Che cosa potrà
esserci di così bello nella confessione sussurrataci da questo uomo comune? Apparentemente
niente che lo si possa definire speciale, ma ricco di pathos, sentimento che,
in un primo momento, destabilizzano e, in un secondo, annientano lo spirito. Raif
Effedi rimase scioccato dal quadro di una donna comunemente seduta, ma avvolta
in un bellissimo cappotto di pelliccia. Alla fine non fa nessuna differenza se
ella è coperta, ricca o sposata; tutto ciò che si desidera, perlomeno che io ho
desiderato, è riconoscersi tra la folla concedendoci così l'opportunità di far
sentire anche la nostra voce. Una voce che ha riconosciuto questa storia esattamente
così com'è, serbando il ricordo speciale della loro compagnia come un talismano
prezioso.
Titolo: Madonna col cappotto di pelliccia
Autore: Sebastian Ali
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 209
Trama: Ci sono incontri casuali in grado di segnare un'intera
esistenza. E ci sono storie che restano segrete per una vita intera ma poi, una
volta raccontate, fanno il giro del mondo. Quando ad Ankara, negli anni Trenta,
un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, viso onesto e sguardo assente,
è subito colpito dalla sua mediocrità. Man mano che i due entrano in confidenza,
questa prima impressione non fa altro che ricevere conferme; schernito ed evitato
da tutti sul lavoro, Raif viene maltrattato persino dai suoi familiari. Quale
può essere la ragione di vita di una persona simile? Quale, se c'è, il segreto
dietro una vita apparentemente inutile? Il taccuino di Effendi, consegnato in
punto di morte al collega, contiene le rispsote, raccontando una storia tutta
nuova: dieci anni prima, un giovane e timido Raif Effendi lascia la provincia
turca per imparare un mestiere a Berlino. Visitando un museo, rimane folgorato
dal dipinto di una donna che indossa un cappotto di pelliccia, e ne è così affascinato
che per diversi giorni torna a contemplare il quadro. Finchè una notte incrocia
una donna per strada: la stessa donna del dipinto. Maria. Un incontro che gli
sconvolgerà la vita.
La recensione:
Le persone
riescono in qualche modo ad abituarsi a ciò che fino a qualche tempo prima
ritenevano intollerabile. Anch'io sopravvivrò … Ma come? Guardo al futuro e
tutto quello che vedo è una vita di crudeli tormenti! Ma troverò il modo di sopportare
… Proprio come ho fatto fino a oggi …
Sono
davvero entusiasta di aver stabilito un certo contatto, realizzato un legame
solido e profondo con questo autore, e i suoi splendidi personaggi, in quanto
l'incontro ha sortito l'effetto desiderato, e in definitiva mi ha piuttosto
scossa. Perché sebbene della Madonna col
cappotto di pelliccia ne avevo sentito parlare, avevo letto recensioni o
commenti entusiastici la mia attenzione è stata destata solo questo terzo mese
del nuovo anno, non potendo fare a meno di pensare, mentre adesso riporto
queste poche righe, che il romanzo di Alì fosse ovunque, un allusione nel caos
fantasmagorico di suoni luci o colori, parlandomi, diciamo così, per eufemismi,
come se tentasse di comunicarmi qualcosa che ancora non voleva esprimermi
chiaramente. Certamente, i protagonisti di questa storia sono stati più che
amichevoli. Eppure è stato lo scialbo Raif Effendi a colpirmi dritta al cuore.
Ecco spiegate le mie motivazioni per cui della sua storia e del suo tormentato
amore ne tesso elogi, a una manciata di ore dalla mia ultima lettura.
Sarebbe
potuto essere diversamente? Sarei rimasta per ore e ore in sua compagnia. Per
solitudine? No, di certo. Per il suo essere dolce e allo stesso tempo drastico.
Romantico e tragico. Fino a qualche tempo fa la sua vita rientrava in un unico
e preciso piano; lavorare, tirare avanti con una misera paga. Dilettarsi ogni
tanto con la lettura di qualche romanzo ottocentesco tedesco. Sarebbe assurdo
interpretare la sua indisponenza a chi lo incrocia per le strade, o peggio, chi
lavora in sua compagnia, come un irresistibile desiderio di abbandonarlo a se
stesso. Non a caso ha sempre condotto un'esistenza solitaria, evitando
qualunque contatto umano. Ma, un giorno, un gentiluomo, infrange il suo ermetico
scrigno, perché comincia ad interessarsi a lui e alla sua storia. Si, perché
sebbene sia consapevole di chi ha davanti, è desideroso di conoscere la sua
identità. Ciò non toglie che potrebbe nascere un forte sentimento di amicizia.
Ci vuole solo una bella dose di pazienza.
Quando
il nobiluomo seppe che era giunto il momento di conoscere Raif Effedi, mi sono
resa conto che poteva trattarsi di un enorme dilemma. Effedi non era il tipo di
persona che concedeva opportunità di avvicinamento. Per quale motivo avrebbe
dovuto avvicinarsi proprio con lui? Un attenta osservazione, gli permisero di
eccepire. Del resto Effedi era un uomo comune, cosa poteva esserci di così
spaventoso o preoccupante? Si tratta forse dalla consapevolezza che giorno dopo
giorno si vede precipitare in un lungo abisso da cui non se ne scorge la luce?
Forse da allora visse con la consapevolezza di stare affogando.
Le
vicende narrate in questo piccolo libriccino non possiedono niente di speciale
da etichettarlo come il romanzo del secolo, ma la storia che si porta dentro
Alì fa subito pensare ad altre storie, altri romanzi, alle mie imprevedibili
impennate letterarie nel cuore della notte. In un bosco di abeti, fra le viuzze
di una città completamente devastata e distrutta, nel cuore di personaggi in
cui quasi sempre si ergono, nitidi e puliti, un tempio di notizie. Tutt'attorno
gruppi di funnamboli falliti o realizzati che camminano nel sentiero insidioso
della vita, e che, per casi o eventi fortuiti, acquisteranno un certo spessore.
Rientra
in questa categoria il bellissimo Madonna
col cappotto di pelliccia che, indimenticabile e travolgente sin dalle
prime pagine, è uno spaccato temporale in cui le vicende di uomini comuni si
intrecciarono alle mie, destando il mio interesse, lasciando un solco profondo.
Nei
primi anni del Novecento, un traduttore turco, amante dei libri e della
letteratura tedesca, proveniente da un ambiente povero e liquamoso, vide la
conoscenza di un suo sovrapposto come un modo per capire il mondo. Reif
Effedi, povero e incompreso lavoratore che fu un icona di cultura e interesse
per questi. Da lettrice che ama profondamente i libri e la buona letteratura,
lo avevo "amato" così com'è. Consapevole che la mia presenza non
sarebbe stata gradita, imperscrutabile, ineccepibile, conduttore di una vita
banalissima, insulsa, impossibilitato e incapace di guardarsi attorno pur di
non sentirsi più solo.
Nessuno
lo conosceva. Io, così come il gentiluomo di questa storia, lo conobbimo in un
momento imprecisato della nostra vita, condividendo la sua triste storia. Ma
soprattutto vivendo un sogno d'amore straordinariamente profondo, intenso, e
che nella sua scialba vita ebbe una certa importanza. Folgorato dalla figura
quasi evanescente e intoccabile di una giovane donna, in mezzo a una folla di
poveri scalcinati che non hanno dato ne voluto dare peso a ella. Aggregato
solitario atterrato su un pianeta di cui non se ne sente parte, con un discreto bagaglio culturale,
una certa importanza nella società.
Naturalmente
c'è stato qualcosa di trascendentale, quasi inspiegabile, che ha reso ai miei
occhi questa lettura bellissima. La mia prima esperienza letteraria con questo
autore, contemplando il suo modo di scrivere e osservare il mondo come
sollevando un velo invisibile, le sue oscillazioni, le sue imposizioni, è un
surreale dramma di un uomo solo e incompreso che si aggrappa all'idea
dell'amore pur di sopravvivere. Dilettante nel relazzionarsi con gli altri,
amico d'inchiostro genuino e bonario di cui considero la sua storia una
piacevole eccezione. Indagine a camera chiusa di un uomo amante delle arti e
della letteratura, pietra preziosa e bellissima realizzata su uno sfondo
impressionistico, sudicio, che altri non è che un estrema conseguenza su quello
che la vita ogni tanto riserva a uomini così sfortunati, proprio come il signor
Edditt. Una gioia incontenibile e inspiegabile nell'interpretare il linguaggio
segreto del cuore umano, che ha sprigionato una musica straordinaria da cui ho
letteralmente attinto dalla sua fonte. Dal suo cuore.
La maggior
parte delle persone passano questo mondo del tutto ignare. Un'anima si manifesta
solo quando trova la sua gemella e non ha più bisogno di confrontarsi con gli
altri, con l'altrui razioncinio e gli altrui calcoli … Solo allora cominciamo a
vivere veramente - a vivere con la nostra anima. In quel momento tutti i dubbi
e l'imbarazzo vengono accantonati, e le anime superano ogni ostacolo pur di lanciarsi
l'una tra le braccia dell'altra.
Valutazione
d'inchiostro: 5
Ciao Gresi, non conoscevo il romanzo ma la storia mi sembra davvero molto bella :-)
RispondiEliminaLa è, Ariel ;) Te la consiglio vivamente ;)
EliminaCiao Gresi, nonostante non sia il mio genere mi piacerebbe leggerlo e mi sembra davvero una lettura imperdibile =)!!!
RispondiEliminaCome puoi vedere a me é piaciuto. Ti consiglio di dargli una possibilità; secondo me potrebbe piacerti :)
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