Mentre leggevo
questo piccolo gioiellino rivivevo nella storia di Sebastian momenti vissuti
precedentemente; qualunque fosse il target indirizzato, qualunque siano i miei
gusti, niente e nessuno toglie il fatto che certe storie si dovrebbero leggerle
e viverle come queste dovrebbero essere vissute. Forse, con uno spirito
differente a quello che avrei potuto avere dieci anni fa, con le mie limitate
possibilità d'osservazione non più adesso all'altezza delle mie possibilità
espressive. In nessuno di questi contesti mi sorprendo scontenta, insoddisfatta,
delusa dalla trama complessa, dal carosello di personaggi che si muovono sulla
scena come se animati di volontà propria, operando al di fuori della dolce e
moderata corrente dei sogni in cui vi ho galleggiato per qualche giorno. E' stato
così dunque che non ho riscontrato alcuna difficoltà nell'immergermi fra le pagine
di una storia a cui non sono più avvezza, ma da cui non ho potuto non ricavarne
beneficio. La vita in generale ci tiene lontani dalla vera e propria concezione
di felicità; ma talvolta certe letture, belle o mediocri, vanno d'accordo anche
con i ritmi di una vita semplice e umile, proprio come la mia.
Titolo: Wasteland.La terra dei sogni perduti
Autore: Giorgio J. Squarcia
Casa editrice: Fanucci
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 320
Trama: Sebastian, un musicista cinico e disincantato, rivive in
sogno il ricordo di un passato in cui era giovane, pieno di speranze e d'amore.
Al risveglio l'eco di quel sentimeento non svanisce ma lo lascia con lo
struggente desiderio di ritornare nel sogno e ritrovare lei, la donna che amava.
Per farlo, però, deve varcare di nuovo la linea che separa la realtà dalla fantasia,
fino a Wasteland, la terra dei sogni perduti. Spinto dalla voglia di rinascere,
Sebastian affronta un viaggio nella propria mente, per approdare in un luogo
dove stupore, speranza e amore sono ancora possibili.
La recensione:
La vita non è
che un povero attore che s'agita e che si pavoneggia per un ora sulla scena del
mondo e del quale poi non si sa più nulla…
Inizialmente
avevo giudicato il romanzo di Squarcia più fantasioso di quel che credevo, ma adesso
che tutto si è concluso i miei pensieri su questa opera si sono uniformati
volentieri.
Scrivo
<<uniformati >> in quanto alcuni episodi di questo romanzo, le mie abitudini
letterarie, lo zelo per certi principi erano alquanto lontani dai miei paradigmi.
Ma man mano che mi sono avventurata in questa Terra bellissima, la mia coscienza
subii i primi effetti di qualcosa di diverso. Una ventata di serenità, organizzazione,
un meccanismo oliato diversamente dispetto al principio fecero evaporare qualunque
ondulazione, qualunque scrematura.
Di
Wasteland. La terra dei sogni perduti
dell'italianissimo Giorgio Squarcia, ex Iena, non ne conoscevo nemmeno
l'esistenza. Sebbene mi si sia rivolto con una certa difficoltà, trattando un argomento
per nulla facile ma che in un certo senso cela sempre un chè di drammatico. Solitamente
mi piace ascoltare questo tipo di drammi, immergermi in umiliazioni inflitte a
uomini comuni, ma soli e incompresi dalla vita. Squarcia, a questo proposito,
ci parla dei sogni con una certa frettolosità, con un certo frastuono,
ritenendo adeguata la mia presenza nel redarguire la mia vicinanza attrandomi
nel momento in cui meno me l'aspettavo. Era ovvio che questo tentativo da parte
dell'autore non sarebbe stato inutile; il mio amore per la lettura talvolta mi
induce anche dinanzi a questa tipologie di storie. E se ero stata scelta,
dovevo compiere il mio dovere di lettrice. Procurarmi una certa dose di pazienza,
armarmi di coraggio e del mio immancabile blocnotes, tra gruppi di anime che in
una manciata di pagine divennero amici.
Come
con ogni lettura di tutto rispetto, mi sono gloriata di quelle frenetiche ma travolgenti
situazioni che Squarcia mi proprinò indirettamente; il desiderio che non fossi
esposta, piuttosto semplice spettatrice di uno spettacolo messo su dal nulla ora
ha acquisito una certa importanza.
Lo
sguardo sul mondo che ritrae Squarcia non è propriamente caloroso, dolce e
confortante, sebbene quello dei sogni è un tema alquanto affrontato nei romanzi
che più amo, qui analizzato con moderazione, tragicità, ripensamenti che rievocano
il passato come una malattia da cui non si può più guarire.
Un
uomo sulla soglia dei quarant'anni si posò sul mio cerchio personale, quando
decisi di abbandonare la mia casa per recarmi nel magico mondo della Fucina dei
Sogni. Diversamente da La storia infinita,
dove vi ho respirato meglio lì che fra le mura di un edificio grigio e poco
luminoso, nel romanzo di Squarcia la mente spazia continuamente. Ogni tanto per
squarci di puro e sano romanticismo, ogni tanto per la purezza del cuore di un
giovane che inesorabilmente si sta avvicinando sempre più in un luogo da cui
non avrà più scampo. Ma liberarsi da una tela fitta di parole e voci, che
respirano e vivono solo nella terra dei sogni, è stato un meccanismo di lettura
di cui io ne sono rimasta affascinata.
In
Wasteland Squarcia impiega una
tipologia di immaginazione piuttosto caotica, scomoda, che richiama i poemi cavallereschi
di cui ogni tanto mi piace leggere, conferendo un immediato senso di famigliarità.
Da questo romanzo ho potuto cogliere questa meravigliosa magia di cui ci parla
l'autore, constatata sulla mia pelle nel momento in cui l'atto del leggere
diviene quel ponte magico che mette a contatto due mondi bellissimi ma
differenti fra di loro. La magia che vi è racchiusa al suo interno è un piccolo
dettaglio dal quale, staziato nel nulla, mi ha reso soddisfatta, contenta, agguerrita,
pronta a condurre l'illusoria esistenza di personaggi dalle innumerevoli fattezze.
Incuriosita ad interpretare questo poema cavallerescho, scritto come un
componimento musicale che vibra in un istante perfetto e straziante
dell'Universo.
Una
favola moderna appassionante e avvincente che promette molto più di quel che
promette la quarta di copertina, valido sia per i giovani adulti sia per gli adulti
veri e propri che fanno di queste storie il loro cantuccio personale e amano
immergersi al punto tale di non saper distinguere la realtà dalla finzione.
Valutazione
d'inchiostro: 3 e mezzo
mi piace (come sempre) la tua recensione ma non credo che il libro faccia per me
RispondiEliminaGrazie mille! Fammi sapere allora se cambierà idea ☺
EliminaGood review 😊 thanks for your sharing 😊
RispondiEliminahttps://camdandusler.blogspot.com
Thank you! ☺
EliminaGrazie mille per la tua visita al mio blog😊 Sto seguendo il blocco😊 L'italiano è una bella lingua ma ho usato la traduzione,Mi piacerebbe visitare il mio blog 😊
EliminaGrazie mille a te! :) A presto, allora ;)
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