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lunedì, marzo 04, 2019

Gocce d'inchiostro: Zia Mame - Patrick Dennis

I primi giorni di marzo mi hanno vista decisa nel prendere consapevolezza di una decisione che già di primo acchito sembrava piuttosto ottima; leggere il celeberrimo Zia Mame. Senza che lo sapessi, questo romanzo attendeva me e il suo momento da qualche tempo, posto pazientemente in un piccolo angolo del mio cuore, in attesa che io lo notassi. Il romanzo di Dennis disgraziatamente l'ho notato tardi; questa frase è una risposta che era già dentro di me, formulata solamente adesso dalla mia mente.
 L'imponente e carismatica figura della signora Mame, fioco suono in una cacafonia viruale che ha influenzato la vita dello stesso autore, si abbatè sulla mia vita con la violenza di un uragano. Era stato un segno averla al mio fianco, e ora che è tutto è finito, penso che non sia stato accidentale. Una volta che si creano i legami, è davvero impossibile sciogliere il vincolo di unione con il caso, nemmeno se lo avessi voluto. Sebbene Zia Mame sia raffigurata come una donna ricca e intraprendente, ben presto anche lei subirà gli effetti del comunismo; soldi ce n'erano pochi per tutti e meno ancora per Zia Mame.
Eppure Dennis scandaglia più a fondo questo aspetto, arrivando dove esattamente voleva arrivare. Il risultato è un amorevole e avvincente trattato realistico su una fetta di eventi che sconquassarono la vita dello stesso Dennis e della sua famiglia. Qualcosa di simile all'ignoranza delle masse di cui i personaggi non riescono ad abbandonare le loro crociate per inutili ipermodernismi. Nutrendosi esclusivamente del desiderio di poter farsi valere, in un modo prettamente maschile, spiccando e distinguendosi così dalla massa.

Titolo: Zia Mame
Autore: Patrick Dennis
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 380
Trama: Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con se, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mamel!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia mai concepito, e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.

La recensione:
Zia Mame ha aperto una breccia, e per la prima volta dopo tanto tempo non mi trovo più nella posizione di partenza. Normalmente non dò peso a certi problemi, ma stasera mi accorgo che questa volta non è così semplice come credevo. Più che altro mi sento triste, senza più entusiasmo, delusa dall'essermi separata troppo repentinamente da zia Mame. Alla fine la realtà mi ha sconfitto, e non riesco a prenderla come una condizione di causa ed effetto, perché sapevo benissimo che nel momento in cui avrei iniziato questo straordinario viaggio, anche io mi sarei poi sentita sola e abbandonata. Poi mi siedo alla scrivania, apro il computer, una pagina bianca di Word, e vedo che il suo odore che aleggia ancora tutt'intorno.
Mentre riporto queste poche righe penso: arrivederci, zia Mame! Non sei mai esistita, o sei solo frutto della mia immaginazione? Non esiste una Zia Mame, o, perlomeno, la signora che impersonifica questo personaggio, non si chiama così. Le parole sgorgano dalla mie mani senza che io me ne renda conto, i pensieri continuano a frastagliare nel loro vertiginoso percorso… che strano come certi romanzi, certe storie ti restano addosso e si plasmano a te come una seconda pelle! Tutto ciò che ho visto, tutto ciò che ho sentito… a questo mondo ogni cosa ha un suo colore. Una sua forma, un suo significato. I romanzi sono specchi che riflettono la realtà. Cominciano con delle figure. Donne svampite o distratte, uomini ambiziosi o taccagni. I loro sogni, le loro speranze, i loro desideri. E la cruda realtà tutt'attorno che inzuppa le loro anime candide come un improvviso acquazzone. Ci sono diverse tipologie di personaggi cui ho amato e cui mi sono immedesimata. Ci sono uomini che avrei voluto un giorno mi rapissero dalla torre campanaria di una prigione sperduta nel regno. Ci sono donne che combattono per i propri ideali, valutando loro e gli altri. C'è sempre una voce a guidarli. Che sia maschile o femminile non ha importanza. E poi ci sono io. I miei occhi, il mio nome, le mie sensazioni. Indugio, se improvvisamente qualcosa non prende il suo verso, e poi passo all'azione. Ci sono posti bellissimi in cui farei perdere volontariamente le mie tracce, piccole case o bellissimi cottage. Le pareti della mia stanza e mucchi di fogli bianchi sparsi sulla scrivania. Un diario vergato della mia calligrafia. Tre librerie strapiene di romanzi ancora da leggere e vivere. A questo punto, si passa senza esitare ai libri, iniziando e finendo con quello a cui questa sera ho dato un arrivederci. E' sera mentre scrivo. Il mio cuore ancora sussulta, le mie mani che battono su una tastiera vecchia e sbiadita. C'è il mondo visto con gli occhi di un ragazzino. Potrebbero trattarsi di semplici divagazioni, ma quella di Patrick non è una storia come tutte le altre.
Non sono certa che quelli narrati siano eventi o situazioni fedeli. Ma quand'è che Dennis cominciò a parlare, c'è da dire che sono trascorse una manciata di ore prima che potesse tornare una parvenza di normalità. Nel frattempo non so quali siano le parole più adatte per descrivere questo romanzo; non considero nemmeno la possibilità che di Zia Mame non ci sia niente da dire. Quando ero arrivata non credevo che nemmeno dopo ventiquattro ore avrei dovuto scrivere quelle che non sono altro che le vivide impressioni di una giovane lettrice. Ma adesso che è tutto finito sarebbe tutto inutile cincischiare; non pensavo che la storia del piccolo Patrick avesse questo effetto.
E' stato davvero impossibile non farsi contagiare dalla verve prorompente, ammaliante e seducente di questa figura e della storia che si trascina dietro. Prima di me si era rivolta a centinaia di persone, a eccezione di me stessa. Mi sono chiesta quali fossero i veri motivi per cui è giunta così tardi, ascoltarla solo dopo molti consigli entusiastici e infervorati. Quel qualcosa di contagioso ed effervescente che, anziché allontanarmi sempre più, mi indusse ad avvicinarmi, ben celato in una parte remota ma accessibile della sua presenza, ebbe un potere di persuasione particolare. Questa figura, appartenente al gentil sesso e figlia di un epoca che non è più la nostra, me la fece conoscere come una donna sola, infelice, bizzarra ed eccentrica dallo strano senso della realtà. Come narratrice, come amica, un vero disastro, ma ogni avvenimento, ogni cosa in suo compagnia diveniva complicato ma esilarante. Con Zia Mame è stato impossibile annoiarsi!
Patrick Dennis pseudonimo sotto il quale si cela il vero nome di Edward Everett Tarner III mi ha permesso di conoscere questa sua eroina letteraria come effettivamente è: priva di fronzoli o peli sulla lingua, confusionaria e poco tranquilla, incompresa e dalla vita difficile il cui passato è ancora una piaga che gli annienta lo spirito. Il movente penso derivi dalla famiglia, dalla sua provenienza. Dennis ha scavato egregiamente sotto la superficie complicata della realtà cogliendo ogni aspetto, donando a ogni cosa corpo e sostanza. E per quanto abbia desiderato farlo, liberarsi di uno strano senso di sconforto, di sconfitta, che annienta l'anima di ogni personaggio, altri non è che un senso di complessità. Si vaga nelle tenebre senza una via d'uscita, e alla fine un pezzo della nostra anima si attacca a quella guasta, senza aver capito nulla degli effimeri sprazzi di felicità che talvolta ci riserva la vita.
Guidata dalla candida voce di un ragazzino di soli dieci anni, mi sono sentita parte del mondo ritratto da Dennis comprendendo sin dall'inizio questo eccentrico diavolo travestito da matrona. Muovendomi sperduta fra capitoli che non hanno una loro unione, frammenti di storie messe su al fine di realizzare un romanzo straordinario, trasportata dai forti venti della vita, godendo della compagnia della zia Mame e del dolce ma ingenuo Patrick come se fossero divenuti un icona, per me che mi ero rispecchiata nelle loro vicende.
Una lettura davvero bellissima, sensazionale ed emozionante che, in una dolce confusione dei sensi, trascina in attimi di vita comuni, fuggendo nella veridicità delle cose. Nel fantasmagorico teatrino messo su dalla stessa Mame che potrebbe generare una certa confusione, in una semplice e malconcia enciclopedia o in un tacito contatto di sentimenti e amore, col cuore ammutolito e deliziato dalla sua pienezza.
Valutazione d'inchiostro: 4

6 commenti:

  1. Questo lo voglio leggere assolutamente anche io! Leggendo recensioni qua e là c'è chi lo ha adorato e chi detestato proprio perché il personaggio di zia Mame è molto sopra le righe, ma io spero davvero di divertirmi e di affezionarmi ai personaggi e magari di recuperare anche il seguito, In viaggio con zia Mame.

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    1. A me è piaciuto un sacco, come puoi vedere e infatti presto leggerò il seguito di cui sinceramente non ne conoscevo nemmeno l'esistenza :)

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  2. Altro romanzo in libreria da anni e anni. Tocca solo trovare il momento giusto, ma questa volta il portafogli non ha nulla da rimproverarti. 😁

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    1. Eh, immagino! Ma ne vale davvero la pena :) Presto infatti acquisterò il seguito :)

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  3. che bella la tua recensione Gresi, mi segno il titolo

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    1. Se hai occasione leggilo; ti assicuro non te ne pentirai. Presto infatti leggerò il seguito :)

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