Qualche giorno prima che finisse l’anno, un pomeriggio di fine dicembre sonnacchioso e quieto, mi trovai a vagliare quelle che non sono state altro che le letture di un anno intero. Leggo tanto, me ne rendo conto, e riassumere un anno di letture sarebbe impossibile. Ma quando mi si presenta di fronte la possibilità, se non l’opportunità di parlare di queste letture nell’ennesimo post, ecco che questa si riassume come la migliore delle idee che potesse concedermi il privilegio di parlare non solo di libri ma anche di me. Perché ogni cosa che ci circonda parla un po' di noi, checchè lo si pensi.
E mentre osservo la sabbia del tempo scorrere inesorabile nella clessidra della vita, l’ultima di questo 2022, o la prima del 2023 eccomi gongolare nel santuario magico della mia camera per le soddisfazioni ottenute, i traguardi raggiunti, le innumerevoli pile della vergogna smaltite. E con un sorriso stampato sulle labbra, pronta ad esordire in un'altra bellissima avventura, perché alla fine non conta tagliare il traguardo ma il modo per cui lo si raggiunge.
Miglior biografia:
Una perpetua conquista alla fuga o alla libertà, un’anima semplice, devastata, svezzata che rifacendosi al passato si proietta in avanti. E giunge alla fine solo dopo aver intuito il principio. Il commiato a una via di redenzione o libertà, che mi ha resa un piccolo involucro trasparente senza peso, senza anima, soffiata come una cannula dal primo vento, da certi tipi di letture si imparano inevitabilmente tante cose. E, uno fra tutti, quanto i gesti impuri sono talvolta atti di oscenità.
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Una riflessione sul talento, sulla
creatività, l'autoritratto di una bambina che dovette crescere in fretta, colmo
di una straordinaria determinazione, che sottopone maniacalmente il proprio
fisico al duro esercizio della creatività; che per quanto possa essere banale a
volte, se ripetuta spesso ingenera una sorta d'intuizione estetica.
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Un
monologo che ha scandito bellissimi momenti in sua compagnia, in cui mi sono
persa e poi ritrovata, mediante i colori estrapolati da una tavola particolare
e meravigliosa. Ineffabile e profondo come un sogno splendido e benefico.
Testimonianza biografica di una donna che vedeva la vita
palpitante, amabile, e che scriveva continuamente interrogandosi. Pietra
militare di un viaggio attraverso il labirinto dell'IO, dei suoi sforzi di
trovare e definire quella donna che si dimenava fra emozione e intelletto.
Sogni e realtà.
Un autobiografia - forse - della stessa Nin, ricco di immagini che non lasciano spazio a dubbi o perplessità, lunghe e intense impennate amorose, confessioni sussurrate nel cuore della notte a un vecchio e opaco specchio che, dopotutto, riflettono l'anima di ognuno.
Miglior romanzo d’avventura:
Una storia che ha scaldato il mio piccolo cuore, che ha
logorato dall’interno il mio spirito, ha suscitato un’empatia naturale a tal
punto di risvegliare zone assopite nel fondo della mia coscienza. Ennesimo
dramma sentimentale, seducente e romantico sciorinato in descrizioni
dettagliate, proiettato con sano e forte romanticismo da cui sono emersa come
un’immagine definita nell’immediato.
Induce a scoprire la natura delle nostre opinioni, a
combattere affinchè essi siano valide, in contrasto alle massime preferite,
descritta in tutta la sua meravigliosa essenza, conferendo un ritratto ricco
della vita che c’è stata. Fanciulla scaltra e sveglia, che scenderà a patti con
il vuoto morale dei suoi tempi, provando sulla sua pelle l’essenza della
solitudine, negli affetti buoni o garbati, nella più assoluta perfezione.
Un libro così potente e geniale, così impregnato di verità
sul significato dell’essere vivi, liberi, rendono grazia a una delle
opportunità più fluenti nel panorama letterario: una sfida personalissima nel
dare voce a chi non aveva voce. Nel buio, nei cantucci languidi e puzzolenti,
ho visto elogiare il corpo, le movenze, i gesti di una donna comune ma infelice
che si innalzò su fiumi d’inchiostro che ancora bruciano sulla pelle, mediante
<< amori >> irruenti, segnati, feroci che spesso distruggono la
vita di molti come una punizione eterna.
Una posizione morale che è stato inevitabile prendere, che elimina qualunque dubbio o remora, che a mio avviso è un quesito sull’anima. Una questione che può solo arricchire la nostra coscienza, abbracciandoti da dentro in modo più pieno e libero, in quanto il mistero di interpretare l’animo umano è qualcosa che non tutti esplicano così bene.
Una fievole luce che molti non
riescono, o, non vogliono ravvivare. Incatenati a non poter seguire un
sentimento, una passione onesta come una bellezza indefinibile che circondava
l'aura lucente di ogni figura, in una terra ancora veduta e sentita in modo
imperfetto, che mi si è stesa dinanzi come una terra promessa in cui l'amore
del bello è confortato da un sapere senza fine.
In bilico fra estasi e sogno, il mondo circostante zeppo
di meschinità, ipocrisia, cattiveria, il senso della vita resta intrappolato
nella sua orbita, ritratto umano terribilmente coinvolgente e realistico che
incorre l’ideale di un sogno per certi versi realizzabile ma a cui bisogna
saper distinguere fra ciò che è vero e ciò che non lo è.
Di un
certo spessore, di una certa importanza, una bellissima lettura che mi ha
travolto lentamente, mediante squarci dell’anima che la sua autrice ha ripercorso
mediante un processo a ritroso. Lasciando così, nell’anima di chi legge, un
solco profondo del suo passaggio, meritando così una certa importanza.
Una lettura per nulla semplice che parla continuamente di fede, di battaglie, e che ha un chè di trascendentale poiché mosso da diverse angolazioni, maggiormente umili, quasi impotenti, a cui ci si appassiona con un certo coinvolgimento emotivo. Accrescendo non solo il disagio morale iniziale e il tono drammatico del romanzo, ma anche un sentimento d’amore reverenziale che ho riposto nei suoi riguardi.
Un piccolo gioiellino che consiglierei caldamente a chi non è avvezzo alle storie hardiane, chi desidera osservare il mondo in cui vi fece parte e ciò che le sue anime gli sussurrarono, devastandolo, tramortendolo, rendendolo vulnerabile persino nel suo essere scrittore, lettore, che ebbe una sorta di avversione fra chi si poneva su ceti sociali più bassi.
Rifulge ad evadere da un mondo soffocante, ambizioso e scintillante ma fin troppo ligio alle regole in cui l’individuo non può nient’altro che lasciarsi andare. Piccoli antefatti che costituiscono lo scheletro di una storia onesta, rispettabile ma che lascia ben poco spazio all’imprevisto, al sentimentalismo.
Una lettura da cui sono stata affascinata dalla bellezza e dei misteri di questo splendido posto, incaponita a raddrizzare la testarda Catherine, destinata a non saper del tutto cogliere i confini fra intimitià, essenza, assenza. Avventura letteraria che non scompare con l’ultima pagina ma il cui ricordo perpetua nel tempo, precipitando irrimediabilmente in una caterva di episodi coinvolgenti e straordinari.
Una storia che altri non è che la storia di un
deterioramento graduale da un mondo a un altro, dalla presa di coscienza di una
nuova realtà del tutto sconosciuta, radicata nel profondo di noi stessi che
come foglie secche si libra e si rigira nell'aria e scende sprofondando al
suolo.
Un mondo
il cui passato possa prevalere sulla forza del presente, sulla verità, la vera
ricchezza non sia valutata mediante l’esame fondato ed esplicito
dell’osservazione ma che rivelano prepuzi che gravano sulle nostre spalle,
spingendo così chi abbraccia questi concetti ad entrare nell’essere che li
divora.
Malinconico e curioso, confortevole come un abbraccio non del
tutto caldo ma sentito, nel quale è stata delineata una storia dal sapore
agrodolce. Abbellita da minuziose curiosità, voli pindarici di fantasia, un
tuffo nel passato in cui l’idea di raggiungere la felicità è un sogno che non
si infrangerà del tutto.
Una lettura per nulla semplice che parla continuamente di fede, di battaglie del cuore, e che ha un chè di trascendentale poiché mosso da diverse angolazioni, maggiormente umili, quasi impotenti, a cui ci si appassiona con un certo coinvolgimento emotivo. Accrescendo non solo il disagio morale iniziale e il tono drammatico del romanzo, ma anche un sentimento d’amore reverenziale che ho riposto nei suoi riguardi.
Avvulso in un aura che sfugge a qualunque definizione precisa di amore, ma il cui eco o voce è stato a dir poco inconfondibile, così diverso da tutto ciò che ho letto sino a ora. Un misto di eleganza e tran tran sentimentale, in cui la quotidianità è contaminata dalla bellezza dei sogni, dell’arte, della scrittura, il tutto vergato da una scrittura controllata, di forte impatto, nel quale si convive con le tendenze anarchiche della società circostante, nel quale vi sono accesi rancori, ma nel romanzo proiettato in un atmosfera pacifica.
L’intelligenza e la cultura avrebbero dovuto adornarne lo spirito, la gioia avrebbe potuto essere riscontrata facilmente in sfumature di consapevolezza, di valutazione che avrebbero mostrato quella a cui si aspira veramente: una realtà autentica.
Una complicata visione che custodisce gelosamente la visione di una giovane donna in relazione a sfere politiche e sociali. Moto perpetuo dell'universo, ragione accidentalmente intrufolabile, creata apposta per impedire che il Bene possa essere contrastato dal Male.
Tinteggiato da pennellate di sentimenti irriducibili e impossibili da imprigionare che dipesero dalle razioni di momenti di solitudine che queste figure dovettero vivere, lontani dagli affetti e da qualunque assetto sociale. Il risultato è un guazzabuglio di confessioni esponenziali di desideri repressi, conversazioni solitarie o immaginarie, squarci di vita lontana che oscillano fra luce e oscurità. Mescolati alla vita odierna, alimentati dall’arsura della notte.
Una storia dentro altre storie che consiglio a tutti di sentire come propria, perché restando lì, fra le sue pagine, il lettore potrà perpetuare mediante la parola alcuni valori che si credevano perduti, e anche la ragione per cui spesso siamo sommersi da un abbacinante oscurità che non dà alcuna via di scampo, poiché non completamente scevra da ciò che si considera più caro.
Racconto straordinario, profondo, quasi toccante che è un inno alla buona letteratura ottocentesca, dai toni grigi e pessimistici, una storia che ha il sentimento delle storie d'amore senza tempo, e che ci parla di anime inquiete e insoddisfatte che vagano inconsapevolmente senza alcuna meta. Un quadro raffinato che ci illustra le teorie eterogenee della sopravvivenza; il desiderio di congiunzione di due entità instabili e prive di vita; la natura del sentimento, dalla landa deserta dei loro spiriti.Un quadro prettamente realistico di uomini o artisti russi
dell'epoca ottocentesca che, infittendosi come nebbia nel momento in cui ho
scorso un barlume di energia in un mare di tediosità e spossatezza, ha fatto
vibrare il mio cuore con una strana armonia. Come il tentativo di aprire il
nostro cuore ad un uomo che di forza di volontà ne ha ben poco e che, evidenziando
il confronto con l'aristocrazia e l'individuo nella società borghese, è una
novella che nel suo grigiore splende e illumina i cuori di chiunque,
inaspettatamente, decide di inoltrarsi fra le pagine di questa stramba storia.
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Ritratto umano terribilmente realistico e coinvolgente che
incorre l'ideale di uomo forte, libero, capace di vedere la netta differenza
tra verità locale e verità universale. Complicata emozione custodita
gelosamente nel meccanismo della vita, creato di proposito pur di dare forma e
considerazione nell'universo.
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Storia il cui tratto sognante, magico, ha avuto qualcosa di tangibile. Penetrando nel mio cuore, pian piano. Aggirandosi in punta di piedi, esplorando una zona della psiche umana di cui nessuno aveva mai fatto cenno.
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Soffrendo di una terribile felicità. Sopraffatta da un miscuglio di emozioni, che mi hanno indotta a ritirarmi in me stessa, come uno spirito celestiale circondata da un aureola nel cui cerchio penetrano il calore di un abbraccio e, disgraziatamente, una mancata passione.
Miglior fantasy:
Vagliando qualunque ragione per cui una determinata azione, un semplice gesto come questo – il matrimonio – non avrebbe potuto realizzarsi, conferendo alcuna possibilità di reagire. Poiché l’uomo debole è considerato inferiore, timoroso della vita, di chi lo sovrasta, spirito dipendente di situazioni di prim’ordine, cade in trappole o giochi di parole strategiche e insidiose.
Essere qui, nel cuore pulsante di questa saga, con una ragazza allo sbando e un mucchio di situazioni che prima ignoravo impunemente. Più avvincente e meno solenne del primo, questo secondo volume ci porta via, letteralmente, sul punto di perdere completamente la vita. Ma, in mezzo a tutto ciò, c'è la speranza. Affrontare le proprie paure per soprastare e sopraffare ogni cosa. Rinascendo dalle nostre stesse ceneri. Ma sopravvivendo e usando la testa per tenersi lontano da incongruenze e difficoltà che in picchiata si aggirano come rapaci.
Un’avventura esaltante e mozzafiato, quella rosa del deserto non ancora colta che distruggerà gli elementi. Gemme dorate in una terra arsa e incolta, che porta scompiglio nei cuori di chi legge; gemme che io ho rimirato per ore e ore dal giorno fino alla notte, stringendole a me, custodite nel palmo delle mie piccole mani, come qualcosa di incredibilmente fragile.
Fantasy diverso dagli altri non solo per la questione relativa all’aspetto fantasy, compatibile a quello di altri romanzi, che poggiano su aspetti relativamente semplici ma che se ci si pensa più di qualche minuto non hanno un vero e proprio fondamento logico. I lupi dell’autrice conducono un’esistenza diversa a dispetto degli altri licantropi, mutano forma a seconda dei giorni, rischiando la loro stessa vita.
Miglior romanzo di fantascienza:
Ricco di piccole perle di saggezza, dove i detriti trascurati della memoria hanno rivelato indistintamente i grandi tormenti dell’esistenza umana, Middlegame è un macchinoso, avvincente, corrode e annienta lo spirito senza che io me ne accorgessi. Seduce, incanta, inducendo a divorare le pagine tutte d’un fiato, in un gioco adrenalinico che non impedisce all’ennesima corsa inarrestabile per la sopravvivenza.
Quel palazzo solenne e maestoso che si è eretto inaspettatamente nei meandri della mia mente umana, in cui i temi affrontati sono alquanto forti da trasmettere quasi un senso di malessere, disagio, in cui il centro del nostro corpo accusa un malessere intenso e inspiegabile. Sono state tante le immagini che hanno camminato da sole come in un sogno e che si sono stagliate solitarie sporgendosi oltre la superficie torbida di un ruscello. Immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto.
Miglior romanzo gotico:
Affascinata dai misteri e dalla forza dei sentimenti che imperversano nell’animo di Rose, ma destinata a non saperne cogliere del tutto l’intima, tragica, essenza in cui i confini fra la vita e la morte sono sfumati come la patina di insoddisfazione che tutto avvolge. Avventura amorosa di due anime dannate, contrite, legate da un amore indissolubile - fino a quando esaleranno il loro ultimo respiro, per poter così finalmente farli fuggire nell'unico luogo dove né il cielo né l'inferno potranno mai trovarli - che precipita irrimediabilmente, scena dopo scena, in una catena di catastrofi.
Tentativo di cucire due lembi rossi che strisciano verso l'alto, lama incandescente e infuocata che recide un segno nella sabbia nel tempo, sentimenti che non hanno mai avuto una sua collocazione, una lettura sublime, ostica, fatta di alchimia, pozioni, muscoli, pelle e ossa, in cui ci si sente continuamente assetati di potere, di follia sino a quando questo misterioso arcano non verrà ritrovato.Miglior graphic novel:
Immagini
violente, con figure che rotolano sui prati in fiore, mani e carezze che
passano in un lampo davanti agli occhi. Lì si trovava il piacere trascendentale
e travolgente che fa contrarre l'ondeggiare nel suo sinuoso andamento, che
scorre sulla pelle come acqua; lì è la Valle dell'Estasi, dove chi ci arriva
rinuncia a tutto ciò che possiede impedendo di rinunciarci ed aspirare ad
altro. Lì, fra sue pagine carnali, tutto era estremamente magico, movimentato e
nessuno riusciva a sottrarsi al suo fascino. Neppure l'uomo più bigotto e
religioso che esiste nell'intera faccia dell'universo.
Miglior horror:
Conducendomi fra le vecchie mura di un
ospedale psichiatrico, di un manicomio, in case umili ma fatiscenti, in un
mondo squilibrato come l'irregolare tic tac di un orologio, una storia che
lentamente avanza verso un muro di distruzione. Disperazione, follia. Fra gesti
sconsiderati e folli, e il flusso lento della storia che scorre silenziosamente
in un paesaggio famigliare, una favola dark inzuppata di sofferenze e atrocità
in cui la figura individuale cammina incompresa e sola, senza fermarsi, lungo
il tragitto della morte.
Ci si aggrappa alla bellezza dei ricordi facendoli rivivere al presente, sopravvivendo alla bellezza della storia romana e delle divinità greche, così antica e suprema la cui essenza è impossibile consolidare in poche parole. Territorio colmo di superstizioni, ricordi vividi e terribili in cui ogni traccia, ogni disegno è forma di qualcosa. Qualcosa di non sempre spiegabile, ma magnetico e assolutamente godibile.
La ricerca della verità, della libertà, l'atto di sradicare le proprie radici affinché si possa scoprire il mondo contorto in cui si è costretti a vivere, inietta nel sangue il veleno di un’ossessione feroce, potente, in un caleidoscopio di epoche e spazi temporali che mi hanno affascinata sin dall'inizio. Tela moderna, divertente, intrigante e coinvolgente il cui fervore non ha smesso di esistere nemmeno per un secondo. Accompagnata da un’avventura splendida che ha oramai non solo un battito ma una sua importanza.
Miglior romanzo LGBT:
Un romanzo bellissimo, meraviglioso a cui non assegno il massimo dei voti semplicemente per il ritmo un po' lento che costellano alcune vicende iniziali. Una lettura che altri non è che un ode alle favole, alla letteratura per l'infanzia, che ho accolto nel mio cantuccio personale con un certo entusiasmo e che, restando saldo alla materia di cui sono fatti i romanzi ma restando prigionieri di carne, sangue, lacrime e vittime ferite, ci si domanda se incorrere la felicità sia tutto ciò che si cerca da questo tipo di letture.
Miglior romanzo mistery:
Dramma seducente e romantico che mi ha resa prigioniera delle stesse colpe, degli stessi peccati dei protagonisti. Un’opera raffinata, delicata come un tulipano, che non lo fa sembrare un romanzo, piuttosto una proiezione in cui si provano più sofferenze che gioie.
Una storia che altri non è che la vera testimonianza di fatti realmente accaduti, e in cui noi mortali arriviamo a conoscere il nostro vero destino; semplicemente ne veniamo investiti. Un tentativo per scovare la verità, fuggendo da se stessi. Un’opera che ho accolto con un certo entusiasmo e che, medesimamente, ho slegato diligentemente i fili di una matassa contorta e quasi inestricabile, che mi ha resa prigioniera di marionette macchiate da crimini e omicidi violenti, esemplari della razza umana che hanno già provato tutto ciò che c'è da provare.
Fissandosi nella mia mente con forza e impetuosità, meravigliosa descrizione di un viaggio epico che è beneficio per molti, una storia che a mio avviso non la si può definire pericolosa ma "riflessiva”, che attanaglia le viscere mentre la si legge, inietta nel sangue il veleno di un interesse feroce e delirante, la sete di sapere tanto ardente quanto smorzabile che ai miei occhi ha acquisito una certa particolare consistenza. Onnipresente, come solo poche storie riescono a mantenersi in vita e perpetuare nella memoria di chi le ha lette.
Miglior romanzo di narrativa:
Un viaggio che la porterà alla scoperta della sua identità. Cade prigioniera del suo passato e, estrapolando ricordi erosi dal vento, istantanee dai contorni inafferrabili, ci racconta la sua storia. A bordo di un'altalena che prima la trascina sulle vette dell'esaltazione e poi la fa affondare negli abissi della disperazione.
Una lettura che fa trattenere il fiato, appassionante e un po' tesa e romantica che ha vasti richiami alla letteratura vittoriana. Un dramma inglese che arriva in sordina, e ci rende protagonisti di una vicenda sconvolgente come quella di Grace e Hannah. In un mare di ricordi che fluttuano nel tempo sempre più remoto.
L'impossibilità di vedere o sentire la realtà circostante al di là di ogni cosa, al di là di ogni forma o conseguenza. L'uomo è una creatura che compie continuamente errori, e, penso, stia qui la sua bellezza.
Un arazzo, una rappresentazione perfetta per esorcizzare le paure, affacciandosi alla finestra di un mondo che non mi appartiene ma cui non ho potuto fare a meno d'identificarmi. Ritratto straordinario che ci induce a guardarci nel più intimo del nostro essere. Indirizzato non solo a me, a un'unica destinataria, ma anche al fantasma dello stesso Auster, denudandosi davanti ai fantasmi del passato che attendono avidamente. Una storia che non esiste naturalmente per essere una semplice storia a se stessa, ma una specie di mezzo verso il cuore di una creatura umana.
Un viaggio in uno stato a metà tra coscienza e incoscienza in cui si arriverà a un punto in cui non si saprà più cosa è vero o sbagliato. Perdendoci nel labirinto del tempo di cui siamo stati prigionieri e, vagando come un anima in pena che tuttavia esiste grazie alla dinamica dei ricordi, cercando quella specifica risposta che abbia indotto l'autore a scrivere questa storia. Una storia balorda, senza soluzione, ma che cambierà la vita di chiunque voglia leggerla.
Una storia apparentemente banale, fin troppo semplice, cela un chè di profondo, travolgente, romantico, dolce che mi ha soddisfatta come desideravo, e che è un bellissimo affresco sulla solitudine, il desiderio di essere integrati nel mondo degli altri. Il racconto d'amore di un uomo solo e incompreso, che non ha mai voluto essere tale, e della sua mancata metà.
Romanzo che potrebbe rientrare nel sentimentalismo, nella vacuità di certe emozioni in cui la protagonista è un’anima alla deriva che si trascina quasi sempre nel fango, nella crudeltà, nell’indifferenza, come uno squarcio di luce che ne risalta le tenebre. Dipingendo la storia di una donna che, in un modo o nell’altro, desidera solo essere compresa, che non si discosta dall’idea di tristezza o rammarico che suscitano le sue pagine, in quanto ogni forma di gioia o contentezza è un soffio di vento che a malapena si riesce ad avvertire.
Un mondo conchiuso disegnato con la chiarezza di parole
semplici, ma perfette. Snaturato dagli scarabocchi di altre menti, altri
bisogni, in cui persino il tempo - così facile da stabilire e segmentare ad
intervalli regolari - nel romanzo gocciola a poco a poco in modo
incontrollabile.
Lottare per mettere ordine nel tumulto delle emozioni non è cosa semplice. Non esiste possibilità di riparare ciò che si è frantumato. Non esiste possibilità di recidere un legame che si è solidificato in pochissimo tempo.
Una dichiarazione d'amore ai libri, all'essere Lettore la cui storia riesce a districarsi perfettamente fra esperienze dell'autore comuni e non, tra presente e passato. Una storia che crea dipendenza, struggimento. Sa di amore, fede e fiducia. Una pace interiore che potrebbe durare a lungo. Intensa, affannosa, calorosa come una sposa premurosa che desidera riabbracciare l'amato: - Mancavi solo tu, sei in ritardo.
Una lettura ideale che è già di per sé innocua, ma indispensabile per la sua bellezza, il suo stare silenziosamente nel mondo.
Convenzionale, nostalgico e, a modo suo, magico, La spiaggia di quarzo ha lo stesso sapore delle storie d'epoca che qualche volta leggo. Semplice, triste e un po' amaro, carico di una certa drammaticità che sedimenta dentro l'anima di chi legge, è una storia appassionante che ha incontrato i miei gusti di lettrice. Un inno agli affetti, all'amore, alla vita, alla speranza. Un romanzo per nulla banale col quale l'autrice, Anna Maria Falchi, tesse una storia che profuma di antico e di salsedine.
Recide tante vite, qualunque legame. Ma, per quanto mi riguarda,
ha presentato quel ponte di comunicazione, quell’atto di condivisione più
grande di quel che avevo sperato, ritrovandomi nella stessa situazione di
Andreas da cui cerca di fuggire da quando è nato. Dubito però, che se gli fosse
presentata l’opportunità, avrebbe accettato volentieri e baciato qualunque
Divinità che gli concedesse tale opportunità. Figlio di un Dio che forse si è
dimenticato di lui, non avendo alcun diritto di ribellarsi, minacciato di
essere trascinato continuamente alle soglie della Morte, ripudiato da chiunque,
adesso ripagato con la stessa moneta.
Districata perfettamente fra esperienze e generazioni che non mi appartengono più in cui la voce della protagonista spicca in un coro di voci, nel frastuono del silenzio e dell'immobilità. Raccontataci come la vita semplice e inappagante di una donna comune possa divenire una confessione sussurrataci con una certa forza e insoddisfazione morale, che ha sprigionato una melodia che è arrivata dritto dritto al mio cuore rimpicciolendolo, frantumandolo in minuscoli pezzettini da cui si possono ancora scorgere frammenti di un mondo prismatico.
Mediante uno stile semplice ma intimistico, descrive quell’Inferno, quel tugurio, a cui è stato impossibile sfuggire, ritraendo una storia che su quell’orizzonte avrebbe visto la luce. Allineato in disgrazie e disgrazie, messo assieme a quello che è il vero obiettivo dell’autore: evidenziare la << disgrazia >> del secolo, dell’umanità, l’appello all’indignazione in cui la convinzione dell’esistenza spirituale ma attiva unisca.
Opera
che si interroga sulla moralità umana in cui l'autore, scrutando ampiamente
l'anima di questo suo figlio di carta, prova un'improvvisa, entusiastica forma
di empatia, conforto o comprensione che la società del secolo di certo non
avrebbe compreso.
Un toccante viaggio nella Londra dei primi anni 20 è quella
narrata in queste pagine. La sua autrice non nasconde un forte attaccamento nei
riguardi dei suoi figli di penna, sorvolando nei tetti di borghi umidi e
maleodoranti, a bordo di una vettura diretta in un Paradiso mancato.
Un bellissimo sogno divenuto poi incubo, così fulgido in confronto al mondo spento di pandemie e annientamenti vari, tanto più prezioso di quel che credevo possibile.
Un modo per poter sopravvivere e poi trionfare. E, scuotendole, un bagaglio di emozioni altalenanti aveva distorto la mia anima, rievocando con nitidezza quegli strani e forse per molti irrilevanti "dettagli" che a me hanno dato molto più di quel che credevo.
Pervaso da una strana magia che mi ha permesso di accettare la storia che Melchiorre si porta dentro, ha reso il tutto come una serie di opportunità in cui la libertà individuale e di pensiero sono i capostipiti dell'intero romanzo. Fra forme e colori che hanno avuto una loro collazione, nitido e luminoso come la luce accecante del sole.
Viaggio del cuore umano logorante ma lucidissimo la cui melodia mi ha permesso di assistere all’avanzata di ombre che corrono verso la supremazia, la superiorità oscurando ogni cosa. Un’enorme quantità d’informazioni su ciò che fu più caro per l’autore che lentamente si sono fissate nel mio cuore, assetata di sapere e amore consapevole di quanto ancora non basti ciò che ho conosciuto.
Miglior raccolta di racconti:
Romanzo esprime qualcosa che esula dal capolavoro, dal
trascendentale e potente che non conosce alcun limite. Perché proiettato in un
paradiso pagano dinanzi a forme dissonanti ma non prive di redenzioni finali,
ho scorto queste figure come piccoli grandi Prometeo strappare stelle lontane,
eterne, illuminando la luce di un cammino fosco e tetro grazie a cui è possibile comprendere
tante cose.
Miglior romanzi rosa:
Piegata su un fianco per trascendere nella naturalezza del tempo,
trascinata nella crudeltà e nella follia. Fra mutamenti vari che rispondono sia
ad una visione esteriore sia interiore, il tutto avvolto nel più rigoroso dei
segreti.
Questo strano ma bellissimo mondo si
contendeva silenzioso la mia coscienza. Come l'acqua di mare e l'acqua dolce
che alla grande foce di un fiume combattono. Nel cuore della notte, ho sentite
mie le avventure di Sam e Julie. Artefici di una vita semplice e monotona, dai
ritmi prevedibili e senza ombra che, adesso, con la lettura appena terminata e
una tristezza indicibile nel petto, mi accorgo di come quei due hanno lasciato
dietro di loro uno spazio vuoto che aveva la forma di una persona.
Un introito sostanzioso e discreto nel farci un’idea alquanto chiara sul processo impuro della vita, miscelati mediante aspetti puramente biografici da cui tuttavia si può scorgere una certa << ironicità >>. Sebbene del tutto assente, ma intesa come destabilizzante, nociva. Sogno utopico di lacrime, rimpianti e desideri repressi che mi ha tenuta immobile, incollata alle pagine in cui facilmente possiamo riconoscersi. Un piccolo universo che compone uno splendido quadro, gentile, raccolto, che in un brusco istante si è formato attorno a me.
Miglior saggio:
Saggio culturale e di forte impatto il cui contenuto intenso e
significativo mi ha rivelato i segreti più intimi nel raddrizzare, intorno al
mio piccolo satellite, poi tornando sui miei passi, quei piccoli segreti
conosciuti e non della vita di un uomo che amo molto, in un momento imprecisato
della mia vita.
Guardandosi dentro vede come ci si cerca di farsi strada in mezzo ad anime dannate che vagano lungo la riva dell'assurdo, le implicazioni che ciò comportano o una visione più dettagliata della società circostante. Apostrofi, meccanismi mediante i quali si muove ogni cosa, spingono di nascosto tutti gli astanti verso l'inverosimile, l'inaspettato.
va riconosciuto non tanto per il suo essere un trattato antropologico, un’opera storica imprescindibile e inconoscibile nella sua infinità, quanto per il numero esorbitante di informazioni e il suo modo di interiorizzare la donna di cui le stesse idee, la religione, i dogmi filosofici mediante cui si osserva il mondo offre un’idea di uguaglianza che non è assolutamente concepibile per il resto del mondo.
Una lettura che sono contenta di aver potuto vivere nella sua interezza. E non importa le difficoltà riscontrate, non importa chi siamo e dove siamo. Le soddisfazioni di tante ore di lettura hanno appagato lo spirito di una giovane donna che, mai prima di adesso, aveva osato impelagarsi in questa situazione. Trasformando la visione femminile che conservavo gelosamente in qualcosa di più tattile, convincente oramai così immersa nell’idioma dell’autrice, influenzata dalle sue concezioni, che senza di lei non sarei mai stata in grado di formulare nemmeno una frase.
Miglior romanzo storico:
Una storia in cui pervade una generale malinconia, ma nel mio inconscio aspettavo che la luce di un mero sprazzo di luce rischiarasse le tenebre dell' animo di questo fantasma. Non fu quel genere di eroe che mi ero aspettata, ma un giovane sognatore pieno di ambizioni che mi narrò la sua storia quasi come una lunga e profonda meditazione sul senso della vita. Scritte in quelle che non sono altro che pagine della sua memoria, che si trascineranno fino a quando metterà il punto finale, per poter così mettere a nudo una parte della sua anima per noi completamente estranea.
Miglior romanzo thriller:
Linfa
vitale dell’essere scrittori o scrittrici a tempo pieno di cui le stesse parole
nutrono e allo stesso tempo uccidono, come mai credevo potesse accadere. E a
questa uccisione aggiungo anche un certo ammaliamento; l’amore per le storie,
la parola scritta è assolutamente autentico.
Miglior romanzo urban fantasy:
Miglior romanzo young adult:
Una storia dal sapore agrodolce. Abbellita da minuziose
curiosità, voli pindarici di fantasia, un tuffo nel passato in cui l’idea di
raggiungere la felicità è un sogno che non si infrangerà del tutto. L’impulso,
il lampo di compassione, l’ingenuità infantile, tutto questo compreso
pienamente.
Questa autrice la ricordo calorosamente e con affetto perché le sue opere hanno scandagliato il mio percorso di crescita. Ricordo, quando rincasavo da scuola, come mi immergevo fra queste pagine quasi un atto spontaneo e necessario. Prima Nina, poi Geno, entrambi spettatori di una realtà che mi fagocitò completamente.
Le peggiori letture:
Nulla da togliere all’entusiasmo, la fama generale che questo
romanzo ha suscitato, soprattutto ai lettori più giovani che sicuramente hanno
fatto della storia di Dante e Aristotele un cantuccio in cui potersi rifugiare dagli
attacchi esterni della vita. Ma, per quanto mi riguarda, un romanzo che non si
è sposato con le mie preferenze di lettura.
Assimilazione
del processo di natura predominante sulle donne che produce un'infinità di
domande a cui non ci verrà data una risposta. Accozzaglia di sensazioni che
predominano su forze o entità sconosciute che gettano il sesso femminile fra le
fiamme, anneriti e distrutte come carta dalla crudeltà umana. Così forte e
assordante da promulgare tale 'supremazia' nel tempo a venire, tributo
oltraggiante e scandaloso che omaggia l'ingiusta condizione di chi, indifeso e
vulnerabile, è dato impunemente alle fiamme.
Un mondo in cui disgraziatamente non mi sono sentita partecipe
in cui la fabula si intreccia a vicende di vita odierne, mondane. Una specie di
beneficio per l’anima, che tuttavia alla mia ha dato l’effetto indesiderato,
dolce ma allo stesso amaro, che si divora nel giro di una manciata di ore.
Romanzo fantasy per giovani adulti ma concerne anche ad un pubblico adulto, una lettura che non spicca per tante cose ma soprattutto per la caratterizzazione dei protagonisti, il loro essere forti, figure divenute di carne e ossa che non hanno nè un’importanza simbolica nè metaforica. Quel forte senso di vendetta, la sensazione di essere avvolti e fagocitati in un’atmosfera densa, oscura, cupa dove predominano la malvagità, il desiderio di sopraffare il prossimo, la vendetta, la lealtà, rappresentano il guizzo di una storia che avrebbe potuto emettere un vagito all’inizio di una nuova era.
Lo rifarei? Assolutamente no! Nonostante di brutte letture ne abbia vissute e non poche, durante il corso della mia esistenza, tornano a trovarmi saltuariamente quando meno me lo aspetto. Perché in fondo, non avevamo bisogno di una storia come questa – perlomeno non io – se Elizabeth e la sua magia non fossero esistiti, dato che di storie di magie il mercato editoriale ne vanta un discreto numero e alcune di questi pure costellate da un bellissimo corredo di nozioni filosofiche e morali.
Un piccolo colibrì che svolazza ma non riesce a spiccare il volo, la cui lentezza sfoggia nella monotonia e va a cercare conforto nei sentimenti più nascosti del cuore. Un racconto triste, ma insoddisfacente che disgraziatamente non ha raggiunto il mio cuore.
Come fautore di storie, ci sarebbe voluto più tempo. Altro materiale che nessuno, persino il suo stesso autore, non avrebbe dovuto aspettarsi di avere, ma… ehi, che brutta sorpresa! Forse così sarebbe potuto andare lontano. Perlomeno raggiungere il mio cuore.
Anche quest’anno, il numero dei romanzi letti è stato davvero soddisfacente. Sinceramente, avrei voluto raggiungere il traguardo dei 200 libri, ma credo che, fra lavoro e impegni vari, questo mio 2022 letterario sia stato più che bello. Un altro anno è volato. Un altro è appena entrato. Di sfide letterarie, romanzi da leggere e scoprire ce ne sono ancora tantissimi, ed io non posso non essere felice di abbracciare questa nuova avvenuta librosa. Qui di seguito i romanzi letti nel dettaglio. Se vi va, fatemi sapere nei commenti quali sono state le letture che vi hanno affiancato in questo oramai lontano 2022. Chissà se qualche titolo che mi ha soddisfatto, abbia allietato anche il vostro spirito :D
N° complessivo romanzi letti: 185
Cartacei: 106
Ebook: 79
Bookhaul: 33
Romanzi acquistati letti: 33
Riletture: 32
Classici: 65
Letteratura: 14
Narrativa: 60
Fantasy: 28
Racconti: 3
Saggi: 13
Ottimo recap, qui il mio: https://ioamoilibrieleserietv.blogspot.com/2022/12/the-best-book-of-2022.html?m=0
RispondiEliminaVado subito 🤗🤗
EliminaTantissimi libri! hai messo più di un libro per genere... la lista è stata lunghissima XD Nessuno in comune, ma tutti belli!
RispondiEliminaAbbastanza 🤭🤭 ma mi sono divertita
EliminaCiao Gresi, complimenti per le letture così varie e numerose! Buon anno :-)
RispondiEliminaGrazie mille! Auguroni 🤗❤️
EliminaMa quanti libri! Alcuni molto interessanti. Ho anch'io questa edizione de "La Bella e La Bestia" che mi piacerebbe leggere. Ti auguro buon anno e tante buone letture.
RispondiEliminaGrazie! Altrettanto 🤗🤗
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