E'
strano rileggere un romanzo, che qualche anno fa aveva infranto le mie
aspettative, e solo dopo ti accorgi quanto sia stato diverso dalla sua
composizione precedente. Niente più nuvoloni ingombranti o scene tediose...Solo
sentimenti, puri e indelebili, incastonati nel cuore dei protagonisti come
piccole pietre preziose: solitudine, rabbia, inverni desolati.
Nulla
di positivo, ma utile a scacciare il demone della solitudine, come si vuol
dire.
Quest'oggi,
ebbene, la recensione della mia ultima lettura: Novemila giorni e una sola notte, romanzo d'esordio di una giovane
autrice scozzese il cui messaggio arriva dritto al cuore. Una fiaba d'amore
semplice e toccante che è il riflesso della confusione dei sentimenti che hanno
investito il mio animo, in quest'ultimo periodo.
Titolo:
Novemila giorni e una sola notte
Autore:
Jessica Brockmole
Casa
editrice: Nord
Prezzo:
16 €
N°
di pagine: 332
Trama: "Cara
figlia mia, tu non hai segreti, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me.
Quella parte si è messa a raschiare il muro della sua prigione. E, nel momento
in cui tu sei corsa a incontrare il tuo Paul, ha cominciato a urlare di
lasciarla uscire. Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto
dirti che una lettera non e mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una
pagina possono segnare l'anima. Se tu solo sapessi..." E invece Margaret
non sa. Non sa perché Elspeth, sua madre, si sia sempre rifiutata di rispondere
a qualsiasi domanda sul suo passato. Eppure adesso quel passato ha preso la
forma di una lettera ingiallita, l'unica che Elspeth ha lasciato alla figlia
prima di andarsene da casa improvvisamente. Una lettera che è l'appassionata
dichiarazione d'amore di uno studente americano, David, a una donna di nome
Sue. Una lettera che diventa, per Margaret, una sfida e una speranza:
attraverso di essa, riuscirà a svelare i segreti della vita di sua madre e a
ritrovarla? Come fili invisibili, tirati dalla mano del tempo, le parole di
David conducono Margaret sulla selvaggia isola di Skye, nell'umile casa di una
giovane poetessa che, venticinque anni prima, aveva deciso di rispondere alla
lettera di un ammiratore, dando inizio a una corrispondenza tanto fitta quanto
sorprendente. La portano a scoprire una donna ostinata, che ha sempre nutrito
la fiamma della sua passione, che non ha mai permesso all'odio di spegnerla.
Una goccia, mille parole:
Cara Margaret
è passato molto tempo
dall'ultima volta che ci siamo viste. Troppo. Alla fine, qualche giorno fa, è
successo il miracolo. Tutte le lettere che avevi spedito allo zio Finlay
riguardo le sorti di tua mamma sono arrivate grazie alla clemenza del tempo
che, ignaro del nostro scambio epistolare, le ha conservate per tutto questo
tempo, sperando che un giorno li ritrovassi.
In questi giorni le ho
lette, vissute e visto con i miei occhi quanta bellezza si celasse fra parole
così forti e inarrestabili, semplicemente toccandole con la punta di una mano,
cogliendone la loro magia in ogni forma e sfaccettatura. Le ho conservate come
il più prezioso dei ricordi. Le ragioni della mia titubanza, di questo lungo
periodo di allontanamento, mi risultano difficili da spiegare. Specialmente
alla tua cara mamma, Elsphet. Specialmente a lei.
Lei e il suo amato, una
poetessa di talento e un giovane ma ambizioso studente universitario, non
immaginavano di certo che, la mattina in cui l'ombra del loro amore raggiunse
il mio cuore, qualcosa di terrificante e spaventoso incombesse sul mondo.
L'ombra della guerra. Presumo che chi abbia viaggiato in questo traghetto della
morte abbia pensato che un disordine martellante annientasse lo spirito,
spazzasse via gli esseri umani e li lasciasse insepolti sulla fredda terra.
Quando, durante i terribili
anni di guerra, Elsphet e David s'innamorarono, mai avrebbero immaginato che
l'uno avrebbe aiutato l'altro a portare il peso delle proprie sofferenze.
Trascinandoli dalla miseria, dalla solitudine, dalla rabbia, pur di sconfiggere
il demone dell'abbandono, dimostrando quanto d'importante ci sia nella vita.
Dando sfogo alla loro vulnerabilità, alla loro dolcezza, fin quando entrambi
non sono riusciti a liberarsi dai dolorosi rimorsi del passato.
Adesso che gli ho detto
nuovamente addio, mi chiedo ancora dove si trovino. Dove siano andati a finire
tante parole, tanti gesti, tante vicende che si sono snodate come un invisibile
filo bianco, tra bombe incendiarie, sirene, rombi di motore, senza tuttavia
sapere esattamente cosa stesse accadendo.
Voglio che tu sappia che,
durante quel terribile tempo d'oscurità, il suo ricordo, il vostro ricordo, la
memoria di quei giorni nell'isola di Skye, è stata la fiamma che vi ha tenuto
in vita, la forza che mi ha aiutato a non lasciarvi nemmeno per un istante.
Saprai che David si era
arruolato e che combattee per qualche tempo contro il regime hitleriano, da
dove è tornato con un mucchio di ferite e una gamba malconcia che l'ha reso
zoppo per qualche settimana. E' stato uno dei fortunati. E' tornato dal regno
dei morti. E, alla fine, ha realizzato il suo sogno: ha trovato lavoro in un
istituto correttivo e, nei momenti che il tempo glielo permette, ha percosso il
mondo da cima a fondo con la sua passione per la letteratura.
Di Elsphet, invece, cosa ti
posso raccontare? Ammiro la sua forza e il suo coraggio e quella sua integrità
che tante volte le ha permesso di tirare avanti. Gli anni della guerra sono
stati duri per lei, forse più di quel che ti immagini. Non ne parla mai. E' una
persona piuttosto riservata, lo sai bene. Ama crogiolarsi nel silenzio, non
parla mai del passato, ne delle sue amicizie, ne delle cose cui ha sentito la
mancanza, ne dell'amore o delle perdite che ha subito. Si limita a vivere il presente.
Talvolta, quando la vedo silenziosa fra le vecchie mura della sua casa, seduta
in una morbida poltrona accanto alla finestra,
a guardare la gente che passa, con un blocco infilato nella camicia e,
fra le mani, una lettera che ha cambiato il corso della sua esistenza, mi
chiedo quali siano i suoi pensieri. Si rifiuta di uscire di casa e trascorre le
ore con l'unica compagnia di amici in carta e inchiostro. Ho come l'impressione che sia passata
dall'altra parte di un ponte, dove io tuttavia non ho saputo arrivarci... A
volte, l'ho sorpresa a osservare il vuoto e a piangere in silenzio.
Quanto a me, sto bene.
Qualche ora fa ho lasciato l'isola di SKye, dove ho soggiornato in questi primi
giorni di marzo. Bellissima. Virgola di luce che mi ha trasmesso una certa
euforia e anche smarrimento, in cui sono riaffiorati tutti i ricordi delle
sofferenze e dell'orrore a cui ho assistito in questi ultimi giorni. Credo che
anch'io avrei agito come tua nonna, Margaret. Non mi sarei curata di portare
impunemente la bandiera della pace e dare calore con generosità e perfezione al
mio amato. Quella bandiera che David ha seguito per migliaia di chilometri,
dalla Germania sino ai confini della Scozia.
Ho visto tante cose che non
avrei mai immaginato potessero accadere da un semplice "incontro"..
Ci sono tante cose nel mondo, Margaret. Tanti segreti del cuore che hanno la
capacità di travolgerti in maniera del tutto inaspettata. La brama lussuriosa
del cuore, la magica sensazione di cadere, la divina imprudenza che induce a
perdere completamente la volontà. Segreti che al paragone di quelli della nonna
Elsphet è solo un gioco da bambini. Segreti che provengono dall'interno di
ognuno di noi.
A volte mi rallegro del
fatto che Elsphet sia ignara di questa nostra conversazione. Ma penserai che
sono forse troppo sentimentale... Moltissimo! Lo scambio epistolare fra lei e
David ha calpestato ogni rimasuglio di speranza, ma sorvolato su vette e monti
impervi di inestimabile felicità. Come se il sole fosse spuntato dopo anni di
giornate nere e piovose. Ho ripercorso il loro cammino, visitato l'isola di Skye,
e aggrappato a una fede. Ricorderò i giorni del loro spasimato amore come tante
altre belle storie che serbo nel cuore.
Ti rivelo un segreto. Molte
volte, nelle nottate degli inverni di guerra, mentre gli spari e le urla
risuonavano nel buio, ho lasciato che i pensieri mi portassero ancora lì,
accanto a loro, ai giorni che trascorsero su un'isoletta azzurrognola. Magari
se non fossero andati mai di lì sarebbero sopravvissuti. Magari quel giorno il
Bene avrebbe trionfato sul Male.
La storia di nonna Elsphet
mi ha permesso di capire come talvolta la solitudine è un sentiero che può
condurre alla pace. E quanto la forza dell'amore riesca a far sopravvivere alla
guerra in mezzo a un caos cosmico. Per giorni non ho desiderato altro: pace.
L'anima dei tuoi nonni incastrati alla perfezione come due pezzi di un puzzle.
E questo è tutto. O niente.
Ma come spiegarti quello che provo? Come rivelarti i miei sentimenti, senza la
paura di cadere nel ridicolo? Preferirei stare zitta, a questo proposito.
Desidero ricordare nonna Elsphet come l'ho sempre figurata: regina della guerra che ripristina la pace, e
scoprire come in tutto questo tempo ignorare la storia che si porta dentro è
stato altro che un terribile incubo. Vorrei poter tornare indietro e capire ciò
che stavo per perdere, ma non è possibile.
Ripongo la penna sulla
scrivania. Non voglio più scrivere. Voglio solo che la prossima volta che
parleremo avvenga in un'altra circostanza.
Intanto mi accontento di
aver vissuto un sogno. Uno splendido e romantico sogno d'amore. E, se per un
istante chiudo gli occhi, ho come l'impressione che non sia mai svanito. Tutto
è esattamente lì, dove l'avevo lasciato: vecchi e consunti romanzi, la casa
sulla campagna... perfino le rovine di un maniero oltre il bosco. Tutto, incluso
voi. Giovani a cui è stata strappata la vita. Ma siamo stati insieme. E questo
è l'importante.
Da quel momento ho saputo
che un giorno, non importa quando, arriverà anche il mio momento. Che in un
luogo lontano le novemila notti d'amore di Elsphet e David saranno anche mie, e
che non vi sarà alcuna ombra sulla mia strada.
Forse, un giorno.
Con affetto e amicizia
la tua sognatrice d'inchiostro
Molto interessante, i romanzi epistolari in genere mi piacciono molto.
RispondiEliminaA me, invece, non credevo piacessero. E invece.. prima Scrivimi ancora, ora questo. Diciamo che mi sono dovuta ricredere :)
EliminaHo letto la trama del libro un paio di settimane fa e mi ha subito conquistata! Spero di riuscire a leggerlo presto! :)
RispondiEliminaSpero allora possa piacerti! Questa è stata una rilettura, e, a differenza della prima volta, questa seconda mi ha permesso di apprezzarlo di più :)
EliminaDa tantissimo tempo rimando la lettura di questo romanzo epistolare, e pensare che io adoro questo genere. La tua goccia ha riacceso il mio desiderio di leggerlo ^^
RispondiEliminaMa si più che non mi ero ancora iscritta al tuo blog?! Sono proprio sbadata XD
Un bacione!
Ciao Siham!! Grazie mille, e benvenuta :)
EliminaSpero tanto che il romanzo possa piacerti tanto quanto me ;)