Esistono romanzi che ti colgono
alla sprovvista. Li finisci in mezza giornata, o, addirittura, in qualche oretta,
in cui temperare la storia o scrivere una recensione di senso compiuto richiede
quasi sempre del tempo. Una a una, districo ogni membrana di un corpo intatto o
sospeso nel tempo girando la manovella della mia coscienza in un unico
movimento. Capitano tuttavia momenti in cui questo procedimento risulta
difficoltoso, incomprensibile, e certe storie a cui si era riservato una certa
importanza si frantumano dinanzi al caos del mondo come cocci di vetro.
Scrivere questa breve
introduzione mi fa ripensare alla "storia" che ho letto fra le pagine
di questo << caso >> letterario dell'anno. La sua autrice e la protagonista,
sebbene le medesime persone, mi hanno intenerito. Ma in un romanzo, purchè sia
definito tale, penso ci voglia qualcosa di più di un semplice sentimento di
tenerezza. Murata Sayaka avrà avuto le sue ragioni, ma il suo intervento
nell'editoria in generale penso non ha portato niente di nuovo. Perlomeno per
me, che ha colto in questa storia solo e semplice noia. Spinta dai commenti
entusiastici di lettori di ogni tipo, sesso o età, pensando che forse l'autrice
non si rende conto che ognuno di noi conduce un esistenza propria e che per affrontare
la vita bisogna per l'appunto viverla.
Titolo: La ragazza del Convenience Store
Autore: Murata Sayaka
Casa editrice: E/O
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 168
Trama: Keiko sbaglia. O almeno questo è quello che le dicono tutti.
E' sempre stata considerata una ragazza strana, sia a scuola che in famiglia.
Il suo modo di guardare il mondo in maniera logica, senza ipocrisie o
compromessi, crea forte imbarazzo in chi la circonda. In una società formale e
conformista come quella giapponese sembra una vera e propria aliena. Ma Keiko
non è una ribelle, e non trova altra soluzione se non un progressivo allontanamento
da tutto e tutti. Qualcosa inizia a cambiare a diciotto anni, quando risponde all'annuncio
di un supermercato che cerca commesse part time. Potrebbe essere una svolta, un
modo per cominciare a integrarsi nella realtà che la circonda, ma diciotto anni
dopo è ancora lì, etichettata come " quella strana", mentre si trascina
stancamente un giorno dopo l'altro. Fino a quando incontra Shiraha, presto
licenziato dal supermarket per i suoi comportamenti inopportuni. Per aiutarlo
Keiko gli propone di andare a vivere insieme, così da mantenere una facciata di
rispettabilità nei confronti degli altri. Ma quella che poteva essere un'improbabile
storia d'amore diventa invece uno scavo sempre più profondo nella mediocrità di
un'esistenza come tante. Fino a quando Keiko non raggiunge una sorprendente
illuminazione e abbraccia finalmente il suo vero io.
La recensione:
Se
mi metto in testa una cosa, non c'è niente che possa fermarmi.
E'
sempre stato così, sebbene talvolta lo considero come un difetto vero e
proprio. Ma, come nella vita in generale, anche con le mie letture sono
piuttosto testarda.
Dopo
qualche ora, giorno o settimana, ecco però spuntare le prime difficoltà. Le
disgressioni stilistiche, il ritmo lento e sincopato, una storia che non ha una
vera e propria anima, personaggi piatti e puramente inutili. Lo vedo come va a
finire, quando decido di imbarcarmi in avventure letterarie che alla fine si
rivelano la qualunque purchè avventure letterarie. E' evidente sin dall'inizio:
entro a mio piacimento in luoghi dove non sono nemmeno stata invitata e chi
incontro o scontro crea caos dove prima c'era ordine.
La
mia coscienza, in questi casi, prende consapevolezza che se non si vivono sulla
pelle certe esperienze non ci si può congedare "soddisfatti". Un ora
dopo, però, ecco trapelare le prime difficoltà e, accigliata, mi sorprendo a
confidare che questa non sia l'ennesima lenta agonia. Questa volta non mi sarei
accontentata di accettare un temperamento diverso dal mio: ero decisa di andare
fino in fondo, e se io e la protagonista di questo romanzo non trovammo affinità
la colpa non era di nessuno delle due.
E'
stata l'aria che si è respirato, un atmosfera satura di malinconia, disagio,
insoddisfazione morale che, quasi come una ferita inferta spudoratamente al nostro
cuore caldo, continua a sanguinare.
Avvalendosi
di una prosa raffinata, semplice e asciutta, Murata Sayaka mi tenne una breve
lezione sulla vita monotona e tragica del suo alter ego di carta e inchiostro,
da cui fui disgraziatamente congedata a malo modo, convinta di essermi imbattuta
in un opera introspettiva e profonda che, sebbene le difficoltà o le
incongruenze stilistiche, avrebbe lasciato una traccia del suo passaggio.
Nel
momento preciso in cui ho concluso il romanzo verteva l'idea che quella de La ragazza del Convenience Store si trattasse
di una storia particolare, non adatta ai cuori caldi e focosi. Bensì a quei
lettori che vedono in queste letture profonde riflessioni sul senso della vita,
dell'esistenza in generale, non come un semplice problema da risolvere a porte
chiuse ma servendosi dell'osservazione attenta e curata di una giovane donna
che pian piano scoprirà cosa celino dietro queste pagine, per essere lasciate aperte.
Il
mio problema nei riguardi di questa storia però riguarda la sua anima, per non
parlare della stessa protagonista, che si era accorta benissimo come io la trattassi
con indifferenza ma non per questo che mi risultasse antipatica. Fu un estranea,
una sconosciuta per tutta la durata della mia permanenza e spettava a lei
dimostrare che se io ero giunta qui era perché di lei e della sua storia avevo
nutrito un certo interesse, anziché uscirne illesa e priva di qualcosa. So per
certo che col tempo diminticherò ogni cosa; ogni frase, gesto o parola evaporeranno
nell'atmosfera come fiati di vapore. E nonostate avrei potuto abituarmi alla
storia, questo mio atteggiamento di indifferenza pareva accrescere con sospettata
velocità. E un bel pomeriggio di metà dicembre, la mia anima di lettrice lo aveva
interpretato come una lettura incomprensibile e tediosa. Vi ho visto - almeno
questa è la mia personalissima opinione - una ragazzina sola e indifesa che anziché
reagire agli incauti assalti esterni si nasconde dietro una corazza di marzapane
e di insicurezze. Questo personaggio potrà mai essere ricordato da me a lungo?
Non credo proprio!
Un
antico proverbio cinese dice che le apparenze hanno sempre il potere di colpire
al primo sguardo. Immagini che galleggiano nella piscina della vita, ingannevoli
e illusorie; sfondi sul mondo che offrono allo sguardo uno sfavillante spettacolo
di luci e colori. La ragazza del Convenience
Store rientra nella categoria di quei romanzi che non possiedono quella particolare
magia di quando si è soggiogati al punto di non riuscire a distinguere la realtà
dalla finzione. Immagini sublimi o incrinature che non riescono a descrivere la
qualità della storia.
Dramma
esistenziale in cui può rispecchiarsi chiunque, quello della Sayaka è un tentativo
di letteratura in cui io ho fatto fatica a riconoscerne la sua importanza o validità.
Del resto, romanzi come quelli di Murakami Haruki o di Banana Yashimoto parlano
sapientemente dei sentimenti che imperversano l'animo umano e evidenziano con
una certa importanza il tema dell'esistenza in ogni sua forma o prospettiva. Si
riconosce quell'unico elemento primordiale che ti indirizza a trovare un senso a
qualunque cosa, disegna la sua orbita, e lascia un segno nel cuore. Il romanzo
di questa esordiente, invece, lascia piuttosto freddi, distaccati, a causa
degli stessi personaggi che non sono riusciti a confidarsi come se stessero
confidandosi con un amico fidato. Un frammento di vita che cammina perennemente
lungo la via dell'insoddisfazione, della tristezza, che non ha potuto non
impedire il trasporto emotivo che la frigidezza di questa storia possiede.
Valutazione
d'inchiostro: 2
Peccato non ti sia piaciuto. Io ho spesso problemi con gli scrittori giapponesi proprio perché fatico ad entrare nella loro mentalità, ma questo libro mi incuriosisce parecchio e spero farmene una mia idea!
RispondiEliminaFammi sapere, Beth! Anche a me piacciono molto gli autori giapponesi - vedi Murakami e come ne tesso le lodi -, ma questo purtroppo non mi è piaciuto per niente 😕
EliminaHo sentito tanto parlare di questo libro e l'ho aggiunto alla WL, grazie per il consiglio ❤️
RispondiElimina❤
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