Le mie letture hanno cominciato a prendere un ritmo più concitato
e frenetico: pagine e pagine di diario hanno volato nei cieli stellati di fine
maggio, per qualche giorno di fierezza della sottoscritta e ora beffa volante
del tempo.
Il colore del latte è stato un'altra di quelle letture
che ha scandito il mio tempo fra le pagine bianche di un'autrice inglese che
non conoscevo. In un filo d'oro che è stato intessuto nella trama di un tappeto
non particolarmente bello ma affascinante. Da una sarta bravina che è entrata
nell'ombra e svelato una certa luce.
Titolo: Il colore del latte
Autore: Nell Leyshon
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: 16, 60 €
N° di pagine: 171
Trama: E' la primavera del 1831 quando
Mary incomincia a scrivere la sua storia. Scrive lentamente, ci vorranno
quattro stagioni perché racconti tutto. Ma non importa: scrivere è diventato un
bisogno primario per lei, come mangiare e dormire. Viene da una famiglia di
contadini, ha quindici anni, ha una gamba più corta dell'altra e i capelli
chiari come il latte. Conosce solo la fatica del lavoro nei campi, proprio come
sua madre, suo padre e le sue sorelle. Conosce solo il linguaggio della
violenza, che il padre le infligge se non lavora abbastanza. Ma ha un cervello
lucido e una lingua tagliente. Un giorno il padre la allontana di casa perché
il vicario vuole una ragazza che accudisca la moglie malata. Mary non vuole
abbandonare l'unica vita che conosce, ma non ha scelta. E nella nuova casa
imparerà a scrivere, e scrivere rende liberi anche se la libertà ha un prezzo…
La recensione:
L'eco di parole così lontane nel tempo
svanì a poco a poco. Una fitta nebbia cominciò a diradarsi pian piano, nel
momento in cui io decisi di inoltrarmi fra le erbacce e la sterpaglia frondosa
di un vecchio villaggio nella lontana Inghilterra del XIX secolo. Sapevo che
qualcuno avrebbe seguito questa mia avanzata lenta da quando avevo deciso di
leggere di Mary e della sua stramba storia. Potevo sentirne la presenza e gli
occhi che accarezzavano il mio profilo da lontano, in attesa. Quando arrivai
non credevo possibile che il desiderio di leggere una storia che qualche anno
fa avevo snobbato impunemente aveva appena danzato fra le pareti stracolme
della mia libreria, solleticando la mia pelle, dipingendo figure di carta colorate
nel vuoto. La passione per la letteratura ottocentesca mi ha indotto a
fiondarmi fra le pagine di Il
colore del latte, con la sua triste storia di miseria e povertà, purezza e
disinganno, semplice ma toccante, capace di renderci prigionieri delle stesse
pene inflitte alla povera Mary. Entità pronta a protrarsi, confinata nel suo
spazio, senza però la possibilità di evolversi o tramutarsi.
Una ragazza dall'aspetto semplice e
verginale mi guidò fra i meandri di un villaggio vecchio e sporco. Il suo aspetto
conferiva un immagine opulenta, vaga nella quale ho chiesto tuttavia rifugio,
in questi ultimi giorni di maggio. Cospirare di signore di una certa età e
posizione, sotto la protezione di un padre austero e rigido, atti di generosità
che hanno il gusto del peccato, sono stati alcuni degli elementi che hanno
confermato la mia presenza e Mary, tentata di sentirsi partecipe, socievole e
cordiale al mio cospetto, mi invitò a seguirla fra le pagine bianche di questa
storia senza che io me ne accorgessi.
In silenzio, l'ho osservata e seguita come
un ombra. Ho guardato il suo viso semplice e genuino. La sua figura slanciata
ed esile. I suoi occhi a mandorla, che nel periodo della mia permanenza mi
hanno vista muovermi.
Il colore del latte, romanzo d'esordio di un autrice inglese
il cui nome conoscevo solo per sentito dire, rientra in quella categoria di
romanzi in cui al termine della lettura mi trovo in balia di sensazioni
particolari. Incerta, sconcertata, in preda a sensazioni che non riesco nemmeno
io a dar voce, saldamente convinta che esistono storie capaci di lasciarci
davvero senza parole.
Non ho idea se tutto questo ha a che fare
con la sofferenza che è stata inflitta a un cuore giovane e puro, qualche tempo
fa, quella condizione di malessere che non ha alcun fondamento logico, dettata
dagli incauti sussulti di un anima romantica. Eppure, quando sono soggetta a
simili torture chiudo spontaneamente la porta della mia stanza sul mondo
isolandomi con persone che profumano di carta e inchiostro. Indugiando con lo
sguardo più del necessario, origliando cose che non avrei dovuto ascoltare,
intrufolandomi come una ladra fra le scalcinate mura del loro cuore. Ho
temporeggiato così tanto con Mary, che la sua figura mi ha bruciato nella mia
testa come una fiamma vivida e bellissima. Respirando la sua essenza come una
frescura dell'aria.
Mary, la giovane donna che ho avuto modo
di conoscere fra queste pagine, con un leggero rumore ha aperto una porta che
mi ha condotta in una realtà di cui io non ignoravo completamente l'esistenza
ma non conoscevo così bene. Estranea ad aver compiuto gesti che si possono
fiutare ancora nelle sue fragili mani, in cambio di un lavoro o, meglio,
qualche gesto rassicurante.
Un racconto in cui il silenzio si prolunga
per quasi tutto il romanzo, che appassiona e in parte sconcerta, inducendo a
ricordi vaghi che assumono contorni incerti e colori poco nitidi. Affascinata
ho letto di Mary e della sua triste storia, nonostante non possedesse niente di
più affascinante a dispetto della mia, e, dopo averla salutata nell'ultimo
paragrafo, nella mia stanza ho chiuso gli occhi e immaginato come mi sarei
comportata io al suo posto.
Un romanzo asciutto ma appassionante,
stimolante e incalzante che nonostante tutto mi ha trasmesso piacevoli
sensazioni. Fra lugubre e sciatte stanze, memoria di una vita lontana priva di
ambizioni e sfortunata come i protagonisti dickensiani.
Valutazione d'inchiostro: 3
Avevo adocchiato questo libro quando uscì qualche anno fa e rimasi affascinata dalla trama e dalla ambientazione. Leggendo la tua opinione si è risvegliata in me una certa curiosità e credo che lo farò rientrare in wish list.
RispondiEliminaFammi sapere, allora ☺ come lettura non è niente male, ma non ti nascondo mi aspettavo un pó di più ☺
EliminaNon conoscevo questo libro, ma la trama, la copertina e persino il titolo mi hanno attratta inesorabilmente. E le tue parole non hanno fatto altro che aumentare la mia curiosità. Sicuramente ci farò un pensierino :)
RispondiEliminaSpero allora possa piacerti ☺☺
EliminaCiao Gresi!
RispondiEliminaHo il libro in lista ma moooolto tempo!
Credo che il momento di leggerlo si stia proprio avvicinando!
Come sempre le tue recensioni incantano! ;)
Oh, ma grazie a te. Sempre gentilissima ☺
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