La storia questa volta ha avuto
un'importanza piuttosto elevata. E' più che logico che in un romanzo incentrato
sulla magia, sul potere dei libri, e prevalentemente relativo ai viaggi nel
tempo, il secondo volume incentrato sulle pene amorose di Diana e Matthew
oltrepassò il mio corpo senza quasi renderrmene conto. Naturalmente non ho
potuto fare a meno di seguirli; la curiosità era troppa, eppure da brava
dilettante mi diedi comunque da fare pur di capirci qualcosa. Mi sarei buttata
fra le membra copiose di questa ennesima storia trovando Matthiew e Diana
impegnati a scovare questa volta una verità più sconvolgente di un semplice
libro, e con l'aiuto dell'autrice avrei avuto il giusto appoggio.
Tanto valeva mettersi comodi. Abbandonare
quella landa deserta in cui ero sprofondata, e sentire la voce melodica
dell'autrice gorgogliare ed espandersi da una certa oscurità, ripetutamente
sottolineata tenendo come in guardia chi decide di imbarcarsi in una storia
oscura ma avvincente, proprio come questa.
Titolo: L'ombra della notte
Autore: Deborah Harkness
Casa editrice: Piemme
Prezzo: 19, 90 €
N° di pagine: 735
Trama: Nella biblioteca Bodleiana di Oxford, Diana Bishop, giovane
storiea e studiosa di alchimia, scopre un misterioso manoscritto: prima di
restituire irrimediabilmente il libro, il tocco della sua mano sulla copertina
rilegata in pelle riaccende in lei la magia che aveva tentato invano di bandire
dalla sua vita dopo la morte dei genitori. Diana discende infatti da una nota
stirpe di streghe, e non è l'unica a essere fatalmente legata all'Ashmole 782,
di cui nel frattempo si sono perse le tracce: demoni, vampiri e streghe ne
subiscono il fascino e cercano di decifrarne i contenuti sibillini. Tra questi,
l'affascinante professore di genetica, Matthew Clairmont, vampiro eternamente
giovane.
Il libro regola l'esistenza delle creature ultraterrene e nasconde
i segreti per scongiurarne l'estinzione. Diana e Matthew si innamorano e si
scelgono per la vita secondo il disegno di un destino a loro sconosciuto. Ma la
loro unione è bandita dalla legge delle streghe e dei vampiri. Alla ricerca del
prezioso volume, i due innamorati si catapultano nel cuore dell'Inghilterra
elisabettiana del 1591, alla corte della regina. Li accoglie un esclusivo
circolo di personaggi: la misteriosa "Scuola della Notte", tra cui
spiccano il drammaturgo Christopher Marlowe, il poeta George Chapman,
l'astronomo e il matematico Thomas Harriot.
Ma il XVI secolo non è un posto sicuro: in quegli anni di spietata
caccia alle streghe e diffuso pregiudizio, l'unione dei due giovani rischia di
scatenare un conflitto di proporzioni inimmaginabili. Diana e Matthew
intraprenderanno uno strabiliante viaggio attraverso l'Europa, fino a Praga; la
loro unica speranza di salvezza sarà mettere a punto un piano per rubare il
testo alchemico e fare ritono al XXI secolo.
La recensione:
Il sole sorge
e il mio cuore grida il suo nome; mi metto in ascolto aspettando di sentire la
sua voce, ma c'è solo silenzio. Desidero il suo tocco. Quando il sole tramonta,
sprofondo nella consapevolezza che il mio compagno se n'è andato da questo
mondo e che non rivedrò mai più il suo viso.
Da
lettrice onnivora, curiosa e attenta, ho visto Matthew e Diana precipitarsi in
un epoca che non è più la loro, senza che nessuno gli domandasse qualcosa, tale
era il brusco salto temporale che li aveva "costretti" a cambiare
tempo. Io, dunque, avanzai in questa volta temporale e labirintica, rinvigorita
e affascinata dall'idea che questo secondo volume mi avrebbe riservato, sul
punto di fornire un elemento sorprendente che mi avrebbe fatto guadagnare un
mucchio di emozioni, sensazioni positive ed indimenticabili. Un po' come quel
sentimento assolutamente positivo e appagante che è capitato con la lettura del
volume precedente, quando Diana e Matthew mi avevano rivelato questo temibile
segreto, la scoperta di un libro d'incantesimi potentissimo e antico, quando mi
avevano consegnato la loro anima tormentata e malinconica al fine di divenire
un tutt'uno col mio essere.
In
quale epoca ero capitata? La nozione temporale di questo secondo romanzo non
coincideva con quella in cui vivo. C'era gente che indossava abiti che non si
usano da almeno seicento anni, gente dal ceto sociale alto e importante, una
congrega inusuale di vampiri avvenenti e misteriosi che lasciarono un segno del
loro passaggio. Quale poteva essere l'impulso che mi avrebbe permesso di
rimanerne affascinata, stregata o ammaliata? Perché questo romanzo possiede un
qualcosa di non attinente con i miei gusti personali, che nemmeno si rifà al
fatto che Matthew e Diana sono destinati a stare assieme, o che lui è il più
famoso e potente vampiro della sua stirpe … La questione è relativa all'aspetto
storico che come un ostacolo mi ha bloccata sui miei passi, straripante di
personaggi antichi, numerosi e popolari. Ma c'è stato forse questo lato che ai
miei gusti mi è sembrato irrecuperabile per una lettrice onnivora come me.
Sebbene Il libro della vita e della morte
non nasconda certi tipi di elementi, in questo secondo siamo completamente
immersi nella copiosa atmosfera medievale dei Tudor o di Elisabetta I. Sebbene
non mi è dispiaciuto gironzlare fra i palazzi tudoriani, era giusto che io
fossi lì unanime, curiosa di scoprire come avrebbero proseguito le vicende.
Eppure,
quando terminai di leggere questo secondo volume, le parole che mi sono state
sussurrate dolcemente all'orecchio svanirono nell'aria, come un incantesimo che
per una manciata di giorni mi lasciarono immersa in un silenzio rapito.
L'emozionante storia raccontata in questo secondo volume è stata concepita col
proprosito di catturare un pezzo di storia, un pezzo di vita tuttavia reale ma
ritoccata che ha risvegliato un certo interesse, ma talvolta intorpidito i
sensi in quanto per questo tipo di letture di cui non sono solitamente avvezza
giro alla larga.
Diana
e Matthew hanno trasmesso al mio cuore caldo sentimenti di profonde emozioni:
si vedeva che ero ansiosa di arrivare nella Londra del 1500, per far parte,
forse anche per semplice testimone, di avvenimenti così importanti, per vedere almeno
quali sorti l'autrice avrebbe riservato ai suoi figli d'inchiostro.
In
un meccanismo lucido di magie, segreti e incantesimi, dolorose rivelazioni,
costellati dal sangue e dalla carta, Deborah Harkness ha lasciato scoperto unicamente
una storia bella e affascinante, lavorata con gusto e sobrietà, i cui piccoli
dettagli si stanziano nel nulla come piccoli puntini di luce che trasmettono un
certo interesse e anche smarrimento. La magia intrisa in queste pagine è
piuttosto palpabile. Alcune figure si erano
radunate, stretti l'una all'altra, ai bordi dell'anima di questa storia. Niente mi diede la certezza che avrei compreso simili
misteri, eppure il suo andamento sinuoso mi aveva dato la sensazione che la
storia fosse immersa in una singolare nullità. In un tetro grigiore che avrebbe
macchiato persino l'anima dei più puri, un po' vuota e improduttiva.
Come diradare quella coltre
di mistero che aleggiava attorno alla storia di L'ombra della notte? Quale sarebbero state le giuste domande che avrei
dovuto pormi per confrontare ciò che separava finzione e realtà, scavando in
profondità sull'individualità etnica e morale?
Il fascino nei
riguardi di questa saga, durante la sua lettura, pian piano si è trasformato in
qualcosa di inaspettato. Un sentimento che mi ha sorpreso, destabilizzato, ma anche
ridotto l'ammaliamento, la curiosità che erano nati con la lettura del primo
volume. La solitudine, il passato aperto come una vecchia cicatrice, una serie
di avvenimenti che continuano a galleggiare in una piscina piena di misteri e
punti interrogativi, L'ombra della notte
è una storia che non mi ha entusiasmato come il volume precedente - per il
numero spropositato di nozioni storiche che hanno stordito con i miei gusti di
lettrice -, ma appassionato per l'aura di mistero e suspense che aleggiano come
invisibili volute di fumo attorno a Diana e Matthew.
Un
affresco storico che non esordisce con scalpore, ma che affonda lentamente le
sue radici nel cuore di chi legge. Non divampa come il suo predecessore, ma
lucido e ambizioso e abilmente costruito è una storia avvincente di cui mi appresterò
a leggere il suo capitolo finale, partecipe di eventi, unione di famiglie e di
sangue che ho avvertito come miei.
Valutazione
d'inchiostro: 3 e mezzo
Ciao, bella recensione! Sembra interessante il libro
RispondiEliminaGrazie! Te la consiglio caldamente ☺
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