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giovedì, gennaio 25, 2024

Gocce d'inchiostro: Le affinità alchemiche - Gaia Coltorti

Questa lettura ha ben dodici anni. Nel senso che è viva, respira, pulsa da tantissimo tempo, ma io ho desiderato avvertirla, sentirla come mia solo adesso, col nuovo anno oramai comodamente in pieno rigore, sorprendente, a volte inavvicinabile ma che mi ha indotta a seguire la storia di questi due ragazzi che, quando ero adolescente, amai molto. Cosa è accaduto, alla veneranda età dei trent’un anni? Selvaggia e Giovanni hanno lanciato una fattura da cui ne sono uscita non particolarmente stupita ma col cuore lieto, grato perchè, con la loro triste e tragica storia, mi hanno donato una sferzata di luce, allontanata dalla mia inutilissima vita, portato in un luogo, fra i meandri di una storia in cui ho vissuto per una manciata di giorni, ma reso contenta di aver condiviso un sogno bello e proibito come questo.

Titolo: Le affinità alchemiche

Autore: Gaia Coltorti

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 15€

N° di pagine: 360

Trama: Giovanni ha diciotto anni, trascorsi quasi tutti a Verona, dove è nato. Una vita tranquilla, qualche amico e, ogni giorno, i lunghi allenamenti in piscina per prepararsi alle gare. Anche a casa regna la quiete: Giovanni vive solo con suo padre, notaio, in quel genere di grande appartamento abitato da due uomini che ogni donna può immaginarsi. Selvaggia ha diciotto anni, molte amiche e diversi spasimanti, vive sul mare e assapora l'estate appena iniziata quando sua madre le sconvolge la vita: si trasferiranno per ragioni di lavoro. Selvaggia cambierà scuola, dovrà ricominciare tutto da capo e lo dovrà fare a Verona, la città dove è nata e da cui proprio la mamma, tanti anni prima, l'aveva portata via, separandola dal padre e dal fratello gemello. Quando Selvaggia varca per la prima volta la soglia della nuova casa, Giovanni è rintanato in camera sua. Gli basta la voce di lei per capire che nulla sarà più come prima. Giovanni scopre quella voce come un regalo, ma al tempo stesso la riconosce, è un suono che vive da sempre dentro di lui: Selvaggia, la sorella perduta, è tornata nella sua vita, per sempre. Lei a Verona non conosce nessuno: solo Johnny - come lo ha subito ribattezzato - può farle da guida e tenerle compagnia nei tre lunghi mesi che devono trascorrere prima della ripresa scolastica. Selvaggia è bellissima, piena di fascino ma anche capricciosa fino allo sfinimento, croce e delizia per il fratello ritrovato. Presto tra i due si sprigiona un'elettricità, un magnetismo, un'affinità...


La recensione:


<< Questo è il nostro paradiso. Qui non c'è niente che possa impedire il nostro amore. Qui siamo noi stessi, e qui tu sei sola mia. E se l'Inferno ci aspetta, tanto vale vivere tutto questo adesso, poiché è l'unico Paradiso che potremo conoscere. Se finiremo tra i lussuriosi insieme, e se tu sarai con me, io non avrò paura dell'Inferno. >>


S'intende che rileggo spesso e molto volentieri romanzi che compongono gli scaffali della mia strapiena libreria, benché alcuni li conosca molto bene. Ma, ogni tanto, capita che anche loro riescano a leggermi dentro, in un collegio di domande in cui la mia anima entra a contatto con quella di anime dannate o contrite fuggite da una qualche zona remota del tempo o dello spazio.

Davanti al romanzo della Contorti, come davanti alla maggior parte dei romanzi di questo tipo, mi trovo in difficoltà. Che Selvaggia e Johnny abbiano realizzato una qualche magia, così repentinamente, in una giostra di emozioni altalenanti, fresche e genuine di cui io non me ne ero resa completamente conto? Con certezza non so dirlo. Con gioia e un certo entusiasmo ho stretto la loro anima a me, quasi morbosamente, riflettendomi volentieri nello specchio dei loro occhi. Sull'argomento "peccatori", anch'io mi trovo personalmente davanti a una situazione spinosa; credo che solo Johnny e Selvaggia possano darci una spiegazione. Effettivamente amare la propria sorella, il proprio fratello è uno dei sette peccati capitali. In ogni caso non intendo giudicare; ho sempre creduto e vissuto l'amore in ogni forma e sfaccettatura. Come una lanterna magica senza luce che, non appena vi metti dentro il lume, immagini variopinte appaiono su una bianca parete.

Non capisco cosa sia accaduto questa volta. Quando dodici anni fa ci incontrammo per la prima volta, inesorabile il tempo aveva proseguito impettito il suo percorso fino al giorno in cui le nostre anime entrarono a contatto. E solo allora non mi preoccupai di ciò che avrei potuto vedere, di ciò che avrei potuto avvertire, in un sottofondo placido simile all'acqua gorgogliante di un fiume. La loro voce, infatti, mi è entrata nel cuore e ha preso possesso del mio corpo, come una specie di parassita fermamente avvinto alla pianta da cui riceve sostentamento. In una felicità così poco terrestre, così umanamente quieta; meravigliosa essenza che conduce nell'unico luogo esatto dove da sempre i due amanti desiderano essere.

Come avrei potuto essere indifferente a tutto questo? Quanta confusione avrà avuto la mia testa se per qualche giorno o giù di lì ha creduto una cosa simile.

Romantica e sognatrice lo sono sempre stata e pur quanto mi piaccia scrivere, questa sera non so esattamente cosa mia abbia spinto a farlo. Probabilmente l'ansia, la paura di perderli; oppure semplice nervosismo per una maldestra risposta dettata dal cuore che silenziosamente ho ricevuto ieri sera. Del resto scrivere questa recensione sull'amore trascendentale, passionale e magico dei protagonisti della Coltroni mi ha indotta a capire che io sono stata saldamente legata all'anima di questa storia. Come un matrimonio indissolubile e addirittura sacramentale, e che io mediante l'ennesima sfida indetta su Facebook sono stata legata. E la cosa ancor più strana è che, quantunque questo legame sia forte e indissolubile, non ha mai cessato di versare anche la minima felicità nel dolore e nello sconforto.

Pagine bianche, innocue, palpitavano d'amore. Il mondo di fuori, con i suoi rumori, problemi, desideri, gioie, rimaneva lontano. Talvolta difficili da scacciare, talvolta impossibili a lasciare questa bolla di sentimenti in una realtà che non fosse quella da cui ero appena fuggita.

La voce di Selvaggia e Johnny era penetrata nel mio cervello e nel mio cuore ancora giovane. Il semplice suono mi trasmise una certa gioia. Un amore impossibile aveva abbacinato un frammento del mio essere. Rievocarlo attraverso la parola scritta era stato alquanto semplice: un gesto spontaneo, volontario. Non riuscendo a trarre beneficio. Avendo quasi l'impressione di aver colto un fiore tanto amato quanto agognato, ma proibito da Dio e dagli uomini.

Rovescio di anime, rovescio di cuori pulsanti, destinati a congiungersi in una stessa e unica retta, Le affinità alchemiche è la bella storia di un amore proibito, che ha la stessa passione dei poemi romantici che ogni tanto mi piace leggere. Una meravigliosa seppur non perfetta proiezione egoistica del desiderio di due amanti che nutrono il desiderio di unirsi, col corpo e con la mente, che nasce repentinamente e giunge allo stesso modo a maturazione. Una dolcezza velata di tristezza e sconforto che va a cercare sentimenti nascosti nel più intimo dell'essere, che si credevano perduti.

Rivisitazione di un classico in chiave moderna, fiaccola dalla cui scintilla nascono due entità pronte ad implodere ed amalgamarsi, un romanzo che parla della solitudine del cuore, conosce la malinconia, il languore, il dolore di chi è desideroso d'amare, concependo la drammaticità come qualcosa di talmente grande da risultare vistoso. Una lettura sentimentale che si divora in una manciata di giorni. Un romanzo che traccia il labile confine fra sogno e realtà, in cui si istaura nell'immediato una certa intesa.


Avevi compreso di amarla in modo così perfettamente esclusivo e assoluto da come l'emozione di tenerla fra le braccia si impossessava di te. Allora ancor più ti eri avvicinato a lei e, chiudendo gli occhi l'avevi baciata, a lungo su una guancia.



Valutazione d'inchiostro: 4


10 commenti:

  1. Che romanzo particolare Gresi, sembra molto carino

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    1. Se come me hai amato Romeo e Giulietta penso proprio potrebve piacerti! :)

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  2. Ciao Gresi, dalla trame e dalle tue parole sembra un libro interessante, però ammetto di non essere una grande appassionata di young adult ;-)

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    1. Ciao, Ariell! Beh, é uno young adult 'antico'. Ha vasti echi alla letteratura classica, specie a Romeo e Giulietta :)

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  3. Ciao Gresi, bellissima recensione come sempre! Ho notato un po' di perplessità nei confronti del sentimento particolare che nasce tra i due fratelli e anche io sarei entrata in confusione come te! Ma anche per questo il libro mi incuriosisce e mi piacerebbe molto leggerlo, sicuramente ci farò un pensierino :)

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    1. Grazie!!!! :)
      É una sorta di rivisitazione di Romeo e Giulietta, e se a te piacciono penso anche questo romanzo potrebbe piacerti ;)

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  4. Ciao Gresi!!
    Che bella questa recensione! A tratti sembra una poesia! :)
    La trama mi sembra bella, però c'è un ma. Tempo fa avevo letto un libro simile, in cui l'affetto di due fratelli si tramutava in amore carnale e il finale non poteva che essere tragico. Quindi preferisco lasciare stare.. Riesco a concepire l'amore proibito fino ad un certo punto, poi mi confonde troppo e non riesco più a provare empatia con i personaggi. :/

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    1. Ciao, Jasmine! Beh, questo é un romanzo un pò particolare. É narrato in terza persona, e ha vasti richiami a Romeo e Giulietta. Quando fu pubblicato e lo lessi per la prima vokta, ricordo non mi piacque per niente. Forse perché non 'avvezza' a questo genere di letture. L'ho riletto quest'anno con occhi 'nuovi', e devo confessarti che mi é piaciuto molto più di quel che credevo. Dunque, se sei interessata ti consiglierei di provare. Magari potrebbe piacerti!! :)

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