Titolo: Mrs Dalloway
Autore: Virginia Woolf
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 180
Trama: Romanzo tra i più intensi e riusciti della
grande scrittrice inglese, Mrs Dalloway inaugura un originale modo di narrare e
costituisce la prima opera in cui Virginia Woolf attinge alla propria
esperienza femminile. Vi si racconta la giornata di Clarissa Dalloway,
cinquantenne, esponente dell'alta borghesia londinese, impegnata a organizzare
per la serata un sontuoso ricevimento nella propria casa. La protagonista esce
per comprare dei fiori e nel suo itinerario scopre o intravede le esistenze di
tanti sconosciuti tra i quali lo sfortunato Septimus Warren Smith. La serata si
svolge con pieno successo, anche se nel corso del ricevimento si apprende del
suicidio di Septimus. L'incrociarsi di destini paralleli, ritmato dai rintocchi
del Big Ben, conferisce alla narrazione un andamento musicale; nota dopo nota,
frase dopo frase, il contrappunto drammatico dalla storia di Septimus spinge
Mrs Dalloway, proprio grazie alla consapevolezza della fugacità e
dell'incompletezza della nostra esistenza, a trasformare la certezza della fine
in esaltazione della vita.
La
recensione:
Nulla
esiste all'esterno di noi tranne gli stati d'animo: desiderio di sollievo, di
consolazione, di qualcosa di diverso, da questi miserabili pigmei, da questi
deboli, da questi brutti, questi insignificanti uomini e donne.
La melodia sprigionata dalle parole soavi di questa
storia ha mostrato una tranquillità fin troppo rassicurante. Non ho avvertito
il minimo segno di follia, di distruzione, da nessuna parte, in quanto Mrs
Woolf e la sua eccentrica eroina si sono insinuate nei recessi del mio cuore seppellendo
un nonsoché di vivo ed energico. Qualcosa la cui natura è simile all'urgenza
imprescindibile di confidarsi con un caro amico o conoscente, disperdendoci e
stando, con un fremito di piacere, in tranquillità. Stando così le cose, i
passeggeri di una carrozza invisibile che repentinamente hanno fatto rotta in
una città straordinariamente affascinante avrebbero potuto pensare che quella
in cui si sono imbarcati altri non è che un'avventura estremamente romantica e
sensazionale. Se non fosse stato per il piccolo particolare che in questo
romanzo l'amore è meramente accentuato, ma concepito come una droga che non
basta e che non si riesce a fare a meno. Una dipendenza che non appena si
assaggerà anche una briciola non si potrà starle vicino.
Prima di leggere di Clarissa, di questa dama
londinese la cui anima così intensa, acuta come un dardo, precisa e decisa che,
assisa in una giornata luminosa e calda, costituisce un punto d'incontro per
chi desidera conoscerla, avevo immaginato suoni confusi e un'attività febbrile.
Istruzioni urlate a squarciagola da locandieri vecchi e affannati; il profumo
intenso della salsedine che invade le nostre narici; il sapore dolce di un
sentimento forte e intenso provocate dall'amore romantico e quasi
trascendentale di due entità instabili pronte ad amalgamasi. Quando però
conobbi Clarissa Dalloway, polo radioso d'attrazione per alcune oscure vite, un
rifugio per cuori solitari, e l'osservai muoversi in mezzo al fragore del
traffico come una figura silenziosa con un nonsoché di solenne o singolare -
una sospensione dell'animo, una pausa indescrivibile generata da qualcosa di
straordinario e oscuro - nel giro di pochi minuti era divenuta il punto
d'incontro per aspiranti viaggiatori nel quale messaggi forti e impetuosi
irritarono l'aria circostante. Scompigliando chiome voluminose e colorate come
foglie, con impetuose ondate rilucenti, in una danza particolare e vivace.
Ogni cosa sembrava essersi fermata. Il pulsare dei
rumori delle macchine risuonano come un battito cardiaco irregolare, attraverso
un intero organismo. Il sole diviene più rovente dell'ordinario. Ogni cosa
sembrava convergere su un unico centro, dinnanzi ai nostri occhi, come se
qualcosa di orrendo fosse affiorato dalla superficie e stesse per prendere
fuoco.
Qualche mese fa, la premonizione che nell'anima dei
più irrazionali i romanzi hanno il potere di tracciare con dell'inchiostro
invisibile, sulle pareti della nostra mente, un disegno accostato al fuoco del
genio purché diventi visibile, si fuse con la voce carezzevole e ammaliante di
una donna che, mediante scrittura, decantò la purezza dell'animo e l'intensità
di una storia alzando nude pareti dalla nuda terra. Amante dei libri e della
buona letteratura, mi avvicinai così rapidamente a questa scrittrice che la mia
anima aderì perfettamente alla sua come una seconda pelle. Mi avvicinai a tal
punto che riuscì a percorrere i meandri della sua memoria, scoprendola in una
moltitudine imperfetta, vagando per ore e ore come uno spettro. Come solitari
aggregati metallici che disegnavano ognuno la propria orbita, ci fece
incontrare certamente la passione per la scrittura. L'anima del lettore
combacia perfettamente con quella di chi scrive, e le emozioni che sono
suscitate da una penna dalla punta invisibile passano attraverso il corpo.
Virginia Woolf, con la voce inequivocabile di chi
racconta una cosa estremamente importante, mi ha sussurrato una storia
ammaliante la cui aura lucente mi ha completamente stregato. I suoi romanzi
sono stati per me come una rivelazione improvvisa, qualcosa di simile a una
forza travolgente che prima si cerca di arrestare e poi, pian piano, ti
travolge. Ci si arrende alla sua potenza, e, quando si giunge al limite
estremo, sentimenti o emozioni inspiegabili di cui prima non se ne conosceva nemmeno
l'esistenza, avvertiamo farsi più vicine, il mondo farsi più gonfio di qualche
stupefacente significato, qualcosa di estatico che irrimediabilmente avrà un
effetto calmante per la nostra anima. Un fiammifero che arde nel buio; un
presagio interiore posto lì lì per trovare espressione.
Parole non dette rimaste ancora dov'erano state
imprigionate per tutto questo tempo, il dolore simulato da un sorriso di
circostanza che, come un'indescrivibile sensazione di malessere, mostrò la sua
identità, celata sotto le mentite spoglie della disinvoltura. Clarissa proiettò
la sua malinconia fino al mio cuore caldo, la cui anima era perennemente
trinciata nella perpetua sensazione di essere sola, lontana. Una gemma
sull'albero della vita, un fiore di tenebra in cui sono retribuiti, come una
figura di carta a cui non si presta tuttavia particolare attenzione, qualunque
figura affolli questa straordinaria storia.
La storia di una donna adulta, appena cinquantenne,
apparentemente forte ma fragile, che in una manciata di giorni ha popolato
serate estremamente noiose. Un piccolo uccellino che si è riparato sotto le
foglie, in piccole concavità, circondata da grandi nuvole di un mondo
indifferente. Nella soglia della malinconia, come una spettatrice attenta,
reclamando la mia attenzione e spazzando la storia della mia vita in un soffio.
Solenne, austero, sobrio come una cortese stretta di
mano, ha la malinconia tipica delle tragedie shakespeariane. Ed, intenso e
molto sensibile, è un romanzo che parla di vita. Quella vita che ognuno di noi
costruisce attorno a sé, disfacendola e creandola daccapo in ogni momento.
La
vita in sé per sé, ogni momento, ogni gocciola di vita, qui, in questo istante,
adesso, può bastare. Anzi, è anche troppo. Una vita tutta intera è troppo breve
per estrarne, una volta acquisito il potere, tutto quanto il sapore.
Voto:
4
Incredibile: ogni volta che faccio un salto qui trovo un libro che mi incuriosisce! Questa volta, in realtà, si tratta di un titolo che voglio leggere da diverso tempo... Si rimedierà! ;)
RispondiEliminaNe sono lieta! 😉😊
EliminaLeggilo, Fede, che ne vale la pena 😊
Ciao Gresi, ho studiato la Wolf solo il letteratura inglese e leggendo i testi in lingua, che avevo trovato un po' complessi. So però che è un'autrice particolare e affascinante e magari proverò a leggere qualcosa in italiano ;-)
RispondiEliminaAbbastanza! Vedrai non te ne pentirai 😊
EliminaCiao Gresi,
RispondiEliminaconosco questa scrittrice ma mai letto niente di suo, a quanto pare devo rimediare
Vedrai che piacerà anche a te, Susy! 😊
EliminaBellissima, bellissima recensione :-) Io ho letto diverse opere della Woolf, ma Mrs Dalloway in assoluto è quella che più ho amato.
RispondiEliminaE la passione con cui tu ne parli, mi ha fatto venire una gran voglia di rileggerla. Lei (la Woolf) è straordinaria, modernissima, sempre attuale. Merita sicuramente di essere letta, sempre.
Grazie mille!!
EliminaConcordo con te, Letizia! Io ho conosciuto la Woolf grazie a Una stanza tutta per se, ma anche questo romanzo mi è piaciuto davvero tanto 😊
Non conoscevo questo libro della Woolf, grazie per avermelo fatto conoscere :D
RispondiEliminaDi niente! 😉😊
EliminaUna bellissima recensione complimentissimi!!!!! *___*
RispondiEliminaMa grazieeee!! 😊😊
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