Pochi
giorni furono tutto ciò che mi concessi nell'esplorare il magico castello del
conte Dracula e allo scadere di questa mia visita ebbi la consapevolezza che
non tornavo in Transilvania da un bel po'. Desiderando ardentemente di mostrare
la mia passione per le letture gotiche e nascondere i miei inutili vaneggiamenti
quanto profondi fossero i miei sentimenti al riguardo, mi sono servita di questa
lettura come espeditente per rituffarmi in un mondo spaventosamente angosciante
ma straordinario.
Concludo
così questo decimo mese dell'anno, come se la lettura dello stimato Stoker
fosse un pretesto, pensando che tuttosommato i dispiaceri e le angosce che tartassarono
i protagonisti siano state anche mie. Rivendicando sogni, ansie, paure di giovani
infestati da una creatura dalle fattezze e dalle sembianze mostruose, saluto
così questo mese di ottobre convinta che il nostro sarà un arrivederci, poiché
il profondo sentimento che si è istaurato fra me e la novella stokeriana non
può farci vivere lontani l'uno dall'altra.
Titolo: Dracula
Autore:
Bram Stoker
Casa
editrice: Feltrinelli
Prezzo:
9, 50 €
N° di pagine: 535
N° di pagine: 535
Trama:
"State a sentirli, i figli della notte! Questa è la loro musica!"
"Basta l'inizio: con uesto Jonathan Harker, procuratore legale in quel di
Exeter, che arriva in Transilvania, e si trova immediatamente avvolto in un
clima di mistero e di scongiuri, fino a che di notte, tra lontani lupi che ululano
e cavalli dalle narici infuocate, arriva in un castello dove un signore vestito
di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi … e il gioco è fatto!
Impossibile uscire da quel clima, impossibile allentare la tensione, e non
seguire con ansia partecipe la sorte di quei personaggi. Perché, bene o male,
questo dandy dalla tetra figura ci attira e ci spaventa al tempo stesso ( come
tutto ciò che è peccato o che ci fa ingrassare); perché Mina diventa l'oggetto
di tutte le nostre preoccupazioni; perché del professor Van Helsing sposiamo
l'indefesa fede nell'inconoscibile e nel mistero, e la sua integerrima crociata
contro il Maligno; perché la schermaglia tra Dracula che architetta il suo
ritorno a casa e gli altri che ne svelano a una a una le mosse finisce con l'appassionarci
e con il coinvolgerci come per una partita a scacchi, fino allo strepitoso finale,
quando le tre diverse pattuglie dei "cacciatori" convergono, con un
ritmo che ricorda quasi lo stretto di una fuga per organo o l'arrivano i nostri
dei migliori film western, a sbarrare al Vampiro la strada verso il castello
della sua sicurezza".
La recensione:
Ci sono misteri che gli uomini
possono soltanto provare a immaginare, che di secolo in secolo possono
risolvere solo in parte. Credetemi, siamo sulla soglia di uno di questi
misteri. Ma non l'ho ancora risolto...
La visione del romanzo di Bram Stoker è cambiata nettamente. Prima
di adesso, avevo conosciuto Dracula come una creatura mostruosamente spaventosa,
assetata di sangue, di cui pensavo di conoscere ogni cosa da lettrice onnivora,
anche se ora che ci penso, non era così. Tuttavia l'età matura, il progredire
di nuovi spunti di riflessione, nuove conoscenze, mi permisero di cogliere
l'opportunità di rileggere Dracula
con nuovi occhi, non più con quel sentimento di tedio che mi aveva accompagnato
durante il corso della lettura qualche anno fa, bensì con la pensosa dolcezza
dell'arte che si cela nella letteratura gotica ottocentesca, nei fissi spettrali
atteggiamenti di una creatura orripilante rinchiusa in un castello, con lo sguardo
attento di una lettrice che fa di queste storie il suo pane quotidiano.
Il mio comportamento durante questo lasso di tempo, il mio essere
negligente in questi lunghi anni, era stato oltremodo opinionabile. Dopo aver
gioito con giovani adulti e i loro primi amori adolescenziali, ho accettato di
tornare in Transilvania come se niente fosse, seguendo questa volta il
consiglio dettatomi dal cuore, giungendo alla conclusione che pochissime di storie
come queste ci fanno perdere la testa al punto di verificare e constatare che la
realtà circostante a confronto è una mera visione di ciò che è anziché di ciò
che avrebbe potuto essere. La cosa migliore è stata non pensarci: non torturare
il mio spirito con l'idea che Dracula era
entrato a far parte del mio girone privato qualche anno fa, e che volontariamente
non avevo voluto che ci entrasse. E con questa certezza, mi ero trovata turbata.
Ebbene perché il mio cuore si è lasciato turbare da preconcetti, dalla lentezza
di certe scelte stilistiche. Prima ero impunemente d'accordo. Adesso … non ne
sono più così sicura. Come sono stata stupida a lasciarmi sedurre dai toni piatti,
un po' lenti della storia! Quanto sono stata stupida a non rivolgermi direttamente
al conte Dracula, anziché a qualcuno a lui vicino!
Il mio stato d'animo cambiò in un ostinata certezza, in una fervida
passione che non cessò d'esserci fin quando non giunsi all'epilogo. Fin quando
non vidi l'esistenza di ognuna di queste creature prendere il sopravvento.
Mi è stato di gran "aiuto" inoltrarmi fra queste pagine.
Quando Dracula è stata dichiarata
come proposta attinente al periodo hallowiniano, come avevo tanto deisiderato,
perché non l'avevo stoicamente letto prima? Ci ho guadagnato una grande amarezza,
e la mia punizione me l'ero meritata.
In seguito, mi sentii esausta e preoccupata. La cima aguzzante del
castello svettava attorno a un crepuscolo che, avanzando, sembrava aver fuso in
un'unica bruma caliginosa le macchie degli alberi, le querce e i faggi.
Muoversi fra abeti e arbusti che nell'oscurità sembravano rinchiudersi in se stessi,
grandi masse di grigiore qua e là,
conferirono un effetto particolarmente fatale e sonnolente, che ha alimentato
le mie fantasie e i miei pensieri nati in precedenza dal giovane avvocato Jonathan
Harker.
Se non fosse stato inviato in Transilvania dal suo capo, Peter
Hawkins, per curare l'acquisto di un'abitazione a Londra fatta da un facoltoso
nobile, col senno di poi, non si sarebbe trovato a bordo di un autobus in linea
che, impazzito, ondeggia come una barca su un mare in tempesta. Con la strada
talmente pianeggiante che pareva di volare e le montagne che si stringono
intorno a lui. Se fosse stato meno testardo, avrebbe colto le parole venate
d'angoscia della donna anziana che l'aveva accolto nel suo albergo che,
inginocchiata, gli aveva implorato di non andare, o di aspettare almeno due
giorni prima di partire. Fra le vecchie mura della sua casa londinese, avrebbe
potuto dormire bene nel suo comodo letto e non essere turbato da ogni sorta di
strani sogni e dagli ululati di un cane abbandonato, se non avesse accettato
l'invito. Eppure, quando sembrava che il suo stato d'agitazione proseguisse per
un altro po' e la luna - veleggiando tra le nubi nere -, è apparsa dietro la
cresta frastagliata di uno strapiombo coperto di pini, d'un tratto si è reso
conto di essersi arrestato nel cortile di un vasto castello in rovina, dalle
cui finestre non filtra alcun raggio di luce, e i cui bastoni diroccati si
profilavano frastagliati contro il cielo illuminato dalla luna. Forse è un
sogno. Un'illusione. Perché se fosse stato completamente sveglio avrebbe di
certo notato l'approssimarsi di un posto così singolare. O quanto fosse
bizzarro il suo proprietario.
Con un montaggio di memorie, lettere, telegrammi, dove tutto
raddoppia, costruito su parallelismi e ripetizioni - una sorta di sfogo
interiore alla solitudine, che lentamente sta corrodendo e annientando il suo
spirito - Jonathan, ma anche Mina, Lucy, il bello ma dannato Van Helsing,
ripercorreranno quelle che non sono altro che le tappe di vita di una creatura
orripilante, in cui l'orrore e la minaccia lo nutrono in un crescendo di emozioni.
Ci si aggrappa ai ricordi facendoli rivivere al presente e, come
uno spaventoso film dell'orrore, ci sono narrati i momenti più brutti e
terrorizzanti della storia di un umile uomo d'affare col conte Dracula. Una
storia gotica potente, terribilmente sbalorditiva in cui l'ansia e
l'eccitazione mi avvolsero come una seconda pelle. Sopravvissuta alla
discendenza degli Unni e dei Magiari e a ogni possibile superstizione annidata
nel centro dei Carpazi. Una storia che sa di antico, profuma di sangue e
supremazia, e che brilla per le brutali e macabre forme che popolano le sue
pagine.
Inconsapevoli della minaccia che sovrasta i Carpazi e che, in
particolare, predomina nelle fantasie oniriche di Jonathan, da qualche parte
dell'Inghilterra, due giovani fanciulle dal temperamento differente
s'innamorano, come vivendo sulle ali di un sogno che, disgraziatamente, il
giovane avvocato, tramuterà in un incubo. Entrambe iniziano a scriversi
conoscendo i rispettivi mariti. Ed entrambe sono ignare di come la loro vita
stia per cambiare del tutto. I loro sogni, come stelle argentate su uno sfondo
di cartapesta, stanno per svanire come fiati di vapore.
Perché dal momento in cui, sul diario di una delle due giovani,
vengono registrati una serie di comportamenti anomali: il ritrovamento del
cadavere del capitano di una nave legato al timone e il servizio di un anomalo
giornalista che descrive l'arrivo nel porto di una nave fantasma, niente sarà
più come prima. Il grigiore di una vita di una piattezza desolante, simile a un
corso accelerato sulla morte, sfumerà quando Mina viene a sapere che il suo
Jonathan, sfuggito dalle grinfie del conte Dracula, si trova ricoverato a
Budapest. Il suo amato neo sposo che, incurante del pericolo, si era inerpicato
fra le colline verdeggianti della Transilvania.
Due coppie che apparentemente non possiedono nulla in comune e la
cui storia oscilla fra vecchio e nuovo, fra sentito e non sentito, sono stati
causa dei miei dubbi e delle mie ansie. Non sapevo assolutamente niente di
quest'oscura entità che turba gli abitanti della Transilvania, se non per
sentito dire. I suoi poveri protagonisti si sono impadroniti della mia
immaginazione, tingendo intorno ogni cosa dei suoi colori foschi. Jonathan,
Lucy, Mina, Van Helsing. Eroi di una generazione che ormai non c'è più,
sopravissuti alle minacce di un demone, alla paura, agli omicidi che, domandosi
se esista un sogno che possa essere più terribile dell'orribile e innaturale
rete di tenebra e mistero che sembra chiudersi attorno a loro, hanno avuto la
sensazione che il loro cervello sia uscito dal quadro. Abbia subito un colpo da
cui non potranno mai più riprendersi. Combattenti che lasciano il segno,
riescono a marchiare chi legge con il ricordo di una storia antica, forte e
inverosimile come questa.
In quest'ultimi giorni di ottobre ho fatto un viaggio in
Transilvania e ho percorso anch'io quel territorio che, per molti, è tutt'ora
così colmo di ricordi vividi e terribili. Mi sembrava impossibile credere che
le cose che hanno visto e udito i personaggi, non li avesse provati anche la
sottoscritta. Ogni traccia disegnava ogni cosa. Un castello si ergeva,
sovrastando una landa desolata. Una cortina di nuvole nere, minacciava sopra il
mio capo. E, nella sua stanza, rinchiuso nella sua cella di legno, il conte
Dracula aspettava silenzioso gli mio arrivo.
Quest'esistenza notturna comincia a
pesarmi. Mi distrugge i nervi. Sobbalzo alla vista della mia ombra, sono preda
di ogni sorta di orribili fantasticherie. Dio solo sa se la mia terribile paura
non ha sufficiente fondamento in questo posto maledetto!
Valutazione d'inchiostro: 4
Una lettura propria adatta per questo periodo... ovviamente conosco Dracula, ma non ho mai letto la storia originale!
RispondiEliminaSì,Ariel,sono d'accordo! La lettura perfetta per questo periodo 😉
EliminaCiao! Ho finito questo libro proprio ieri, davvero meraviglioso e perfetto per il periodo
RispondiEliminaSì. Sebbene una rilettura, è sempre bello immergersi fra le pagine di certe storie ☺☺
EliminaVorrei tanto leggerlo anch'io e ormai si è ammuffito nel mio kobo....spero di iniziarlo un giorno!
RispondiEliminaSpero lo leggerai presto! È davvero una bella lettura ☺☺
EliminaOrmai sono passati parecchi anni da quando ho letto Dracula, ma mi piacque davvero tanto. Magari un giorno anche io lo rileggerò.
RispondiEliminaGià, Beth, anche per me è stato così. L'ho rispolverato dopo qualche tempo ☺
EliminaQuesto è uno dei miei libri preferiti...l'ho letto parecchie volte e non perde mai la sua magia un po' cupa! Complimenti per il blog, leggerò sicuramente molte altre recensioni per lasciarmi ispirare...
RispondiEliminaGrazie mille, Caterina, e benvenuta!! ☺☺
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