Titolo:
Amore, ecc..
Autore:
Julian Barnes
Casa
editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di
pagine: 262
Trama: Oliver
e Stuart sono inseparabili, ma sono anche molto diversi. Oliver è colto, ama l’arte
e non sa nemmeno tenersi
stretto un posto da insegnante in una
scuola privata. Stuart, invece, è timido, non se la cava bene con le donne e
riversa tutte le proprie energie nel
lavoro in banca. La sera in cui Stuart conosce Gillian, Oliver non c’è: i due,
quasi
per caso, cominciano a frequentarsi, si
innamorano e alla fine si sposano. Tutto sembra procedere per il meglio,
almeno finché Oliver non si rende conto
di amare proprio Gillian...
La recensione:
Ci sono cose terribilmente complicate.
Ma alla fine, se t'impegni davvero, riesci a capirci tutto. Ma alla fine, se
t'impegni davvero, riesci a capirci tutto. O per lo meno c'è qualcuno, in
qualche posto, che capisce, anche se comprende solamente dopo, quando è troppo
tardi. Invece a me sembra che il guaio con la vita è che si scopre come sia
troppo tardi, quando ancora non siamo riusciti a comprenderla.
Ora ascoltatemi. Ascoltate
me.
Credo che farei meglio a
esordire col descrivere questo romanzo, dove ho avuto il piacere di pernottare
per qualche giorno. Un mosaico di affetti soffocati e di passioni represse,
inganni e tenerezze che, attraverso la voce di tre protagonisti, mi hanno
raccontato la vita di ognuno, fra desideri e frustrazioni, disincanto e malinconia.
Per qualche giorno ho percorso una strada che mi era del tutto sconosciuta, e
che mi ha indotta a credere che la storia che ho letto sia eguale alle storie
sentimentali che ogni tanto mi piace leggere perché quasi tutte queste storie
sembrano uguali. E in parte è vero.
Tutto è cominciato con
il mio arrivo in una piccola cittadina dell'America. In precedenza, sotto il
profilo scarno di una storia come questa ci dovevano essere romanticherie,
passioni, istinti sopiti dal tempo che in larga misura avrebbero potuto essere
autosufficienti. C'era pertanto la teoria dell'amore, così semplice e diretta,
che era vista come scopo, funzione, melodia primaria della vita, ad
affascinarmi. Effimero fermento giovanile, fuggevole preludio all'ora del
dovere, ma niente di consistente, durevole, affidabile. Ma la strada che ha
imboccato il romanzo di Barnes ha mutato la fisionomia emotiva nei riguardi di
questo romanzo, cambiando ogni cosa, appiattendo quasi tutto e facendomi vedere
Amore, ecc.. sotto un altra luce. Questa
è una storia che, come due ologrammi, ha brillato dinanzi a me, nonostante la
sua aura lucente sembrava troppo debole per i miei occhi stanchi. Roteando e
torcendosi come un oggetto tangibile e tridimensionale.
Ho proteso la mano e ho
constatato come ci sono passata attraverso. Non ho mai ignorato che questa non
fosse realmente una storia d'amore ma solo una mera illusione, e al pari ho
saputo che disponeva di poteri, potenzialità sia pure limitati. Si, capita di
tanto in tanto di vedere qualcosa che poi non c'è, ma tutto finisce lì. Amore,
ecc.. è stato una continua produzione di sentimenti dichiarati e poi
sopiti, vecchi ricordi ripescati come vecchie fotografie. Di conseguenza, mi
sono chiesta, cosa sarebbe successo quando il sentimento dell'amore, non quello
di cui ci parla Barnes ma quello passionale e romantico di Marquez o
Shakespeare, avrebbe preso il sopravvento?
L'elemento primordiale
che ha attirato la mia attenzione è stata la foto dipinta in bianco in nero
della copertina. Collocata come una figura impressionistica, descrivendo
qualcosa che ancora non ho pur di alleggerire la pesantezza del mio cuore. Solo
che io credo più all'amore che decantano i poeti romantici. E ai miei occhi
quello descritto da Barnes mi è sembrato piuttosto infantile e scarno.
Eppure cosa mi ha spinto
a promuovere questo romanzo? Semplice, quando mi imbatto in storie di questo
tipo non mi accade mai di pensare all'amore come una semplice parola. Qui
invece tutto questo mi è stato permesso, e in un miscuglio armonioso di
tranquillità, bellezza, l'orologio della vita che scandisce attimi di vita che
oscillano continuamente fra il bene e il male ho trovato pace, benessere, ed
ecco che mi sorprendo a parlare quasi con entusiasmo della mia ultima lettura. Che
sia stata opera del magnetismo di Oliver, Gillian e Stuart?
Amore, ecc., con la sua stravagante teoria che l'amore è l'unico posto
da collocare in un bagaglio utile come benda, forza, filaccia, cerotto, ha
scandito questi ultimi giorni d'agosto, all'insegna dello stress e del
nervosismo, forse dovuto anche dal fatto che le parole in questo caso non hanno
servito a nulla. Ci si siede su una vecchia poltrona, in un letto troppo
morbido e caldo con cenci e solventi, e l'unica cosa che desideri è quella di
ascoltare una composizione che rispecchia una certa tristezza, tipica dei
sognatori che, come un avvolgente oscurità, comprime dentro di sé.
Nonostante avevo
immaginato qualcosa di diverso, ho percepito il calore e l'essenza di questa
storia, rendendomi partecipe degli stessi peccati dei protagonisti, col cuore
che mi è sembrato si fosse riempito di una dolce malinconia. Puro, semplice,
che nella mia mente non avevo mai associato un immagine concreta che fosse
all'altezza. Sentirsi come un guscio vuoto e desiderare di essere riempiti,
aprirsi al mondo pur di non sentirsi mai soli abbastanza, infondendo un
paesaggio un po' spoglio e nostalgico. Una storia che in un certo senso mi ha
trasmesso un po' di turbamento e allo stesso tempo ha evocato immagini vaghe e
lontane, che mi hanno fatto cullare dalla sensazione di essere circondata da
ombre evanescenti prigioniere. Figure recise e insoddisfatte che aspettano un
cambiamento. Una metamorfosi che li indurrà a percepire tutto ciò che prima
credevano necessario in maniera completamente diversa.
Non ho fatto altro che
restare semplicemente lì, comodamente seduta, assorbita da questa storia. Eppure
in attesa di una luce che avrebbe rischiarato le tenebre del mio inconscio, e
di quello dei protagonisti. Abbagliante e potente che li avrebbe indotti a
capire chi veramente sono.
Un romanzo che non ha
soddisfatto pienamente le mie aspettative, ma che è una dichiarazione di gesti
sconsiderati e folli. Un carosello di personaggi attanagliati dalla solitudine,
dai sensi di colpa che, come uno sfuggente miscuglio di realtà e irrealtà, sono
nati cresciuti e poi morti da una landa deserta, quasi inaccessibile per tutti.
Essere innamorati espone al rischio d'innamorarsi.
La gente è portata a credere che in questo giochi il sesso, che lui o lei non
faccia il proprio dovere a letto. Io invece non penso ce le cose stiano così. Non
c'entra il sesso, ma il cuore. Il cuore si è fatto tenero, ed è lì il pericolo.
Valutazione d'inchiostro: 3+
Ciao Gresi!!
RispondiEliminaAvevo notato il libro, ma non mi era ancora capitato di leggere una recensione.
La tua come sempre è meravigliosa, però c'è qualcosa che mi trattiente dall'avventurarmi in questa lettura, anche se non saprei esattamente cosa.
Intanto lo lascio nei forse, però, che tanto non si sa mai! ;)
Un abbraccio!
Ciao Jasmine!
EliminaQuesto romanzo lo corteggiavo da un pò, l'altro pomeriggio mi é capitato di trovarlo in libreria...e non ci ho pensato due volte a leggerlo :) Il romanzo non rientra nella categoria dei miei preferiti, eppure é una lettura così semplice e carino che ho il sospetto che, se lo leggessi anche tu, potrebbe piacerti :)
Se così sarà attendo naturalmente tue notizie :)
Un abbraccio :)
Ciao! La copertina davvero bella, hai perfettamente ragione =)
RispondiEliminaNon ho letto il libro, ma penso che sia la somma di solitudini ed incomprensioni.
Mi fa un pò pensare ad un episodio del film Love actually in cui la sposa va ad aprire la porta ed un ragazzo le mostra dei cartelli in silenzio dicendole che è innamorato di lei che ormai è sposata con un altro.
Una lettura del genere mi metterebbe tanta tristezza anche se immagino che sia ben scritto.
Un salutone
Leryn
Ciao Leryn!
EliminaNo, il film non lo conosco. Eppure non nascondo che leggerlo mi ha trasmesso una certa tristezza :)