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lunedì, dicembre 31, 2018

Un anno pieno di parole: Carta e inchiostro Anno 2018

Quando un anno ti scivola addosso con la pesantezza di un macigno non resta che seguire l'istinto, ascoltare quella voce interiore che ti induce ad imboccare quella strada che ti aiuta a farti scorgere un barlume di speranza, mentre osservi l'ennesimo bellissimo tramonto con melanconica austerità scomparire fra le montagne innevate, con l'immaginazione, e il tuo immancabile blocnotes, pensi a quante cose succedono nell'arco di 365 giorni, quanti libri hai letto in questo lasso di tempo, tenendo vivamente fede il più possibile ai tuoi ideali letterari. I romanzi, la letteratura in generale, rendono la mia vita completa, appagante, per non dire bellissima, ed i pensieri elevati vanno d'accordo anche con il mio stile di vita semplice e tranquillo.
Ma è naturale, come ogni cosa nella vita in generale, che alcune letture possano violare i confini della tua immaginazione, e quella lettura a cui avevi riservato non poche aspettative dissipa quel piacere in se della lettura ridimensionano i tuoi ideali. Be, così mi è parso di cogliere da qualche tempo a questa parte, o per meglio dire, da quant'è che la mia anima ha attribuito una certa importanza al mio bagaglio culturale, trapelando così intenzioni o pensieri di cui prima non ne sapevo nemmeno l'esistenza.

Da quant'è che il blog è in vita, agli sgoccioli di ogni anno, percorro a ritroso la strada del mio anno letterario tirando fuori conoscenze, riflessioni, vivide manifestazioni che io, da buona e accanita lettrice, ritengo opportuno riproporre e condensare in questo ennesimo post. Indagare dunque su centinaia di libri, stilare una lista classifacondola con la selezione "bello" o "brutto", che mi appresto a preparare già da metà dicembre. quando il mio intento di superare le 150 letture si è concluso magistralmente di quel che credevo. Il mio metodo a questo proposito è quello di suddividere tale categoria di romanzi in Carta e Inchiostro, in rapporto ai miei gusti, anche se i lettori più assidui sapranno oramai che i miei desideri si uniformano quasi sempre al mio concetto di bello o straordinario.
A differenza dell'anno che sta oramai per volgere al termine, per questo 2019 confido nel portare a termine quelle saghe letterarie non ancora concluse e che languiscono sullo scaffale da un bel po'. In particolare, completare i diari di Anais Nin o le opere di Paul Auster. Ma anche scoprire nuovi autori, imbarcarmi in nuove terre, scoprire nuovi tesori.
L'anno nuovo non è ancora giunto, eppure sento l'attesa snervante di potermi mettere all'opera. Questo nuovo anno dovrà sorprendermi impegnata  nel blandire l'incertezza nei riguardi di opere che insensatamente vedo come deludenti che, forse un po' pure per testardaggine, cerco di mantenere lontana da quelle letture che non sento come mie. Ma non potendo continuare assolutamente con questo stile di vita ho deciso di abbracciare questa nuova filosofia
E voi, lettori? Vi va di scrivere, giù, nei commenti, quali sono state le letture più belle e più brutte di questo 2018? Per principio, noi lettori non vorremmo mai incappare in letture deludenti, ma talvolta sembra davvero impossibile evitarle.
Nel frattempo che ci pensate, vi abbraccio e vi auguro un felice e sereno buon 2019. Con la speranza che si riveli appagante ma soprattutto fortificante.


Carta:


Portatore di sogni e vivide emozioni, un inno all'amore e alla speranza. Una storia che, dopo tante turbolenze, discrepanze e atti di drammaticità, ci dirà addio col giusto finale.











Una favola dai toni gotici e dark in cui ci viene lanciato un messaggio devastante riguardante l'entità di una donna comune, in un caos fantasmagorico di un giro di vite che sono state rubate, sottratte, fra anime dannate e peccaminose il cui spirito è simile a quello degli altri.











Un accozzaglia di frasi, versi d'amore  che ancora echeggiano. In uno stanzone spoglio, note e suoni che hanno dato vita a una melodia che, a poco a poco, ho avvertito come mie. Hanno trovato il loro posto dentro di me, cantando motivi senza alcuna difficoltà.


Fiumi di parole che si riversano come un mare in tempesta, il piacere squisito dello scrivere e di rendere questa passione come un mestiere di vita, uno stile curato, armonioso, quasi solenne, che lenisce qualunque ferita nascosta.












Un monito verso la religione, la libertà d'espressione e d'agire in cui i protagonisti avvertono l'esigenza di essere confortati, capiti, consolati e che percepiscono la presenza di una realtà che li avrebbe presto resi partecipi. Una realtà in cui Agnes è accusata di essere una strega, che ha infranto le regole e le convenzioni del secolo pur di sopravvivere, inducendo così a chi le sta attorno a desiderare quello per cui è giusto lottare: la libertà, l'indipendenza.







Un romanzo solenne ed evocativo che ha abbagliato un frammento di storia. Una storia che mi ha invaso persino le viscere, e che, con un debole fruscio, ha aperto una finestra che ha fatto luce su un mondo che mi ha procurato una tristezza indescrivibile.

Un dialogo con la mia anima semplice e appassionata, giudicando i pro e i contro, scoprendone le qualità e i difetti, incominciando a immergermi in pensieri che alla fine si sono rivelati profondi, in cui mi sono persa, esaurita, fino a non capirci più niente.












Una storia d'amore che altri non è che un groviglio angoscioso, amoroso, triste ma felice. Corpi che baluginano nel buio di una stanza, fra mucchi di cose e persone che hanno una parvenza vaga, ma radiosa nel tempo, nitida e luminosa.











Un bellissimo monologo in cui non ci si può non restare ammaliati, stregati, e ritrovarsi unanime con la stessa Frida. Un monologo che ha scandito bellissimi momenti in sua compagnia, in cui mi sono persa e poi ritrovata, mediante i colori estrapolati da una tavola particolare e meravigliosa. Ineffabile e profondo come un sogno splendido e benefico.

Una storia che mi è sembrato avesse la cadenza di una canzoncina, che ci risveglia in questo mondo oscuro. Una melodia straordinaria in cui ci sorprende a osservare una luna bellissima splendere in cielo, sagome di creature malvagie. Il tutto accompagnato dalla voce suadente dell'autrice, che aleggia nell'aria di questo splendido paese delle meraviglie, che allieta ogni cosa.









La storia di una piccola stella collassata su stessa, in attesa che qualcuno la riaccendi o la tenga in vita, ma sempre immersa nel proprio universo glaciale.












Quel futuro che nessuno può pianificare, anticipare, e che quando arriva ti prende sempre alla sprovvista. Un piccolo colibrì che svolazza ma non riesce a spiccare il volo, la cui dolcezza velata di tristezza va a cercare conforto nei sentimenti più nascosti del cuore. Un racconto triste, veritiero ma semplice che trasmette un certo malessere, misto a una buona dose di sconforto, che volteggiano nell'aria come minuscoli granelli di polvere.

Modo d'espressione in cui si è aggirata l'impossibilità, storia che è inzuppata di una libertà emotiva che ha elevato la mia anima verso il cielo, in cui inconsapevolmente ci si aspetta qualcosa che non si ha poi intenzione di lasciarsi andare, Tradurla in termini riconoscibili, colpendo dritto dritto al cuore.











Un inno all'amore , alle ossessioni e alle possessioni dei due amanti, violenti come scariche elettrice. Capaci di renderci prigionieri dei loro stessi peccati, costantemente punteggiato da riferimenti scespiriani che ne accentuano il tono elegiaco.










La visione meravigliosa di un tentativo di salvezza, di ripristino degli elementi, racchiuso fra le imponenti mura di una cattedrale sommersa popolata da strambi personaggi. Una lente d'ingrandimento che mette a fuoco un mondo di ineguagliabile bellezza,dal fondo del pozzo buio dell'anima di chiunque, mediante un dialogo immaginario fra lettore e autore le cui anime entrano a contatto.



Inchiostro:
Un innocua fanfiction americana che, per i più romantici, potrebbe apparire come una triste fiaba d'amore. Una fiaccola la cui scintilla è fievole, non divampa come pensavo. Un romanzo che ci parla di solitudine, conosce la malinconia, che non ha alimentato il mio interesse come invece speravo.


Un'analisi prettamente realistica su un secolo buio della Storia in cui c'è un invisibile linea di demarcazione sulla disuguaglianza, e dove l'ago del tempo oscilla perpetuamente sul passato, in un carosello di immagini vaghe e svariate. Semplice e piuttosto schietto, una lettura che tuttavia si beve rapidamente come un sorso di tè. E, non facendo vibrare il cuore con una melodia tutta sua, non appassiona ne scalda l'animo come credevo in cui si perde il senno e i sensi ne procede verso l'estasi o la soddisfazione morale.





Dramma esistenziale in cui può rispecchiarsi chiunque, lascia piuttosto freddi, distaccati, a causa degli stessi personaggi che non sono riusciti a confidarsi come se stessero confidandosi con un amico fidato. Un frammento di vita che cammina perennemente lungo la via dell'insoddisfazione, della tristezza, che non ha potuto non impedire il trasporto emotivo che la frigidezza di questa storia possiede.








Un immenso contenitore di riflessioni e idee su ciò che ha più significato per l'autore che condensa in poche pagine, mediante una narrazione che è anche uno sfogo, attraverso una sorta di monologo interiore che mette a nudo una parte della sua anima..


Si esaltano i romanzi, ma non si vive le loro storie. O peggio, si resta indifferenti alla magia della parola scritta in quanto le trame del passato sono più forti di qualunque barriera.


Pochi ma buoni, come sono solita dire, sono state inoltre le letture degli autori emergenti, che ho accolto con una certa curiosità e un certo interesse.
Ecco i loro romanzi:

Un opera che, come la copertina con cui è rivestita, non nasconde fascino, ma in cui ho trovato tutto ciò che c'è da aspettarsi da chi, come me, ama i fantasy.


Una storia sotto certi aspetti atipici, sotto altri disumani, che erge attorno a se un muro di false speranze in cui il lettore sarà spettatore di una passione indescrivibile e allo stesso tempo terrificante, e che scopre i due amanti perdutamente insaziabili dei peccati tatuati sulla loro pelle. 














Un noir potente, un giro di vite di personaggi impavidi, navigati, fini conoscitori del mondo, capaci di affrontare qualunque imprevisto, qualunque ostacolo.











Teatro di azioni ignobili e perfide, qualcosa di sorprendente, inspiegabile, come un desiderio insano sopito dal tempo che adesso ha acquisito una certa forma.


Opera in cui pian piano verrà sprigionato il suono, così regolare e martellato, di due voci che in poco tempo erano divenute famigliari.

Righe e righe di innumerevoli vicissitudini intagliate nel vasto panorama della narrativa contemporanea.



8 commenti:

  1. Cara Gresi, capisco cosa vuoi dire quando confessi che vorresti già che fosse l'anno nuovo: anche io ho addosso questa "voglia di fare". 😊 Ti auguro un anno pieno di letture e piacevoli sorprese!💖

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  2. Ma dai? Hai citato il mio romanzo? Non sai quanto questo mi renda felice. Sono davvero contentissima che ti sia piaciuto così tanto.
    Grazie infinite... e ancora tantissimi meravigliosi auguri!
    Un bacione :)

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  3. Buon anno Gresi! Ho metà di questo post nella wish list e non vedo l'ora di recuperare quei titoli.

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    1. Buon anno anche a te, cara Beth ❤❤ fammi sapere se poi leggerai qualche titolo ☺

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