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mercoledì, marzo 21, 2018

Gocce d'inchiostro: Wonder - R J Palacio


Sono diventata improvvisamente curiosa, interessata, nei confronti del piccolo August perché sono stata partecipe dell'ennesima sfida indetta su Facebook a cui sapevo di non poter non partecipare. No, io non amo leggere romanzi di questo tipo, eppure Wonder è un simbolo. E' quel genere di letture che a mio avviso ognuno di noi dovrebbe intraprendere almeno una volta nella vita, perché dolce, semplice, gentile, sensibile, vulnerabile. E sebbene io mi sia immaginata una storia un po' più differente, non ho potuto fare a meno di lasciarmi intimidire dal timido August ne di alimentare la nostra amicizia in nemmeno due giorni dal nostro incontro.
Titolo: Wonder
Autore: R J Palacio
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 288
Trama: E' la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico?
La recensione:
Una scuola materna nel cuore dell'America. Aule grandi e soleggiate, e una folla gremita di ragazzini che scalpitano in attesa della campanella. In un aula di questo enorme edificio in mattoni grigi, in una stanza non specificata i cui balconi danno sulla strada, c'è un ragazzino seduto diligentemente ma messo in disparte. E' lo stesso ragazzino che io ho osservato per due giorni, e a cui si sono rivolti i miei pensieri in questo breve lasso di tempo. Una lavagna grande e rettangolare riporta adesso un guazzabuglio di simboli e lettere. Il professore di scienze siede dietro la sua scrivania, là dove niente e nessuno può disporgli alcuna autorità, chino su un foglio a prendere le assenze.
I pensieri del piccolo August mi arrivarono da dietro uno scalcinato banco, con qualche macchia e scarabocchio, permettendomi così di concentrare tutta la mia attenzione sulle sue parole. O, per meglio dire, su cose tacite e mai dette. Non ho potuto fare a meno di distogliere gli occhi, ne a notare gli altri ragazzini. La sua faccia, deturpata da un brutto e crudele scherzo della natura, reca un solco profondo di quello che lo rende un anomalia in mezzo alla specie umana. Eppure, August a me non ha procurato alcun danno. Né paura o spavento. Mi sono concentrata su quello che mi ha detto e, dopo qualche breve capitolo, ho provato a domandargli cosa prova ogni qualvolta qualcuno lo vede.
Ho sentito un forte bisogno di conforto, di solidarietà, che August ha manifestato dal suo piacevole coinvolgimento, esprimendo più volte il desiderio di avere un amico. La solitudine è davvero una brutta bestia e, nonostante il conforto famigliare, essere lasciati soli è spaventoso. Bisogna fronteggiare i problemi della vita indossando alcuna maschera, accettando le sue cause e conseguenze.
Da quello che adesso mi sorprendo a scrivere, risulta chiaro che io ho amato la compagnia del piccolo August in un modo devoto e imprecisato, e che ho odiato le ragioni di carattere individuale che l'hanno portato ad essere abbandonato. Perché non mi ci è voluto molto per capire che quello creato dalla Palacio fosse un personaggio piuttosto incompreso, per cui la sua storia sarebbe stata un trampolino di lancio verso chi vive certe cose in prima persona o talvolta è conseguenza della sua infelicità e insoddisfazione, il motivo per cui alla fine ho abbandonato il Mondo d'inchiostro per qualche tempo, per il semplice fatto che qualcuno aveva bisogno di me. August aveva bisogno della mia presenza. E leggere Wonder può aver creato in me una certa curiosità verso quelle povere persone affette da questo tipo di "malattia".
Non si tratta di un'ostilità individuale, ma una paura di essere feriti tramite il giudizio della gente, con e a causa di tale condizione. La Palacio, infatti, evidenzia questo elemento con grande sensibilità, e a volte abbandonando la bonaccia malinconica che imperversa per quasi tutto il romanzo lascia il tema della diversità in favore al tema della gentilezza e della bontà d'animo e della paura per le sofferenze scaturite a chi lo circonda.
Ogni volta che decidevo di chiudere gli occhi e di rilassarmi, io non potevo non fare la mia "analisi". Nel mondo, quanta gente c'è affetta da certe anomalie? Quanti bambini, adulti, perfino anziani, sono soggetti a ripetute e continue scenate di diversità? Da una parte la sensibilità, l'arte del comprendere e del capire, dall'altra la scrittura realistica sottoforma di diario. Sfogo personale in cui è evidente quanto sia importante questo tema. Fra me e me penso quanto mi sia stato detto poco di ciò che io non sappia già, ben poco di ciò che popolano le cronache giornaliste o che non hanno assistito i miei occhi. Disgraziatamente sono fatti, situazioni, eventi di cui non c'è sempre una via d'uscita, in cui si provano dolori e sofferenze, di cui l'uomo stesso ne è talvolta l'artefice.
Ricordo la magica esaltazione della notte, quando la piccola ma evocativa figura di carta del piccolo August si era mossa agile al mio cospetto. Più di ogni altra cosa avrei voluto cadere ancora una volta in questo meraviglioso stagno di parole e gioie infinite. Da ogni angolo c'era gente che si riversava nelle suo cerchio. Una vera fiumana. Visi vecchi o giovani, studentesse, amici o nemici, mi unì assieme a questo sparuto gruppo e mi misi ad ascoltare ciò che questo piccolo uomo aveva da dirmi.
Per sopportare la vita, ancora una volta mi sono affidata all'accompagnamento di una specie di musica interiore, che grazie ai libri ho potuto comporre da sola. Questa musica è incarnata in parole riguardanti la condizione umana, e su di essa la Palacio ha gettato una particolare luce. Mi sono sorpresa di ridurmi a un certo stato di smarrimento che ogni lettore richiede quando legge; divenivo sempre più incuriosita, famelica di una serie di eventi a cui sono stata catapultata con impetuosità.
Per il fascino, misto a una buona dose di ammirazione e ammaliamento, per tutto il tempo trascorso con August, per il tono semplicissimo e la melodia così intensa e accecante che aveva sprigionato così bene la sua lettura. L'essenziale era quello che mi stava attorno. Il mondo esterno mi stringeva da ogni parte, così tangibile, impenetrabile, incontestabile come una foresta. E se di questa vicenda ne ero rimasta completamente ammaliata era proprio perché in questo dolce disegno mi ero smarrita e ritrovata improvvisamente unanime, con il protagonista.
Leggendo Wonder mi è sembrato di assistere alla magnificenza di una fiaba, un sogno che richiede di scintillare che, in un giorno qualunque, cominciò a cadere il suono, regolare e martellato, di una voce che in poco tempo era divenuta famigliare, già sentito qualche tempo fa. Una bella voce, penetrante e suadente.
Io, assieme a questo bambino a cui è stata strappata la felicità, mi sono trovata circondata e coinvolta, sotto un cielo trapunto di stelle. E non ci è stato nulla che potesse cambiare le cose, superiore a ogni aspettativa.
Una storia in cui il cuore resta sospeso per tutto il tempo. Sotto il bianco riflesso del cielo di pioggia, fattosi chiaro man mano che si avanza, l'ho raccolta sul palmo roseo della mia mano. Qui ho ricevuto in dono dalle mani dell'autrice una bianca e delicata carezza ricevuta da August. Il cui cuore è impregnato da una particolare oscurità, in mezzo a fantasmi che si tengono per mano, facendo come cenni di ringraziamento alla storia che mi è stata raccontata e che ho visto così bene.
Valutazione d'inchiostro: 4


14 commenti:

  1. questo libro mi è piaciuto molto e, come a te, mi ha fatta riflettere molto

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    1. Si, Chiara, è un romanzo molto riflessivo. Sono contenta di averlo letto :)

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  2. Sono d'accordo con te! Uno di quei libri che va letto almeno una volta nella vita! :)

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    1. Già. In un modo o nell'altro, lascia un segno del suo passaggio ☺

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  3. Lo leggerò sicuramente, spero presto. Ho letto solo recensioni positive, per cui sono molto curiosa.

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  4. Anche a me è piaciuto molto, mi sono anche commossa un paio di volte. Un libro che arriva al cuore sia dei ragazzi che degli adulti.

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    1. Giá! E sebbene il target a cui è indirizzato mi è piaciuto molto ☺☺

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  5. ne ho sentito parlare benissimo anche se non ho ancora avuto la possibilità di leggerlo, devo assolutamente rimediare =)

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  6. Ciao Gresi =), ancora non ho avuto l' occasione per leggerlo ma spero di leggerlo entro l' Estate =)!

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    1. Fammi sapere, se lo leggerai! Mi incuriosisce conoscere il tuo parere ☺

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  7. Questo libro ne parlate tutti benissimo devo decidermi a cominciarne la lettura sopratutto per le riflessioni che comporta

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