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sabato, novembre 16, 2019

Gocce d'inchiostro: Estremi rimedi - Thomas Hardy

Che cosa bellissima leggere Thomas Hardy! Non la persona più entusiastica del mondo, ma è abbastanza profondo, romantico che è quasi sempre una bellissima scoperta. Esatto, perché la goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'amore che io nutro nei suoi riguardi, da quant'è che ho fatto la conoscenza della sua dolce ma indifesa Tess. Con qualche eccezione, ho amato il suo amore incondizionato nei riguardi del tenebroso Angel. L'amore concepito da Hardy è di una bellezza e una intensità dell'animo inabissale.
Così sono stata 'educata' ogniqualvolta mi approccio a una nuova opera. E anche con Estremi rimedi è accaduta la medesima cosa. Sono giunta qui senza sapere nulla di ciò che questa nuova opera mi avrebbe riservato. Questa opera possiede un che di acerbo da renderla imperfetta, ma non cela la grandezza di un autore che parla al tuo cuore da miglia e miglia di distanza. Non sapendo come, né perché. Ma fornendo una prospettiva alquanto bellissima di ciò che è l'amore, assoluto, intransigente e necessario.


Titolo: Estremi rimedi
Autore: Thomas Hardy
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N°di pagine: 540
Trama: Le sfortunate vicende di una giovane donna, Cytherea Graye, sono il tema portante del romanzo. Già orfana di madre, Cytherea perde anche il padre e rimane da sola con il fratello Owen; insieme decidono di trasferirsi in un'altra città, per trovare una casa e un lavoro e ricominciare da capo. Qui conoscono Edward Springrove, di cui Cytherea si innamora, corrisposta. Dopo vari tentativi falliti, la ricerca di un lavoro va a buon fine anche per lei e viene assunta come dama di compagnia presso una ricca signora che scoprirà poi essere il grande e sfortunato amore che suo padre aveva avuto i gioventù. Proprio durante il soggiorno in casa della signora, Cytherea viene a sapere che non lontano da lì vive la famiglia del suo amato Edward, che però è già fidanzato con un'altra donna. Delusa e sconcertata decide di dimenticarlo. È a questo punto che entra in scena un personaggio misterioso, Manston, inspiegabilmente spalleggiato e protetto dalla signora, che si intuisce debba avere con lui un legame segreto e molto speciale. Dopo un lungo e poco chiaro corteggiamento Cytherea acconsente, suo malgrado, a sposarlo, ma sarà solo per scoprire - per fortuna prima che il matrimonio avvenga - che la prima moglie di Manston non è affatto morta e che il fidanzamento di Edward è stato sciolto e lui è finalmente libero. 

La recensione: 

La tristezza viene dalla morte, l'amore dalle nubi di oscurità che ci sforziamo deliberatamente di introdurre. 

Con questo romanzo ho visto e udito tutto ciò che desideravo. Ho visto degli uomini colpiti dalla sorte, e prostati senza alcuna forma di vita. E quando capitava, sentimenti di rammarico e negazione prevalevano su ogni cosa. Anche in Estremi rimedi, opera alquanto acerba e scarna a dispetto della produzione hardyana, sono andata al tappeto in questo modo. E se un solo evento mi aveva rattristato, non immaginavo il resto! 
Si perché quando ho conosciuto Cytherea, ho visto sin da subito la sua anima fragile, dolce e ingenua stanziarsi in un paesaggio spoglio, ma che altri non è che la suddivisione fra classi in cui sembra non esserci alcuna via d'uscita. Drammatico, simbolico in cui conta la scissione fra presente e passato. 
Estremi rimedi, in soldoni, esplica perfettamente questo concetto. Ti impone di arretrare, guardandoti attorno e giudicare quel che si vede. Ma è stato questo modo di osservare il mondo che devasta, tramortisce, rende vulnerabili in cui la suddivisione fra classi è l'ennesimo effetto scatenante che innesca una sorta di avversione fra i personaggi. Ci si domanda cosa voglia effettivamente dire vivere e quali potrebbero essere le conseguenze a cui si va incontro. Dato che l'uomo è continuamente sottoposto a terribili punizioni, conseguenze che intercorrono fra la vita e la morte. E di situazioni di questo tipo ce ne saranno a bizzeffe, sotto lo sguardo scrupoloso dell'autore che scava a fondo nel cuore umano, disvelando qualunque ingranaggio, qualunque forma contorta, affinché qualcosa vada al proprio posto. Riportano ferite così brutte dell'anima che non si può fare nulla se non confidare nel fermare il corso del tempo. 
Nei romanzi di Hardy mi capita di vedere quasi sempre gente recisa da timori, dubbi, perplessità che, come arma principale per difendersi, usano il cuore anziché la testa, interiorizzando il tutto maggiormente, vulnerabili a non poter contrastare qualunque ostacolo. Questo è uno di quegli effetti che procurano le letture hardyane e che, se lo si ama intensamente o lo si legge col cuore anziché con la mente, sono destinati allo sconforto, alla povertà dell'animo. Ma è proprio qui, in questa splendida visione drammatica della vita e dell'amore, soprattutto, che finisco per farmi male. La magica sensazione di cadere. Si può essere certi; se si decide di leggere Hardy finisci per farti male o per portare lesioni del cuore. Fra un estremo e un altro, da una parte a un altra, che coincidono con forti sensi di apatia, smarrimento. Per Hardy infatti vi è una particolare differenza tra l'uomo comune e il poeta riconosciuto. Ma entrambi accomunati dalle sofferenze, dai drammi dell'anima e del cuore che spronano ad agire e vivere. 
Estremi rimedi non cela quei vasti tesori di immaginazione che caratterizzano la prosa hardyana, né ti impediscono di non sentirsi addosso il propagarsi tanto dolore, con tutti i pericoli impliciti per chi avrebbe potuto considerarlo come un male per lo spirito, catena di piccoli e grandi eventi. Prima ancora che giungesse nel mio Kobo, ho provato struggimento, dolore e sofferenza nel ricordare un'altra eroina della produzione hardyana. Eppure, sebbene questo romanzo non si discosta molto da tali temi, è basato su una visone contorta delle cose, sul concetto di natura opprimente, che è gettata sui nostri cuori da una crudele legge naturale: emozioni che in un certo senso ho atteso. 
L'amore fra Cytherea e Stephen brucia ancora nella mia testa, che ha ravvivato la fiamma dell'amore intenso che ho nutrito per Tess e Angel. Solenne e superstizioso, fantasia architettonica che richiama alla mente tragici episodi shakesperiani che Hardy ha riesumato col suo tocco spiccatamente realistico e drammatico. 
L'essere umano è in bilico fra estasi e sogno, il mondo circostante è zeppo di meschinità, ipocrisia, cattiveria, il senso della vita resta come intrappolato nella sua orbita, Estremi rimedi è l'ennesimo ritratto umano terribilmente realistico e coinvolgente che incorre l'ideale di uomo forte, libero, capace di vedere la netta differenza tra verità locale e verità universale. Complicata emozione custodita gelosamente nel meccanismo della vita, creato di proposito pur di dare forma e considerazione nell'universo. 

È più dolce immaginare di essere perdonati che pensare che non abbiamo peccato e lei avrà la dolcezza senza la necessità. 

Valutazione d’inchiostro: 4 

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, ormai non posso più rimandare questa lettura. Non ho mai letto nulla di questo autore, non l'avevo mai neanche sentito nominare ma questo libro mi ha colpito fin da subito. E poi ci sei tu che, come spesso accade, arrivi nel momento giusto con le tue recensioni a fugare ogni mio dubbio!

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    1. Ma grazie, Maria! Spero allora di leggere presto come la penserai al riguardo ☺️❤️❤️

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  2. La fazi ha delle uscite davvero spettacolari, rimango sempre colpita dalle loro copertine

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