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mercoledì, marzo 01, 2017

Gocce d'inchiostro: Il sapore sconosciuto dell'amore - Sarah Vaughan

Stanca di vedere sempre rinchiuso in una finestra virtuale dall'aria luminosa e vaporosa Il sapore sconosciuto dell'amore, romanzo che come gran parte degli altri romanzi possiede una sua anima che mi ha affascinato repentinamente, decisi di leggerlo appropriandomi di quello che mi era stato offerto: un dolce, ancora caldo e fumante, che scelto e soppesato nel suo potenziale effetto, è così squisito che mi sono lasciata cedere alla seduzione con tutto il mio cuore. Assaporando la sensazione che persino una storia deliziosa come questa è davvero impossibile resisterle.
Titolo: Il sapore sconosciuto dell'amore
Autore: Sarah Vaughan
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 14,90 €
N° di pagine: 400
Trama: Impastare, mescolare, montare. Un'onda di cioccolata, un pizzico di cannella, una spolverata di zucchero. Apparentemente sembra facile preparare una torta. Eppure un dolce non è solo un dolce: è soprattutto una dimostrazione d'amore. Come una fetta di pane fatto in casa è un gesto che fa sentire importante chi si ama. E' così per Jennifer, per cui una tavola imbandita è un modo per tenere unita la famiglia, anche se ora si sente più sola che mai, e per Vicki che sforna deliziosi e soffici pan di spagna per rendere finalmente fiera sua madre. Mike nella perfezione di un dolce cerca la conferma ai suoi sforzi di essere un buon padre: mentre Claire ha dovuto accantonare la sua passione culinaria per crescere da sola il suo bambino. E proprio per provare a comunicare di nuovo con suo figlio, Karen prepara squisiti pasticcini. Il destino li fa incontrare in un affascinante tenuta di campagna dove l'odore delle spezie e dei profumi si diffonde nelle ampie sale e nel giardino. Sono tutti in gara per diventare il degno erede di Kathleen Eaden, denominata <<La regina della cucina>>, autrice di un famosissimo ricettario che dagli anni Sessanta ha ispirato intere generazioni. Sono tutti convinti sostenitori della sua idea secondo la quale cucinare riesce a ridare colore a una giornata grigia. Ed è una fonte inesauribile di felicità. Ma non hanno ancora trovato la ricetta giusta per raggiungerla. E quando si trovano fianco a fianco, concentrati sul creare il pudding perfetto e la gelatina di frutta più morbida, scoprono che a volte l'ingrediente speciale non è altro che un sorriso, una nuova opportunità che si affaccia all'orizzonte, una decisione sofferta che può cambiare la vita. Perché ci sono molte ragioni per cui cucinare: per nutrirsi: per regalare un emozione: per ritrovare se stessi. Eppure spesso si cucina per amare ed essere amati.

La recensione:

Ci sono molti motivi per cucinare al forno: per alimentare, per creare, per fare una buona
impressione, per nutrire, per definire noi stesse, e, qualche volta, bisogna ammetterlo, per
perfezionarci. Ma spesso lo facciamo per saziare una fame che un semplice gesto da parte di una
persona amata potrebbe colmare meglio. Lo facciamo per amare ed essere amati.

Quando arrivai, l'apertura di un forno caldo a forma rettangolare aveva inondato le mie narici di un profumino davvero invitante. Le lancette di un timer rumoroso strillavano incessantemente, il che significava che quello che racchiudeva conteneva un dolce appena cotto.
C'era un piacevolissimo tepore, tutt'attorno. Quando avevo varcato la soglia di una stanza da cucina moderna e parziale non mi ero resa conto della temperatura né del profumo delizioso che aveva inondato la stanza, forse per la curiosità. Però adesso che ci penso la prima sensazione che avvertì, quando cominciai a leggere il romanzo della Vaughan, fu un piacevolissimo calore. Una sensazione di conforto, di benessere che si diffuse nel mio corpo come una malattia in cui l'atto del cucinare è una buona occasione per essere temerari. Sognare, anche se molti non ricordano più come si fa. Non ho mai sperimentato l'arte del cucinare, ma avevo del tutto dimenticato quanto possa essere piacevole leggere talvolta romanzi che osannano la cucina e deliziosi piatti.
Pur quanto mi sia sforzata, inebriarsi della piacevolissima essenza che trasuda da queste poche pagine è stata un'esperienza meravigliosa. Non sapevo neanche da dove provenisse questo buonissimo odore. Forse dipendeva dalla storia stessa: dolce come un biscotto fatto in casa. O semplicemente da un puro e semplice espediente che tenesse a freno ansie o paure? Impastare, grattugiare, accarezzare, pesare, misurare costituiscono nell'insieme tanti piccoli segreti. Segreti in cui sono racchiuse dettagliatamente particolari esperienze culinarie che, costringendo alla precisione, inducono a incanalare una certa energia in cui sfornare dolci diviene così la cosa più bella che esista. Dalla mia prospettiva, così evocativa ma distante, in cui tuttavia si riesce a scorgere la magia o la passione a cui sono state riservate. E, come una bella commedia americana, in una rapida discesa conduce alla vita di donne apparentemente forti ma fragili la cui anima lentamente sta appassendo nella quiete mattutina. Fra il fragore di stoviglie e pentole sporche, in piccole dimore che non fremono propriamente di vita, su uno sfondo colorato e rassicurante che placa l'animo di chiunque. Non sapevo nemmeno che lo spirito di una persona potesse essere fragrante. Eppure tutto questo è sempre stato saldamente fissato a questo nuovo mondo. Quando Vicky, Claire e Karen si muovevano mi sembrava che le loro ombre assumessero una forma aggraziata, ma probabilmente si trattava di un inganno dei sensi.
Sapere che il mio corpo era lì e non riuscire a padroneggiarlo è stata una sensazione davvero strana. Stare fermi a lungo fra odori e sapori, a poco a poco genera un certo tipo di frustrazione. Chi non avrebbe voluto assaggiare almeno una delle tante prelibatezze di cui parla l'autrice? Chi non avrebbe voluto passeggiare in un piacevole silenzio, con l'anima che sedeva accanto a quella di una giovane pasticcera improvvisamente emozionata al pensiero della cucina come un regno magico in cui è possibile assistere alla preparazione di dolci elaborati o fantasiosi? In pagine che sono state scritte con dolcezza, in uno studio grandioso o una soffitta segreta, nel cuore di una piccola casa. Le parole sarebbero fluite mentre l'impasto del pane e dei biscotti cresceva; le pagine si sarebbero riempite col tempo annebbiando i sensi.
Già da qualche giorno, come un punto di domanda senza frase, il mio viaggio verso un luogo che non conoscevo completamente, era pronto a fondersi con personaggi le cui radici nascoste nella storia della loro vita formerà quel lungo cordone che alla fine ci legherà. Armata di penna a sfera e della mia agenda preferita, mi sono avvicinata a Vicky, Claire e Karen così rapidamente che la loro anima si fuse al mio corpo come una seconda pelle. Ci siamo avvicinate a tal punto che mi è stato possibile percorrere svariate tappe. Squarci di vita, ricordi dolorosi di un passato o presente la cui presenza è tuttavia ancora costante, scoprendoli in ogni loro sfaccettatura, vagando per ore e ore come uno spettro nel piccolo regno della loro fantasia.
Proveniamo da tutt'altre direzioni, ma che cosa ci ha fatto realmente incontrare? Semplice, una sfida letteraria indetta da una mia amica su Facebook. Certamente una bellissima occasione per accrescere il mio fascino nei riguardi dell'arte culinaria, nella perenne battaglia tra vincitori e perdenti ridotta a una montagna di panna e cioccolata, posti in bellissima mostra su un ripiano soffice e dorato.
L'autrice, moglie e madre americana, con la sua passione inequivocabile per la cucina e i dolci, mi ha sussurrato una storia per certi versi originale la cui aura deliziosa mi ha completamente fatto perdere la testa. La sua passione di raccontare, di raccontarsi è stata così affascinante da sentire il bisogno di sfornare anch'io qualche dolce. Così leggera ed effimera, dolce e burrosa, che come un cioccolatino si è sciolta nella mia lingua lasciando alla fine col desiderio insopprimibile di mangiare.
Accogliente e confortevole come una casetta di pan di zenzero, deliziosa dimora per chiunque decida di avventurarsi fra le sue pagine, in un mondo creato dalla fantasia di una mamma, Il sapore sconosciuto dell'amore ha la dolcezza tipica di un abbraccio appena dato. Scrivere un romanzo richiede tempo, ma tutti coloro che amano leggere sapranno cogliere la bellezza e la magia che sono racchiusi in queste pagine. E quando alla fine riposeremo con espressione rapita il romanzo sullo scaffale, sapremo che leggere questa storia è stato davvero bellissimo. Un'esperienza che non credo dimenticherò tanto facilmente, in un idillio domestico che tuttavia non ho ancora vissuto.

Valutazione d'inchiostro: 4

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, che bella storia, non la conoscevo! Scoprp sempre libri molto interessanti nel tuo blog! Buona giornata :-)

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  2. Ciao Gresi!!
    Questo libro mi era sfuggito, sebbene la copertina sia davvero bellissima! :)
    Mi è piaciuta molto la tua recensione, e il voto mi ha confermato il fatto di doverlo leggere!
    Un abbraccio!

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  3. Adoro le storie che hanno come componenti fondamentali il cibo o i dolci, mi suscitano tenerezza e tanti bei ricordi legati alla mia infanzia. Mi ispirano tanto, come questo libro dalla copertina splendida.
    Complimenti come sempre per la recensione, mi segno subito questo titolo :)

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