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lunedì, ottobre 04, 2021

Gocce d'inchiostro: La casa del gigante - Elizabeth McCracken

Non c’è ragione di giudicare un romanzo dalla sua copertina. Chiunque, checchè si tratti di un libro o di una persona, non dovrebbe lasciarsi influenzare dalle apparenze. Come? Non giudicando nell’immediato, ma conoscendo. Scandagliando qualunque confine del possibile. Mi rendo conto che scrivere queste poche righe potrebbe apparire ambiguo, imprecisato, specie nel giudicare un romanzo come quello che vi presento quest’oggi, e qui potete poi giudicare voi stessi se trovarlo ideale o concerne ai vostri gusti o al contrario preferite starne alla larga. Nel mio caso, la lettura di questo piccolo romanzetto fu quell’espediente per riconoscere come quando fu pubblicato questa storia mi attirò come un magnete. Lo sentì sussurrare dalla mensola di una libreria strapiena, ma il momento non era mai quello adatto. E il momento avvenne quando meno me lo sarei aspettata, semplicemente nella scoperta di me stessa e della consapevolezza del mondo più accorta e attenta. Come anche in questo caso, alla fine quel genere di lettura che mi ha tenuta compagnia per qualche giorno, e che ha allietato un periodo estremamente frenetico. Non divenendo quella certezza cui aspiravo, ma un semplice passatempo. L’autrice però ci impartisce un messaggio molto dolce, un significato che le sue pagine non riescono a nascondere così bene in cui la stessa vita è insegnante, ci aiuta a capire chi siamo e perché la conoscenza avviene in primis da noi stessi, dalle deduzioni, dalle percezioni. Chiarendo come certe questioni, specie se dettate dal cuore, non dovrebbero passare in secondo piano.




Titolo: La casa del gigante
Autore: Elizabeth McCracken
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 320
Trama: Cape Cod, 1950. Peggy Cort, bibliotecaria di venticinque anni, è convinta che l’amore e la vita l’abbiano messa da parte. Fino al giorno in cui James Carlson Sweatt, un ragazzino di undici anni di altezza e dimensioni smisurate che è la leggenda grottesca del paese, entra in biblioteca e le chiede un libro su come si fa a diventare maghi. Da allora la solitaria esistenza di Peggy non sarà più la stessa: dall’incrontro sboccerà un’amicizia singolare. James è l’unico che può capirla, e mentre lui cresce a dismisura anche il cuore di lei e la passione che lo alimenta diventano sempre più forti.


La recensione:

 

Quando si è sommersi da qualcosa, è più facile dissolversi e sparire del tutto rispetto a quando ci si dissecca lentamente.

 

Da bambina i libri erano per me mondi sconosciuti. Quella carta bianca, stampata, quell’inchiostro rovesciato che profuma ancora di fresco, non erano così indispensabili come adesso e solo quando fui più grande divennero quella forma di sostentamento di cui adesso non riesco più a fare a meno. Non c’è bisogno di grandi parole per dire che, certi amori, quando arrivano, ti colgono alla sprovvista. Credevo che tale situazione accadesse con questo piccolo romanzo, ma al di là di semplici sorrisi di circostanza, ha rifiutato qualunque intervento di amore o slanci di affetto. Perché sin dal primo momento in cui vi misi piede non avvertì quel senso di calore, completezza che generalmente certi romanzi trasmettono dal primo sguardo.
Fu così che sul finire di un mese statico ma afoso, lasciai la mia stanza e respirai a pieni polmoni l’aria satura di storie di un ragazzino, un gigante, di cui ama cibarsi, in cui ho immaginato avrei lasciato segni del mio passaggio arrivando dove esattamente desideravo arrivare: dritto dritto al suo cuore. Il tono era piuttosto quieto e sereno. Il profumo dei libri che piacciono tanto a James invase le mie narici che si mescolò alla nebbia mettendo un velo di vicinanza fra me e le figure ritratte in queste pagine. Ma solo per poco tempo, prima che la generale malinconia che grava tutt’attorno, la mancanza di pathos  non conciliano con l’idea di trarre una storia che ti induca a scoprire la bellezza delle cose, riconoscendo se stessi, la bontà dei sentimenti umani, aspetti invisibili che in poco tempo divennero visibili.
Il gracchiare petulante della sua autrice, e poi dell’interminabile latrale di un povero ragazzo a cui è stato riservato un Destino crudele e inconcepibile, assieme alla magia dei libri non mi indussero a nutrire sentimenti forti e inviolabili. C’è un gran sentimento di pace in questa lenta processione dei protagonisti nella luce ancora incerta di una storia che mi sfilò dinanzi agli occhi come una sagoma bianca, solitaria e silenziosa.
Quella di  La casa del gigante è una bellina celebrazione dell'amicizia, dell'amore e dei sogni che non si è impressa nella mia mente, con prepotenza e impetuosità, poiché il romanzo non è portatore di speranza e ottimismo, ma  la raffigurazione perfetta delle gesta di una donna triste e determinata, la cui missione è quella di risiedere al capezzale del suo amato James finchè morte non li separi. la cui unica colpa risiederà  nell'aver sepolto facilmente un passato che, in poco tempo tornerà  nuovamente a bussare alla sua porta. Scovare la propria identità riesumando dal passato cose che sapeva di aver dimenticato. Ricordi, alcuni dei quali duri da sopportare, ma perlopiù belli e piacevoli. Un uomo fragile e timoroso del senso della vita e del tempo, che non sa cosa aspettarsi dal futuro. Se morire affianco alla persona amata oppure in solitudine, pregando Dio.
Bramavo d'immergermi al più presto fra le sue pagine. Affiancare la protagonista in questo lungo viaggio, che speravo potesse essere avvincente o entusiasmante e, soprattutto, scoprire quali fossero le vere ragioni che spinsero questa donna tranquilla inglese, percorrere chilometri e chilometri di strada, pur di rivedere un vecchio e caro amico.
Fra le vecchie mura della mia casa e il rumore sincopato della tastiera del computer, sembra assurdo pensare come questa storia non mi fosse in realtà del tutto sconosciuta, poiché richiama altre storie, quella di un romanzo che lessi qualche anno fa.
Con ambientazioni non sempre dettagliate e un finale un pò troppo frettoloso e scontato, particolarità dello stile dell'autrice sta nel fatto che, gran parte dell'inizio di ogni capitolo, risulta dedicato alla descrizione di un libro o un personaggio. Informazioni su quella che è la linfa vitale per James e sulle persone, che incontrerà lungo la sua strada, saranno disseminati nel romanzo a intervalli regolari al fine di rendere lo stesso James, non più come il protagonista indiscusso della storia, ma come uno spettatore della vita altrui. Piuttosto semplice, ma lontano da quel genere di storia la cui potenza potesse elevarsi nella notte, valicando qualunque confine, qualunque barriera.

Valutazione d’inchiostro: 3

2 commenti: