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sabato, aprile 22, 2023

Gocce d'inchiostro: Felix ever after - Kacen Callender

Dolce. È la parola che descrive appieno questa lettura, pagine e pagine di vita di un adolescente qualunque che mi ha sorpresa moltissimo, più chiuso in se stesso, più restio ad aprirsi e condividere l’insopprimibile fardello che grava sopra le sue spalle. Felix era quel genere di amico che avrei voluto conoscere quando ero una ragazzina. Fra i banchi di scuola, ci avrebbe unito un legame insondabile e insopprimibile, e i suoi problemi sarebbero presto divenuti i miei e viceversa. Ma dura com’è spesso la vita, io e Felix ebbimo l’opportunità di conoscerci solo gli ultimi giorni di marzo, inaspettatamente, senza alcun nesso logico, che però si frappose fra letture davvero importanti e ostiche e i ritmi di una vita frenetica ma sempre uguale a stessa, che mi tenne compagnia per poco tempo. Se prima avevo nutrito qualche dubbio sulla << solidità >> della storia, ora che è tutto finito asserisco come, sebbene trattasi di un romanzo per ragazzi, la sua lettura fu così bella e dolce che mise in fuga qualunque remora, qualunque intento negativo ad allontanarci, non quanto perché parla semplicemente d’amore, quanto per il modo in cui si racconta. E di sicuro, una copia cartacea presto verrà a casa con me, perché quando ci si imbatte in certi libri penso bisognerebbe custodirli come splendide perle.

Titolo: Felix ever after
Autore: Kacen Callender
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 360
Trama: Felix Love, nonostante il nome, non si è mai innamorato. E si rende dolorosamente conto dell'ironia della cosa. Vorrebbe tanto sapere cosa si prova, e soprattutto perché quello che sembra così facile per tutti, per lui non lo è. Come se non bastasse, anche se è orgoglioso della propria identità, Felix – una persona nera, queer e transgender – teme segretamente che la sua esistenza all'incrocio fra più marginalizzazioni gli impedisca di conquistarsi un lieto fine tutto suo. Quando un anonimo studente inizia a tormentarlo, dapprima diffondendo il suo vecchio nome e alcune sue foto precedenti alla transizione, poi inviandogli messaggi transfobici, Felix progetta una vendetta. Quello che non immagina è che tutto ciò lo farà finire dritto dritto in un quasi-triangolo amoroso. E mentre impara a districarsi tra i propri sentimenti incasinati, Felix intraprende un viaggio che lo porterà a ridefinire il rapporto più importante: quello con se stesso.

La recensione:

Non avrei voluto lasciarmi contagiare da niente. Non avrei voluto, che quella vocina interiore che spesso prende il sopravvento, mi inducesse ad allontanarmi da un romanzo come questo. Non volevo nemmeno guardarlo, né vederlo e non guardando e non vedendo speravo che l’idea di leggerlo, prima o poi, evaporasse come nebbia. Nella mia carriera di lettrice spesso e non poche volte vengo invasa da certe epifanie letterarie, ironicamente parlando. In una stanza luminosa, invasa di libri che ancora devo leggere e che attendono silenziosamente il momento di essere letti, quel determinato libro o quel’'autore non sarebbero venuti a disturbarmi, se non quando sarei stata io stessa a desiderare la loro compagnia. E se questo momento non arriva, mi dico spesso, attendo sia il Destino a indirizzarmi dinanzi a certe sfide. Voglio dire, di tempo per leggere lo si trova sempre. Di romanzi ancora da leggere e vivere, altrettanto, e l’atto del leggerlo sarebbe poi dipeso da me. Solo così avrei saputo che esistono anche certi libri, certe storie, proprio come quella di Felix ed Ester, che anche se poco tempo, hanno allietato il mio cuore.
Nulla di importante o di straordinario, ma l’anima stessa del romanzo derivava dal suo autore, che avendo subito esperienze simili a quelle del suo figlio di carta, penso si sia raccontato oltre che abbia raccontato la sua storia e quella di tanti altri ragazzi, di cui l’ordine di amare una persona del proprio sesso non avrebbe più sconvolto l’equilibrio o l’universo personale dei più, quanto accendere una speranza di luce la cui fiamma, durante il corso della lettura, è divenuta più intensa. Una piccola luce che all’inizio anche io ho visto accendersi con timidezza, quasi ritrosia, da un ragazzo, un adolescente come tanti altri, e siccome di lui e della sua storia non sapevo assolutamente niente fui invasa da questa luce, quel tanto da rischiare di azzardarmi a credere che forse la sua provenienza fosse diversa ora che finalmente il nostro approccio era avvenuto, quel tanto da distinguere e vedere la loro anima, nel bel mezzo di personaggi fragili, quasi inconsistenti, e di conseguenza non potei staccare gli occhi dalle pagine se non quando giunsi alla fine, e poi, col mio immancabile bloc-notes, alzando gli occhi pronta a riordinare le idee, riporre nero su bianco ciò che avevo visto e che sarebbe stato impossibile farmi scivolare addosso.
Più tardi, quando di Felix avrei conservato un ricordo che brucia ancora ai miei occhi, avrei osservato il paesaggio circostante e avrei pensato, che forse questo era ciò di cui avevo bisogno. Forse era giunto al momento perfetto, nel mentre mi dibattevo fra le bellissime ma ostiche riflessioni di Mr Swan, aiutandomi ad alleggerire il peso che inevitabilmente dona l’opportunità di leggere un romanzo come la Recherche – straordinariamente lirico ma impegnativo -, imprigionato dentro le solide barriere della mia casa, trasformando così queste letture come finestre, specchi che riflettono non solo la vita degli altri ma anche quello che succede a me, nel mentre leggo, processo davvero inevitabile.. Ed eccomi qui, a riporre queste poche righe, con l’intento di giungere chissà dove ma solo mettere qualcosa a posto, dentro il mio animo.
Ho sempre scritto recensioni – alcune maggiormente, a dire il vero- in cui non ho mai negato l’idea di dichiarare il mio amore a quel determinato autore o storia. Felix ever after è uno di questi, da cui se ne esce col cuore colmo di sentimenti, di speranza, gli occhi ancora invasi dall’amore che questo adolescente inconsapevolmente mi aveva trasmesso, perché così << adorabile >>, comprensibile il suo disagio a non poter aprirsi con nessuno se non con il suo migliore amico, non avevo mai letto niente di così ingenuo, semplice, quasi infantile per i miei standard da cui mi sono sentita fortemente attratta, con lo stomaco completamente rovesciato, perché il piacere di essere toccato da una persona – checchè sia di carta ed inchiostro o semplicemente frutto della mia fantasia – esaltò la mia esistenza, anche solo per poco tempo. Gli occhi, la mente hanno contribuito al godimento di tutto questo come qualunque altra parte emotiva, perfino il cuore, che aveva preso una strada tutta sua, ora un po' più coriaceo non ricordava di essere stato così << maltrattato >> da tanto tempo, e questo mi fece riflettere. Mi diede da pensare, anche ora che ripongo queste poche righe, e questo credo dipenda dai sentimenti, l’emozioni che nascono. Da come io mi senta, quando si conclude una storia. L’ennesima …. O forse no? Non ne sono del tutto sicura, ma avendo concluso il romanzo il 30 marzo e continuando a pensarlo credo sia un chiaro esempio di ciò che la sua lettura ha lasciato. Un segno, una traccia, un’immagine che conserverò gelosamente per chissà quanto tempo e che forse inconsapevolmente prevalsero quando meno me lo sarei aspettata, che mi ha vista e mi ha toccata, giacendo vigoroso ancora al mio fianco.
La storia di Felix mi è entrata dentro a tal punto, che, ancora cieca, infilo parole e parole che forse non hanno un senso compiuto, se non per me stessa. Nel capiente buco dell’invisibile, una dolce litania era stata realizzata in un momento imprecisato della mia vita, smorzando qualunque tensione, qualunque preoccupazione, qualunque ostilità, avvertendo la bellezza di tutto questo, non potendo zittirmi, nemmeno quando sapevo che tutto sarebbe finito. Concluso. Non era possibile far finta di niente, ma da Felix e la sua storia sarei potuta tornare quando mi sarebbe piaciuto. Ed io, presto o tardi, me ne approprierò di una copia cartacea, consapevole e non di ciò che sto facendo, purchè nulla finisca ma perpetui nel tempo, nell’infinito, infinito comunque, infinito per sempre.

Valutazione d’inchiostro: 5

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