Di recente cerco di essere sempre più spesso
a spasso con i tempi. Io e questo piccolo angolino virtuale rubiamo momenti di
monotonia e tedio scorrazzando in giro senza alcuna vera e propria meta, con
qualunque posizione che mi permetta di criticare o vedere ciò che mi
circonda. Ovviamente c’è una bella differenza fra il prendere in prestito
qualcosa ed usufruirlo a tuo piacimento. Ma sapevo che se non avessi dato una
scossa, nella mia vita e in questi piccoli angoli di paradiso, sarebbe stata
più che altro questione di fortuna.
Da quand’è che le truppe dell’Armata Rossa
liberarono i campi di concentramento di Auschwitz, negli studi scolastici, alla
radio e alla televisione, questo giorno è particolarmente commemorato assieme al
forte messaggio che si trascina da anni e anni. Non se ne ricordano gli
elementi più belli ma quelli più crudi, in cui i giorni in cui ciò ebbe una
scossa positiva si contano sulle dita di una mano.
Un post più di un altro non credo farà poi
tanto la differenza. Se sarà lungo o breve, coinciso o prolisso non ha poi
importanza. Se farà male o brucia sulla pelle, se prude o fa il solletico non
me ne accorgo nemmeno. Desideravo conferire un piccolo contribuito nel
ricordare questo giorno così importante. Quindi non ho esitato nel realizzare
questo post, più di tanto.
Socchiudendo gli occhi, ecco verificare ed
estrapolare dal mio subconscio quei romanzi che attingono da queste disgrazie e
che, una volta sicuri della loro posizione, aumentarono lentamente e in modo
graduale la forza di tale pressione. Ispirata così da questo “evento”, mi sono
lanciata alla riscossa, come un uccello d’inverno, mettendoci tutto l’impegno e
la forza che c’era bisogno pur di mettere in discussione qualunque parvenza di
felicità o gaiezza. E ciò è avvenuto estrapolando qualche romanzo, qualche
lettura perfetta, pur di commemorare questo preciso periodo, che io purtroppo devo ancora scoprire.
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Grande lacuna letteraria da colmare
assolutamente, il prima possibile, romanzo di denuncia attualissimo e crudele
che scava a fondo nella psiche di chiunque.
Titolo: Il giardino dei Finzi Contini
Autore: Giorgio Bassani
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9,50€
N° di pagine: 224
Trama: Pochi romanzi italiani del Novecento
sono entrati così profondamente nel cuore dei lettori come “Il giardino dei
Finzi Contini”, un libro che è riuscito a unire emozioni private e storia
pubblica, convogliandole verso un assoluto coinvolgimento narrativo. Un
narratore senza nome ci guida fra i suoi ricordi d’infanzia, nei suoi primi
incontri con i figli dei Finzi Contini, Alberto e Micòl, suoi coetanei resi
irraggiungibili da un profondo divario sociale. Ma le leggi razziali, che
calano sull’Italia come un nubifragio improvviso, si avvicinano i tre giovani
rendendo i loro incontri, col crescere dell’età, sempre più frequenti. Teatro
di questi incontri, spesso e volentieri, è il vasto, magnifico giardino di casa
Finzi Contini, un luogo che si imbeve di sogni, attese e delusioni. Il
protagonista, giorno dopo giorno, si trova sempre più coinvolto in un
sentimento di tenero, contrastato amore per Micòl. Ma ormai la storia sta
precipitando e un destino infausto sembra aprirsi come un baratro sotto i piedi
della famiglia Finzi Contini.
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Romanzo letto l’anno scorso, che cammina sul
lento ma lungo cammino della vita. Attraversa due generazioni storia, che
passeggiano cautamente nel manto dei ricordi. Un romanzo storico che è uno
squarcio aperto fra le nuvole.
Titolo: L’amico ritrovato
Autore: Fred Uhlman
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 7 €
N°di pagine: 92
Trama: Nella Germania degli anni Trenta, due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L’uno è figlio di un medico ebreo, l’altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un’amicizia del cuore, un’intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato.
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Altra lacuna letteraria da leggere e
scoprire, romanzo che pone domande che non avremmo mai voluto porci e che dà
risposte che non hanno la rassicurante certezza dei ragionamenti semplici.
Titolo: La banalità del male. Eichmann
a Gerusalemme.
Autore: Hannah Arendt
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 320
Trama: Otto Adolf Eichmann,
figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di
Buenos Aires la sera dell’11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni
dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l’11 aprile
1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con
altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il
regime nazista.
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Altro romanzo da leggere assolutamente,
testimonianza cruda, nuda, sconvolgente da cui si leva un importante messaggio
morale e civile.
Titolo: Se questo è un uomo
Autore: Primo Levi
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 214
Trama: Testimonianza sconvolgente sull’inferno
del Lager, libro della dignità e dell’abiezione dell’uomo di fronte allo
sterminio di massa. “Se questo è un uomo” è un capolavoro letterario di misura,
di una compostezza già classiche. E’ un’analisi fondamentale della composizione
e della storia del Lager, ovvero dell’umiliazione, dell’offesa, della
degradazione dell’uomo, prima ancora della sua soppreessione nello sterminio.
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Acquisto compulsivo risalente a qualche mese
fa che non ho ancora letto, ma che certamente sarà una delle prossime letture. O
una delle tante lacune letterarie che colmerò quest’anno.
Titolo: Diario
Autore: Anna Frank
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 360
Trama: il “Diario” della ragazzina ebrea che
a tredici anni racconta gli orrori del Nazismoi torna in una nuova edizione
integrale. Ricostruisce in appendice gli ultimi mesi della vita di Anna e della
sorella Margot, sulla base delle testimonianze e documenti raccolti in questi
anni.
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Qui di seguito, due romanzi pubblicati recentemente e che abbracciono quasi convulsamente questo periodo storico. Due romanzi diversissimi ma che sono una vivida testimonianza di cui che rappresenta questo importante evento.
Titolo: Eugenia
Autore: Lionel Duroi
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 19€
N°di pagine: 464
Trama: Eugenia è cresciuta a Iaşi, centro culturale cosmopolita e raffinato, dove però, così come nel resto della Romania degli anni Trenta, gli ebrei iniziano a essere malvisti. Lo stesso accade nella famiglia di questa giovane studentessa di Lettere: sia i genitori che il fratello maggiore di Eugenia si lasciano contagiare dai pregiudizi razziali. Quando lo scrittore ebreo Mihail Sebastian, invitato per una conferenza all’università, viene violentemente aggredito da alcuni militanti di estrema destra, soltanto la ragazza si schiera in sua difesa; colpita da un’improvvisa presa di coscienza, che le apre gli occhi di fronte al pericoloso espandersi dell’odio razziale, si trasferisce a Bucarest, dove ritrova Mihail e finisce per innamorarsene. Mentre il malinconico scrittore, impegnato a confrontarsi con il suo ruolo di intellettuale nel contesto dell’antisemitismo crescente, è esposto a rischi sempre maggiori, Eugenia è determinata a opporsi alla barbarie e a difendere i suoi ideali di libertà: cercando di sopravvivere in un paese sconvolto dalla guerra arriverà a comprendere che l’unico modo per combattere il male è ricercarne l’origine.
Sullo sfondo di una nazione contraddittoria e affascinante, questo romanzo vede intrecciarsi magistralmente la grande storia del secondo conflitto mondiale e le vicende intime dei suoi personaggi. Traendo ispirazione dalle voci degli intellettuali che animarono la scena culturale dell’epoca, in particolare quella del brillante scrittore romeno Mihail Sebastian, Lionel Duroy firma un libro appassionante e profondo: accuratissimo nella ricostruzione storica, al tempo stesso Eugenia invita il lettore a porsi gli stessi interrogativi che qui animano la riflessione sull’origine del male portata avanti dalla protagonista, riflessione oggi più che mai necessaria.
Titolo: L'alto nido
Autore: Roxane Van Iperen
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 19€
N°di pagine: 463
Trama: È una fredda notte di febbraio del 1943 quando la famiglia Brilleslijper arriva all’Alto Nido, una villa nascosta nel bosco poco fuori dal villaggio di Nardeen, a est di Amsterdam. È al riparo delle sue mura che le giovani sorelle Brilleslijper, Lien e Janny, organizzeranno una delle operazioni di salvataggio più audaci della resistenza olandese all’occupazione nazista, proprio sotto il naso dei leader dell’NSB, il Movimento nazionalsocialista olandese, che abitano a poche centinaia di metri dalla grande casa. L’Alto Nido diventa infatti il nascondiglio per decine di ebrei clandestini, che là trovano non solo un posto sicuro dove vivere ma anche il calore di una famiglia allargata e la vitalità di una comune di artisti: mentre la guerra infuria, la villa si riempie di gioia di vivere e della musica che Lien e i suoi ospiti compongono e suonano tra le risate dei bambini. A giugno del 1944 però la sicurezza dell’Alto Nido viene compromessa. Lien e Janny sono arrestate insieme alle loro famiglie e portate nel campo di concentramento di Westerbork. È lì che incontrano Anne e Margot Frank, con cui verranno deportate ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove Janny e Lien, che saranno fra i pochissimi a sopravvivere all’inferno dei campi e a fare ritorno ad Amsterdam, si prenderanno cura delle sorelle Frank nei loro ultimi giorni di vita.
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Qui di seguito, due romanzi pubblicati recentemente e che abbracciono quasi convulsamente questo periodo storico. Due romanzi diversissimi ma che sono una vivida testimonianza di cui che rappresenta questo importante evento.
Titolo: Eugenia
Autore: Lionel Duroi
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 19€
N°di pagine: 464
Trama: Eugenia è cresciuta a Iaşi, centro culturale cosmopolita e raffinato, dove però, così come nel resto della Romania degli anni Trenta, gli ebrei iniziano a essere malvisti. Lo stesso accade nella famiglia di questa giovane studentessa di Lettere: sia i genitori che il fratello maggiore di Eugenia si lasciano contagiare dai pregiudizi razziali. Quando lo scrittore ebreo Mihail Sebastian, invitato per una conferenza all’università, viene violentemente aggredito da alcuni militanti di estrema destra, soltanto la ragazza si schiera in sua difesa; colpita da un’improvvisa presa di coscienza, che le apre gli occhi di fronte al pericoloso espandersi dell’odio razziale, si trasferisce a Bucarest, dove ritrova Mihail e finisce per innamorarsene. Mentre il malinconico scrittore, impegnato a confrontarsi con il suo ruolo di intellettuale nel contesto dell’antisemitismo crescente, è esposto a rischi sempre maggiori, Eugenia è determinata a opporsi alla barbarie e a difendere i suoi ideali di libertà: cercando di sopravvivere in un paese sconvolto dalla guerra arriverà a comprendere che l’unico modo per combattere il male è ricercarne l’origine.
Sullo sfondo di una nazione contraddittoria e affascinante, questo romanzo vede intrecciarsi magistralmente la grande storia del secondo conflitto mondiale e le vicende intime dei suoi personaggi. Traendo ispirazione dalle voci degli intellettuali che animarono la scena culturale dell’epoca, in particolare quella del brillante scrittore romeno Mihail Sebastian, Lionel Duroy firma un libro appassionante e profondo: accuratissimo nella ricostruzione storica, al tempo stesso Eugenia invita il lettore a porsi gli stessi interrogativi che qui animano la riflessione sull’origine del male portata avanti dalla protagonista, riflessione oggi più che mai necessaria.
Titolo: L'alto nido
Autore: Roxane Van Iperen
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 19€
N°di pagine: 463
Trama: È una fredda notte di febbraio del 1943 quando la famiglia Brilleslijper arriva all’Alto Nido, una villa nascosta nel bosco poco fuori dal villaggio di Nardeen, a est di Amsterdam. È al riparo delle sue mura che le giovani sorelle Brilleslijper, Lien e Janny, organizzeranno una delle operazioni di salvataggio più audaci della resistenza olandese all’occupazione nazista, proprio sotto il naso dei leader dell’NSB, il Movimento nazionalsocialista olandese, che abitano a poche centinaia di metri dalla grande casa. L’Alto Nido diventa infatti il nascondiglio per decine di ebrei clandestini, che là trovano non solo un posto sicuro dove vivere ma anche il calore di una famiglia allargata e la vitalità di una comune di artisti: mentre la guerra infuria, la villa si riempie di gioia di vivere e della musica che Lien e i suoi ospiti compongono e suonano tra le risate dei bambini. A giugno del 1944 però la sicurezza dell’Alto Nido viene compromessa. Lien e Janny sono arrestate insieme alle loro famiglie e portate nel campo di concentramento di Westerbork. È lì che incontrano Anne e Margot Frank, con cui verranno deportate ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove Janny e Lien, che saranno fra i pochissimi a sopravvivere all’inferno dei campi e a fare ritorno ad Amsterdam, si prenderanno cura delle sorelle Frank nei loro ultimi giorni di vita.
Conosco solo Anna Frank (letto e recensito tempo fa); l'amico ritrovato e Se questo é un uomo; ottime scelte comunque
RispondiEliminaGrazie ☺️ per quanto mi riguarda sono storie che devo ancora esplorare, ma spero di farlo presto 😊
EliminaCiao Gresi, li ho letti quasi tutti ma L'amico ritrovato è quello che mi è rimasto maggiormente nel cuore.
RispondiEliminaCiao, Maria! Comprendo perfettamente:anche per me è accaduto questo ☺️
EliminaHo letto Se questo è un uomo, il diario di Anna Frank e il giardino dei Finzi contini. Un libro che mi è piaciuto molto è stato La memoria rende libri della Segre, letto recentemente dopo gli episodi che l'hanno riguardata
RispondiEliminaGrazie per il consiglio! Vedrò di leggerlo anche io il prima possibile ☺️☺️📖❤️
EliminaHi, nice post. I follow you #196 ,follow back?
RispondiEliminahttp://itsmetijana.blogspot.com/
Yes ☺️☺️☺️
Eliminaun post in più è sempre un bene, bisogna parlarne per non dimenticare. Tra quelli ancora da leggere per me mi incuriosisce L'Alto nido
RispondiEliminaGrazie 😊☺️☺️ incuriosisce davvero tanto anche a me 😊😊
Elimina☺️☺️
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