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mercoledì, novembre 06, 2019

Gocce d'inchiostro: Elizabeth Jane Howard. Un' innocenza pericolosa - Artemis Cooper

Penso a quanto tempo sia trascorso da quant'è che Sogni d'inchiostro ha ospitato la lettura di un romanzo biografico come questo, la vita dell'autore, le sue opere, le sue influenze letterarie, i figli, i matrimoni che sfociavano quasi sempre in innumerevoli litigate... Ed è proprio vero quello che accade a Elizabeth Jane Howard, detta Jane che, anche ora che è trascorso un quarto di secolo dalla prima pubblicazione dei suoi romanzi, mi ha raccolta nel palmo della sua piccola mano. Ci ho pensato spesso e molto a questo fattore; l'influenza della Howard è stata per me incredibile. Fanno parte di un unico cosmo, un mondo bellissimo che sogno e confido di poterci vivere, e che oggi stonano con la natura distruttiva della vita, e così invece di leggere una semplice biografia ho pensato agli innumerevoli motivi che spinsero la Howard a pensare, scrivere e comportarsi in questo modo, pensando alla scrittura come quel magnifico surrogato che, una volta racchiuso attorno a sé, la rese più ricca e sorprendente di quel che credeva. E con Un'innocenza pericolosa adesso la scrittrice e biografa Artemis Cooper, girovagando fra i meandri bui e oscuri del suo animo, ci trasportò in una splendida concezione umanistica e individuale in cui non nascondo ho desiderato viverci.
ho Titolo: Elizabeth Jane Howard. Un'innocenza pericolosa
Autore: Artemis Cooper
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18,50 €
N°di pagine: 450
Trama: L'immagine di Elizabeth Jane Howard è associata a quella della femme fatale: l'incedere altero, l'eleganza aristocratica che le donne di ricca estrazione riescono a esibire in ogni circostanza senza risultare fuori luogo. La sua infanzia fu tormentata dalla depressione della madre e dalle molestie da parte del padre, e da giovane cercò la propria emancipazione attraverso la carriera di attrice, ma vide il suo sogno infrangersi con il matrimonio e l'arrivo della guerra. Si diede quindi alla narrativa. Nei suoi romanzi, Howard rappresenta con precisione etoogica e con la disinvoltura conferita da una lunga esperienza le dinamiche matrimoniali, le sottigliezze dei rapporti sentimentali, le sfumature e le contraddizioni dell'amore che solitamente si impiega un'intera esistenza a cogliere nella loro interezza. Eppure, se si guarda alla sua vita privata, è difficile cogliere tracce sia della sicumera sfoggiata nel portamento, sia della perspicacia riservata negli scritti. Il suo contegno era un paravento dietro il quale celare la propria profonda insicurezza, il suo sentirsi fuori luogo in ogni situazione, specialmente nei ricevimenti della buona società. La sua vita sentimentale fu un'infilata di matrimoni catastrofici - l'ultimo dei quali, il terzo, con Kingsley Amis - intervallati da legami sentimentali e avventure rapsodiche, rosicchiate dalla frustrazione, spesso umilianti. Mentre era in vita il suo lavoro di scrittrice venne adombrato e ostacolato dall'ego e dalle insistenti richieste degli uomini che le stavano accanto; solo di recente è stata riscoperta come una delle autrici più importanti del Novecento inglese, e i cinque volumi della saga dei Cazalet ( da cui il produttore di Dowton Abbey trarrà una serie tv) sono la sua opera più imponente. 


La recensione: 

La parte più interessante non sono i morsi e le bruciature, ma lo sconto fra due distinte volontà; e come sia facile per un uomo giocare con la mente di una ragazza condizionata dall'ignoranza, dalle buone maniere e da una mancanza cronica di fiducia. 


Fu in questo periodo, nel momento esatto in cui la Fazi editore mise su tutto il suo catalogo il 25% di sconto, che non potei rinunciare al desiderio di portare a casa un piccolo ma consistente numero di romanzi, che hanno aumentato il mio interesse nei riguardi di una scrittrice di cui qualche mese fa conobbi mediante la saga che la rese celeberrima. Non potei così prendere sul serio l'insana idea di avere tutti i suoi volumi. Ogni cosa scritta da lei, doveva immancabilmente essere fra gli scaffali della mia libreria. Avevo combattuto a tal punto che vinsi, quattro volumi in una volta, uno di questi praticamente fu la mia ultima lettura, il tutto disputato un weekend estremamente grigio e ventilato. Non sono avvezza a leggere biografie ne amo cibarmi di opere che non sono fatti individuali personalmente riportati su carta, bensì osservazioni sul campo di autori che fecero della letteratura massima di vita. Per redigere tali opere vi è dietro un lungo processo di ricerche, di cui certamente la Cooper risalì anche mediante interviste indirizzate direttamente all'autrice o ai suoi famigliari e conoscenti. Il risultato è un volume corposo, ricchissimo dai primi istanti di vita in cui l'autrice fu messa al mondo, primi vagiti in una realtà inconsistente e frastagliata, che mostrano un atteggiamento particolare, diverso da quello che ci si aspetta da una semplice biografia. Non che di semplice non possieda niente. Ma da lettrice attenta e curiosa ci misi un certo impegno, una certa cura per recepire il suo messaggio. Nell'insieme si tratta di incontri, avvenimenti, dejavu che rivelano parecchio della Howard, e in particolare, retroscena di ognuno di quei ritratti intimistici che in un certo senso provano il suo potenziale nell'averli realizzati. Ogni capitolo è un chiaro riferimento al passato, che non hanno un messaggio particolare se non che celano meccanismi di azione o pensiero per cui quel romanzo, quell'opera fu caldamente accolta. Percorrendo la corsia della vita, dell'esistenza affinché qualcosa o qualcuno andasse al suo posto, sventolando sotto il naso innumerevoli opportunità che mescolano sogni e realtà. 
La decisione di accogliere nel mio cantuccio personale un romanzo straordinario come questo, come ormai quasi tutte le decisioni di leggere o conoscere autori sconosciuti, si basó esclusivamente sulle mie attitudini. Sul cocente desiderio di cibarmi dell'intero reticolo letterario dell'autrice, che non poté non vedermi coinvolta, per non parlare di interpretare la vita, grazie a lei. Il suo atteggiamento, le sue insicurezze, il suo sentirsi impaurita, vulnerabile, equilibrata ma convenzionale, combinato con l'intesità dei suoi abbandoni sessuali ( il tutto corredato da un'incandescenza fisica, una radiosità da fanciulla americana, che nella sua forza riversó un certo potere per la vita). Ed ecco come la Howard raggiunse una certa sorprendente supremazia sopra una volontà inesorabilmente indipendente come quella di tanti altri romanzieri prima di lei: non soltanto aveva troncato i suoi legami con la famiglia, divenuta una donna per nulla portata per la casa o la famiglia e con la combattiva e suprema spavalderia incapsulata nella libertà di azione o di pensiero la liberò da qualunque desiderio di ritirarsi. 
Eppure non nascondo che il suo sentirsi perennemente guasta, insoddisfatta, infelice, egregiamente riversato nelle acerrime eroine della famiglia Cazalet, aveva fatto sembrare ogni cosa peggiore di quel che sembrava: aveva fatto sembrare lei stessa peggiore di quella che era. E se poi si fosse immaginata una Jane diversa da ciò come lei si ritraeva, non conoscendo l'amore, l'affetto, il desiderio, la comprensione e la compassione, sarebbe rimasta intrappolata nella noiosa rispettabilità che lei stessa era fin troppo contenta di lasciarsi alle spalle. Più raffinata di quel che credeva, versatile, appassionata, straordinaria nella sua magnifica bellezza capace di mettere a tacere qualcosa dentro di lei, che nessuno aveva mai fatto prima. 
Quello che chiaramente è interessante fra queste pagine è certamente la sua personalità, la donna più stupefacente, che, quando parlava, ammaliava chiunque. E questo non fu poco. Lei che non sapeva nemmeno chi fosse e per quale motivo si trovasse al mondo, lei che aveva cercato nella letteratura quel magnifico conforto che egregiamente conferiscono le pagine bianche di un romanzo. Ed è da qui che si può definire la sua rinascita. O, meglio, la sua nascita. Il suo stare nel mondo, giorno dopo giorno così soffocante, insopportabile. 
Artemis Cooper fece di queste pagine caratteristiche tipiche di un romanzo d'appendice, coinvolgente ma non troppo diverso da ciò che ci circonda o ci interessa. Parlando continuamente di quanto accaduto, scrutando quella parte nascosta dell'animo dell'autrice, quasi priva di sogni, irrealtà che in un momento imprecisato della sua vita si accorse di aver riempito uno spazio vuoto che adesso ha la forma di una persona. 

La discesa è inevitabile; eppure l'amore può continuare e continua dopo la fine dell'estasi e dell'amarezza. 

Valutazione d’inchiostro: 4+

8 commenti: