Certi
romanzi, certe graphic novel, si rivelano più efficaci ed efficienti di quel
che credo, striminziti ma di forte impatto il cui contenuto scaturisce quasi
sempre un guazzabuglio di sensazioni. Non sono avvezza a questa tipologia di
<< romanzi >>, ma da quant’è che sul mio salotto virtuale sono
approdati le storie di Zerocalcare, questa tipologia di storie mi affascinano
particolarmente, costruendo intorno a me un muro di falsi miti e apparenze da
cui mi piace circondarmi. Queste letture brevi, veloci, fungono da antidoto nel
sollevare l’anima da pesi o tormenti insormontabili, per usare un eufemismo,
facendo nient’altro che regalarti una storia a cui inevitabilmente si presta
una certa attenzione. Che essa possa o non possa riposare senza posa nel tuo spirito,
è un altro paio di maniche. Ma quello che amo di queste graphic novel è che
scorrono sul tuo corpo come l’acqua cheta, fredda, ti intirizziscono le membra
e ti cullano in forme sofisticate di bellezza e amore. È stato il caso de Il
settimo splendore e dei primi due << racconti >> di Alice Oseman,
amatissima da molte adolescenti, sconosciuta sino a qualche tempo fa con una
storia che non mi diceva ancora niente. Eppure, la vita è imprevedibile, e quel
viso che apparentemente sembrava brutto e infantile, ecco divenire bellissimo,
bellissimo nell’aver studiato per una manciata di ore. Due storie
apparentemente semplici e similari, ma diverse che parlano di ragazzi, di
figure recise dal tempo di cui il Destino è l’unico artefice.
Titolo: Il settimo
splendore
Autori: Leonardo Favia e Ennio Buffi
Casa editrice: Bao
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 124
Trama: A volte non fare gli stessi errori dei propri genitori è questione di
vita o di morte. Senza la madre ad accompagnarlo, per Modi Parigi è un luogo
nuovo, meno familiare, meno accogliente. Forse però è lui che non si sente
veramente a casa in nessun luogo, ormai. E più si avvicina alla verità, meno è
sicuro di volerla sapere.
La recensione:
Un bacio lieve sulla guancia
e un caldo sorriso. Un moto irruento di sensazioni altalenanti che mi
travolsero, nel momento in cui questa graphic novel approdò nel mio cerchio
personale. Riporre nero su bianco ciò che una lettura di questo tipo sortisce è
davvero difficile, non tanto quanto nel poter raccontare attraverso immagini
parole che hanno una sua importanza quanto nell’aver consegnato alle soglie del
tempo una storia semplice, quasi banale che disputa l’insana e irrefrenabile
lotta del potere che talvolta esercita il Destino sulla nostra vita. Queste pagine,
ricche di significato, colori vivaci e accesi, riempiono i componenti di quelle
fasi cruciali e individuali in cui ho potuto riconoscermi con annessi amici,
passioni, sogni intrappolati in un cassetto, che non solo centellinano una
serie di incontri/scontri ma ti inducono ad affrontare il tutto con una marcia
in più di quel che credevamo. A parte il dolore di ferite ancora aperte e
sanguinanti, non c’è niente di eclatante o particolare quando si legge di vita.
Gli autori di questa graphic novel, tuttavia, esprimono la stranezza di certe
forme non seguendo quel processo catartico cui solitamente inducono ai
personaggi di comprendere se stessi e il mondo circostante, bensì seguendo
tutto ciò che sarebbe avvenuto in campo. Non sarebbe importata la sua frequenza
o costanza. L’importante era saper cogliere ogni aspetto, e man mano gli eventi
si arricchivano di situazioni ricordi che si credevano perduti acquisirono
maggior vigore.
Il settimo splendore è una
di quelle short commedy che termina così come inizia, ma che accresce la smania
di conoscenza e potere che certe immagini, certe frasi sortiscono da una
lettura avvincente e vivace. Alla fine facciamo parte della stessa sfera
terrestre, siamo tutti esseri imperfetti che camminano in questa landa desolata
chiedendo nient’altro che un briciolo di comprensione in cui non è importante
chi vincerà, chi riuscirà a farlo prima o dopo, ma combattere. Anche nel
momento in cui tutto sembra prendere fuoco, anche quando ogni cosa sembra
prendere senso o significato: una piccola isola che in un momento imprecisato
si accese di colore e si trasformò in un simbolico scontro all’ultimo sangue
fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Valutazione d’inchiostro: 4
🌺🌺🌺🌺🌺
Titolo:
Hearpstopper 1
Autore:
Alice Oseman
Casa
editrice: Bao
Prezzo:
17 €
N°
di pagine: 288
Trama:
Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai incontrati.. fino
al giorno in cui si trovano seduti l’uno accanto all’altro. Diventano subito
amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick, anche se pensa di
non avere alcuna possibilità. Ma l’amore è sempre sorprendente, e anche se Nick
si scopre attratto da Charlie. Molto più di quanto entrambi potessero
immaginare.
La recensione:
Mai una parola quando si
tratta di amore. Checchè esso sia etero, omosessuale, bisessuale o di
qualsisivoglia, non bisogna giudicare ne accrescere un certo astio su forme di
amore di cui molti potrebbero non comprendere. Alice Oseman, in questa
bellissima graphic novel, descrive una storia dolcissima e pura che relaziona
due adolescenti comuni, dalla vita comune e tendenzialmente piatta alle prese
con le prime cotte, le prime relazioni sociali, le prime esperienze, e non alza
mai il gomito dove avrebbe potuto ma tiene saldi alla sua lettura esplicando
semplicemente quella che è la vera anima del romanzo: l’amore. L’amore
semplice, intimo, profondo, confidenziale che nonostante non preveda come
protagonisti un uomo e una donna non censura alcunchè se non sbottona elementi,
sciorina situazioni che sortiscono una certa tenerezza, scaldono il cuore,
infervorano l’animo abbandonandosi con loro, Charlie e Nick, allenandoci ad
essere sinceri, coinvolgenti, aperti a qualunque loro pensiero, a farsi vedere
in loro compagnia partecipando dal preludio del loro dolce amore sino alla fine
del secondo capitolo. La strana esperienza di ritrovarsi dinanzi una storia che
avesse come protagonisti adolescenti omosessuali, coraggiosi e testardi a
perseguire un sogno incomprensibile, intersecano ambizioni letterarie e sociali
di cui ancora ci si trastulla nel loro compimento. Personalmente, amo leggere
di amore in qualunque salsa, che si trattino di adolescenti o uomini dalla vita
dissoluta e solitaria, non ha mai avuto una certa importanza. Toccano ed
attizzano il mio animo, con svariati principi di amore e dialogo, il cui
risultato è stato a mio avviso piuttosto ottimale. Da lettrice sognatrice e
romantica confido quasi sempre nella realizzazione di forme di vita che
comportino alla felicità, alla tranquillità spirituale, che sebbene uniscono
svariati elementi ti inducono a ritrovarti impelagata in vicende in cui si confida
segretamente nella realizzazione dei più fiorenti propositi. Così com’è
accaduto a Nick e Charlie, ritratti in questa storia con tutt’altra verve
adolescenziale i cui rapporti si intensifica giorno dopo giorno, pagina dopo
pagina, che segretamente ti inducono ad aprire il tuo cuore e bearsi della
bellezza che talvolta la vita ci riserva.
La Oseman scrive mediante
questi disegni tutto questo, raccontando qualcosa che solo in pochi hanno
scritto sino adesso, riportando in queste pagine qualcosa che in un certo senso
ti rende una persona diversa, migliore, cristallina, una persona che non
giudica ma accetta qualunque forma di amore, anche quella più impensabile.
Valutazione
d’inchiostro: 5
🌺🌺🌺🌺🌺
Titolo:
Hearpstopper 2
Autore:
Alice Oseman
Casa
editrice: Bao
Prezzo:
17 €
N°
di pagine: 384
Trama:
Nick e Charlie sono grandi amici. Nick sa che Charlie è gay, e Charlie è sicuro
che Nick non lo sia. Ma l’amore percorre strade inaspettate, e Nick scoprirà
parecchie cose sui suoi amici, sulla sua famiglia e su se stesso.
La recensione:
Quella narrata in queste
pagine è una storia dolce, sofisticata che scalda il cuore. Alice Oseman
racconta qualcosa di non trascendentale o eclatante, piuttosto una storia
sofisticata, biricchina, semplice e travolgente che in fondo inorgoglisce
chiunque, abbatte e valica qualunque barriera o corazza, e nulla lo dimostrano
pagine intere di disegni, parole o frasi gettate alla rinfusa. Per pura
combinazione il Fato mi aveva messo di fronte all’opportunità di girare attorno
a questo splendido e straordinario cortometraggio, un adattamento muto i cui
dialoghi avvengono esclusivamente nella mia testa, quella di una storia d’amore
fra due adolescenti che contrasta qualunque forma d’esistenza. In una manciata
di ore fu così che giunsi all’ennesimo capitolo finale, e non ci sarebbe stato
niente di strano se avessi pazientato. Ma con questa storia è davvero
difficile. Tutt’ora, mentre ripongo queste poche righe, smanio dalla voglia di
leggere il terzo e ultimo volume, ma non posso farlo perché materialmente non
lo possiedo e sto chiamando a me qualunque forza benigna mi aiuti a distrarmi a
non compiere qualche gesto brusco o improvviso.
E’ assurdo constatare come
un romanzo a cui non avrei concesso nemmeno un’occhiata, in pochissimo tempo
non ha solo sfiorato la mia anima ma l’ha travolta così bene da lasciarmi
smarrita, tramortita. L’amore solitario, quello comprensibile solo dalla
persona amata, mosso da principi morali senza alcun fondamento teorico che
attacchino o critichino alcunchè, ricostruisce il tutto mediante una narrazione
semplice ma di forte impatto che ti induce a guardarti dentro, a non giudicare
il prossimo dal basso fino all’alto, anche se purtroppo talvolta è ancora così,
riprendendo il concetto d’amore ed esaminandolo con un tocco spiccatamente
femminile. La resistenza passiva non basta, prima o poi saremmo arrivati a una
lotta impari e impuri. Heartstopper non tralascia nulla di ciò, ed ecco perché Charlie
e Mike si amano. Ecco perché il pubblico, io medesima, li ama.
Valutazione d’inchiostro: 5
Sembrano ottime storie, grazie per le recensioni
RispondiEliminaA te :)
Elimina