All'autrice nonché creatrice di questo blog, di questo
piccolo angolo di Paradiso mancato, sarebbe piaciuto vivere nel mondo che
narrano i romanzi, un mondo rinchiuso in un sortilegio di ricordi che restano
intatti nella nebbia del tempo, nel quale esiste una specie di morale proibita
che perpetua il ricordo di autori conosciuti e non a proprio vantaggio, e nel
quale i lettori più coraggiosi che hanno avuto l'ardire di farlo alla fine
hanno visto eclissarsi qualunque ipotetica remissione, condannandoli a vivere
all'ingrata maniera degli uomini comuni. Cibandosi nient’altro che di carta e
inchiostro. E << fortunatamente >> il mondo in cui abito è così.
Nel mondo in cui abito tutto è permesso, o almeno così mi piace pensare, e non
credo di sbagliarmi, poiché dopo qualche anno che questo spazio personale è in
vita in cui parlo perlopiù di me stessa, porto con me segreti che non mi
appartengono, scrivo lunghe e forse inutili recensioni senza che amici,
parenti, sospettassero della cosa, e addirittura credendo che la ragazza timida
e insicura che c’era in me non vedesse mai la luce.
Non quindi i classici auguri di buon anno, ma l’occasione perfetta per rivelare cosa significa per me un nuovo anno letterario. Vivere in nuove epoche, quelle del passato, smaltire la pila di libri che riposa silenziosamente da qualche tempo, ma soprattutto rileggere quei romanzi il cui ricordo è svanito dalla mia memoria. Nonostante bisogna pagare il prezzo di estraniarsi dal mondo, nonostante bisogna inerpicarsi su cime ripide di montagne invalicabili. Perché senza sarei completamente persa, avvinta ad una vita sempre uguale a se stessa. Accarezzando, carpendo o scrutando ogni cosa, balsamo contro gli effetti collaterali della realtà, vi auguro un buon anno ma soprattutto innumerevoli sbornie letterarie.
Ottimo post
RispondiEliminaGrazie 🤗🤗
EliminaBuon anno, Gresi, e che sia ricco di splendide letture :-)
RispondiEliminaAltrettanto 🤗❤️
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