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giovedì, giugno 13, 2024

Gocce d'inchiostro: Il mio dolce gemello - Nino Haratischwili

Era stato stabilito, nel momento in cui ne toccai il dorso. Nel momento stesso in cui le mie narici furono invase dal profumo di carta appena stampata e inchiostro fresco.

Non ho fatto altro che seguire un piano. E, fra i miei progetti, c'era quello di rileggere questo romanzo. Ero entrata in questo santuario magico esclusivamente per rivivere questa storia. Eppure, non lo sapevo, ma il fascino sortito da questa lettura anni fa potei riscontrare nuovamente, a distanza di dodici anni dalla sua ultima lettura. Per cui finì là dentro. Scegliere, tuttavia, si è rivelata un'impresa. E' stata dura. C’era una storia simile a quella che, in così tanti anni di letture, lessi e rilessi un mucchio di volte, un amore illecito e inviolato, appassionato e seducente. Il mio obiettivo era stato raggiunto: Ivo e Stella mi avevano scelta, ed io non ho potuto fare a meno di sentirmi coinvolta. E, quest'oggi, con l’ennesima recensione entusiasta, un repentino scarto di intelligenza e sensibilità che rivelerà qualcosa di me.

Titolo: Il mio dolce gemello

Autore: Nino Haratischwili

Prezzo: 17 €

Casa editrice: Mondadori

N° di pagine: 271

Trama: Stella si è costruita un'esistenza di affetti sereni e sicurezze quotidiane: un bambino amatissimo, un marito attento, un buon lavoro, una bella casa. Un giorno Ivo suona alla sua porta spalancandola d'un colpo sul passato. Ivo e Stella hanno condiviso un'infanzia faticosa, impigliati nelle trame sentimentali dei loro genitori, lanciati verso una tragedia che legherà per sempre l'uno all'altra i figli. Bambini, sono cresciuti nella simbiosi dolce e disperata di due fratelli adottivi affidati all'amore eccentrico di una vecchia zia che li ha lasciati correre pomeriggi interi a piedi nudi nel forte vento del Mare del Nord, sulle sue spiagge luminose. Più grandi, sono diventati quegli amanti che non riescono a stare lontani e finiscono per distruggersi per troppa vicinanza. Poi si sono separati con uno strappo violento. Ma ora Ivo è tornato e Stella capisce che tutto il mondo che ha così caparbiamente costruito e tutte le sue difese stanno per crollare. Non resta loro che un'ultima possibilità, un lungo viaggio in Georgia, per liberarsi dal trauma sepolto che li lega e per liberare, forse, il loro amore.

La recensione:


Guardo il tuo viso. Sei bello. Come sempre sei bellissimo, e io non posso fare a meno di sorridere. Guardo il  tuo viso e penso che ti sono grata per questa dolce vicinanza e questa crudele estraneità. E che adesso abbandono questa vicinanza - anche se non potrò mai più condividere questa sensazione con nessuno ed essa è comunque destinata ad estinguersi.


Spesso mi chiedo se esistono quegli amori che decantano nei loro poemi i poeti romantici. Se si riesce ad amare irrevocabilmente una persona in cui l'anima dell'uno è un incastro perfetto dell'altro - in modo così cristallino, sincero, coerente, completo. Guardarsi dentro senza avere nulla in sospeso, ripensamenti o rimorsi, come io ho sempre immaginato l'amore, confidando in un giorno non troppo lontano in cui possa ritrovarmi. Ma mi sbagliavo! Non tutti gli amori tendono alla fine a rivelarsi semplici e puri. Aver fatto parte di una storia d'amore passionale, romantica, tragica come questa ha significato molto per me. Essere parte di una storia in cui l'ebbrezza primordiale della vicinanza come negazione alla solitudine e vittoria a una brama elementare, dionisiaca, non ha di certo mutato il mio stato d'animo nei riguardi di questo romanzo.

L'atto dell'avvicinarsi è un filo sottile che, diradandomi fra le trame invisibili di questa storia, mi ha fatto sentire come un'acrobata. Mi sono contorta, allungata, mossa come se non desiderassi altro che scomparire in un piccolo nascondiglio, lontana dal resto del mondo.

E cercando le mie impressioni su di loro, mi sono ritrovata dappertutto. Ho visto districarsi i nodi di una storia bellissima, profonda e toccante che, nel momento in cui ai due protagonisti fu impedito di coronare il loro sogno d'amore, mi domandai se avrei potuto impedire tutto questo, mentre riponevo febbrilmente le mie impressioni su carta. Sprazzi di storie, rimasugli di pensieri connessi e disconnessi di una giovane e romantica sognatrice che ancora crede al principe azzurro.

L'ho sempre saputo. L'ho capito sin dall'inizio come mai per così tanto tempo non sia stato possibile coronare un semplice sogno d'amore come quello di Ivo e Stella; per quale ragione non mi è stato possibile divenire una parte di loro.

Due lottatori vincenti e allo stesso tempo perdenti mi si sono rivolti, fin quando non mi è rimasta altra scelta se non quella di seguirli, così incompleta , un po' insoddisfatta, tutta per loro.

La pelle continuava a bruciarmi, gli occhi lucidi lacrimavano, le labbra rosse segnate da una sferzata di baci violenti, e persino i piedi sotto la pianta centrale sembravano dolermi, quando tutto finii. Quando ritornai repentinamente in un luogo in cui talvolta non vorrei più fare ritorno, viaggiatrice solitaria di una meta di cui non ricordavo molto, a parte il fatto che ai miei occhi era come una landa deserta e aspra. Nelle ultime ore mi ero imposta di non pensare. Avevo buttato giù qualche riga convogliando tutti i pensieri che ero riuscita a estrapolare e formulare: quello dell'amore doloroso, pieno di cicatrici, rabberciato di due anime dannate e contrite, ma appassionate come se potessi viverlo. Spontaneamente, irruentemente, incapace di cancellare alcun sentimento di odio.

Rivederli ancora una volta, così come tanti altri prima di loro, mi ha permesso di imparare da ognuno qualcosa, ma niente cambiò l'impressione di fondo che mi ero fatta, cioè che quello dell'amore è un sentimento bellissimo che talvolta è un bisogno primordiale di appartenenza in cui l'uno non può vivere senza l'altra. Senza un amore triste, inquietante e doloroso, privo di cicatrici, specie se visto da vicino. Mi è stata raccontata una storia libera a se stessa in cui mi sono presentati due giovani innamorati e loro, a proposito di amore, mi hanno raccontato qualcosa di veramente bellissimo: una moderna tragedia shakespeariana. Ho letto il destino che gli era stato affibbiato, e ad ogni passo entrambi mi hanno offerto qualcosa di speciale e incapace di guarire questa malattia da cui anch'io sono stata contagiata.

C'è stato qualcosa di poetico, ma anche di commovente in tutto questo. Ivo e Stella riflettevano un'inquietudine a cui non sono abituata, l'inquietudine di tutti quelli che, come molti individui nella vita di tutti i giorni, vogliono raggiungere qualcosa di grande alla loro piccola e insulsa vita, qualcosa che non si può comprare, ma solo conquistare, qualcosa che non è materiale ma che appartiene al mondo dello spirito. Attrarsi irrimediabilmente, essere coinvolti assieme ad una vasta gamma di emozioni in qualcosa di estremamente profondo. Ne Il mio dolce gemello c'è poi da considerare quello che a mio parere è un sentimento di incomparabile bellezza, descritto mediante lo stile poetico dell'autrice come espressione di idee, emozioni o sentimenti dei protagonisti.

Esame attento fra la reale contrapposizione che può sorgere fra l'amore spontaneo, appassionato ma non del tutto libero fra due giovani, Il mio dolce gemello è una storia bruciante di passione e intensità che riesce a colpire per il modo in cui essa riesce a sottrarsi al destino. Tragico, delicato, realistico, terribilmente sensibile e poetico, un romanzo dal cuore arcaico e dal battito febbrile contemporaneo in cui, alla fine, ci sono ancora molte domande che rimangono in sospeso ma so che solo il tempo potrà darmi le giuste risposte. E in qualche modo so che sarà più facile, ora che non dovrò prepararmi ad asciugare qualche altra lacrima invisibile nella speranza di non vedere quello che purtroppo ho già visto. Si, forse, provando quasi un senso di liberazione.

Rivelare la natura dei miei sentimenti nei riguardi di questa straordinaria opera non è per niente facile. Le parole, al riguardo, servono ben poco. Perché, seppur talvolta possano esser potenti ed enfatiche, non riescono a guarire quelle piccole ferite che sono state inferte, durante il corso della lettura, al mio povero cuore. 

Rifugiarmi tra le soavi note di qualche musicista italiano o fra le calde braccia del mio amato piumone - durante la visione di una qualche sitcom americana - con la speranza di poter dimenticare la storia di questi due giovani innamorati, penso sarà impossibile. Insensato e folle perché di Ivo e Stella, di queste due anime dannate e contrite, non riuscirò mai a dimenticarmi. Così come non dimenticherò questa storia, così bella ma immensamente dolorosa, forse inadatta ai più sensibili.


L'età adulta è il momento in cui si cessa di vivere la vita così, in modo semplice, di sentire in modo semplice, e dove ogni cosa, tutto, richiede un motivo per essere sentita o per essere vissuta.


Valutazione d'inchiostro: 4 e mezzo

6 commenti:

  1. Wow complimenti davvero per la recensione! Ora ho una voglia matta di gettarmi a capofitto tra le pagine di questo romanzo... sicuramente me lo segno in WL e spero di leggerlo presto!

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  2. Non conoscevo questo romanzo e mi sembra che la tematica sia piuttosto forte. Interessante recensione come sempre!

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    1. Grazie, Beth! É un romanzo per nulla leggero, ma se ti interessa non te lo sconsiglio :) Magari poi mi dirai ;)

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  3. Tema per niente leggero, ma interessante; ottima recensione, grazie

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