La mamma: chi potrebbe vivere senza?!? Ho un leggero attaccamento a questa figura, che nel mio caso, ha dovuto vestire i panni di madre e padre.. Nutro un certo fascino, per questa straordinaria donna che, dal temperamento debole ma sensibile, ha sempre lasciato un segno indelebile del suo passaggio. Naturalmente sono di parte, questo è un discorso relativo alla mia mamma. Ma in questo giorno così importante, a modo mio, desidero celebrare, lei e le altre mamme esistenti in questa terra, con alcuni testi in cui l’amore filiale è uno degli espedienti principali. Opera lette nel corso della mia vita, e che, ognuno a modo loro e in maniera diversa, mi hanno intrappolata in realtà così straordinarie, quasi idilliache da cui è stato impossibile scorgere qualunque bruttura, quanto esseri completamente puri dotati nient’altro che di amore e bontà.
Primo romanzo di questa carrellata, un classicone che non ha assolutamente bisogno di presentazioni. Un testo che espugna l’amore filiale, l’amore di una famiglia che, dinanzi a qualunque avversità, è esacerbato da gesti in cui è possibile ritrovare il sorriso.
Titolo: Piccole donne Megh, Jo, Beth e Amy.
Autore: Louisa M. Alcott
Casa editrice: Oscar Vault
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 948
Trama: E' la storia di una famiglia americana nel periodo della guerra di secessione, ma la guerra fa solo da cornice alla trama. La famiglia è composta dal padre, cappellano; dalla madre, impegnata nella Società per l'assistenza ai soldati; Meg, la figlia maggiore, istitutrice; Jo, irrequieta e anticonformista, che fa la dama di compagnia ad una vecchia zia; Beth, che suona il pianoforte e Amy che ama il disegno e la pittura.
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Altri romanzi in cui è presente la figura femminile come figura perennemente impegnata a badare ad creature che hanno emesso un vagito sul mondo, da pochissimo, sono sicuramente questi testi
Titolo: La signora di Wildfell Hall
Autore: Anne Bronte
Casa editrice: Neri Pozza
Prezzo: 16
N° di pagine: 390
Trama: Chi è l'affascinate signora nerovestita che si è installata nella decrepita, isolata residenza di Wildfell Hall? Quella donna sola, che vive con un bambino e un'anziana domestica, sarà davvero la giovane vedova che dice di essere? Helen Graham è estremamente riservata e il suo passato è avvolto in un fitto mistero. Fa il possibile per ridurre al minimo i contatti con i suoi vicini, a costo di apparire scostante e ombrosa, e trascorre le giornate dipingendo e prendendosi cura - fin troppo amorevolmente, dice qualcuno - del piccolo Arthur. Ma Gilbert Markham, giovane gentiluomo di campagna tutto dedito ai suoi terreni e al corteggiamento di fanciulle tanto graziose quanto superficiali, è subito punto da una viva curiosità per quella donna che lo tratta con insolita freddezza. Il comportamento schivo di Helen suscita presto voci e pettegolezzi maligni e lo stesso Gilbert, che pure è riuscito a stringere una bella e intensa amicizia con lei, è portato a sospettare. Solo quando la donna gli consegnerà il proprio diario emergeranno i dettagli del disastroso passato che si è lasciata alle spalle.
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Una miscela disomogenea di cose, persone, fatti che convergono in un unico bellissimo quadro. Un giovamento per l'anima dovuto dalla tenacia, da anni di letture fervide e appassionate, dal desiderio insopprimibile di lasciare un segno indelebile sulla sabbia del tempo. Una drammaturga francese che con un sorriso di circostanza compose un poema straordinario, un po' teso e romantico il cui ricordo sono certa flutterà per sempre nel mare del tempo.
Titolo: Il vino della solitudine
Autore: Irene Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 245
Trama: "Il vino della solitudine" è il più autobiografico e il più personale dei romanzi di Irene Nèmirovsky la quale, pochi giorni prima di essere arrestata, stilando l'elenco delle sue opere sul retro del quaderno di "Suite francese", accanto a questo titolo scriveva: "Di Irene Nèmirovsky per Irene Nèmirosvky". Non sarà difficile, in effetti, riconoscere nella piccola Hèlène, che siede a tavola dritta e composta per evitare gli aspri rimproveri della madre, la stessa Irene; e nella bella donna che a cena sfoglia le riviste di moda appena arrivate a Parigi in quella noiosa cittadina dell'impero russo - e trascura una figlia poco amata per il giovane cugino, oggetto invece di una furente passione - quella Fanny Nèmirovsky che ha fatto dell'infanzia di Irene un deserto senza amore. Hèlène detesta la madre con tutte le sue forze, al punto da sostituirne il nome, nelle preghiere serali, con quello dell'amata istitutrice, "con una vvga speranza omicida". Verrà un giorno, però, in cui la madre comincerà a invecchiare, e Hèlène avrà diciotto anni; accadrà a Parigi, dove la famiglia si è stabilita dopo la guerra e la rivoluzione di ottobre e la fuga attraverso le vaste pianure gelate della Russia e della Filandia, durante la quale l'adolescente ha avuto per la prima volta "la consapevolezza del suo potere di donna". Allora sembrerà giunto alfine per lei il momento della vendetta. Ma Hèlène non è sua madre - e forse sceglierà una strada diversa: quella di una solitudine "aspra e inebriante".
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Una lettura estremamente difficile, ma carica di tristezza che, durante il corso della lettura, è calata su di me come il sipario su un palco, sedimentando nel mio animo con l'irruenza di un violento scontro, procedendo in questo viaggio storico e realmente esistito fino a perdere completamente il senso del tempo e della realtà.
Titolo: Amatissima
Autore: Toni Morrison
Casa editrice: Sperling e Kupfker
Prezzo: 10, 90€
N°di pagine: 410
Trama: Il tragico percorso di Sethe, indomabile donna nera all'epoca cela guerra civile americana, per la conquista della libertà. Attraverso la schiavitù, l'amore materno e il peso di un indicibile segreto.
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La nascita di una dinastia che giorno dopo giorno si avvia sempre più alla miseria, al lastrico, episodi, sogni che coincidono con quello di condivisione e unione dell’autrice. Tutto era distruzione, annientamento, sofferenza. Quanto rancore, rinunce, allontanamenti, separazioni! La sua autrice ha conosciuto il significato intrinseco di sogni fatti esclusivamente di sangue, paura, gloria, pianti e sorrisi, le cui opere sembrano quasi intime. Progressiste, confidenziali, estremamente reattivi e introspettivi da cui ho potuto vedere tante cose, pallidi riflessi di ciò che sono stati per l’autrice i suoi più intimi segreti.
Titolo: I falò d’autunno
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 280
Trama: Come molti altri della sua generazione, dalle atrocità della Grande Guerra il << piccolo eroe >> Bernard Jacquelain è stato trasformato in un << lupo >> avido di piaceri e di denaro, cinico e disincantato, e unicamente attratto dal mondo luccicante dei faccendieri, degli affaristi, dei politici corrotti. A niente servirà la presenza dolcissima della giovane moglie: lui ha voglia di avventure, e di quella mediocre vita piccolo borghese non sa che farsene. Ma il fuoco di molti incendi verrà a devastare i campi della sua vita: un amore sordido, una dèbacle finanziaria, un’altra guerra, un lutto atroce. Solo allora Bernard capirà che cosa vuole davvero – e saprà che da quel cumulo di ceneri può nascere una vita nuova.
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Di questo romanzo ci sarebbe da dire molto, e generalmente si ricorda Anna per i suoi << peccati >> commessi, anziché come figura femminile, donna, moglie e madre. Tuttavia anche in questo romanzo la figura della mamma svolge un ruolo principale, un surrogato di vita che poi la risucchierà completamente.
Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 1107
Trama: “Qual è il vero peccato di Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta divina? E’ la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno d’amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero, imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che rovista in un sacco borbottando, con l’erre moscia, certe sconnesse parole in francese. Ed è l’immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla vista di quell’altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa”.
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Come dimenticare l’eccentrica mamma della bella Elizabeth Bennet?!?
Titolo: Orgoglio e pregiudizio
Autore: Jane Austen
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 9, 00 €
N° di pagine: 416
Trama: Quando Charles Bingley, un ricco scapolo, e un amico, il misterioso Darcy, vanno ad abitare a Longbourne nell'Hertfordshire vicino alla famiglia Bennet, composta da ben cinque figlie in età da marito, la quiete che regna in questo angolo di campagna inglese viene subito a mancare.
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Raccontando semplicemente quella che è la vita di ognuno di noi. Piccoli squarci di anima in cui chiunque può riconoscersi. Romanzo che ha vasti richiami alla letteratura classica e quella vittoriana, che non colpisce per il numero spropositato dei personaggi o per il tedio e la monotonia che praticamente sono raccolte in queste pagine, bensì vicende di sconvolgente verità che fluttuano in un mare di ricordi, intrappolati nel tempo sempre più remoto.
Titolo: La saga dei Cazalet. Gli anni della leggerezza
Autore: Elizabeth Jane Howard
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18,50€
N° di pagine: 500
Trama: È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare.
Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che piega ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybyl una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancante e vedovo, si è risposato con Zoe, un’attrice bellissima e frivola che fa fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali.
Ma c’è anche il mondo di fuori, e la vita domestica dei Cazalet si intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal continente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la seconda guerra mondiale è alle porte.
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La bellezza di una storia spesso può entrarci dentro, letteralmente. Racchiusa in una tenuta invasa dalla vegetazione, l'anima di questa opera fa trattenere il fiato per il suo essere coinvolgente e appassionata. Romantica, bellissima e seducente che giunse in sordina, e mi rese protagonista di una vicenda che fluttua nel mare della coscienza sempre più vasto.
Titolo: Jalna
Autore: Mazo De La Roche
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 384
Trama: I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro. Oggi – siamo negli anni Venti – l'indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme ai figli e ai nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa.
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Una lettera rossa, abbandonata elegantemente sul petto di una giovane donna, costituisce l'attrattiva principale. Indelebile, dai risvolti dorati, che ha marchiato Ester come peccatrice di una colpa che realmente non può così definirsi. Una meteora apparsa in un momento, ardendo fosca attraverso un banco di nubi.
Una parabola morale che imprime nei suoi ammiratori la dolorosa e potente lezione che, davanti alla purezza infinita, siamo tutti peccatori. Il simbolo di qualcosa su cui piangere, qualcosa da guardare con inquietudine ma anche con rispetto.
Titolo: La lettera scarlatta
Autore: Nathaniel Hawthorne
Prezzo: 10 €
Casa editrice: Feltrinelli
N° di pagine: 250
Trama: Ambientato nel New England puritano nel XVII secolo, il romanzo racconta la storia di Hester Prynne, una donna che, dopo aver dato alla luce una bimba, frutto di una relazione adulterina, rifiuta di rivelare chi è il padre e lotta per crearsi una nuova vita di pentimento e dignità. La lettera scarlatta è la A che per punizione ogni adultera deve portare cucita sul petto e che "marchia" in modo indelebile le azioni e la coscienza della protagonista, stretta in un patologico triangolo con il marito e con l'antico seduttore in un crescendo di tensione, sofferenza, angoscia.
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Si fonda su un ricordo della stessa autrice su una successione di eventi: quelli che compresero la società circostante, nel periodo di secessione della guerra. E, in una manciata di giorni, ha accompagnato la mia avanzata lenta, in compagnia di ingenue sognatrici, speranzose adolescenti, che con i loro vestitini bianchi e rammendati, il sorriso timido di circostanza, richiamo solo in parte le sorelle March che cercano conforto in abbracci non del tutto caldi ma sentiti, su quanto talvolta sia crudele il Fato.
Titolo: Una ghirlanda per ragazze
Autore: Louisa May Alcott
Casa editrice: RBA
Prezzo: 9,90 €
N° di pagine: 250
Trama: Durante un periodo di forzata immobilità, Louisa May Alcott scrisse sette storie ispirate ai fiori, intrecciando questa meravigliosa ghirlanda per suo diletto e per le sue ragazze, raccontò dell’amore per i buoni libri e per le altre persone, della ricerca della pace e della crescita personale, di quei valori, insomma, sui quali basò la propria esistenza e che volle condividere con le sue lettrici. Mostrò loro come fosse possibile migliorare la propria personalità, e di conseguenza il mondo, con semplici gesti quotidiani, nella scelta delle proprie letture, nella vita familiare o nell’incontro con le altre persone.
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Un unico tutto che non mostra niente di nuovo, di diverso e che completano questa giostra di sentimenti credendo nell’amore in qualunque forma e aspetto. Proprio lì, ai bordi delle nostre anime, dell’anima dell’autrice, diventando così un monumento, un pilastro importantissimo che è di una bellezza incredibile, l’ennesima storia scritta magnificamente a cui mi sono separata con un certo malincuore.
Titolo: La nemica
Autore: Irène Nèmirovsky
Casa editrice: Passigli
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 150
Trama: Irène Nèmirovsky aveva pensato di iniziare questo suo secondo romanzo, “La nemica”, con una citazione tratta dal “Ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde: “I figli iniziano amando i propri genitori; più tardi, li giudicano; mai o quasi li perdonano”. Quali ragioni l’abbiano poi spinta a non farlo, è difficile a dirsi; resta il fatto che tutto questo breve ma intensissimo romanzo si incentra sul complesso, drammatico rapporto tra una madre e una figlia, intorno alle quali l’intero mondo “familiare” diventa quasi un campo di battaglia che non risparmi né colpi né vittime. La “nemica” è infatti la madre, una donna frivola, incapace di amare altri che se stessa, tutta rinchiusa nella sua ansia di piacere, di essere amata, di non invecchiare, del tutto indifferente rispetto ai bisogni prima delle due figlie e poi dell’unica figlia che le resterà: Gabri, che coverà fin da bambina un rancore tale da soggiogare la propria stessa vita, da renderla una sorta di controfigura della madre, in attesa soltanto della sua vendetta finale.
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Nel momento in cui sto riponendo queste poche righe, questo mastodontico romanzo non l’ho ancora letto, ma di quelle poche informazioni che ho assimilato quello delle madri è sicuramente una delle figure principali.
Titolo: I Miserabili
Autore: Victor Hugo
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 25 €
N° di pagine: 1200
Trama: Una grandiosa commedia umana, un romanzo epico ed enciclopedico, visionario e sentenzioso, "scritto per tutti i popoli" da un "patriota dell'umanità" in lotta contro le ingiustizie della società. Le beffe del caso e gli imperativi del destino, la colpa e la redenzione si incarnano in una galleria di tipi esemplari, da Jean Valjean al vescovo generoso, dalla buona prostituta Fantine al crudele poliziotto Javert. E ancora borghesi e rivoluzionari, orfani e galeotti, angeli e mostri... In un alternarsi di tinte fosche e luminose, Hugo riassume la propria visione del mondo e della storia, consegnandoci un quadro che oggi ci appassiona anche per quello che possiamo scoprirvi al di là delle sue certezze: le contraddizioni, le ambiguità, le passioni segrete di un intero secolo.
Letti solo alcuni; ottime scelte, brava
RispondiEliminaGrazie a te 🤗🤗
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