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sabato, gennaio 01, 2022

Slanci del cuore: una dichiarazione d'amore alla letteratura, auguri e nuovi progetti

All'autrice nonché creatrice di questo blog, di questo piccolo angolo di Paradiso mancato, sarebbe piaciuto vivere nel mondo che narrano i romanzi, un mondo rinchiuso in un sortilegio di ricordi che restano intatti nella nebbia del tempo, nel quale esiste una specie di morale proibita che perpetua il ricordo di autori conosciuti e non a proprio vantaggio, e nel quale i lettori più coraggiosi che hanno avuto l'ardire di farlo alla fine hanno visto eclissarsi qualunque ipotetica remissione, condannandoli a vivere all'ingrata maniera degli uomini comuni. Cibandosi nient’altro che di carta e inchiostro. E << fortunatamente >> il mondo in cui abito è così. Nel mondo in cui abito tutto è permesso, o almeno così mi piace pensare, e non credo di sbagliarmi, poiché dopo qualche anno che questo spazio personale è in vita in cui parlo perlopiù di me stessa, porto con me segreti che non mi appartengono, scrivo lunghe e forse inutili recensioni senza che amici, parenti, sospettassero della cosa, e addirittura credendo che la ragazza timida e insicura che c’era in me non vedesse mai la luce.


Questo è stato il motivo scatenante per cui in questo grigio pomeriggio di inizio gennaio, fra cenoni e giri di valzer, ho immaginato firmare in uno squarcio del mondo il mio più caldo augurio di buon anno. Quasi sempre assorta per le strade di città che forse non vedrò mai, metropoli grandi e orgogliose che da sempre destano il mio fascino, inerpicandomi giù per qualche collina, finché lo spirito del Natale e del nuovo anno si congiungesse al mio.
La storia che mi porto dentro, ha come inizio una degna conclusione del 2021. Le letture sono state numerose, le sorprese inimmaginabili, perché il disegno creato nel 2020 era un'alleanza di sforzo e illusione che in questo 2021 avrebbe decretato definitivamente il suo posto nel mondo. Una pagina bianca del mio diario personale le cui virtù sono irrimediabilmente state macchiate se qualcuno mi avesse spianato la strada. Ma il bello del vivere è questo. In una traversata solitaria di parole labirintiche ho così letto quasi duecento libri, conosciuto autori cui non avrei degnato nemmeno uno sguardo, letto molti più classici di quel che pensavo di possedere, a cui mi sono aggrappata pur di scoprire chi e cosa sono veramente, affinando quella forza e quel coraggio che riposava silenziosamente ma che ora è in bella mostra. La letteratura, perciò, la linfa vitale della vita di una lettrice qualunque, sarà una costante imprescindibile della mia anima mediante cui giorno dopo giorno mi premuro a lanciare messaggi d’amore. Perché leggere non è una pratica raffazzonata e noiosa, un vilupo di parole stampate su carta. Leggere è un caos fantasmagorico di un giro di vite che inconsapevolmente noi lettori rubiamo, conserviamo e poi perpetuiamo fra anime evanescenti il cui spirito è simile al mio.
Non quindi i classici auguri di buon anno, ma l’occasione perfetta per rivelare cosa significa per me un nuovo anno letterario. Vivere in nuove epoche, quelle del passato, smaltire la pila di libri che riposa silenziosamente da qualche tempo, ma soprattutto rileggere quei romanzi il cui ricordo è svanito dalla mia memoria. Nonostante bisogna pagare il prezzo di estraniarsi dal mondo, nonostante bisogna inerpicarsi su cime ripide di montagne invalicabili. Perché senza sarei completamente persa, avvinta ad una vita sempre uguale a se stessa. Accarezzando, carpendo o scrutando ogni cosa, balsamo contro gli effetti collaterali della realtà, vi auguro un buon anno ma soprattutto innumerevoli sbornie letterarie.

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