Non sono mai sicura di
sapere o conoscere cosa vado incontro, quando decido di abbracciare la proposta
di leggere il romanzo di un autore emergente. E quand’anche, va detto che sino
a qualche anno fa passavo diversi giorni a dedicare del tempo a queste <<
figure >> sconosciute del panorama letterario ma il solo leggerli per me
suscitava parvenze di originalità. Il Caso però questa volta ha voluto che, nel
mentre scorrazzavo da un salotto letterario a un altro, da una brughiera
incolta a un fatiscente ed oscuro castello, non avevo minimamente considerato
la possibilità che avrei potuto tastare nuovamente questo terreno. La sua
autrice era una voce che avevo ascoltato all’inizio del mese di gennaio del
2021, mediante la partecipazione di un GDL, e quando mi giunse la proposta di
leggere questa seconda fatica letteraria dell’autrice non ci pensai due volte. Anche
se la sua lettura fu procrastinata per qualche settimana, ma priva di impegni, in
concomitanza delle ferie, fui davvero contenta di tornare in un luogo, a
percorrere un sentiero, quasi a passo di corsa.
Perciò indugiare più di tanto sarebbe
stato inutile, allontanarmi dalla mia vita, per restarne sconcertata o basita a
seconda dei casi. In una nuova travolgente avventura, accanto a gruppi di angeli
e vendicatori, la mia mente scelse per me il da farsi. Ero così incuriosita da
non poter permettermi di perdere questa seconda avventura. E sfruttando qualche
pomeriggio all'insegna della solitudine ho potuto così sfruttare questi momenti
per bearmi, ancora una volta della compagnia di Annachiara.
Titolo: L’oracolo dei mondi. La distruzione
Autore: Annachiara Cairoli
Casa editrice: Albatros
Prezzo: 19, 50 €
N° di pagine: 578
Trama: Fate, il Destino, torna per continuare a raccontare la storia del mondo, del conflitto tra Angeli, Demoni e Umani che da millenni si combatte su Gaia. Dopo la morte del precedente Prescelto, la vicenda si sposta sui Cieli in cui dimorano gli Angeli: qui, Sefira, una guerriera la cui memoria è stata cancellata, cerca di ritrovare se stessa e i propri ricordi, di scoprire perché sua madre è stata giustiziata e che fine ha fatto suo padre. È una ricerca, la sua, destinata a scontrarsi con gli Angeli al comando: la sua stessa esistenza è un pericolo per l'ordine che governa i Cieli. Chi è in realtà Sefira? Qual è il suo ruolo nella guerra che sta distruggendo l'umanità? La risposta alle sue domande non si trova nel Regno celeste, ma sulla morente Terra...
Autore: Annachiara Cairoli
Casa editrice: Albatros
Prezzo: 19, 50 €
N° di pagine: 578
Trama: Fate, il Destino, torna per continuare a raccontare la storia del mondo, del conflitto tra Angeli, Demoni e Umani che da millenni si combatte su Gaia. Dopo la morte del precedente Prescelto, la vicenda si sposta sui Cieli in cui dimorano gli Angeli: qui, Sefira, una guerriera la cui memoria è stata cancellata, cerca di ritrovare se stessa e i propri ricordi, di scoprire perché sua madre è stata giustiziata e che fine ha fatto suo padre. È una ricerca, la sua, destinata a scontrarsi con gli Angeli al comando: la sua stessa esistenza è un pericolo per l'ordine che governa i Cieli. Chi è in realtà Sefira? Qual è il suo ruolo nella guerra che sta distruggendo l'umanità? La risposta alle sue domande non si trova nel Regno celeste, ma sulla morente Terra...
La recensione:
Un pomeriggio, quasi per caso, una giovane autrice di cui un
anno e mezzo fa ebbi il piacere di ospitare in questo salotto letterario, si
avvicinò al mio animo più di quanto credevo; con umiltà e gentilezza, quasi un
riconoscimento per la mia partecipazione al GDL indetto nel gennaio del 2021,
scostò il velo dell’incertezza e mi propose di leggerla nuovamente con questa
sua seconda fatica letteraria. La prima cosa che vidi fu uno scenario molto
simile a quello che avevo scorto nel volume precedente: un pianeta sconosciuto,
di cui il ricordo è stato ravvivato grazie a questa lettura, ma in compagnia di
un angelo, Sefira, la cui memoria fu cancellata, proiettata a scorgerla fra
gruppi di angeli e vendicatori. ..Dunque questo mi avrebbero riservato queste
cinquecento pagine? Mi domandai mentre percorrevo il sentiero irto di ostacoli,
a volte accidentato, di cui Annachiara sciorina ogni cosa con un certo equilibrio,
una certa moderatezza.
Mi è sembrato di non esser mai andata via. Era un luogo che quasi un anno e mezzo fa diede conclusione ad alcune esperienze personali ma inizio a qualcosa di cui non riesco ancora a dare un senso. Sefira avrebbe voluto scoprire chi fosse. Quando ci siamo incontrati non sapevo se fidarmi o meno, eravamo lattanti che arrancavano carponi fra l’erba, e in meno di cinquanta pagine ci eravamo affidate l’una nelle mani dell’altra, condividendo pensieri, emozioni, ogni cosa completamente esposta. Le nostre vite si erano incrociate secondo uno schema che non potei controllare, e se non l’avessimo seguito non sarebbe rimasto assolutamente niente. Le cose procedevano secondo un loro perché, e in verità tante cose resteranno sospese in una piscina di misteri e domande senza risposta di cui confido il terzo volume possa donarci qualche risposta in più.
Eppure qualche spiegazione arrivò nel momento in cui meno me lo sarei aspettata. Cruda e senza preamboli, con la voce incessante dell’autrice che ronzava nel mio orecchio, con tracce, indizi sparsi che avevano assunto nuove forme e prospettive. Niente di sicuro e inoppugnabile. Probabilmente saremmo morti, ed io ancora non lo sapevo.
Sedetti sulla mia poltrona preferita con una ragazza che ha fatto della vendetta uno stile di vita, dalla tempra forte e costante che la contraddistinguono dalle altre eroine che ci sono al momento in circolazione. Sefira era una ragazza avvenente, leggiadra. E, oltre a uno strambo bagaglio di ricordi poco memorabili, in sua compagnia c'era io, che la seguivo come un’ombra. L'anima di Sefira si librava leggiadra nel bel mezzo del nulla, in una particolare dimensione pronta a sconfiggere e contrastare ogni cosa, con chiaramente nessuna forma di alleanza e tolleranza. Reduce di una lotta, di uno scontro che l'aveva fatta maturare. Credere che nel lottare per la vita si incorre spesso nella morte, ma se glielo avessero detto prima non credo ci avrebbe mai creduto. C'era voluto un cambiamento, una svolta radicale affinché la battaglia si spostasse più avanti.
Prima di giungere ai bordi dell’anima di questa storia, confesso come non ero sicura delle capacità della sua autrice. Il posto accoglieva un discreto numero di persone. Avendo giurato e stipulato un patto con me stessa, non ho potuto non avviarmi lungo una strada da cui sembra impossibile uscirne illesi. Affinché la paura, i mostri del passato siano annientati, in questo secondo volume si ritorna da dove l'avevamo lasciata facendo un percorso diverso, questa volta molto più avvincente e avventuroso del previsto, vedendo come il sinuoso scorrere del Tempo avesse adesso emesso un eco.
Annachiara Cairoli torna a riempire l’animo con una narrazione non sempre straordinaria e memorabile, ma una storia zeppa di eventi, cose e persone la cui lettura durerà molto meno del previsto. Poiché ha mangiato tutto. In quasi cinquecento pagine riferisce, oltre ai soliti concetti che intersecano fra Bene e Male quell'unico particolare che spicca fra tutti. La crescita interiore della stessa protagonista, Sefira, che giungerà, affinché avvenga, dall'orrore all'orrore, assumendo una certa importanza a certe immagini, tenuti a bada mediante una prosa semplice, coinvolgente, talvolta prolissa talvolta ripetitiva, che sarà da scissione dall'unità da dove proviene Sefira a quella dal momento in cui attaccherà o contrasterà << il nemico >>.
La lettura di questo secondo volume, quasi una forma necessaria e ossessiva, mi ha indotta a dimenticare ogni cosa. A immaginare e vivere una vita che non mi ha mai appartenuto, solo per trascinarmi nell'ennesimo ritratto artistico e fantastico. Impossibilitata a sapere se potrò sopravvivere alla violenza, alla claustrofobia. A quella mano che ci serra la gola. Essere qui, nel cuore pulsante di questa saga, con una ragazza allo sbando e un mucchio di situazioni che prima ignoravo impunemente. Più avvincente e meno solenne del primo, questo secondo volume ci porta via, letteralmente, sul punto di perdere completamente la vita. Ma, in mezzo a tutto ciò, c'è la speranza. Affrontare le proprie paure per soprastare e sopraffare ogni cosa. Rinascendo dalle nostre stesse ceneri. Ma sopravvivendo e usando la testa per tenersi lontano da incongruenze e difficoltà che in picchiata si aggirano come rapaci.
Mi è sembrato di non esser mai andata via. Era un luogo che quasi un anno e mezzo fa diede conclusione ad alcune esperienze personali ma inizio a qualcosa di cui non riesco ancora a dare un senso. Sefira avrebbe voluto scoprire chi fosse. Quando ci siamo incontrati non sapevo se fidarmi o meno, eravamo lattanti che arrancavano carponi fra l’erba, e in meno di cinquanta pagine ci eravamo affidate l’una nelle mani dell’altra, condividendo pensieri, emozioni, ogni cosa completamente esposta. Le nostre vite si erano incrociate secondo uno schema che non potei controllare, e se non l’avessimo seguito non sarebbe rimasto assolutamente niente. Le cose procedevano secondo un loro perché, e in verità tante cose resteranno sospese in una piscina di misteri e domande senza risposta di cui confido il terzo volume possa donarci qualche risposta in più.
Eppure qualche spiegazione arrivò nel momento in cui meno me lo sarei aspettata. Cruda e senza preamboli, con la voce incessante dell’autrice che ronzava nel mio orecchio, con tracce, indizi sparsi che avevano assunto nuove forme e prospettive. Niente di sicuro e inoppugnabile. Probabilmente saremmo morti, ed io ancora non lo sapevo.
Sedetti sulla mia poltrona preferita con una ragazza che ha fatto della vendetta uno stile di vita, dalla tempra forte e costante che la contraddistinguono dalle altre eroine che ci sono al momento in circolazione. Sefira era una ragazza avvenente, leggiadra. E, oltre a uno strambo bagaglio di ricordi poco memorabili, in sua compagnia c'era io, che la seguivo come un’ombra. L'anima di Sefira si librava leggiadra nel bel mezzo del nulla, in una particolare dimensione pronta a sconfiggere e contrastare ogni cosa, con chiaramente nessuna forma di alleanza e tolleranza. Reduce di una lotta, di uno scontro che l'aveva fatta maturare. Credere che nel lottare per la vita si incorre spesso nella morte, ma se glielo avessero detto prima non credo ci avrebbe mai creduto. C'era voluto un cambiamento, una svolta radicale affinché la battaglia si spostasse più avanti.
Prima di giungere ai bordi dell’anima di questa storia, confesso come non ero sicura delle capacità della sua autrice. Il posto accoglieva un discreto numero di persone. Avendo giurato e stipulato un patto con me stessa, non ho potuto non avviarmi lungo una strada da cui sembra impossibile uscirne illesi. Affinché la paura, i mostri del passato siano annientati, in questo secondo volume si ritorna da dove l'avevamo lasciata facendo un percorso diverso, questa volta molto più avvincente e avventuroso del previsto, vedendo come il sinuoso scorrere del Tempo avesse adesso emesso un eco.
Annachiara Cairoli torna a riempire l’animo con una narrazione non sempre straordinaria e memorabile, ma una storia zeppa di eventi, cose e persone la cui lettura durerà molto meno del previsto. Poiché ha mangiato tutto. In quasi cinquecento pagine riferisce, oltre ai soliti concetti che intersecano fra Bene e Male quell'unico particolare che spicca fra tutti. La crescita interiore della stessa protagonista, Sefira, che giungerà, affinché avvenga, dall'orrore all'orrore, assumendo una certa importanza a certe immagini, tenuti a bada mediante una prosa semplice, coinvolgente, talvolta prolissa talvolta ripetitiva, che sarà da scissione dall'unità da dove proviene Sefira a quella dal momento in cui attaccherà o contrasterà << il nemico >>.
La lettura di questo secondo volume, quasi una forma necessaria e ossessiva, mi ha indotta a dimenticare ogni cosa. A immaginare e vivere una vita che non mi ha mai appartenuto, solo per trascinarmi nell'ennesimo ritratto artistico e fantastico. Impossibilitata a sapere se potrò sopravvivere alla violenza, alla claustrofobia. A quella mano che ci serra la gola. Essere qui, nel cuore pulsante di questa saga, con una ragazza allo sbando e un mucchio di situazioni che prima ignoravo impunemente. Più avvincente e meno solenne del primo, questo secondo volume ci porta via, letteralmente, sul punto di perdere completamente la vita. Ma, in mezzo a tutto ciò, c'è la speranza. Affrontare le proprie paure per soprastare e sopraffare ogni cosa. Rinascendo dalle nostre stesse ceneri. Ma sopravvivendo e usando la testa per tenersi lontano da incongruenze e difficoltà che in picchiata si aggirano come rapaci.
Valutazione d’inchiostro: 4
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