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giovedì, agosto 27, 2015

Gocce d'inchiostro: Il giardino d'estate - Paullina Simmons

Ho una brutta abitudine, io. Non amo prolungare le mie letture. Non mi è mai piaciuta questa cosa e, non essendoci abituata, ogniqualvolta capitano situazioni di questo tipo si rivelano come qualcosa d'irritante.
Così come nella vita di tutti i giorni, dello stesso avviso sono sempre stata con i libri. Non mi è mai piaciuto, infatti, cominciare a leggere un libro che, per un cosa o per un'altra, mi costringe a doverlo mettere da parte e rimandarne la lettura a data da destinarsi. Riporlo sulla mensola dello scaffale, in attesa del momento più adatto. Con Il giardino d'estate, con mio grande dispiacere, è accaduto esattamente questo. Il lavoro e gli impegni vari, mi hanno impedito di chiudere la settimana come si deve, con la mole del romanzo piuttosto corposa, e trascinarmi così la sua lettura per un lasso di tempo molto più duraturo del previsto....
Il giardino d'estate è un romanzo che sottrae tempo e lucidità. Toglie il sonno e il senso del tempo e che, tra una lite e un'altra, tra trasferimenti e lotte interiori, appassiona ed emoziona particolarmente. Un guazzabuglio di sensazioni altalenanti, che creeranno una meravigliosa sintonia fra il lettore e gli stessi personaggi.
Un bacio che brucia ancora fra le labbra che, con la sua lucentezza e il suo splendore, ridà l'azzurro dei grandi firmamenti.

 Titolo: Il giardino d'estate
Autore: Paullina Simmons
Prezzo: 10.90 €
Casa editrice: BUR romanzo
Trama:  La travolgente storia d'amore tra una donna coraggiosa e un uomo in lotta per ritrovare la pace con il mondo e con se stesso. Dopo anni di dolorosa separazione, Tatiana e Alexander sperano di realizzare i loro sogni di libertà in America. Il figlio Anthony è la prova vivente che nessuna distanza può tenerli lontani. Eppure si sentono estranei, ancora turbati dai fantasmi delle tragedie vissute. Ex capitano dell'Armata Rossa, Alexander vive con sospetto e paura il clima della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a trovare con lui l'intimità di un tempo. Quando Anthony si arruola volontario in Vietnam e scompare volontario nella giungla, Tatiana e Alexander sentono che gli incubi del passato sono tornati. Potranno ancora passeggiare nel Giardino d'Estate?




La recensione:
Volevo essere salvato.
Più vicino a te.
Benché sia una croce a elevarmi.

Sapevo che, quando sarebbe finito, avrei avuto molto da perdere. L'indispensabile, il necessario e tutto questo era niente che avessi voglia di fare. A portarmi lì era stata l'idea di tornare nei mitici anni '40, in mezzo a un caos cosmico, un disordine martellante che annienta lo spirito, spazza via gli esseri umani e li lascia insepolti sulla fredda terra, ed avendo ripescato ricordi che credevo perduti, trascinati dalla corrente sinuosa del tempo, la mia presenza lì aveva avuto l'effetto desiderato. Una settimana perfetta, una magnifica ed indimenticabile storia d'amore in compagnia di due giovani il cui cuore tormentato è vecchio. Un sole caldo e splendente che sorge e tramonta all''orizzonte. L'inizio della corsa.
Non era niente che potesse essere paragonato a qualcosa di tragico, eppure separarmi da Tatiana e Shura, da questi combattenti forti ma immuni,- nonostante abbiano strisciato sullo stomaco attraverso oceani ghiacciati, attraverso continenti su chiodi segregati e arrugginiti, flagellati per i loro peccati, picchiati e dissanguati, pur di tornare sempre l'uno fra le braccia dell'altro - è stato davvero terribile. Dovevo solo essere forte, era necessario che lo fossi, ed avevo deciso di farlo senza pensare in alcun modo alle lacrime amare che avrebbe versato il mio cuore giovane che, caldo e palpitante, si dilatava e contorceva, ogniqualvolta leggeva di loro. La brama lussuriosa del cuore, la magica sensazione di cadere, la divina imprudenza che induce a perdere completamente la volontà. Con il loro amore appassionato e necessario, la loro forza interiore, Tatiana e Shura, portano la guerra sul proprio corpo come nessun altro. Segni su un corpo deteriorati dal tempo, ma indelebili.
Il mio nome, la mia identità, la mia anima, tutto quello cui tempo sarei ricorsa per definirmi, non mi parevano più <<miei >>. Non mi riconoscevo più in questa nuova identità. Mi sentivo diversa. Innamorata. Felice. Sprazzi di vita che ho vissuto, della vita di due estranei che non ho mai concepito come tali e cui ho goduto, ma che ho assimilato come pezzi della mia vita che mi ha portato prima alla gioia e all'appagamento, poi al resto, alla depressione, alla mancanza, e il lasciarmi tutto alle spalle per avviarmi verso qualcosa di completamente nuovo e diverso che potesse allietare il mio spirito.
Il mio spirito stava già cominciando ad allietarsi e accipicchia se non è stato difficoltoso da tutte le altre volte in cui ho sentito così intensamente una storia.
Ero Tatiana, ero Alexander, in un harem privato dell'America settentrionale, sudata, appagata, eccitata, folle d'amore, incapace di guardarmi dentro, consapevole di non avere una strada spianata davanti. Ero protagonista di un amore appassionante e passionale, che tuttavia costringe a trascinarmi il peso delle incombenze passate. Ero una moglie, una mamma ferma all'incrocio delle anime ad aspettare il ritorno del mio amato. Lui, che è la nave con cui viaggio e affondo. Lui che niente gli impedisce di portarsi dietro se stesso, ovunque vada, cercando di essere quello che non è.
Ora si trattava di tornare alla mia scialba vita e spiegare alla mia coscienza, che si scontrava contro strani suoni, oscuri echi, come ero arrivata a separarmi da loro. Davanti a me avevo pochissime certezze: opere di qualunque genere, ancora da leggere e vivere, rivestiti completamente di drammaticità o romanticismo, allineati sugli scaffali, immobili a guardarmi, ognuno sulla propria mensola, in diverse file parallele. Eppure, in quel momento, le mie uniche preoccupazioni convergevano in un unico fronte: dar fuoco al mondo e consumarmi per lui. Per non riuscire a tenere a freno il mio bisogno impellente di mettere nero su bianco sulla più bella - ed indimenticabile - celebrazione d'amore romantica: Il giardino d'estate. L'irresistibile, irrefrenabile desiderio di cadere di due cuori giovani e caldi. Una vertigine dal sapore dolce amaro, che ha la dolcezza di un poema romantico. La consapevolezza che l'amore, seppur sentimento contro natura che danna due sconosciuti a una dipendenza insalubre quanto intensa, è un vortice travolgente cui è impossibile sfuggire.
L'anima del romanzo era tutta nei miei pensieri e, riflettendo su ciò che avrei voluto dire, ero tuttavia consapevole del fatto che è impossibile identificare con esattezza le "cause" di ciò che ci succede, quando ci innamoriamo. Certo, fra le ragioni immediate di questo quesito in questo harem dell'amore ci sono i miei sentimenti, il desiderio di voler coglierne completamente l'essenza e quello di metterlo alla prova; ma soprattutto c'è la convinzione che la nostra vita è anche un moto perpetuo di felicità. Una febbrile tortura in versi che, se annullata, potrebbe condurre alla sofferenza. Ci si rende conto di questa strana felicità e invece di resisterle o respingerla, ci si abbandona ad essa; e che in fondo, nel palcoscenico artificiale della vita, sono due sconosciuti ad essere dipendenti di qualcosa di totalmente inspiegabile. Ed io voglio credere sia così.
Ho voluto leggere la storia di Tatiana e Shura in maniera completamente diversa. Con un esistenza più tranquilla e meno "avventurosa" della loro, vissuta, per quanto mi è stato possibile, entro i limiti autoimposti dalla mia coscienza. Per tutto questo tempo sono stata un'osservatrice attenta, scrupolosa, discreta. E poi, cosa accadde? Presi un treno che mi condusse al Paradiso, nonostante talvolta si impantanava in stazioni tetre e fosche.
Eppure, dovevo andare avanti, continuare, cercare di....forse, ignorarli, anche se mi costò un certo sforzo.
Tatiana e Alexander mi hanno trascinata dalla routine, dalla frenesia di questi ultimi giorni d'agosto, dalla solitudine, dimostrandomi quanto d'importante ci sia nella vita. Dando sfogo ai miei più grandi e tormentati desideri, all'amore, fin quando non ho visto anch'io il deserto arido della loro anima fiorire di vita. Timorosi del senso del tempo e della vita, di non trovare più alcuna via d'uscita e non essere più liberi, materie finiti in uno spazio infinito, che con il loro amore danno grazia, calore e perfezione.
La passione, il desiderio, l'amore nei riguardi dell'amato e la sua completa venerazione, l'amicizia, il senso di solidarietà e conforto, la fedeltà, costruiranno un messaggio piuttosto significativo su cui ruota l'intero romanzo. Indimenticabile, straordinario, bellissimo, a tratti ingiusto e tumultuoso, Il giardino d'estate è un poema romantico che comprende la vita solo poeticamente, sessualmente, nella quale i sentimenti sono molto più forti di qualsiasi ragione. Così assetato di meravigliosa passione, follia che solo due protagonisti straordinari come Tatiana e Shura hanno potere su di me. Tutto così incredibilmente bello che non riesco a lasciarmi alle spalle.
Mi sono fatta avvolgere completamente dalla storia che, se dovessi inventarmi il sogno del mio amore nei riguardi di questa storia, penserei a un abbraccio indissolubile. Focoso, alla veduta di un orizzonte spaccato o al chiarore luminoso della luna.
Un romanzo che è un bacio che brucia ancora fra le labbra, un amplesso che puzza ancora fra due corpi sudati. Il mio cuore è ancora ebbro di felicità. Tatiana e Alexander hanno messo a tacere la nostalgia, mi hanno ridato l'azzurro dei grandi firmamenti e, quando la Simmons li creò, creò queste due entità amalgamate e indissolubili, io ero già ubriaca e su di giri. Forse è sbagliato tutto questo, ma quando creò loro - questi due giovani che, quando fanno sesso, cercano la vita - fece tutto il suo Sacro Universo.

Siamo ridotti in cenere, ma in qualche modo dobbiamo rialzarci e proseguire. Talvolta torno dalla guerra e sono morto, talvolta sento la tua voce e la ignoro, e talvolta accade l'impossibile, non so come, non so perché..

Valutazione d'inchiostro: 5

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