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domenica, dicembre 25, 2016

Gocce d'inchiostro. Canto di Natale - Charles Dickens

Le tradizioni. Sacre, coinvolgenti, e, per certi versi, misteriose. Come figure sapienti, incutono rispetto, dinanzi al quale bisogna camminare in punta di piedi. Parlare sottovoce. E purché radicati nella memoria dell'uomo, se visti da prospettive differenti, possono talvolta ripristinare legami o affetti che si credevano perduti.
Come ogni anno, anche quest'anno Canto di Natale è arrivato nel mio lettore ebook, con una copertina che dice tutto e niente. Una storia cruda e realistica scritta con intensità, in un montaggio di vicende struggenti e drammatiche.
Augurandovi un sereno e tranquillo Natale, anche in questo giorno di festa Sogni d'inchiostro continua la sua avanzata lenta nel mondo delle parole, con la recensione di uno straordinario affresco della letteratura vittoriana. Un romanzo che lega indissolubilmente nella sua morsa glaciale, e che ci trascina in un gioco di luci e ombre che ci catapult6eranno il più lontano dal mondo.




Titolo: Canto di Natale
Autore: Charles Dickens
Prezzo: 10 €
Casa editrice: Feltrinelli
N° di pagine: 158
Trama: Nella fredda notte che annuncia il Natale, il vecchio Scrooge, visitato dal fantasma del suo vecchio socio in affari, si trova a compiere un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro della sua miserevole vita. Solo messo di fronte a se stesso Scrooge imparerà il valore della solidarietà. Questa è la celeberrima trama di una delle storie più raccontate e rivisitate dal cinema e dalla letteratura mondiale. Il classico di Dickens, presentato nella sua veste originale, riesce ad affascinare come sempre, e rievoca magicamente lo spirito natalizio.

 La recensione:

Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.

Come di consueto, anche quest'anno ho dedicato parte del mio tempo a Charles Dickens. Ingoiando avidamente storie che non possiedono solo la vita ma hanno anche un battito; episodi precisi e nitidi; fantasmi intrappolati nell'oscuro limbo della vita, amalgamandosi a tal punto da costituire un unico essere; drammi famigliari o acute riflessioni sul senso della vita che trasmettono una certa malinconia. Seduta sul letto, nel cuore della vigilia natalizia, con la voce gracchiante di un vecchio disilluso la cui storia suscita emozioni tanto intense, irresistibili da mutare gli stati d'animo. Artefice di una vita semplice, dai ritmi lenti e ricchi di ombre.
La solitudine, l'avarizia, la mancata compassione di quest'uomo, lascia un segno indelebile sul cuore, nella profondità del nulla. Nei suoi lunghi anni di pellegrinaggio si sono riversate in quel contenitore che è la sua anima, corrodendolo e annientandolo senza che questi se ne accorgesse. Avvolto da un manto di disprezzo e cinismo che ha le più svariate forme. Eppure, nel cammino impervio della sua vita, esaminerà a fondo ogni cosa, riconoscendo la natura del cuore umano, la bontà in conoscenti che ha dimenticato, un piccolo miracolo per il semplice fatto di aver dovuto capire quanto sia impensabile smettere di amare qualcuno. Alla ricerca di una via che porti alla redenzione e lo liberi dal pesante fardello della vita in grado di scaldare il suo freddo cuore in qualche notte, in maniera impercettibile e continua, che riempia il suo animo.
Illeso dal buio girone dell'Inferno, pronto persino a subire tormenti peggiori pur di salvarsi, ho visto il signor Scrooge come un bambino impaurito che riesuma la sua storia, dalla landa deserta della sua coscienza. Il suo disprezzo, il male che infonde a tutti coloro che lo circondano, viste dall'esterno, sembrano sbagliati, irrazionali. Ma soltanto interpretandoli, camminando lentamente con i suoi mocassini, si potranno comprendere le motivazioni, i sentimenti, ciò che ha fatto agire Scrooge in questo modo piuttosto che in un altro.
La comprensione nasce dall'umiltà non dall'orgoglio di sapere. E per Ebenezer Scrooge, custode di segreti nonché riparo alla paura stessa, il bisogno di comprensione sarà così grande che non gli importerà più cosa significhi esattamente o quanto dovrà pagarlo in seguito. Beneficio per la sua anima circondata da ombre evanescenti, scrutando se stesso, tutto quello che lo circonda, con la sua coscienza e tre simpatici fantasmi che hanno il potere di impartire lezioni. Lezioni di vita. Motoseghe elettriche nei cervelli di chiunque.
La percezione dell'io, abbozzato e incerto, che ritrae un immagine sfocata del noi stessi, e che getta una particolare luce sulla verità che coincide con lo stesso Scrooge. Collegando il ricordo del tempo a un momento particolare della sua vita, costruendo un'impressionante galleria di fantocci animati, magistralmente disegnati in pochissimi ma salienti tratti.
Canto di Natale è stato il romanzo perfetto che ha funto da antidepressivo in un momento imprecisato della mia vita, che prende vita immediatamente e testimonia la visione dell'autore del Natale come momento caritatevole, gentile, piacevole, dedito al perdono. Una Londra magica e fantastica ha conferito un quadro significativo su quello che si avverte fra le sue pagine: gli uomini sono anime penitenti che hanno bisogno del perdono, e la verità è che sprofondare ogni giorno di più in una cantina buia da cui non si trovano limiti, di cui non si conosce nemmeno la fine, coincide con la nostra solitudine.
Una storia indimenticabile e perfetta che, nella sua brevità, riesce a trasmetterci un certo dolore. Un contenitore di verità fondamentali che pochi individui sono in grado di comprendere. Una ricostruzione attenta che funge da monito verso coloro che continuano a costruire delle solide barriere attorno a se stessi.
Valutazione d'inchiostro: 5

6 commenti: