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mercoledì, agosto 29, 2018

Gocce d'inchiostro: L'ombra della notte - Deborah Harkness

La storia questa volta ha avuto un'importanza piuttosto elevata. E' più che logico che in un romanzo incentrato sulla magia, sul potere dei libri, e prevalentemente relativo ai viaggi nel tempo, il secondo volume incentrato sulle pene amorose di Diana e Matthew oltrepassò il mio corpo senza quasi renderrmene conto. Naturalmente non ho potuto fare a meno di seguirli; la curiosità era troppa, eppure da brava dilettante mi diedi comunque da fare pur di capirci qualcosa. Mi sarei buttata fra le membra copiose di questa ennesima storia trovando Matthiew e Diana impegnati a scovare questa volta una verità più sconvolgente di un semplice libro, e con l'aiuto dell'autrice avrei avuto il giusto appoggio.
Tanto valeva mettersi comodi. Abbandonare quella landa deserta in cui ero sprofondata, e sentire la voce melodica dell'autrice gorgogliare ed espandersi da una certa oscurità, ripetutamente sottolineata tenendo come in guardia chi decide di imbarcarsi in una storia oscura ma avvincente, proprio come questa.





Titolo: L'ombra della notte
Autore: Deborah Harkness
Casa editrice: Piemme
Prezzo: 19, 90 €
N° di pagine: 735
Trama: Nella biblioteca Bodleiana di Oxford, Diana Bishop, giovane storiea e studiosa di alchimia, scopre un misterioso manoscritto: prima di restituire irrimediabilmente il libro, il tocco della sua mano sulla copertina rilegata in pelle riaccende in lei la magia che aveva tentato invano di bandire dalla sua vita dopo la morte dei genitori. Diana discende infatti da una nota stirpe di streghe, e non è l'unica a essere fatalmente legata all'Ashmole 782, di cui nel frattempo si sono perse le tracce: demoni, vampiri e streghe ne subiscono il fascino e cercano di decifrarne i contenuti sibillini. Tra questi, l'affascinante professore di genetica, Matthew Clairmont, vampiro eternamente giovane.
Il libro regola l'esistenza delle creature ultraterrene e nasconde i segreti per scongiurarne l'estinzione. Diana e Matthew si innamorano e si scelgono per la vita secondo il disegno di un destino a loro sconosciuto. Ma la loro unione è bandita dalla legge delle streghe e dei vampiri. Alla ricerca del prezioso volume, i due innamorati si catapultano nel cuore dell'Inghilterra elisabettiana del 1591, alla corte della regina. Li accoglie un esclusivo circolo di personaggi: la misteriosa "Scuola della Notte", tra cui spiccano il drammaturgo Christopher Marlowe, il poeta George Chapman, l'astronomo e il matematico Thomas Harriot.
Ma il XVI secolo non è un posto sicuro: in quegli anni di spietata caccia alle streghe e diffuso pregiudizio, l'unione dei due giovani rischia di scatenare un conflitto di proporzioni inimmaginabili. Diana e Matthew intraprenderanno uno strabiliante viaggio attraverso l'Europa, fino a Praga; la loro unica speranza di salvezza sarà mettere a punto un piano per rubare il testo alchemico e fare ritono al XXI secolo.


La recensione:

Il sole sorge e il mio cuore grida il suo nome; mi metto in ascolto aspettando di sentire la sua voce, ma c'è solo silenzio. Desidero il suo tocco. Quando il sole tramonta, sprofondo nella consapevolezza che il mio compagno se n'è andato da questo mondo e che non rivedrò mai più il suo viso.

Da lettrice onnivora, curiosa e attenta, ho visto Matthew e Diana precipitarsi in un epoca che non è più la loro, senza che nessuno gli domandasse qualcosa, tale era il brusco salto temporale che li aveva "costretti" a cambiare tempo. Io, dunque, avanzai in questa volta temporale e labirintica, rinvigorita e affascinata dall'idea che questo secondo volume mi avrebbe riservato, sul punto di fornire un elemento sorprendente che mi avrebbe fatto guadagnare un mucchio di emozioni, sensazioni positive ed indimenticabili. Un po' come quel sentimento assolutamente positivo e appagante che è capitato con la lettura del volume precedente, quando Diana e Matthew mi avevano rivelato questo temibile segreto, la scoperta di un libro d'incantesimi potentissimo e antico, quando mi avevano consegnato la loro anima tormentata e malinconica al fine di divenire un tutt'uno col mio essere.
In quale epoca ero capitata? La nozione temporale di questo secondo romanzo non coincideva con quella in cui vivo. C'era gente che indossava abiti che non si usano da almeno seicento anni, gente dal ceto sociale alto e importante, una congrega inusuale di vampiri avvenenti e misteriosi che lasciarono un segno del loro passaggio. Quale poteva essere l'impulso che mi avrebbe permesso di rimanerne affascinata, stregata o ammaliata? Perché questo romanzo possiede un qualcosa di non attinente con i miei gusti personali, che nemmeno si rifà al fatto che Matthew e Diana sono destinati a stare assieme, o che lui è il più famoso e potente vampiro della sua stirpe … La questione è relativa all'aspetto storico che come un ostacolo mi ha bloccata sui miei passi, straripante di personaggi antichi, numerosi e popolari. Ma c'è stato forse questo lato che ai miei gusti mi è sembrato irrecuperabile per una lettrice onnivora come me. Sebbene Il libro della vita e della morte non nasconda certi tipi di elementi, in questo secondo siamo completamente immersi nella copiosa atmosfera medievale dei Tudor o di Elisabetta I. Sebbene non mi è dispiaciuto gironzlare fra i palazzi tudoriani, era giusto che io fossi lì unanime, curiosa di scoprire come avrebbero proseguito le vicende.
Eppure, quando terminai di leggere questo secondo volume, le parole che mi sono state sussurrate dolcemente all'orecchio svanirono nell'aria, come un incantesimo che per una manciata di giorni mi lasciarono immersa in un silenzio rapito. L'emozionante storia raccontata in questo secondo volume è stata concepita col proprosito di catturare un pezzo di storia, un pezzo di vita tuttavia reale ma ritoccata che ha risvegliato un certo interesse, ma talvolta intorpidito i sensi in quanto per questo tipo di letture di cui non sono solitamente avvezza giro alla larga.
Diana e Matthew hanno trasmesso al mio cuore caldo sentimenti di profonde emozioni: si vedeva che ero ansiosa di arrivare nella Londra del 1500, per far parte, forse anche per semplice testimone, di avvenimenti così importanti, per vedere almeno quali sorti l'autrice avrebbe riservato ai suoi figli d'inchiostro.
In un meccanismo lucido di magie, segreti e incantesimi, dolorose rivelazioni, costellati dal sangue e dalla carta, Deborah Harkness ha lasciato scoperto unicamente una storia bella e affascinante, lavorata con gusto e sobrietà, i cui piccoli dettagli si stanziano nel nulla come piccoli puntini di luce che trasmettono un certo interesse e anche smarrimento. La magia intrisa in queste pagine è piuttosto  palpabile. Alcune figure si erano radunate, stretti l'una all'altra, ai bordi dell'anima di questa storia. Niente mi diede la certezza che avrei compreso simili misteri, eppure il suo andamento sinuoso mi aveva dato la sensazione che la storia fosse immersa in una singolare nullità. In un tetro grigiore che avrebbe macchiato persino l'anima dei più puri, un po' vuota e improduttiva.
Come diradare quella coltre di mistero che aleggiava attorno alla storia di L'ombra della notte? Quale sarebbero state le giuste domande che avrei dovuto pormi per confrontare ciò che separava finzione e realtà, scavando in profondità sull'individualità etnica e morale?
Il fascino nei riguardi di questa saga, durante la sua lettura, pian piano si è trasformato in qualcosa di inaspettato. Un sentimento che mi ha sorpreso, destabilizzato, ma anche ridotto l'ammaliamento, la curiosità che erano nati con la lettura del primo volume. La solitudine, il passato aperto come una vecchia cicatrice, una serie di avvenimenti che continuano a galleggiare in una piscina piena di misteri e punti interrogativi, L'ombra della notte è una storia che non mi ha entusiasmato come il volume precedente - per il numero spropositato di nozioni storiche che hanno stordito con i miei gusti di lettrice -, ma appassionato per l'aura di mistero e suspense che aleggiano come invisibili volute di fumo attorno a Diana e Matthew.
Un affresco storico che non esordisce con scalpore, ma che affonda lentamente le sue radici nel cuore di chi legge. Non divampa come il suo predecessore, ma lucido e ambizioso e abilmente costruito è una storia avvincente di cui mi appresterò a leggere il suo capitolo finale, partecipe di eventi, unione di famiglie e di sangue che ho avvertito come miei.
Valutazione d'inchiostro: 3 e mezzo

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