Titolo:
Scrivere è un mestiere pericoloso
Autore:
Alice Basso
Casa
editrice: Garzanti
Prezzo:
16,40 €
N°
di pagine: 341
Trama:
La sua nuova sfida è creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca.
Un'impresa ardua, quasi impossibile. Perché Vani non ha mai preso una padella
in mano, e non le è chiarissimo il significato di parole come scalogno o
topinambur. Ma inaspettatamente, mentre esegue l'incarico con il conforto
morale di un gourmet come il commissario Berganza, una rivelazione cattura il
suo interesse: la cuoca confessa un delitto. Un delitto che riguarda una delle
famiglie più in vista di Torino, e che per la cronaca ha un altro colpevole.
Berganza abbandona i fornelli per indagare, e adesso è lui ad aver bisogno di
Vani, del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i
segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa.
A volte la vita assomiglia a un giallo, piena di falsi indizi: solo l'intuito
di Vani può smascherarli.
La
recensione:
Ho
vissuto più avventure fatte e finite nei libri di quante ne abbia viste anche
solo cominciare nella vita vera. Semmai è proprio la vita vera quella che
rimane sempre lì appesa per aria, e solo una volta ogni eone va a parare da
qualche parte. E' nella vita che trama e intreccio il più delle volte lasciano
a desiderare: nei libri, perlomeno in quelli buoni, tutto ha un coronamento, un
senso. E' un tale sollievo.
Cominciai a sentir parlare della nerd patentata Vani
Sancia, intrappolata nello spirito della protagonista di Millenium, appena entrai nella sua personalissima dimora. Per chi
la conosce e, soprattutto per se stessa, Vani è una specie di capolavoro della
Natura, il suo diamante meno tagliato, la prova vivente di dove la mano di Dio
non abbia potuto giungere a compimento. La cosiddetta <<Donna
Grinch>>, che ama spassionatamente i libri e la buona letteratura,
affetta da una malattia la cui anima con gli anni si è inaridita come il
deserto del Sarah, trasformandola in una donna solitaria e poco incline ai
sentimenti umani che, se non fosse del suo cuore caldo che si dilatava e
contraeva ogniqualvolta vedeva Riccardo, avrei pensato si trattasse di una
creatura bizzarra e disumana. La sua figura si è mossa silenziosa e
imperscrutabile entro i limiti del possibile: abbastanza vicina da ascoltare i
suoi pensieri - zeppi di interrogativi, strambe idee, spunti di riflessione che
non richiedono altro che essere sviluppati in un romanzo, e abbastanza lontano
da farmi vedere, nel riquadro della finestra del suo mondo tutta esposta a
nord, la sua licenza da nerd patentata intrappolata. Per questo motivo, la
ghostwriter Vani non è mai stata considerata in grado di sentirsi bella, o,
generare, nella piccola cerchia di amici e conoscenti, espressioni diverse
dalla piattezza languida di un rito funebre. Ma come doveva apparire, Vani,
questa strana ragazza dall'estremo taglio di capelli, col tono di voce acido
che arrivava forte e chiaro alle orecchie di chi persino legge? Come se non
bastasse, Riccardo aveva anche ridotto le sue speranze a invisibili granelli di
sabbia che, repentinamente e inesorabilmente, scivolarono sul palmo della sua
mano. Forse per una creatura di questo tipo il Paradiso terrestre è un isola
che non c'è, costretta a vagare come un anima in pena in una città in cui la
sua miserabile vita è stata esibita in miserabili circhi e fiere ambulanti.
Quelle opere di autori di cui tanto diligentemente si occupa, nebulose come
macchie d'ombra, si incroceranno nel suo viaggio con una carovana di segreti,
follie che, sia per pure ragioni diverse, causeranno un brivido simile?
Non dovetti aspettare molto. E, dopotutto, il fatto
che Vani mi avesse invitata a prendere un tè produsse al mio animo una strana
sensazione nella quale si mescolarono sorpresa e inquietudine. Se, qualche anno
fa, non fui capace di frenare quelle sferzate di acidità improvvisa, quegli
attacchi violenti dietro a una facciata imperscrutabile con cui volontariamente
si nascondeva, sarei stata in grado di farlo adesso? Forse inconsapevolmente un
pezzo della sua anima si era incastrata perfettamente con la mia, ma non per
questo affrettai il passo andando oltre quella facciata da finta buonista che
le situazioni estreme le avevano fatte sviluppare.
Come la stessa Vani, quella facciata di diffidenza
dietro cui volontariamente nascosi il mio entusiasmo, che si scontrava contro
oscuri e lontani echi, cominciò a scemare e svanire quasi completamente quando
cominciai a leggere. In una finestra virtuale dall'aria luminosa e vaporosa, è
stato versato un liquido che ha assunto nella mia testa una specifica forma.
Era un indagine dal ricco sapore della suspense e dell'avventura a fare da
sfondo. Uno specchio in cui sono riversati sprazzi di vite di personaggi che,
sino a quel momento, avevo visto solo di sfuggita e da cui l'anima ha potuto
attingere pur di mantenersi imperturbabile a decidere il modo più efficace di
dire ciò che non riesce a dire.
La naturale forza del sentimento dell'amore,
incarnato nel volume precedente nell'avvenente Riccardo, in questo secondo
volume è molto poco accentuato la cui mancanza non stona tuttavia con la
rassicurante sensazione che quella di Scrivere
è un mestiere pericoloso è il romanzo che attendevo di leggere. La
semplicità del tema trattato, e, soprattutto, una protagonista più amabile e cortese, hanno collimato con il mio
animo di lettrice. Spesso, durante il corso della lettura, mi domandavo se
questa Vani non fosse che una sosia dell'originale. Poco abile ad interpretare
il linguaggio contorto dell'amore, svampita e poco amichevole, quando Riccardo
le ronzava intorno quasi ossessivamente, aggiungendo un ulteriore velo di
perplessità al nulla.
Osservandola muoversi e scomparire fra gruppi di
anime, ignari del loro destino, ho accolto la storia di questa stramba ragazza
nel mio cantuccio personale in una veste deliziosa e priva di ambiguità, armata
di penna a sfera e blocnotes. Fantasticare sulle vite altrui partendo
dall'osservazione di un dettaglio, un oggetto, non è per niente facile. In
questo secondo volume, Alice Basso, ci regala una storia semplice ma
accogliente come un posto che, per una manciata di giorni, ha funto da casa, e
come mezzo per entrare ed esplorare magnifici sontuosi letterari e non sentirmi
fuori posto.
Un indagine che seduce e cattura per la freschezza e
l'originalità della storia e che, fra grumi di idee, spunti e suggestioni,
accoglie un numero spropositato di lettori che, "condannandoli" a
distaccarsi dai ritmi di una vita piatta e monotona, permette di ritrovarsi
gomito a gomito con una protagonista sarcastica, lucida e critica da ogni punto
di vista.
A
volte bisogna rischiare un po' perché le cose diventino divertenti.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Che bello questo libro, adoro Vani ^___^
RispondiEliminaAnche a me è piaciuto molto! Molto più del romanzo precedente ;)
EliminaCiao Gresi, sai non ho mai letto nulla di quest' autrice XD ma da come né hai parlato non vedo l' ora di leggerlo ( devo trovare solo un po' di tempo per farlo), ma da come ho letto questo è il secondo volume e devo recuperare il primo ;).
RispondiEliminaGià che ci sono ti ho nominata per questo tea party: http://angeltany.blogspot.it/2017/01/siete-tutti-invitati-al-mio-party.html, passa se ti va...
Ella
Grazie! Passo subito :)
EliminaCiao Gresi, anche a me è piaciuto molto questo romanzo: Vani è un personaggio singolare, ma che tutto sommato mi sta sta simpatica e poi mi piace il suo metodo "deduttivo" per risolvere i vari casi in cui si trova invischiata; infine amo molto anche la tecnica e lo stile dell'autrice :-)
RispondiEliminaHai proprio ragione, Ariel! ;)
EliminaAlice Basso ha uno stile molto bello di scrittura, appassionante e scorrevole. Leggere i suoi libri è un piacere!
RispondiEliminaIl personaggio di Vani è davvero particolare :)
Concordo! E la sua lettura, infatti, si è rivelata una piacevolissima scoperta ;)
EliminaMi ero persa questa recensione. Ho letto questo libro l'anno scorso e devo dire che mi è piaciuto più del primo, però non sono una grande fan di Vani Sarca. Mi piace come scrive la Basso, ma la sua protagonista a volte mi da proprio sui nervi!
RispondiEliminaConcordo con te, Beth! Questo secondo romanzo si è rivelato di gran lunga migliore del secondo, ma, visto il finale, spero vivamente in un seguito 😊😉
EliminaNon ho ancora letto nulla della Basso ma è in WL...spero quanto prima di rimediare!!!
RispondiEliminaTi assicuro che, con questo secondo romanzo, non te ne pentirai 😉😊
Elimina