Titolo:
Il cannocchiale d'ambra
Autore:
Philip Pullman
Casa
editrice: Salani
Prezzo:
12 €
N°
di pagine: 431
Trama:
Dopo la "Bussola d'oro" e "La lama sottile" Philip Pullman
conclude la trilogia con un nuovo libro, arricchendo il suo universo di nuovi
personaggi i gallivespiani, orgogliosi guerrieri a cavallo di libellule dai
colori sgargianti; i mulefa, strani animali che viaggiano su ruote, dotati di
un linguaggio e della capacità di vedere la Polvere - e apre nuovi mondi,
arrivando perfino nella terra della morte. Nel "Cannocchiale d'ambra"
la storia diventa epica, sfrontata e dissacrante, esplora i recessi più
profondi, supera i confini tra cielo e terra, in un'entusiasmante e insieme
poetica unione di avventura, mito e religione.
La
recensione:
E
qui terminano le avventure di Lyra e del suo fantastico mondo, in questo terzo
capitolo della storia, che anche per me effettivamente finisce qui, anche se
questa non è la mia storia. Per mettere il punto a questa ennesima recensione
non penso sia necessario il mio intervento: potrebbe raccontarsi come se dotata
di vita propria, come ogni uomo racconta la propria vita a un amico caro o un
parente sul letto di morte. Ma è sempre una storia che trasmette poco; poche
sensazioni, poche emozioni, incompleta, imparziale, perché solo chi come me si
è avventurato in queste pagine, e fosse cresciuto assieme a Lyra, a Pan, a
Will, la signora Coulter, persino Lord Asriel, fosse invecchiato o morto lì,
con l'unica compagnia della voce carezzevole dell'autore, potrebbe affermare
con certezza che il momento in cui li conobbe fu splendido, e che questa storia
era esattamente come se l'era immaginato. E a parte le bellissime sensazioni
che sono sortite così bene, a parte qualche caso di gesti o azioni realizzate
un po' frettolosamente, io, come lettrice, sono stata trascinata a far parte di
un grande arazzo, in cui la mia esistenza è stata intrecciata a quella di
questi bellissimi personaggi, disposti ad avviarsi lungo una strada
sconosciuta. Per cui ho considerato questo terzo capitolo uno scenario pieno di
marionette che continuano a funzionare sebbene gli ho voltato le spalle per
qualche momento, accettando il fatto che la mia vita sia stata diversa sin dal
primo incontro.
Così,
come ho potuto vedere dieci anni fa, ho potuto recuperare il mio preziosissimo
daimon. Avrei potuto immaginarlo mentre entravo nella caverna della Bella Addormentata,
chiedevo scusa per l'ennesima intrusione, mi guardavo intorno non del tutto
consapevole di dove mi trovassi; su una vasta pianura, sotto un cielo plumbeo,
senza alcuna luce, dove un'inquietante foschia oscurava l'orizzonte. L'aria era
fredda e limpida, il movimento delle cime degli alberi costante, lo splendore
delle nubi color di luna nel cielo buie e le stelle a milioni che mi calmarono
un poco.
Affrettando
il passo, ho attraversato una Terra bellissima e suggestiva, in cerca di un
oggetto dorato molto potente e decisa a distruggere lo spietato disegno di Lord
Asriel. Una fitta nebbia si era diradata, anche se non completamente, ed io non
ho potuto fare a meno di guardare ammirata tutto ciò che mi circondava: grandi
ammassi di rocce lucide che levavano sulle rive del mare; immagini di spettri
terrificanti; creature che strappavano la pelle a vittime incatenati alle
rocce; Gallivespiani, con le loro armature arrugginite, che si libravano nel
cielo sopra campi di battaglia. Figure particolari e per nulla raccapriccianti
in cui è rappresentata una storia intera che ho assorbito completamente.
Per
quasi una settimana la voce di Pullman aveva evocato un altro mondo, in una
storia che fonde sacro e profano, una tela raffinata e irreprensibile in cui
l'autore ha scritto la storia di una ragazza che necessita di essere libera e
appropriarsi di alcuni valori, ed io non ho avuto occhi che per il teatro di
fantocci allestito dalle parole di un bravissimo autore inglese. E,
quando Lyra smetteva di parlare, la sua voce si zittiva nella mia testa,
rimanevano alcune immagini; ricordavo una lettura febbricitante, sul finire del
mese di novembre, con una protagonista che dieci anni fa era una cara amica.
Ero rimasta attonita sotto il suo sguardo penetrante ma sorprendentemente
gentile. Sotto un cielo trapunto di diamanti, in una Oxford sfavillante, posto
giusto per i grandi sognatori che hanno bisogno di risplendere.
Ad
affascinarmi erano state le vecchie e sormontabile mura dell'istituto del
Jordan College, o il temibile segreto che si celava all'interno delle sue mura,
avvolta in una bolla di mistero, che recava il presagio di una lenta agonia.
Cosa mi sarei dovuta aspettare? Cosa c'era di così misterioso? E, al di là di
questi pensieri, la vera identità di Lyra rimaneva sospesa come l'aria
stagnante. Le sue doti soprannaturali, il potere con cui riuscirà a
ripristinare gli elementi, che come un ombra seguivano le sue mosse.
Ponendo
fine a questo meraviglioso viaggio, che si è protratto meno del previsto, ho
potuto vedere quel mondo di magia e Polvere che la giovane Lyra si porta
dentro. La sua storia, per certi versi originale ed estremamente avvincente, mi
ha sottratto dalla monotonia del giorno e trasmesso la sensazione di
percorrere, pian piano, le vicissitudini di quest'adolescente. Capitolo dopo
capitolo, pagina dopo pagina, avevo l'impressione di essere stata risucchiata
in un vortice di parole e magia da cui non mi sarei sottratta per nulla al mondo
e, assieme a lei, di aver imboccato inconsapevolmente una strada che conducesse
verso la luce. La redenzione. La sua lettura, infatti, è una sorta di tentativo
di concludere il lungo viaggio di Lyra verso la salvezza, ripristinare il mondo
quando non si aveva la certezza di poterlo fare.
Magia,
amore, una schiera di ombre, angeli e demoni che camminano nel sentiero
insidioso della vita, la saga di Pullman è una complessa opera fantasy per
ragazzi avvincente e straordinario in cui i personaggi desiderano la supremazia
come la vita. Guazzabuglio d'immagini che vanno al di là della realtà e che
riportano in uno scalcinato istituto o ai piedi di un albero secolare, zeppo di
distrazioni magiche e fantasiose, è un racconto che lascia una cicatrice scura,
sfolgorante di vita, che oscilla continuamente tra il reale e il possibile
nonché rivisitazione del culto esoterico fatto di eccentrici personaggi, rapidi
scontri, alleanze che durano nel tempo.
Valutazione
d'inchiostro: 4
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