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sabato, maggio 01, 2021

Indomabili come il fuoco: i diritti dei lavoratori in letteratura

 Certe festività aiutano a riflettere. Certi eventi, che di festoso o gioioso possiedono ben poco esplicano come non ci sia niente di bello in tutto ciò, ma i cui fatti avvenuti dopo essere stati proclamati intervengono una volta all’anno per raccontare come tanti uomini e donne, portate all’estremo con terribili sacrifici, umiliazioni, convulsioni, sono emblema di coraggio, atti a pagare qualunque tariffa o compenso. Solo grazie al lavoro, al sudore l’essere umano può << governare >>, lascia un segno del suo passaggio, tracciando in ciò un disegno che ha le più svariate forme e che suggeriscono l’equivalente di fortune e sfortune che la Storia ha visto con i suoi stessi occhi, ha soppesato nelle sue mani reggendo qualcosa di infinitamente grande. In questo caso la letteratura detiene nel suo piccolo grembo numerose opere che incontrano e sposano questo secolo, trascinandosi dietro esperienze che autori di cui ho avuto la fortuna di conoscere osannano perennemente. Ed io, in un certo senso, ho voluto estrapolare alcuni di questi illuminandomi in un bel gran sorriso di soddisfazione… è sempre bello parlare di letteratura, ed ritornare anche solo con l’immaginazione in uno spazio remoto di cui discretamente le mie librerie vantano è motivo di grande entusiasmo.

Primo fra questi, come non ricordare il primo romanzo di William Faulkner che lessi ma da cui me ne innamorai perdutamente?!? Come non ricordare quel momento in cui la sua lettura fu cibo per la mia anima, ribellione sociale in cui sono stati messi a nudo parti dell’anima di chiunque – persino quella dell’autore -, della società, del mondo circostante, incastrati perfettamente consumandosi nella quotidianità, nell’intulità del tempo. Un romanzo in cui l’atto del lavorare i campi è un bene primario di sopravvivenza, avvulso da gesti impuri che gravano sulla nostra testa come un fardello troppo pesante.

 

Titolo: Luce d’agosto
Autore: William Faulkner
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 425
Trama: ‘Nella mia terra la luce ha una sua qualità particolarissima; fulgida, nitida, come se venisse non dall’oggi ma dall’età classica ‘. Così William Faulkner spiego il titolo del suo settimo romanzo, uscito nel 1932 e subito acclamato come uno dei suoi capolavori. Ed è tra i riverberi crudeli di quella luce implacabile che si consumano le vicende di una folta schiera di personaggi: una ragazza incinta, amata solo di ‘una riserva di paziente e tenace lealtà ‘, che si avventura dall’Alabama al Mississippi alla ricerca del padre di suo figlio; un uomo solitario dallo strano nome, Jon Christmas, ‘con un’inclinazione arrogante e malevola sul viso immobile ‘, che l’isteria razziale del Sud getta nell’abisso tormentoso del dubbio circa il proprio sangue: un reverendo presbiteriano ripudiato dalla sua Chiesa per l’antico scandalo della moglie adultera e suicida; e, circondati da neri invisibili, gli sceriffi, i taglialegna, i predicatori, le donne ‘dal volto di pietra ‘, chi ‘definitivamente dannato ‘, chi alla ricerca disperata di una chimerica catarsi.


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Altro bellissimo romanzo, che esplica la spietatezza di certi fatti che ci detengono nella sua stretta come in una morsa. Momenti in cui lo spirito, l’essere umano è costretto a fare ciò che siamo: figure dotate di sentimenti intrappolate in lembi di terra che procurano nient’altro che rinunce.

Titolo: Furore
Autore: John Steinbeck
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 633
Trama: Nell’odissea  della famiglia Joad sfruttata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia di americani, rivive la trasformazione di un’intera nazione. L’impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria “come un marchio d’infamia”. 






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Romanzo letto recentemente che mi ha piacevolmente conquistata, narra le vicende di un personaggio bizzarro, egoista e moralmente compromesso che si appropria di gruppi di anime che al censimento avrebbero comportato uno scambio di gruppi terrieri.  Con questa denuncia l’autore evidenzia il <<male >> del secolo, proiettandolo in un assetto sociale che richiama egregiamente l’Inferno di Dante.

Titolo: Anime morte
Autore: Nikolaj Gogol
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 400
Trama: Affresco grandioso e sconvolgente della Russia di metà Ottocento, “Le anime morte” intreccia passaggi lirici, particolari surreali e romantici, dimensioni metafisiche e macabre, dialoghi comici, iperbolici e funambolici artifici stilistici. Vi sfila una galleria di personaggi appartenenti a tutte le classi sociali, le cui anime sono moralmente morte, ancor più dei servi deceduti e comperati da Cicikov per ottenere le assegnazioni di terre concesse a chi dimostrava di possedere un certo numero di servi della gleba. Solo una commedia grottesco – satirica poteva descrivere questa ottusa società di proprietari terrieri, contadini e funzionari, immersa in una palude di stupidità e pigrizia provinciale, di mediocrità e pochezza morale.


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Un romanzo che ti aiuta a ritornare indietro nel tempo, il cui autore ha scritto un opera che alla fine è un unica storia e che in ognuno di essa vi è rappresentata un diverso stadio di confrontarsi col mondo, accettando, addossando e andando dove le parole non potranno mai condurre. Un modo per cimentarsi con l'ignoto. Un modo per sopravvivere e poi trionfare, scovare una via d’uscita che ci aiuti a sopravvivere.


Titolo: Le fantastiche avventure di Kavalin e Clain
Autore: Michael Chabon
Casa editrice: Bur
Prezzo: 12 €
N°di pagine: 832
Trama: Josef (Joe) Kavalier è un giovane artista ebreo in fuga dalla Praga nazista. Dopo aver superato il confine, approda a New York, la città in cui << gli emigrati diventano americani e gli orfani supereroi>>. A Brooklyn incontra suoi cugino Samuel Klayman (Sammy Clay): i due diventano inseparabili e danno vita a un nuovo eroe a fumetti, l'Escapista, maestro della fuga in lotta contro i nazisti del terribile Attila Haxoff. Il successo per Kavalier e Clay sarà grande. Gli orrori della guerra, il sogno americano e la cultura pop, gli eroi dei fumetti e i loro creatori, le celebrità del cinema, dell'arte, della musica.




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Romanzo che mi ha piacevolmente colpito, ma non conquistato che narra le vicende di un professore, William Crimsworth, uomo sensibile e colto che fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire che  si trasferisce in Belgio per insegnare presso un istituto femminile. William comprenderà come grazire al lavoro di professore conoscerà non solo la società circostante, ma se stesso.


Titolo: Il professore
Autore: 
Charlotte Bronte
Casa editrice: Fazi
Prezzo:18 €
N° di pagine: 298
Trama: Il protagonista è William Crimsworth, primo e unico narratore maschile da lei utilizzato, il quale racconta in prima persona la sua storia: un uomo sensibile e colto, fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire e si trasferisce in Belgio per insegnare presso un istituto femminile. Qui conosce Frances Henri, studentessa indigente e particolarmente dotata della quale poco alla volta si innamora, corrispoto. Ma la coppia non avrà vita facile: saranno infatti molte le avversità che i due dovranno affrontare – a cominciare dall’aperta ostilità dell’astuta direttrice della scuola – prima di riuscire a coronare il loro amore.




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Non poteva non mancare uno dei miei tanti romanzi preferiti, presente in questa lista poiché la famiglia della dolce e ingenua Tess sono contadini, agricoltori, che pur di sopravvivere, aratrano i campi della magica brughiera inglese che Hardy esplica col suo tocco squisitamente romantico.

Titolo: Tess dei D'Urbeville
Autore: Thomas Hardy
Prezzo: 8; 90 €
Casa editrice: Bur Rizzoli
N° di pagine: 450
Trama: Un'indimenticabile storia d'amore e morte fiorita nella magica atmosfera della brughiera inglese, ora dolce, ora crudele. Le vicende di un'eroina purissima travolta dalle forze del male e del destino.

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La punteggiatura, lo stile di Murakami Haruki si consolidano in questo aspetto sociale/ famigliare che amo particolarmente. Considerato dallo stesso autore un accozzaglia di idee riguardanti se stesso e la scrittura.
Il nocciolo è dovuto principalmente dal fatto che desideravo individuare e distinguere quel particolare sapore che lo contraddistingue, evidenziare quegli aspetti che gli fecero amare la scrittura e considerarla come una faccenda che si semplifica nell'atto de "lo buttare giù qualcosa". Un atto semplice, quasi inconsapevole, che è divenuta massima di vita.




Titolo: Il mestiere dello scrittore
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 186
Trama: Con Il mestiere dello scrittore Murakami Haruki compie un gesto straordinario e inaspettato: fa entrare i suoi lettori nell'intimità del suo laboratorio creativo, li fa accomodare al tavolo di lavoro e dispiega davanti a loro i segreti della sua scrittura. Sono << chiacchiere di bottega >>, confidenze, suggerimenti, che presto però si aprono a qualcosa di più; una riflessione sull'immaginazione, sul tempo e l'identità, sul conflitto creativo tra forma e libertà.




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Libriccino che esplica situazione estreme in cui situazioni estreme, il sopraggiungere di questa Provvidenza, inducono i personaggi a vagare nel bel mezzo del nulla, sopportando e respirando l’aria degli altri affinchè si scova una strada che possa aiutare a vivere. Non negare ciò che deve arrivare, nel non volerlo vedere.


Titolo: I Malavoglia
Autore: Giovanni Verga
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9,50€
N° di pagine: 352
Trama: Al centro della narrazione sta la "Provvidenza", la barca più illustre della letteratura italiana, la più vecchia delle barche da pesca del villaggio. La vicenda ruota intorno alla sventura dei Malavoglia, innescata proprio dal naufragio della "Provvidenza" carica di lupini presi a credito. Si snoda così una trama straordinariamente complessa che non abbandona mai lo svolgersi doloroso del dramma; una serie di rovesci, colpo su colpo contro i Malavoglia, ogni volta che a forza di rassegnazione e coraggio riescono a rialzarsi dal colpo precedente.

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Romanzo che si dibatte fra la sopravvivenza di scovare forme di vita e di sostentamento e il progredire in mezzo a una massa informe di neri.  Il tutto permeato di una certa dignità arcaica, sebbene si parla di povertà, di lente agonie dell'amore, delle conseguenze atroci dell'infedeltà, del bisogno di scappare in un posto che possa darci la felicità, trovando qualunque via di fuga.

Titolo: La leggenda del trombettista bianco
Autore: Dorothy Baker
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 16 €
N°di pagine: 236
Trama: New York, anni venti. Tra i club dalle insegne luminose e gli ampere degli studi di registrazione, quello di Rick Martin è un nome che viene pronunciato con rispetto, quasi sottovoce. Degli altri musicisti si dice che si, sono bravi, ma non sono certo lui, come se il suo talento fosse il metro di paragone per quello degli altri. Sul suo conto girano tante storie: fin da giovanissimo ha sempre frequentato i neri, anche se è bianco, per questo è così indisciplinato; per imparare a suonare marinava la scuola e andava a esercitarsi in una chiesa abbandonata. È stato nientemeno che il grande Art Hazard a insegnargli i segreti della tromba. Voci, dicerie, leggende. Ma chi è davvero Rick Martin? 

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Stoner viene fuori come un uomo di buon senso, contrario all'ignoranza e alla mancata libertà individuale, alla guerra, a un mondo ostile e crudele in cui l'individuo non può essere ciò che effettivamente è: una creatura idonea che di tanto in tanto accogliamo fra noi. Un lettore che vorrebbe tempestarlo di domande intellettuali e che torna alla carica dopo aver letto di lui e della sua avvincente storia, John Williams risponde con la storia di questo giovane uomo trafitto dalle frecce del tempo, sfiancato dai segni crudeli della vita.


 Titolo: Stoner
Autore: John Williams
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 332
Trama: William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarant'anni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù.




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Esula tematiche importanti quali l’egoismo dell’uomo mista a una buona dose di spavalderia e mortificazione, soprattutto quelli indotti a un gruppo striminzito di figure che non hanno idea di come estirpare questo “Male” assoluto. Perché il punto è che l’uomo dovrebbe aggrapparsi agli affetti, ai legami non al denaro, molto più del necessario, specialmente se ottenuto con viltà e disonestà.

Titolo: Martin Chuzzlewit
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 1289
Trama: “Voi sapere con altrettanta sicurezza di me, che io giudico il “Chuzzlewit” la mia opera senza confronti migliore, sotto infiniti aspetti. Che io sono cosciente delle mie forze come mai prima d’ora. Che io so che, se la salute mi assisterà, potrò conservare il mio posto nell’animo degli uomini pensanti, anche se cinquanta romanzieri cominciassero a scrivere domani stesso”. 

6 commenti:

  1. Libri interessanti; grazie per il recap

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  2. Interesting books :) thanks for your sharing...

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  3. Tutti i romanzi che hai citato sono lo specchio dell'evoluzione di una società complessa con mille sfumature. Ogni storia può essere fonte di riflessione e vedo con piacere che hai segnalato Verga e il Ciclo dei Vinti :)

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