Autore: Annelise Corbrion
Prezzo: 12, 90 €
Casa editrice: Fabbri Editore
Numero di pagine: 206
Trama: Una fotografia è molto più di un oggetto. Spesso custodisce un momento di felicità perfetta ed eterna. Lo sa bene Emma, che nel suo piccolo atelier nel cuore di Londra restaura foto antiche, e ama scrutare quei volti sconosciuti, e restituire ai ricordi degli altri lo splendore che il tempo ha rubato. Quando un giorno uno di quei volti prende vita, Emma pensa di aver bevuto un bicchiere di troppo. Ma l'uomo della foto, scattata nel 1940, le invia dei messaggi chiedendole di compiere per lui una piccola missione: ritrovare il suo primo, unico, grande amore per restituirle la spilla che lui le aveva regalato poco prima di morire. Per Emma questo è solo l'inizio: presto si trova coinvolta in piccole e grandi storie che richiederanno parecchia inventiva per essere risolte. Fino a che uno di quei messaggi non riguarderà proprio lei. Lei e l'affascinante giornalista che ha appena conosciuto. Nel suo passato, Nathaniel nasconde un trauma che gli ha lasciato una cicatrice indelebile. Con una vecchia fotografia di sua madre e le pagine del diario che la donna ha scritto poco prima di morire, Emma deve tentare di scoprire quello che è successo, ma la missione più difficile è convincere Nathaniel che amare è ancora possibile...
La recensione:
Chiudendo
la porta della mia stanza su un mondo, per due sere estremamente afose, ho
guardato una piccola bottega spuntare come un puntino su una strada con pochi
abitanti e sulla mia destra la doppia fila di case dai colori sgargianti e i
tetti verniciati di rosso, appoggiati l'uno all'altra come a serbare un
abbraccio, così silenziosa e quasi invisibile da offrire allo sguardo lo
sfavillante spettacolo di una magia nascosta.
Uno
stranissimo posto: su una strada poco affollata rivolta in una parallela del centro della città,
un'insegna poco appariscente, in mezzo a donne e uomini ignari della sua
presenza, con un velo di misteriosa magia che aleggia tutt'intorno. Il
ricordare e il dimenticare, la luce e l'ombra, il suono e il silenzio; piccole,
grandi metafore dei due opposti che fanno un unica cosa. Un'armonia che è
presente nei contrasti. Perché questo piccolo luogo in cui si dipanano le
vicende di La piccola bottega dei ricordi
ha qualcosa di questo contrasto, ma solo in parte. E solo chi ci entra e riesce
a coglierne, anche solo in minima parte, la sua piccola essenza, i detriti
trascurati di una vita lontana, passata e rumorosi, nelle stanze remote di una
vecchia coscienza che brucia al presente come avidi fuochi, si fonde con
personaggi le cui radici nascoste nella storia delle loro vite formerà quel
lungo cordone che alla fine li lega. Quando si tratta di ricordi parlarne è
sempre un ardua impresa, tranne quando a rievocarli sono amici di penna che, la
corrente sinuosa del tempo, deposita sulla nostra strada come sabbia fine. In
quel momento niente ha più importanza. Ripescare memorie sbiadite di una vita
lontana è quasi una liberazione.
E'
così, da quando Emma ricorda. La sua piccola bottega è tutto ciò che possiede
e, da quando ha perso i suoi genitori in un tragico incidente, continua a
consumarsi lì, certa di non poter fare più niente. Perché i suoi genitori erano
l'unica isola in cui si sentiva al sicuro. E per questo andare avanti, far
finta di niente, sembra qualcosa di assolutamente impossibile, appartiene a una
diversa realtà, a un'altra dimensione.
Leggere
storie di questo tipo a volte mi fa prendere consapevolezza delle straordinarie
capacità dei ricordi. Per me, lettrice, è facile identificarmi con una realtà
che considero come semplice e mera finzione. Ma questa finzione è anche la
realtà che hanno come ideale di vita gli individui, penso, e anch'io spesso
sono presa da questo strano fervore di vita che in sé non ha alcun fondamento
logico.
Questo
è successo a Emma che, osservando un semplice dettaglio, una foto piegata e
sporca, è stata colpita dall'insieme di quel dettaglio per molti
insignificante. Una mattina, quasi senza farci caso, ha scoperto con lo sguardo
un uomo che, forte e coraggioso, era morto in guerra insieme ai suoi compagni.
Arrivarono strane e inquietanti lettere, scritte da nessuno in particolare, che
gli rubarono in un battibaleno ore ed ore della sua vita. Forse si trattava di
pazzia, ma niente e nessuno si preoccupò di aiutarla, avendo ognuno fatto la
sua parte nell'immensa commedia della vita, invisibili e visibili in miliardi
di pianeti diversi.
Con
un po' di diffidenza, mi sono avvicinata a Lexie così velocemente che la sua
storia aderì completamente al mio corpo come un impermeabile. Silenziosa, l'ho
scoperta percorrere i meandri della sua memoria. Scoprendola nella sua
eccentricità e frivolezza, vagando per ore e ore come un fantasma.
E'
possibile che tra me e lei sia nata qualche affinità. Invece di preoccuparmi
delle conseguenze della sue scelte, delle sue scoperte, certamente la passione
per le storie ci aveva fatto incontrare. L'incessante lotta fra vecchio e nuovo
ridotta a una sfilza di foto, diapositive, riposti in un vecchio album.
Con
la voce intrisa di malinconia e un filo di disperazione, Emma mi ha raccontato
una storia che, a discapito di qualche incongruenza, mi ha piacevolmente
colpito. Il mistero di questa strana foto, l'identità celata di un mittente
sconosciuto erano tutte cose che non potevano non essere condivise con qualcuno.
Emozioni represse rimaste ancora dov'erano rimaste per tutto questo tempo, il
dolore miseramente celato da un sorriso di circostanza che, come
un'indescrivibile sensazione di malessere, mostrava la sua identità, celata
sotto le mentite spoglie della disinvoltura.
E'
una storia frettolosa, a tratti misteriosa che percorre meandri di memorie
vissute. Memorie che, tuttavia, rivelano ben poco, poveri di vita di cui il
lettore non sa cosa farsene, inducendolo a restare impassibile.
La piccola bottega dei
ricordi è un romanzo semplice e molto carino che, in soli due giorni,
ha popolato serate estremamente afose. Ed, riporlo sullo scaffale, è stato un
gesto talmente rapido da risultare assente. Un'eco, un sussurro, che aveva reclamato la mia attenzione,
spazzando via la storia della mia vita.
Una storia che parla
di vita, speranza, gente comune. Passeggero, come un improvviso acquazzone, con
un filo di drammaticità, che si camuffa tra i dolorosi ricordi di anime
inquiete e tormentate timorose dell'ignoto.
La recensione di Elisa:
La recensione di Elisa:
Quando ho visto la copertina di questo
romanzo ho pensato subito alle vecchie foto che mia nonna mi mostrava sempre. Le
teneva in una scatola di stoffa morbida, legate insieme con un nastro rosso. Le più belle
invece erano abbracciate da cornici
dorate, in netto contrasto con le tonalità del grigio delle foto.
Emma Langlois è una ragazza di origini francesi trasferitasi in Inghilterra anni prima. Ha ventisette anni quando si ritrova a far fronte alla perdita dei suoi genitori durante un incidente. Il mondo sembra crollare addosso e decide di buttarsi sul lavoro per restare il più tempo possibile occupata.
Emma restaura vecchie foto, ama ridarle la vita che il tempo gli ha portato via, rovinandole e macchiandole. Ama fare questo lavoro perchè vuole ridare alle famiglie dei pezzi della loro vita, dei ricordi sotto forma di oggetti.
Un giorno entra in negozio l'anziana signora St. James. Piena di amore e nostalgia, le porta alcune foto del marito morto nella Seconda Guerra Mondiale. Durante la restaurazione della foto di Marty, Emma si accorge di qualcosa di strano: il ragazzo in divisa sembra aver cambiato posizione nella foto. Forse è solo stanchezza, ma Emma si renderà conto che non è così. Marty inizierà a comunicare con lei tramite e-mail. Marty ha un favore da chiederle: aiutarlo in una piccola impresa, dire alla moglie dove si trova quella preziosa spilla che andò persa durante i bombardamenti.
Così inizia un'avventura per Emma, un'avventura surreale che si trasforma in giallo.
Emma Langlois è una ragazza di origini francesi trasferitasi in Inghilterra anni prima. Ha ventisette anni quando si ritrova a far fronte alla perdita dei suoi genitori durante un incidente. Il mondo sembra crollare addosso e decide di buttarsi sul lavoro per restare il più tempo possibile occupata.
Emma restaura vecchie foto, ama ridarle la vita che il tempo gli ha portato via, rovinandole e macchiandole. Ama fare questo lavoro perchè vuole ridare alle famiglie dei pezzi della loro vita, dei ricordi sotto forma di oggetti.
Un giorno entra in negozio l'anziana signora St. James. Piena di amore e nostalgia, le porta alcune foto del marito morto nella Seconda Guerra Mondiale. Durante la restaurazione della foto di Marty, Emma si accorge di qualcosa di strano: il ragazzo in divisa sembra aver cambiato posizione nella foto. Forse è solo stanchezza, ma Emma si renderà conto che non è così. Marty inizierà a comunicare con lei tramite e-mail. Marty ha un favore da chiederle: aiutarlo in una piccola impresa, dire alla moglie dove si trova quella preziosa spilla che andò persa durante i bombardamenti.
Così inizia un'avventura per Emma, un'avventura surreale che si trasforma in giallo.
Il libro si presenta in modo semplice, ma lo
svolgimento dei fatti si pone in modo troppo veloce. Mi ha lasciato un po'
delusa. Il romanzo tiene piacevolmente in compagnia per qualche ora, ma
personalmente, niente di più.
Valutazione d'inchiostro: 3
Mi è piaciuto questo libro! Soprattutto l'idea che le foto trasmettono molto più di un ricordo, ma anche sensazioni e, perchè no, fantasmi del passato ;)
RispondiEliminaAnche a me! In parte, a mio avviso, avrebbe potuto essere molto di più di una semplicissima lettura estiva. Ma l'ho gradito davvero molto :)
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