Lo chiamo "il momento perfetto in cui si mette a nudo la
propria anima". La rubrica denominata Due chiacchiere con l'autore, nel
bel mezzo di una sfilata di parole arenate fra le mie entrate librose e i miei
pensieri letterari. Tutt'intorno, una cittadella di personaggi, di autori, che con
i loro romanzi hanno lasciato un segno del loro passaggio. Una sorta di castello
circolare sospeso nella volta celeste. Così come tanti altri prima di lei,
l'intervista di quest'oggi è dedica a una mia coetanea bravissima e già molto abile
con le parole, di cui io in una settimana ho fatto piazza pulita dei suoi nuovi
romanzi.
Dopo qualche mese di assenza, ritorna su Sogni d'inchiostro raccontandoci
un po' di lei e della genesi dei suoi romanzi. Del suo incontenibile amore per
i libri e la scrittura, ma, soprattutto, cosa significa essere al giorno d'oggi
un autrice emergente. Una cantastorie così giovane che ha fatto sussultare il
mio cuore.
1) Ciao, Allison!
Bentornata su Sogni d'inchiostro! E' davvero un piacere riaverti qui …Prima di
dare il via all'intervista, dicci, chi è Allison nella vita di
tutti i giorni?
Ciao, Gresi! È un
piacere anche per me e sono molto contenta di fare questa intervista. Allyson,
nella vita di tutti i giorni, è una semplice ragazza di ventiquattro anni che
lavora e si ritaglia dei momenti durante la giornata per scrivere e leggere.
2)Da dove nascono i tuoi romanzi, e cosa ti ha
spinto a scriverli?
Ho iniziato a scrivere
cinque anni fa. Stavo attraversando un periodo difficile e ho pensato di
mettere su carta i miei pensieri. Così è nata la mia prima opera e
successivamente non mi sono più fermata. Ho scoperto che amo scrivere e creare
storie.
3) Una volta
intessuta la trama, qual è il passo successivo nella creazione della storia e
dei personaggi?
A dire la verità non seguo un vero e
proprio schema. Spesso mi vengono delle idee per un nuovo romanzo mentre ne sto
scrivendo un altro, perciò appunto quello a cui ho pensato e dopo mi lascio
guidare dalla fantasia.
4) Hai trovato
delle difficoltà nell'evolvere la personalità dei protagonisti? O, scrivendo,
avveniva in maniera del tutto naturale?
Non ho mai incontrato difficoltà, è una
cosa che avviene in modo naturale.
5) Quali sono state le sfide che hai dovuto
affrontare durante la stesura del romanzo?
Senza dubbio i famosi blocchi dello
scrittore. Odio quando accade, ma penso che purtroppo succeda tutti.
Per me scrivere è vita. La scrittura mi
permette di sfogarmi, di dare vita a qualcosa di mio.
7) Quando scrivi ti
senti coinvolta o riesci ad essere più oggettiva e dunque distaccata da quello
che traspare dalle pagine?
Non sempre riesco a essere oggettiva. Ciò
che scrivo mi coinvolge sempre e faccio anche in modo di essere coinvolta
perché da un lato spero che le emozioni che provo io quando scrivo le provi
anche il lettore. Voglio suscitare emozioni e ricordi.
8) Nei tuoi romanzi
affronti tematiche piuttosto importanti. E' difficile per te scrivere tutto
questo?
In realtà no, non lo è. Amo le storie
d'amore e i drammi, ma mi rendo conto che spesso, unendo questi due aspetti, si
può cadere in qualcosa di scontato con molti cliché. Per questo preferisco
affrontare temi più importanti, perché raramente mi capita di leggere romanzi
così “seri”. Io scrivo ciò che vorrei leggere.
9) Nel romanzo Life la protagonista ama i
cavalli, mentre in Unexpected Fanny lavora in una pasticceria e condivide la
passione per i dolci? Anche tu condividi queste passioni?
;) Amo gli animali, ma non ho mai cavalcato
in vita mia come Haylee; per quanto riguarda Fanny, invece, devo ammettere che
ho un debole per i dolci e la cucina in generale. Sì, mi piace proprio
cucinare. In ogni romanzo che scrivo mi capita sempre di mettere un pezzetto di
me, che sia una cosa positiva o negativa.
10 )Cosa non
dovrebbe mancare in una storia affinchè resti impressa nella mente di chi
legge?
Di preciso non lo so, perché sinceramente
non ci penso quando scrivo. Ragionandoci a modo, come ho detto prima,
preferisco che non ci siano scene prevedibili e scontate. Amo i colpi di scena
e le storie diverse dalle altre. Quindi forse l'originalità è la chiave per
permettere ai lettori di ricordare ciò che leggono.
11) I tuoi romanzi sono scritti in prima
persona. Perché questa scelta? Pensi avrebbero medesimo spessore se raccontate
da più punti di vista, mediante un narratore "esterno"?
È una scelta che ho fatto pensando come
lettrice. Io mi sono sempre sentita più coinvolta leggendo storie scritte in
prima persona, perciò ho deciso di utilizzare questa tecnica.
12) Quali sono i
tuoi romanzi preferiti, o meglio, quali opere hanno influenzato la genesi dei
tuoi romanzi?
Questa è una domanda davvero, davvero
difficile. Io leggo molto, ma non ho uno scrittore o una scrittrice preferita.
I generi che preferisco sono i romance (ho un debole per Colleen Hoover), ma
leggo anche altro, tra cui romanzi storici, in particolare quelli riguardanti
la Seconda Guerra Mondiale, e gialli o thriller (mi piace molto Jeffery
Deaver).
13) Quanto tempo
dedichi alla scrittura nell'arco di una giornata?
Purtroppo non quanto vorrei. Lavorando
tutto il giorno, non ho molto tempo da dedicare alla scrittura; però durante il
weekend cerco di mettermi in pari.
14) Cosa hai imparato
dai protagonisti dei tuoi romanzi?
Molto, perché alcune delle cose che scrivo
le ho vissute sulla mia pelle.
15) Ad un lettore o
una lettrice che non ha ancora letto nessuno dei tuoi romanzi, quale consiglio
gli daresti per farlo?
Provare. Se ciò che scrivo è il genere che
leggono di solito, allora possono provare a leggere qualcosa di mio.
Grazie, Allison, per la disponibilità e la
pazienza :)
Grazie a
te :)
Bellissima intervista. Non ho letto ancora nulla di quest'autrice, ma non mancherò di farlo nel futuro.
RispondiEliminaGrazie, Little Pigo! Ti auguro di avere occasione per leggere qualcuno dei romanzi di questa autrice ☺
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