Come
sembra innaturale il mio entusiasmo nei riguardi di un romanzo giallo, un
thriller che esula ogni mio interesse e come sembra di fare un tuffo nel
passato nel ricordare una vecchia me che parla, scrive, come se immersa in un
sogno! Cosa mi ha colpito questa volta? Il ritmo incalzante, la storia
appassionante, un mistero celato da anni e ora che bussa prepotentemente alla
nostra porta. L’effetto casualità, il Destino che si intreccia e si lega a un
numero di personaggi non mi induce mai ad esserne completamente entusiasta, affinchè
il suo meccanismo funzioni. Non perda il suo smalto. Ma, leggendo e non
lasciandomi irretire da tutto questo, ho giudicato questo romanzo come un buon
thriller, rientrando così fra le stanze luminose della mia casa, solo dopo 48
ore. Perché una volta che c’ero dentro, uscirne fu davvero difficile.
Titolo: L’eredità di Mrs Westaway
Autore: Ruth Ware
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: 18, 90 €
N° di pagine: 368
Trama: Harriet
Westaway vive a Brighton in un piccolo appartamento. Sua madre, che l’ha
cresciuta da sola, è morta in un incidente stradale poco prima del suo
diciottesimo compleanno e Harriet, dopo aver abbandonato la scuola, ha perso i
contatti con tutti gli amici. Un giorno riceve una lettera inaspettata dalla
Cornovaglia: la nonna, morendo, le ha lasciato una cospicua eredità. Da una
parte è una notizia fantastica, perché Harriet si trova in una pessima
situazione finanziaria ed è indebitata con un usuraio, dall’altra è una notizia
piuttosto strana, perché la sua vera nonna è morta più di vent’anni prima.
Evidentemente si tratta di un caso di omonimia, che però Harriet decide di
sfruttare a suo vantaggio utilizzando le sue capacità manipolatorie che le
permettono di sopravvivere come cartomante, lo stesso lavoro che faceva sua
madre. Se c’è una persona in grado di partecipare a un funerale reclamando
un’eredità che non le spetta è proprio lei. Ma Harriet non sa quello che la
attende e ignora che la sua decisione cambierà drasticamente la sua vita per
sempre. Perché non potrà più tornare indietro, nemmeno quando si renderà conto
di correre un rischio mortale.
La
recensione:
Nel momento in cui scrivo questa recensione sono
immersa in uno stato di profondo e lento piacere. Dopo tanto tempo, le mie
attese ferie sono giunte, e, con esse, il desiderio di spaziare un po' di più
con quel genere di romanzi cui generalmente non presto attenzione.
La mia strada, infatti, la maggior parte delle volte
imbocca sentieri che mi portano dritto dritto ad autori che amo particolarmente
o che non ho ancora conosciuto, ma che, ingenuamente, credo possano sposarsi
con la mia anima. Così vicino al mio
cerchio da sembrare impossibile e che nel momento in cui si impresse nel mio
spirito liquidò ogni remora iniziale, di cui io stessa non ho potuto fare a
meno di scorgere quella piccola vita che era stata risucchiata dal tempo e dall’incuria
e da cui io avrei dovuto prestare attenzione. Da brava lettrice
onnivora e attenta riesco a vivere centinaia di vite mediante la lettura ma a
volte ho bisogno di uno stimolo in più. Leggendo questo romanzo
penso che si debba fare attenzione a considerare un thriller un romanzo
leggero, semplice in cui non ci sono disseminati dettagli che possano mostrarti
qualcosa. Ma questa è una delle più importanti funzioni dell’essere scrittori,
maestri dell’arte delle parole perché in un certo senso ci guidano a scovare e
toccare il male. Affrontarlo faccia a faccia, e poi sfruttare questo momento
per comprendere chi siamo e come ci comportiamo. Harriet, nonostante il suo
essere una ragazza normale ma matura e fin troppo vissuta, divenne quell’amica
di carta in cui mi immedesimai moltissimo, vidi di me molto più di quel che
credevo, divenendo in assoluto il centro della mia attenzione. Inizialmente
accolta con una certa diffidenza, ma poi divenuta quella figura che vaga alla
ricerca di questa nuova figura, questa nuova ala protettrice, che la indurranno
ad andare lontano a cercarla. Persa e poi ritrovata, fin quando non diverrà lei
la stessa guida a scovare quella luce tanto agognata quanto scovata. Nonostante gli sforzi di apparire un romanzo complesso di complesso qui ci sono
solo i misteri, le innumerevoli domande cui non avranno risposta, tentativo ben
riuscito di normal mistery in cui si vive un’esperienza quasi diretta ma
palpabile in cui ogni cosa, qualunque certezza sembra dissolversi, parte di un
tutto che ci circonda che ci ricorda come la vita sia imprevedibile, che quello
che in un momento potrebbe apparirci terribile in un secondo diviene
straordinario. Ma l’individuo, detentore di una certa libertà, può scegliere
come agire. Non si cammina bene, finchè non trovi quella giusta strada che ti
porti in quella direzione. Un puzzle che non si mostra insoddisfacente, ma
tutt’altro affascinante, magnetico, curioso, grazioso per il suo bel modo di
porsi. Misterioso ma delizioso nel saper avvicinarsi al cuore del lettore. Le
parole erano state messe su abbastanza bene, il << mondo >>
descritto, la sua intelligenza, la natura vastamente enigmatica, mettono su un
teatro di azioni ben studiate, ben ponderate, il cui ritmo incalzante, avido,
ti induce a non tirarti indietro ma ponderare l’anima di questa piccola
creatura di carta che mi ha emozionata, esaltata proiettata nel bel mezzo di
una vita travagliata, ricca di cupezza e drammaticità Lo stile semplice e
magnetico, un puzzle che quando sembrava avessi trovato il suo pezzo mancante
si frantuma nuovamente in mille pezzi, mi proiettò in un caleidoscopio di
eventi che subentrò nella vita della protagonista, già fissato lungo una
direzione precisa che ha svincolato quell’idea di diffidenza attribuita in
precedenza, e di cui la mia curiosità è stata alimentata maggiormente nel
momento in cui giunsi all’epilogo. Tutto ciò avendo avuto a che fare col
processo che è stato messo su per interpretare questo enigma, la curiosità
consumata, sospesa fra le avverse stelle.Troppe domande che non hanno ancora una risposta, la sua voce fu quel grido
altisonante le cui parole mi incastrarono al punto di stimolarmi, ridare
equilibrio a ciò che effettivamente non ne aveva, e saggezza verso una strada
che sembra assurda e inconcludente.Ho potuto riconoscere come ognuno di questi personaggi sia legato fra loro,
come essi indossino continuamente una maschera, poiché frammenti di una stessa
anima, responsabili di ogni peccato subito. Assuefatta dalla linfa vitale di
questa storia, accecata dall'aura luminosa dei protagonisti. Così emozionata,
che si insinuò nel mio cuore come piccole crepe. Romanzo che non esalta la parola
scritta bensì i marchingegni della letteratura poliziesca. Scevro da qualunque
sensazione avvertita in precedenza, tanta solidarietà e senso di conforto, in
una trama studiata per benino, che è un’oscura esaltazione del passato, nella
frenetica confusione di vicende che non hanno ancora una vera e propria natura. Una tela dalla luce apparentemente fievole, che prende vita in un soffio e che
divora da dentro per come pensavo. Un vertiginoso labirinto che mi ha resa
impossibilitata nel contenere la mia felicità per la sua lettura.
Valutazione d’inchiostro: 4
Bella recensione, grazie
RispondiEliminaA te 😊😊
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