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sabato, ottobre 31, 2020

Gocce d'inchiostro: Il suggeritore - Donato Carrisi

Sapevo che quando l'avrei riletto, quella sarebbe stata l'occasione perfetta per scrollarmi di dosso un grande peso. Una lacuna letteraria che avrei dovuto colmare da un po'.
Non avevo nulla da perdere. Dovevo solo raccogliere una certa dose di coraggio, ma, a dire il vero, avevo deciso di rileggerlo senza tenere conto della sfida cui avrei partecipato e questo mi sembrò una cosa positiva. Un buon punto di partenza. Noir italiano, uno scrittore esordiente esperto di criminologia e scienza del comportamento, un disegno oscuro che non permette di vedere o sentire, tutto quello cui avrei ricorso un tempo per definire questo romanzo, non mi sembravano più "miei". Non mi riconosco, quando definisco e suddivido Il suggeritore in questi pezzi d'identità. Mi sento estranea e, allo stesso tempo, intrappolata. Come se una magia atrofizzasse i miei sensi, operasse silenziosa dentro di me. Certo: è una parte della vita che, due anni fa, ho ignorato di proposito. La vita che avrei dovuto godere, una storia che è una girandola di dettagli, contorni, sfumature, ombre impregnate di malvagità.

Titolo: Il suggeritore
Autore: Donato Carrisi
Prezzo: 18,60 
Casa editrice: Longanesi
Numero di pagine: 468
Trama:Questo libro non è solo un thriller scritto da un autore italiano agli esordi, che si confronta con un genere finora appannaggio dei grandi autori americani, reinventando le regole del gioco. È una storia che esplora la zona grigia fra il bene e il male fino a cogliere l'ultimo segreto, il minimo sussurro. Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l'abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che li mette costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l'arrivo di Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l'altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo...


La recensione:

La sofferenza ha un compito. Serve a ricomporre i legami tra le cose dei vivi e quelle dei morti. E' un linguaggio che sostituisce le parole. Che cambia i termini della questione.

Pezzi di vita che mi avevano amareggiato moltissimo, insoddisfatto inaspettatamente, costringendomi a lasciarmi tutto alle spalle, abbandonando Carrisi in una landa deserta cui non avrei mai più fatto ritorno. Eppure, una nuova occasione si era presentata alla mia porta.
Una debole luce diffondeva i suoi raggi pallidi come resti di memorie lontane. Nemmeno sullo sfondo si riuscivano a scorgere segni di vita. E stabilirne una coordinata esatta era piuttosto difficile, poiché la misura ordinaria del tempo non esiste. Si espande o si blocca in accordo dei movimenti del cuore. Emette un battito a seconda di quello che sente, che prova.
Ero in un posto imprecisato dell'Italia; seguivo scrupolosamente le indagini di un'investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse; mi muovevo silenziosa come una figura fra gente che compare e scompare, senza preavviso - ognuno di loro con una storia da raccontare.
E, nonostante conducessi un'esistenza tranquilla e frenetica del normale, avevo vissuto, assieme a tutti loro, entro i limiti autoimposti di Carrisi. Per qualche giorno avevo vestito i panni di figli, mogli, amici, uomini soli e insoddisfatti, come una viaggiatrice persa nell'immensità del cosmo. Questi erano stati i ruoli con i quali mi ero divertita impersonare. Ma io? Quella giovane, timida, che arrossisce sempre e combatte dinanzi alle avversità del mondo, dov'era finita? A chi apparteneva?
Riposto il romanzo sullo scaffale, uscendo da tutti questi ruoli, volevo sfuggire dal baratro del conosciuto. Respirando senza più essere imprigionata. Quel che un tempo mi era parso orribile e insulso non mi pareva più tale e l'aver rincorso, con tanta determinazione, una storia che un tempo avevo bocciato impunemente, ora mi faceva semplicemente sorridere.
Il suggeritore era stato un buco nell'acqua, e come lettrice avevo provato un'immane delusione. Tuttavia, per istinto sentivo di dover dargli un'altra occasione. Non potevo esimermi a farlo, continuare a...insistere, anche se non c'era una ragione particolare per farlo. Ma forse è stato da qui, la ragione profonda che mi aveva condotto in una cittadina sconosciuta, nel cuore della notte: l'aspirazione per fare un nuovo tipo di viaggio. Un viaggio in cui la meta non era un luogo fisico ma un posto della mente, la zona grigia fra il bene e il male, un harem segreto in cui bisogna trovare la pace con se stessi e col mondo a cui si agogna ormai come qualsiasi altra cosa. E lì, in quella pace nascosta - lo avvertivo intensamente - stava anche la vera medicina per la malvagità che affliggeva i personaggi e forse anche per i diversi mali, fisici o morali, inflitti continuamente in ogni capitolo.
Diventare imperturbabili e proseguire la lettura dal davanzale del nostro mondo, dunque, è stato estremamente difficile. Eppure, una volta compiuto questo passo, tornare indietro è risultato più facile. Superando con un balzo il mondo di là con quello di qua.
Costruito mediante un processo su anni di esperienze, timori o allucinazioni, oscuro, insidioso, rischioso come la notte, Il suggeritore è un romanzo che trasmette una certa inquietudine. In quasi 500 pagine di turbamenti, dove un misero atto di felicità investiva inevitabilmente con qualcosa di spiacevole, c'era un universo che avevo già esplorato. Ma cui non sono stata in grado di coglierne la bellezza. Con patti di sangue e segreti sussurrati dalla finestra virtuale del nostro mondo, con regole e nozioni del tutto indifferenti a quello cui sono abituata.
La mia vita si era intrecciata a quella di questi strani personaggi e, col mio blocnotes preferito, sprofondai in un luogo oscuro e pericoloso, in cui l'avventura di Mila non era nemmeno all'inizio.
Un noir che non dà tregua, arriva in sordina e poi colpisce, ci rende protagonisti di una storia avvincente che permette di ritagliarci un angolino tutto nostro in una squallida stanza e, pian piano, nel cuore degli algidi protagonisti.
Nel cuore della notte, con i grilli canterini che vegliavano su di me e la quiete della notte conciliava il mio sonno, ho visto Il suggeritore come uno di quei posti dove un accanito lettore che non ha fatto l'abitudine a questo tipo di romanzi può essere preso dal panico e aver solo voglia di scappare. Dubitando che questa sia la sua storia; credendo di aver sbagliato secolo o pianeta; pensando di esser caduto nella bocca dell'inferno e non trovare più alcuna via d'uscita. 

La morte, specie se violenta, esercita uno strano fascino sui vivi. Davanti a un cadavere diventiamo tutti curiosi. La morte è una signora molto seducente. 

Valutazione d'inchiostro: 3

5 commenti: