In questo periodo, il mio stato d'animo è piuttosto instabile.
Irrequieto, quasi inaffidabile. Si può definire ambivalente e contradditorio. A
momenti vedo la mia personalissima armonia frantumarsi, così naturalmente lontana
da me, che per vivere serenamente, per non pensarci, mi imbarco in storie che, al
calar del sole, esageratamente mi scrutano con occhio clinico. Se resto a casa
il pomeriggio, dopo il lavoro, è naturale che quando non ho niente da fare mi aggrappo
ad amici d'inchiostro che sono certa non mi deluderanno mai. Mi basta guardarmi
dentro per comprendere come la me di adesso sia diversa a quella di qualche anno
fa; se oggi affronto la vita con il sorriso stampato sulle labbra è proprio perché
non mi preoccupo ne mi spaventa più niente.
Questo inutile e insensato discorso per dire che, nel giro di una manciata
di ore, mi sono trovata a divorare uno dopo l'altro romanzi come se fossero
Nutella. Ebbene si, perché da buona amante della Nutella mi concedo certi
<< vizi >>. E trascorrendo lunghi e solitari pomeriggi in compagnia
di anime sole e abbandonate, confuse o dilaniate dal tempo e dalla vita, ho accolto
così questo breve racconto della mia amica di penna Ilaria sapendo benissimo
che il nostro tempo a disposizione sarebbe stato ridotto. Non sbagliando
nemmeno quando giunsi alla fine, avvertendo
senza alcun dubbio questo mio continuo smarrimento, così assoluto da farmi
perdere coscienza della mia identità.
Titolo: L'ultima chance
Autore: Ilaria Vecchietti
Casa editrice: Selph Pubblishing
Prezzo ebook: 0, 99 €
N° di pagine: 33
Trama: Avete mai vissuto un amore impossibile? E nonostante questa
consapevolezza gli siete stati sempre vicino, soffrendo in silenzio? A Irene è
successo, eppure sono stati gli anni più belli della sua vita. Ora è riuscita a
tornare a casa, tutto solamente per rivedere il suo unico grande amore.
La recensione:
Dopo
una serie di giorni particolarmente frenetici, cominciava a mancarmi la
solitudine. Mi siedo sulla mia poltrona preferita e mi immergo in storie di vita
dal forte carattere, prendendo appunti e interrogando la mia stessa anima. Ilaria
Vecchietti è una giovane blogger di soli trent'anni che passa gran parte
del suo tempo a scrivere, a leggere e sa che per scrivere bene e leggere tanto
ci vuole tempo e pazienza. Ciononostante sforna, a distanza di pochissimo
tempo, un romanzo dopo l'altro. L'anno scorso ho accolto con una certa bramosia
il suo bel fantasy, L'isola dei demoni,
e quest'oggi, dopo tanto tempo, la accolgo nuovamente con un racconto
brevissimo che ha girato attorno al mio cerchio personale e apparve, come del
resto i romanzi della Vecchietti, con un bagaglio di speranze, semplicità e un
pizzico di romanticismo. Cosa mi aspettavo da questa lettura, certamente niente
che la si può definire indimenticabile. Quando si tratta di romanzi brevi o racconti
non ci sarebbe nemmeno bisogno di formulare l'interrogativo. Non ci sarebbe
nemmeno bisogno di realizzare questo post. Ma di certo a Ilaria devo un parere,
una recensione, e sebbene non sarà
niente di monumentale, mi impongo di riempire queste pagine con parole che possano
suscitare un certo effetto. Luminose ma non abbaglianti; straordinarie ma non
necessarie. Affinchè possano ricondurci nel mondo ritratto dalla Vecchietti, in
un modo o nell'altro.
Due
orette trascorse in un pomeriggio uggioso ma mite confermarono i miei sospetti.
Una giovane donna, folgorata dal primo incontro, travolta dai ricordi del
tempo, desiderosa di mettersi in gioco, imparerà qualcosa dalla vita che solo
il tempo gli concederà pur di affrontare la vita. Irene sa quale è il suo vero
obiettivo, e sebbene la sua è una storia piuttosto breve vi risparmio i dettagli,
come un attacco di tosse improvvisa.
Un
repentino viaggio nel Giappone, l'avvento di letture che mi sorprendono continuamente,
quella de L'ultima chance è un
piccolo romantico affresco che ben o male ho già visto in un mucchio di romanzi,
ma i cui personaggi sconosciuti sono figure di una certa importanza, in un paesaggio
comune ma solitario. Sebbene di poche pagine, un racconto che scorre davvero
molto velocemente e che, esplorando un pezzo dell'anima di Irene e dell'amore
della sua vita è stato davvero piacevole.
Piccola
voce in un coro di suoni e rumori che è stata quella pausa, quella liberazione
dalla routine. Racconto che, sebbene non ampiamente, è stato dato un certo
respiro, colmo di sentimenti che altro non sono che piccoli frastuoni dell'anima,
come dei sassi in una macina.
Ciao Gresi, è bello scoprire romanzi o racconti poco conosciuti ma di piacevole lettura :-)
RispondiEliminaCiao, Ariel! ;) Sono perfettamente d'accordo :) in un modo o nell'altro ci fanno scoprire nuove storie o nuovi autori :)
EliminaGrazie davvero di cuore per questa bellissima recensione del mio racconto! Ti ringrazio davvero tanto!
RispondiEliminaGrazie a te per tutto ♡♡
EliminaConosco Ilaria per il blog, mi hai proprio incuriosita
RispondiEliminaTe lo consiglio caldamente questo racconto. Seppur breve, ti assicuro non ti lascerà indifferente :)
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