Questo romanzo, pur quanto sia stata una lettura davvero molto carina, non è divenuto indimenticabile. La memoria sicuramente annienterà qualunque ricordo serbo, ancora intatto, della sua lettura. Ma amando tanto leggere, ed essendo parecchio veloce, questi sono disgraziatamente le conseguenze cui vado incontro, ma che evocano gli albori di qualcosa che c’è stato e che il tempo perpetuerà per il resto dei nostri giorni. O forse no, perché quella della Mochizuki è sicuramente una storia molto carina, un omaggio da parte dell’autrice nel rievocare la bellezza dei sogni, ma vacuo e fin troppo << semplice >> che ha intonato una melodia, un coro di voci concitate ma che non hanno attanagliato il mio cuore, le mie viscere. Ma che felicità quella di rievocare un’altra epoca, quella che amo riscontrare nei romanzi murakamiani, quanto possa essere tenace la forza dei sogni che cedono il posto al passato, su uno sfondo apparentemente familiare ma distante e guardare dalla finestra virtuale della tua casa il paesaggio non proprio attinente a ciò che mi aveva sussurrato il cuore, ma di cui la Mochizuki avrà tratto ispirazione dalla sua terra natia. Quando non mi affacciavo a questa finestra il mondo distante di cui si parlava non mi sembrava non così distante dal mio, un frammento personale che avrebbe potuto essere più solenne ma oppresso da un sudario di immagini pregni di immagini surreali legati allo studio delle stelle, dell’universo che, seppur fulcro primordiale di ogni cosa, svaniscono così come appaiono: nel nulla.
Titolo: Il caffè della luna piena
Autore: Moi Machizuki
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 204
Trama: A volte, ma solo nelle notti di luna piena, tra le vie di Kyoto o in riva al fiume appare un caffè molto speciale: è una roulotte gestita da un eccentrico chef, un grande gatto tigrato esperto di astrologia, e da altri due felini suoi aiutanti, e si manifesta sul sentiero di chi si sente perso. In questo caffè non è possibile ordinare ciò che si vuole, sono i gatti a decidere cosa offrire ai propri clienti. Il menu prevede incredibili bevande e deliziosi dolci in grado di consolare i cuori affranti degli avventori. Ed è lo chef in "persona" a sedere al tavolo con loro per aiutarli a capire, attraverso la lettura della carta astrale, dove si sono smarriti. Fra una tazza di latte stellare e un pancake al burro del plenilunio, assaporando un gelato al chiaro di Luna e Venere, incontriamo Serikawa, che dopo una folgorante carriera da sceneggiatrice è diventata una scrittrice di videogiochi frustrata e infelice, incapace di risollevare il proprio destino; Akari, che ha amato l'uomo sbagliato e ora non sa immaginare un futuro accanto a qualcun altro; Megumi, alle prese con un'importante scelta lavorativa, e Mizumoto, che incontra nuovamente dopo molti anni il suo primo amore.