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domenica, settembre 13, 2020

Gocce d'inchiostro: Avventure della ragazza cattiva - Mario Vargas Llosa

Qualche lettura casuale, di tanto in tanto, approda  nel mio cantuccio personale. Si stanzia nell’isoletta della mia memoria in un mare altrettanto infinito di colori variopinti. Un pomeriggio di inizio settembre mi vide recarmi in un luogo in cui non vi avevo mai messo piede, il Perù, e ci andai con un autore di cui avevo sentito parlare molto bene ma che non avevo mai contato di approcciarmi. Eppure, è stato come saltare su un treno, entrare in mezzo a tribù dalle lingue, le usanze diverse, e sembrava fosse stato il romanzo a scegliermi e tale sensazione si è intensificata nel momento in cui, in una manciata di pagine, si era trasformato in qualcosa di assolutamente appassionante. Ed ecco aver conosciuto anche io Mario Vargas Llosa, e non posso che essere più felice. E dopo queste avventure, certamente ne verranno altre che consegnerò alle sabbie del tempo dietro una finestra virtuale dall’aria luminosa e vaporosa, che funge da portale che collega il mondo di qua con quello di là.
 Titolo: Avventure della ragazza cattiva
Autore: Mario Vargas Llosa
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 362
Trama: Ricardo conosce la “ragazza cattiva” da adolescente, a Lima, e per trent’anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. Lei ama nascondersi sotto false identità, è sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di libertà, ma anche di patrimoni da depredare. La ricontra a Parigi, dove lei è di passaggio, guerrigliera della MIR destinata all’addestramento a Cuba: sull’isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con sé in Europa. Seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. Ogni volta Ricardo è lì a proteggerla. E ogni volta lei riprende la sua via di fuga.


La recensione:

La passione che riservo a semplici pagine, a frasi riverse su fogli rattrappiti non ha mai smesso di crescere. Sento che di letture, di viaggi da intraprendere, ancora, ce ne sono a dismisura, e penso anche che di tempo – sebbene la volontà è sempre presente – non basterà per soddisfare qualunque desiderio letterario io nutra. Leggo libri su libri, mi cibo di opere di autori conosciuti e sconosciuti, e intanto le liste di romanzi ancora da leggere crescono sempre più, pile di volumi ancora da vivere spiccare la cima come una montagna, l’eco della vocina della mia coscienza che sussurra che, pur quanto io combatti, è una lotta invana. Leggere libri su libri non riduce altrettanto libri da leggere, bensì li accresce. Ma sempre convinta di perseguire una certa strada, quella di leggere quei romanzi che languiscono sullo scaffale da troppo tempo, ho accolto Avventure della ragazza cattiva nel mio cantuccio personale come se degustando un tonico dolce/ amaro, aspro e talvolta insapore che mi fiondò repentinamente in una repentina sobrietà, in viaggi spericolati nel magico Perù, in una certà staticità in cui le porte dell’Inferno sono perennemente spalancate. La sola lettura della trama mi incuriosì e decisi di avere come compagnia Ricardo, il protagonista di questa storia, e le sue spericolate e disgraziate avventure amorose. Qui, c’è stato qualcosa di guasto. Ricardo mi ha suscitato tanta tenerezza, desideroso di scovare un certo tipo di libertà che possa farlo sopravvivere dinanzi a qualunque conseguenza, eroe/vittima perennemente oppresso da ansie, paure, dubbi o perplessità che lo immergeranno in una piscina di oscurità, risponde agli echi di un anima tartassata dal cosiddetto << blocco dello scrittore >> e al suo fervido desiderio di alienazione.
Diretta da qualche parte di cui ancora non ne conoscevo la provenienza, in questo romanzo ho trovato esattamente ciò che cercavo: un romanzo che incide sull’anima di chi legge e che sa come scavare a fondo nella psiche di ognuno di noi. Ben di più di quello che ha fatto intendere la quarta di copertina, con una protagonista non propriamente simpatica e compassionevole. In primo piano, il suo essere in cerca di una via di fuga. La faccia inespressiva, il volto dai bei lineamenti, macchiata da azioni impure troppo confuse per essere riassunte in una semplice recensione, che mi fissò con lo sguardo con un misto di orrore e ostilità, non cercando di mascherare il suo diniego. Io però non ero giunta in Perù per lei, la << ragazza cattiva >>. Ero desiderosa di sapere cosa avrebbe scelto Ricardo. Dove il suo cuore l’avrebbe indirizzato, e l’autore ci parla dell’impossibilità di intossicarsi da un amore nocivo come questo conferisce e che presto aggredirà i suoi organi vitali. Avrei voluto aiutarlo, ma per certi veleni non c’è antidoto. L’amore è il più dolce dei veleni.
Incredula, incuriosita, ho sostenuto i ritmi di questa ragazza cattiva sapendo che non ci sarebbe stato niente di buono da confidare, il che non fece che aumentare la mia curiosità nei riguardi di una storia il cui approccio avvenne per caso. Non sapevo in fin dei conti nemmeno chi fossero, fino a qualche giorno fa. Perché questa ragazza mi suscitò sentimenti così forti e contrastanti? Perché in questi casi l’inquadratura si posa non sui personaggi veri e propri, bensì sui sentimenti che agitano i loro animi. E il suo autore mi ha concesso di farmici strada bruscamente, in compagnia di uno scrittore in erba, e il suo fantomatico sogno di pubblicare un romanzo tutto suo.
Avventure della ragazza cattiva perviene la stessa << malattia >> di quei romanzi d’introspezione, realtà sociale che mi piacciono tanto. Il suo organismo mi assorbì completamente come un corpo estraneo, nella maggior parte delle volte, e la cosa che poi brilla, acquisisce una sua forma, è uno sprazzo di luce in mezzo a un mare di oscurità. Il suo autore mi aveva avvertito di ciò a cui sarei andata incontro. Ma il più delle volte non mi intimorisco di niente e nessuno, e affronto le conseguenze. Qui, di conseguenze non ce ne sono, se non aver conosciuto – mediante questa protagonista svampita e inaffidabile – un autore per me sconosciuto ma bravissimo che sa scandagliare l’animo umano.
In un mosaico di affetti soffocati e di passioni che implodono con la furia di uno tsunami, inganni e tenerezze, fra desideri e frustrazioni, disincanto e malinconia, un opera che mi ha indotta a credere che la storia che ho letto sia uguale alle altre storie del genere che ogni tanto mi piace leggere perché in parte simile a questa tipologia di romanzi. Effimero fermento fra due anime, fuggevole preludio all’ora dell’amore, ma niente di consistente, durevole, affidabile perché non condivisibile. Una storia che come un ologramma ha brillato dinanzi a me nonostante la sua aura opaca, sfuggente, malinconica che destreggiandosi fra l’arte della scrittura, della letteratura, è una mera sentimentale illusione dotata di una certa potenzialità. Collocata come una figura impressionistica, che ha descritto qualcosa che non ha alleggerito completamente la pesantezza che grava nel cuore di Ricardo.
Valutazione d’inchiostro: 4

2 commenti: