba ragazza, affinando l'arte di fuggire da me stessa, volando
lontano, mentre il guscio di carne nel quale mi trovo spesso imprigionata
restava sdraiato su un morbido letto.
Come
un sole caldo che lentamente si affaccia sul mondo, ho visto questa storia
alzarsi forse troppo repentinamente, quando la cittadella della mia coscienza
era ancora ignara della sua comparsa, nel perforare con passi da intrusa nella
sabbia del tempo, nella quale ho visto vagare e camminare liberi qualunque
passante. Una fitta nebbia aveva sporcato il mondo di ogni cosa. Era come se in
questo romanzo una spruzzata di colori sgargianti avesse frantumato un disegno
non ancora perfetto, colando sulla tela in modo da non poter rendere
impossibile distinguere la realtà dalla finzione.
Non
avessi mai letto non avrei avuto niente da dire, da confidare; niente su cui
riflettere o da cui trarre beneficio. Con Incantesimo ho visto
qualcosa di "nuovo", ho avuto la possibilità di parlare di personaggi
che inevitabilmente sono divenuti manichini di carta, che sebbene non mi abbia
riempito di emozioni, ho avuto come la sensazione di essere separata dal mio
corpo. Inducendomi a guardare e contemplare me stessa e tutto ciò che mi
circondava, da un'insolita tribuna al confine fra spazio e tempo, dall'altro
lato della realtà. Fate birichine, licantropi avvenenti, vampiri assetati di
sangue, e qualche piccola scomoda oscurità aveva sporcato la mia sventurata
anima sin dal momento che avevo messo piede a Hecate Hall.
La
voce dell'autrice, così debole ma penetrante, ha rimbombato contro le pareti
spoglie del mio animo, producendo un baccano esilarante e travolgente, come una
specie di sortilegio che evoca un mondo dal quale sono stata ospite per qualche
giorno. Un mondo che disgraziatamente non ho potuto sentire mio, ma che non
sospettavo potesse nascondere un certo fascino.
Pian
piano, volgendo le spalle a tutto, ho accolto la storia di Sophie tracciando un
sentiero su un mondo, in un altro posto e in un altro tempo, in cui era
nascosta la chiave che ha aperto la porta di tutti i suoi segreti. Segreti che
dilaniano l'anima, e che avvolgono le sue fragili membra, ripescati in qualche
piccola e oscura cavità. L'ho sorpresa nel momento in cui la sua vita era stata
posta dinanzi a un bivio, in un incontro che l'avrebbe condannata o salvata.
Danzando in un teatrino zeppo di fantocci, che tuttavia non hanno una loro
importanza, ma che restano sullo sfondo come piccole figure.
In una
realtà parallela in cui la magia prosciugherà in modo gradevole e spietato ogni
cosa, ho interpretato e letto questa storia pensando che al suo interno ci
fosse racchiuso la magia di cui io necessito per sopportare la mia esistenza.
Quando leggo necessito di sognare, ho bisogno di credere nei miraggi, al falso
e all'irreale, di credere che la mia vita sia qualcosa in più della miserabile
e ostile realtà che mi asfissia. La Hawkins non è stata in questo caso una
sarta sufficientemente abile da collezionare illusioni su misura per lettori
disincantati, come la sottoscritta. Tuttavia, con questo romanzo d'esordio, ho
avuto modo di fantasticare, svelando la bellezza di un mondo ancora spoglio,
molto meno bello di quello che i miei occhi mi avevano mostrato.
Un
paradiso disgraziatamente mancato, nel quale tuttavia ho potuto rifugiarmi da
ogni amarezza terrena, senza dovermi privare del libero arbitrio, senza dover
rispettare assurde norme.
Valutazione
d'inchiostro: 3
Thank you for sharing and happy Holidays!
RispondiEliminaI`m following ur blog with a great pleasure via GFC
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Sunny Eri: beauty experience
Thanks for visiting! I countered with pleasure :)
EliminaMi dispiace che non ti sia piaciuto, è una sensazione triste quando noi lettori veniamo delusi. Forse per essere un Y.A. è leggermente diverso, ce ne sono alcuni che ho letto self molto carini! ;)
RispondiEliminaP.S. Ho appena aperto nel mio blog una sezione per affiliazioni.. se ti interessa passa da me! :) Inoltre sto cercando collaborazione per un gruppo fb di lettori, se ti interessa non esitare a contattarmi! :)
Ilaria
Già! Non è stata una lettura particolarmente entusiasmante, ma mi ha trascinato via dalla routine 😊😊
EliminaGrazie, comunque!!
Passo subito 😊😊
Questa triologia la trovavo ovunque per un certo periodo che mi sono decisa a volerla leggere, però c'è sempre qualcosa che mi frena...
RispondiEliminaottima analisi come sempre, bravissima Gresi
Grazie, Susy! A me non mi ha entusiasmato particolarmente, lo confesso... Ma non mi è sembrato nemmeno così brutto da bocciarlo 😊😊
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