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lunedì, marzo 21, 2016

Gocce d'inchiostro: Il mondo dell'altrove - Sabrina Biancu

E' un orario un po' insolito questo, eppure quello di cui vi parlerò questa sera, amici lettori, è una raccolta di racconti che s'intrecciano nell'universo letterario di una talentuosa autrice italiana che, con Il mondo dell'altrove, dà vita a una miriade di situazioni di svariato genere. Semplice e reale che ho visto snodarsi come una matassa costruita in fretta e furia.
Una raccolta che vi invito caldamente di leggere in cui mi è stato possibile cogliere la bellezza di tante cose.









Titolo: Il mondo dell'altrove
Autore: Sabrina Biancu
Casa editrice: Marco Del Bucchia
Trama: Cinque racconti in cui fantasia e realtà si mescolano, capaci di trasportare il lettore in un altro mondo, in un luogo magico. Capaci di farlo sognare. Ogni cosa è viva e insegna qualcosa di importante. E ciascuna storia si trasforma nella tappa di un viaggio in cui si cresce e si matura a fianco di Elia, Rosy, Pietro, Desideria, Andrè e della stellina Irina.

La recensione:
  
Bisogna saper ascoltare e non solo sentire, impegnarsi a comprendere il cuore, i sentimenti, l'anima, capire le paure e le debolezze degli altri e far di tutto per proteggerli solo per il fatto che, avere qualcuno che li aiuti, li fa stare bene.

Sempre più spesso abbraccio con entusiasmo proposte di romanzi di autori esordienti per interpretare il modo in cui dipingono la realtà circostante e a volte dipingerla con modestissimi acquerelli nascosti nella soffitta impolverata della loro anima. Ho interpretato con le parole questi ritratti. Non sono ancora brava, come desidero, ma il cercare di produrre sulla carta non tanto quello che vedo, quanto l'aura lucente in cui mi confino è motivo di grande soddisfazione.
L'altra sera, un ora prima dello scoccare della mezzanotte, ero sul mio letto immersa fra le pagine di una storia appagante e avvincente che aveva funto agli effetti collaterali dell'inadeguatezza e dell'insoddisfazione di cui mi sento vittima, in questo ultimo periodo. Credevo di essere sola. Ma mi si avvicinò una donna. Era una giovane scrittrice, simpatica e ambiziosa, che mi aveva notata, messa in disparte, solitaria, un po' triste, con un guazzabuglio di pensieri vivaci e sofferenti.
Il mondo dell'altrove. Ecco il suo romanzo. Una raccolta di racconti che ho letto spassionatamente, in una manciata di ore. Ecco la storia di personaggi soli, un po' in crisi, alcuni persino poveri, in cui ho scorto la solitudine dei loro cuori. Grande e sorda come un rimbombo che esce dalle viscere dell'animo, che attraversa il cuore e entra dappertutto, come un simbolo della disarmonia dello spirito di masse di carne instabili ma con una loro identità. L'intima, dolorosa e necessaria essenza, protagonisti di vicende che si snodano come piccoli dettagli dinanzi al nulla.
Ho conosciuto Sabrina grazie a questo suo piccolo romanzo e, sebbene non la conosco di persona, Il mondo dell'altrove è stato quel meraviglioso compagno di viaggio che ha disegnato la sua orbita. Uno spaccato di vita in cui chiunque può identificarsi, i cui personaggi e tematiche offrono una storia indipendente e chiusa a se stessa. Con vasti richiami all'amore, al dolore, alla diversità, alla solitudine, all'insoddisfazione, fatti attuali accumunati da una dimensione molto simile alla nostra, evanescente e quasi lontana da superare ogni sospetto e curiosità. In ogni sua essenza, con mistero, silenzio, gesti o sguardi repentini.

Come possono delle rose, tanto candide e pure, avere un animo tanto cattivo? Come si fa ad essere così egoisti?

Questa è una raccolta di storie che Sabrina ha reso semplice e piuttosto scorrevole, e capace di emozionare e lasciare un piccolo segno del suo passaggio. Un opera attuale, realistica che mi ha accompagnata in una serata estremamente tediosa con quella particolare aura di identità e rispetto che trasmettono le sue pagine. Spettatrice di uno spettacolo in cui ho potuto identificarmi, popolato da personaggi descritti come anime perdute che lentamente scorgono la luce. Insoddisfatti, non sempre consapevoli della loro triste condizione. Percependo il mondo in una nuova dimensione, e adattandosi il più fretta possibile colmando, anche se in minima parte, quel senso di vuoto delle loro esistenze.
Leggere il romanzo di Sabrina è stato quasi come camminare inconsapevolmente senza rendersi conto che, consapevolmente, quello sprazzo di luce che credevamo di scorgere fra le tenebre non c'è più. Incalzante, profondo, semplice, svanito così, quasi senza rendermene conto.
La solitudine, l'inappagamento, il bisogno irrinunciabile di condivisione, sono onnipresenti, così come l'incessante desiderio di scovare una strada quando non si era certi di scorgere una meta. Tematiche queste a cui è stato impossibile non esserne travolti. Non provare emozioni forti o deboli.
Riferimento esplicito all'incapacità  di essere soli, diversi, a cui Sabrina attribuisce un forte interesse, Il mondo dell'altrove è un testo che, nella sua semplicità disarmante, cela del potenziale. Racconti estremamente veritieri di situazioni di svariato genere. Un bisogno di tormentare senza posa ferite dello spirito. Riflessioni e idee sul mondo circostante che caratterizzano la vita di molti e che, fra situazioni e circostanze diverse, attraverso una sorta di indagine accurata, l'autrice mette per iscritto. Sceneggiati di vita che pretendono libertà e una forza vitale che non possono essere racchiusi nei confini del senso comune.

L'amore è quel filo che intreccia due amanti per farli diventare una cosa sola, due persone destinate ancora prima di nascere.

Valutazione d'inchiostro: 4

4 commenti: