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giovedì, luglio 27, 2017
Gocce d'inchiostro: Kafka sulla spiaggia - Murakami Haruki
martedì, luglio 25, 2017
Gocce d'inchiostro: La musa della notte - Sara Simoni
venerdì, luglio 21, 2017
Gocce d'inchiostro: I Malavoglia - Giovanni Verga
mercoledì, luglio 19, 2017
Gocce d'inchiostro: Harry Potter e l'ordine della fenice - J K Rowling
mercoledì, luglio 12, 2017
Gocce d'inchiostro: Ti faranno del male - Andrea Ferrari
martedì, luglio 11, 2017
Gocce d'inchiostro: Memento. I sopravvissuti - Julianna Baggott
Si tratta di capire che, con gli occhi, non è possibile vedere sempre ciò che si vuole. A volte, pur di vedere, è necessario lasciarsi andare ai sentimenti, alle emozioni pur di vedere, così il nostro se non può conoscersi senza un adeguato strumento di conoscenza. Questo strumento non può essere una delle nostre principali modalità per conoscere il mondo, soprattutto quello dei romanzi di fantascienza, per me quasi sempre inavvicinabili e incomprensibili, poiché incapaci di farmi vedere, sentire, toccare, annusare il mondo di una materia che si poggia sulle fondamenta di un universo che si sta avviando lungo la riva della distruzione.
Titolo: Memento. I sopravvissuti
Autore: Julianna Baggott
Casa editrice: Blugiano
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 496
Trama: Un grande boato, il sole che emana la luce e il calore di tre stelle sovrapposte, e il mondo svanisce, cancellato, spazzato via dal fuoco. E' il giorno delle Detonazioni, il giorno in cui l'umanità si divide in due: da un lato i Puri che, rifugiatasi nella Sfera, sono privi di deformazioni o cicatrici sul corpo; dall'altro i Sopravvissuti che, con i loro corpi deformi, fusi con gli oggetti più disparati, si aggirano tra i detriti e le pozzanghere nere di pioggia della terra esplosa.
Pressia aveva sette anni quando le Detonazioni le regalarono una bambola al posto di una mano. Le vite e le cose si intrecciano in una massa confusa quel giorno, e la testa della bambola che lei stringeva si trasformò nella sua mano. Ora ha quasi sedici anni e la bambola è divenuta parte di lei: gli occhi che si aprono e si chiudono, la testa di gomma che si agita come un pugno ogni volta che lei fa un passo. Tuttavia, nel magazzino sul retro di un negozio di un barbiere dove vive con suo nonno - una stanzetta con un tavolo, due sedie, due vecchi materassi sul pavimento e una gabbietta per uccelli appesa a un gancio sul soffitto - Pressia pensa a volte che sarebbe bello essere Puri, cancellare le cicatrici, avere di nuovo una mano vera, anziché una bambola, vivere in quella Sfera da dove da qualche settimana dopo le Detonazioni lasciarono cadere sulla terra devastata da un messaggio che diceva: << Sappiamo che siete lì, fratelli e sorelle. E un giorno emergeremo dalla Sfera per unirci a voi, in pace. Per il momento vi guardiamo da lontano, con benevolenza >>.
Invece Pressia deve ora guardarsi dall'ORS, il gruppo emerso subito dopo le Detonazioni il cui acronimo significava Operazione Ricerca e Salvataggio, e aveva l'obiettivo di ripristinare le unità mediche, redigere liste dei morti e sopravvissuti e poi formare una piccola milizia per mantenere l'ordine. Trasformata in Operazione Rivoluzione Sacra, l'ORS governa infatti col terrore e arruola tutti i sedicenni con lo scopo di abbattere, un giorno, la Sfera. Quella Sfera da cui verrà fuori Partridge, il ragazzo alla ricerca della madre, l'adolescente solo e diverso come lei con cui Pressia si accompagnerà in una disperata fuga dai loro reciproci mondi ostili e separati.