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mercoledì, febbraio 28, 2018

Gocce d'inchiostro: La lettera - Kathryn Hughes

A volte mi capita di imbattermi in romanzi in cui sento che il legame che instauro, durante il periodo della sua lettura, non è solo onorifico; simbolizza anche quello fra me e l'autrice, i suoi personaggi, tra il mondo della fantascienza e quello della realtà. Il lettore moderno beve di un certo tipo di credenze, non rinnegando per nessun motivo ciò che sente ne che gli appartiene. Cosa succede dunque quando per un momento questo filo, questa magia che si respira nell'aria si spezza?
Devo sedermi alla scrivania per scrivere tutto ciò che mi passa per la testa, se voglio sopravvivere a questo brusco attacco; la Hughes ha scritto un romanzo che, a mio avviso, avrebbe potuto essere annientante, pieno di rivelazioni sconcertanti se, soprattutto, inzuppato d'amore; con La lettera l'autrice si affaccia nella narrativa contemporanea giustificando e spiegando tutte le azioni che costrinsero Tina ad agire in un certo qual modo. Intossicandoci dagli effetti imminenti della realtà, parlando liberamente, a getto continuo, senza quel qualcosa di più che alla fine rende il romanzo semplicemente una bella e profonda lettura. Una trama che non intimidisce come credevo, ma in cui il cuore prende una strada tutta sua.

Titolo: La lettera
Autore: Kathryn Hughes
Casa editrice: Nord
Prezzo: 16, 60 €
N° di pagine: 348
Trama: Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che vende per beneficienza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera che risale al settembre 1939. E che non è mai stata spedita. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l'uomo che nella lettera implora il suo perdono? Qual è la storia che li unisce? E che ne è stato di loro? Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina una ragione di vita, l'unico modo per sfuggire a un marito violento e a un'esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Con  una passione e un coraggio che non sapeva neppure di avere, Tina inizia quindi a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati dal sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per cambiare. Per vivere, finalmente. Perché sa che aggrapparsi a quel ricordo significa non arrendersi, sfidare il destino, scommettere sulla propria felicità. E che non è mai troppo tardi per perdonare. Soprattutto se stessi.

La recensione:
Le figure di carta con cui mi sono circondata in questi ultimi giorni di febbraio adesso se ne sono andate. Io sono seduta da sola nella mia stanza, dinanzi al computer. La Hughes è approdata fra gli scaffali strapieni della mia libreria con una storia in cui le parole volano via nel momento in cui vengono pronunciate, ma indelebili sulla carta. Hanno danzato nel giardino illuminato dalla luna e, assieme a Tina, Rick, Chrissie, Billy, realizzato un disegno alquanto semplice ma simbolico in cui lo stato d'animo ha oscillato perennemente fra il sensibile e il romantico. La bellezza della parola scritta infatti qui perpetua nel tempo, fra gli spazi del mondo, di cui La lettera è un meraviglioso scrigno magico in cui vi è custodita una commedia drammatica e romantica travestita da dramma.
Per Tina, ragazza fragile ma determinata, la lavanderia dove lavora è il posto per gridare il dolore, la rabbia, l'odio che sono tutti incarnati e rappresentati nel suo unico e falso amore, Rick, il cui temperamento violento ha germinato in lei il terrore e la morte. Mi confessò che lei non aveva immaginato tutto questo. Il potere dell'amore, dove era nascosto? Il potere magico dell'appartenersi, quella meravigliosa sensazione di cadere di cui i poeti romantici osannano così bene, dov'era finito? La Hughes, abile lettrice di anime, ha saputo come agire per rendere evidente la frustrazione e il senso di solitudine e sconforto che invadono il cuore di Tina come una pesante coltre nera, ed è quanto io ho visto cimentandomi in una storia profondamente sentita proprio come questa. Penso che nessuno come lei stessa possa condividere i suoi sentimenti, e la Hughes ha realizzato così bene questo senso di forte disagio estrapolando, dalle soglie del tempo, una bella e incantevole storia d'amore in cui ogni donna in età da marito può specchiarsi. Mediante una semplice e ingiallita lettera ha voluto gridarci le sue forti emozioni suscitando fervore ed estasi nella gente. Niente frasi prolisse. Niente che ha appesantito la lettura. Sintonia, magnetismo, mediante la rappresentazione di forti stati emotivi. Non un palcoscenico fisso, ma un trampolino di lancio in mezzo al pubblico.
Mentre scrivo tutto questo, mi domando se ho ragione nel pensare che nella storia realizzata dall'autrice c'è un briciolo di verità, o se piuttosto non c'è possibilità di sentire o vedere donne in difficoltà, disgrazie che popolano le nostre pagine quotidiane che nessun romanzo può restituirci. La lettera a questo proposito è una storia realistica che, da lettrice semplice e romantica, non ho rinnegato. Piuttosto ne ho accarezzato l'anima squarciata, solitaria, producendo una recensione che spero ha rievocato in buona parte alcune delle scene più salienti.
La sua copertina è semplice e simbolica, come la foglia disegnata in primo piano. La narrazione è fluida, a tratti evocativa. Per Chrissie, certamente, non sarà stato facile vivere un amore difficile e contrastato. L'atto dell'amarsi è un processo che avviene spasmodicamente e con grande fatica. E' potente. E' in perenne conflitto con un mondo che molti immaginano semplice, fantasioso e poco realistico. La sua intensità è quasi terrificante.
Nel periodo in cui ho sentito come mia la storia che l'autrice si porta dentro, sono stata stimolata da una congrega di donne apparentemente forti ma fragili a vivere la letteratura come valvola di sfogo in cui ho potuto trovarvi respiro, rifugio e, verso la fine, anche un certo senso di conforto.
Kathryn Hughes ha scritto della solitudine dei suoi personaggi come qualcosa di terrorizzante, ed usando il linguaggio del cuore ha dipanato una storia che non si distanzia poi molto dalle altre storie del genere, contribuendo però ad alimentare il mio interesse e presto a proseguire le vicende di Tina con il secondo volume.
Essenziale è stato sentire parole che non sono cadute nel vuoto, ma che mi hanno accolta in un mondo per ricevermi, un mondo senza pareti, con effimeri lampi d'azione che altri non sono che piccoli pezzi di cristalli in cui è riflesso il temperamento di ognuno dei personaggi.
Una lettera come battesimo magico che unisce il mondo del presente dal mondo del passato. Un romanzo che non possiede nulla di speciale, ma in cui il destino - così potente e talvolta crudele - mi ha messa in mezzo a una strada di cui ancora non conosco la fine. Un avventura per certi aspetti entusiasmante, emozionante, con un intensa raccolta di ricordi, fatti, episodi estrapolati dalla risacca disomogenea del tempo di cui le lettere, la lettera in questo caso, lo dimostrano.
Una narrazione ricca, feconda e fluida in cui non ci si può perdere ne fare a meno di ascoltare, a pensare che tutto ciò è rientrato nei miei schemi, soddisfatta da ciò che ho visto, delle informazioni e delle rivelazioni che hanno accarezzato la mia anima così bene.
Valutazione d'inchiostro: 4

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, conosco il romanzo, non l'ho letto, ma non ti nascondo che mi sembra una bella lettura: le tue parole poi me lo hanno confermato!

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  2. Ciao Gresi.
    Di questo libro ho letto solo parole positive e la tua recensione mi conferma che dovrò leggerlo prima o poi

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  3. Ciao Gresi ❤
    Ho letto La lettera un po' di tempo fa e mi era piaciuto davvero moltissimo. Una storia davvero ricca e toccante, in più lo stile dell'autrice la fa risultare molto scorrevole e intrigante, da leggere tutta d'un fiato.

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    1. Ciao, Silvia! Sono d'accordo con te ☺☺ una lettura davvero molto bella e intrigante. Prossimamente leggerò il seguito ☺☺

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