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lunedì, giugno 16, 2025

Gocce d'inchiostro: After dark - Murakami Haruki

In questi ultimi giorni sto dedicando gran parte del mio tempo a Murakami Haruki, figura alquanto celebre e nota non solo per chi legge, ma per chi è un ospite assiduo di questo salotto virtuale. Ogni tanto mi piace abbracciare con entusiasmo la lettura di opere lette in passato, romanzi il cui sistema metaletterario si poggia o si conforma ad una realtà surreale, quasi onirica, e in cui posso interpretare il modo in cui dipinge la realtà circostante e a volte delinearla con modestissimi pennarelli nascosti nella soffitta impolverata della sua anima. Come con altri testi, in passato, anche con After dark ho cercato di produrre su carta non tanto quello che vedo, quanto l'aura lucente in cui mi sono confinata. E, con un immediato senso di fratellanza, quando ne varcai la soglia mi sono sentita tranquilla. In un luogo confortevole in cui ho potuto persino riconoscermi. Sullo sfondo di un paesaggio rumoroso e frenetico, con sottofondo il regolare tic tac di un orologio invisibile che scandisce attimi di vita comune, ho riconosciuto After dark esattamente come quel genere di opera che si affacciò per la prima volta sul mondo. Il mio. Ma che, componendo una melodia particolare, semplice ma toccante, mi ha trasmesso un'infinità di sensazioni. Emozioni particolari, ferite ancora fresche che dilaniano l'anima, che si trascineranno fino a quando ci si libererà del passato.


Titolo: After dark

Autore: Murakami Haruki

Casa editrice: Einaudi

Numero di pagine: 178

Prezzo: 18, 00 €

Trama: Tokyo, un quartiere che inizia a vivere quando cala il buio, strade dove le insegne di bar e night club restano accese fino all'alba. Dalla mezzanotte alle sette del mattino, alcune persone sono casualmente coinvolte in una squallida vicenda di violenza. All'Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un'ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge. In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza. Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all'albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane. Mari viene cosi a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare. L'immagine della bellissima ragazza che sta per essere inghiottita nel nulla attraverso lo schermo di un televisore apre un pericoloso spazio onirico nel quale rischia in ogni momento di scivolare la realtà.

La recensione:

In un quartiere ad alta concentrazione di bar, ristoranti e night club, con giganteschi schermi digitali istallati sulla facciata dei palazzi che si spengono al calar della notte, un gioco di luci al neon di mille colori irradia una parte della zona. 

E' autunno inoltrato. E, sebbene non tiri alcun alito di vento, il freddo glaciale e pungente penetra fin dentro le ossa costringendo studentesse e pendolari ad avvolgersi in comodi cappotti e giacconi. 

All'interno di una caffetteria dall'illuminazione bassa ma diretta e un arredamento sciatto e poco curato, una musica innocua a basso volume si diffonde in sottofondo da un vecchio giradischi in un angolo. 

Seduta vicino a una finestra, una ragazza bassa, dai capelli corti e neri, lisci, e dall'aria inquieta, siede a un tavolo per quattro persone a leggere uno spesso libro dalla copertina vecchia e logora. 

A volte smette di leggere e con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra, scruta la strada animata e allegra, che nonostante l'ora è ancora animata di gente, la studentessa Mari spera soltanto che il tempo passi un po' più in fretta. Per una come lei che non sa dove andare, non sa come fermare il tempo o trovare qualcuno che possa "confortarla" dalla terribile malattia della solitudine. 

Tuttavia, sarà proprio grazie a lei, questo strambo personaggio ancora avvolto nella sua bolla di mistero, che Murakami tesserà una storia che si librerà dal senso d'inquietudine e tristezza che solitamente caratterizzano i suoi romanzi. Una storia che avrà inizio in una banalissima caffetteria, che profuma di caffè appena fatto e fumi di sigarette, e farà emergere un inatteso senso di solidarietà tra alcune persone i cui destini finiranno per incrociarsi. 

E' in una sera come tante altre in cui il destino della studentessa Mari s'incrocia con quello di un giovane alto e dinoccolato, dai capelli piuttosto lunghi e arruffati. Un gran chiacchierone dall'aspetto ordinario e un po' dimesso che sembra conoscerla da tempo; scambiarla per sua sorella Asai Eri. La ragazza raffigurata nella copertina nonché protagonista indiscussa di questa storia. 

Una ventunenne che vegeta in uno stato quasi comatoso. Che dorme tutto il tempo e non vuole svegliarsi. Che vive in una realtà onirica in cui il silenzio che impregna le pareti della sua stanza, esige di non esser infranto dal suono della nostra voce, per non rilevare la nostra presenza. Una ragazza bellissima, iscritta alla facoltà di Sociologia che sin da sempre è stata, per Mari, una spalla su cui piangere nel momento del bisogno. L'unico scoglio su cui aggrapparsi, dinanzi a un mare in tempesta. 

Riuscendo a captare le fosforescenze, in ogni luogo e in particolare nell'aura che avvolge le persone, Murakami dà vita a un romanzo intenso e originale. Evade dalla generale tristezza che solitamente caratterizza i suoi romanzi e, con un filo di drammaticità e un principio di romance, tesse una storia che ha dell'incredibile. Una storia che si tinge di giallo e che si camuffa fra i dolorosi ricordi di una sorella quasi sempre assente e la speranza di ottenere, ben presto, un amore che possa appagarli del tutto. 

Quando, nel luminoso mese di giugno di dieci anni fa, conobbi Murakami Haruki col suo indimenticabile Kafka sulla spiaggia sapevo per certo che questo bravissimo scrittore giapponese, un autore di questa portata, avrebbe sconvolto il mio universo personale. Ero certa che la lettura dei suoi romanzi avrebbe impresso un segno indelebile, nei recessi più reconditi della mia anima. Mi avrebbe permesso di rivalutare il mio essere e tutto ciò che lo riguarda constatando come, le sue storie, richiedessero molto più tempo e lucidità di quello che pensavo. Creassero dipendenza e, ogni opera letta, confermassero come, quest'autore, meriterebbe di ricevere il premio Nobel per la letteratura. 

Ogniqualvolta vado in libreria e i miei occhi color caramello si posano su titoli, che nella maggior parte dei casi, richiamano il passato - costantemente punteggiato da riferimenti musicali che ne accentuano il tono elegiaco - e copertine terribilmente inconsuete e suggestive, l'esigenza di possedere il libro e immergermi al più presto tra le sue pagine è quasi un bisogno fisico. Così impellente da far quasi male. 

After dark, ennesimo straordinario capolavoro, conferma il mio amore incommensurabile nei suoi riguardi perché riesce a colpire nel segno, ancora una volta, ed intreccia alla perfezione periodi semplici e scorrevoli che, in veste narratore onnisciente, ci parla dei personaggi e di tutto ciò che li circonda. Incompresi si sentono estraniati dalla realtà che li circonda e preferiscono rifugiarsi fra le pagine candide di un libro qualsiasi o farsi cullare dalle soavi note di qualche musicista jazz. 

Aspirano a una vita per nulla pretenziosa ma soddisfacente e desiderano trovare qualcuno che possa capirli e farli sentire se stessi. La persona giusta da cui trarre "conforto" o "rimedio", a seconda dei casi. 

Pur essendo consapevole della straordinaria abilità dell'autore di saper realizzare, con raffinatezza e sontuosità, scenari onirici suggestivi e sconcertanti, After Dark, riesce a sorprendere e a raggiungere l'apice della luminosità. E' un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi che evidenzia una meravigliosa sintonia fra l'autore, la propria ispirazione e la capacità ricettiva dei personaggi, che si rispecchiano perfettamente in loro. 

E', inoltre, la rappresentazione perfetta di una realtà non molto dissimile dalla nostra il cui finale, così ambiguo e controverso, solleverà un polverone di domande che non pretenderanno altro che delle risposte. Risposte tuttavia che una volta svelate potrebbero ridurre il brivido della nostra eccitazione al riguardo. L'intensità e la forza cui quest'ultime verrebbero concepite e che hanno consacrato quest'autore, come uno dei più grandi narratori contemporanei di tutti i tempi.

Valutazione d'inchiostro: 4 e mezzo

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