In un anno pieno di
racconti, dopo aver letto un numero spropositato di letture, possono accadere
tante cose. Ci si vede recarsi in posti che ogni tanto si ama visitare,
vaghiamo in casa come anime in pena, cerchiamo la storia giusta che faccia al
caso nostro e alla fine ci accorgiamo che non sempre il tempo che dedichiamo a
certi romanzi è così fruttuoso. Nell'aria che si respira non c'è alcuna
allusione all'idea di qualcosa che possa soddisfarci, e ci si domanda cosa ci
possa essere di speciale a trascorrere feste, cenoni, compleanni in compagnia
di un amico che non riesce a capirci.
Quest'anno, come molti
altri anni, sono stati numerosi i romanzi letti. Alcuni talmente belli,
romantici, malinconici e struggenti, che hanno lasciato uno spazio vuoto che
aveva la forma di una persona. Altri, invece, che per quanto ben scritti o di
forte impatto, hanno accumulato un numero sproporzionato di critiche e
lamentele. Liquidati con facilità per la natura poco infruttuosa della storia,
o per fastidiose incongruenze che inducevano quasi sempre a farci storcere il
naso.
Il post di
quest'oggi - una novità da quant'è che il blog è in vita -, propone dunque una
carrellata di romanzi composti incidendo graffi sulle pagine. Una sorta di
riepilogo libroso, mio e della mia cara amica Elisa, che elogi e critichi
alcune delle letture che ci hanno accompagnato in questo anno, oramai passato.
Strutturati in due categorie ( la carta e l'inchiostro), che trascinano in un
intero mondo di luce e ombre. Di bianco e nero. Di buono e cattivo. Fra canti
celestiali all'ennesimo autore che abbia avuto la sorprendente capacità di
farci battere il cuore, e parti invisibili che fioriscono e che tuttavia
restano invisibili.
Carta:
Celeste 1872: una storia che ho
ascoltato in tutta la sua meravigliosa essenza. In un irresistibile silenzio,
in un mondo in cui si è completamente indifesi dove gli uomini, spettatori di
una realtà a cui si adatteranno al più presto, sorvegliano silenziosamente
l'azzurro del cielo. Una cornice in cui lo sguardo rimane intrappolato, si
fissa come un'impronta nella mente.
I fratelli Karamazov: un'affascinante affresco.
Un giro di vite di personaggi potenti, impavidi, navigati, fini conoscitori,
capaci di affrontare qualunque imprevisto. Una lettura bellissima,
sorprendente, zeppo di rivelazioni toccanti, su cui predomina la forza e una
certa malinconia. Popolato
da anime inquiete che vagano lungo la riva dell'assurdo.
Il
delta di Venere: una miriade di situazioni forti, passionali, che trascinano in un turbinio di emozioni inspiegabili, attraverso una sorta di monologo interiore che mette a nudo l'anima dei protagonisti. Un harem fatto di lettere che tuttavia prende vita, ci divora da dentro anche solo per poco tempo, pochi secondi. Impressi nella nostra anima, e già conoscerlo a memoria.
Jane
Eyre: in pagine che sono state scritte con sangue, in un viaggio appassionante ma sofferente, un romanzo meraviglioso che ci parla di anime inquiete e insoddisfatte che entrano nella lotteria della vita quasi inconsapevolmente. Una storia d'amore profonda e indimenticabile, la cui bellezza confonde il cuore. Infervora l'animo per la sua contemplazione.
Lettere a Milena: un romanzo che traccia il labile confine fra sono e realtà, in cui si instaura nell'immediato una certa intesa. Una complessa e acuta metafora sulle speranze e sulle delusioni in cui la felicità, la comprensione rimangono sospese nell'aria come bolle di sapone.
Norwegian Wood: una storia romantica, bellissima che,
accumulata in qualche zona segreta del nostro cuore, in una specie di limbo
della memoria, è un urgenza imprescindibile della sete di coinvolgere ogni
centimetro del nostro corpo. Un fiume che va nel mare, un satellite lungo la
sua orbita che ci catapulta in un unico e indimenticabile viaggio.
Inchiostro:
Città di carta: costantemente punteggiato da riferimenti letterari che ne accentuano
il tono elegiaco e poesie che richiamano il passato o qualche famoso poeta, il
romanzo scivola nei ricordi luminosi della nostra vita che si scontrano contro
oscuri echi, ma che non indugia più di tanto prima di evaporare al sole.
Il ghostwriter: richiamo
costante alla letteratura, alla libertà d'espressione, un romanzo lento e
inspiegabile. Un romanzo che non riesce a segnare il labile confine fra realtà
e finzione, nonché rappresentazione delle gesta di un uomo che non diviene più
oggetto d'attrazione per una serie infinita di lettori, né terreno ideale del
rapporto fra l'esistenza e la sua rappresentazione fra lettore e autore.
Il piacere degli uomini: una storia oscura e suggestiva che avrebbe potuto essere
raccontata diversamente, personaggi il cui animo ancora sonnecchia, un uomo
malvagio e crudele che confonde il piacere con la morte, spingendo il suo spirito
a desiderare che tutto sia malvagio.
Perché ci siamo lasciati: una lettera d'amore che d'amore possiede ben poco. Un
romanzo che esordisce con un "Caro Ed" e tronca, dopo 360 pagine, con
la firma sbavata della protagonista. L'inventario illustrato di un'avventura
sentimentale tra adolescenti un po' stoico, che non colpisce e lascia
indifferenti. Due fiammiferi che avrebbero dovuto fare scintille, incendiato il
mondo con il loro irresistibile calore.
Regina rossa: un frutto acerbo che tuttavia rimane attaccato all'albero finché
maturerà e cadrà giù. Un romanzo inconcludente che avrebbe dovuto
appassionarmi, regalarmi magnifiche ore in sua compagnia, i cui protagonisti
restano prigionieri, inermi, come un oggetto di seduzione a cui non si vuol
resistere.
Sei tu il mio per sempre: banale e molto, molto realistico è un
ammasso di ormoni in fiamme. Un ode lussuriosa,
possessiva, ossessiva e ridondante al sesso la cui storia non riesce a
districarsi perfettamente. Una storia che avrebbe potuto marchiare nell'animo,
una tela rozza e reprensibile che puzza di sesso, nocche ancora sanguinanti e
che strappa qualche sorriso.
You & me: una
storia simile alle commedie romantiche italiane che canale 5 trasmette, nelle
afose serate di fine giugno. Una donna non ancora sbocciata; una storia d'amore
che registra la vita, i pensieri, i fatti di protagonisti dilaniati dal passato
o da azioni sconsiderate e avventate.
Una lettura
insulsa e un po' banale che, probabilmente, avrei apprezzato maggiormente
qualche anno fa.
L'anno pieno di parole di Elisa:
E’
venuto anche il mio momento di decidere quali romanzi inserire in questa
classifica. Davanti a una bella pila di romanzi è stata un’impresa più che
ardua. Eppure sapevo già quale compagno di carta mi aveva rubato il cuore e
quale invece non aveva lasciato alcuna traccia del suo passaggio. Per fortuna
di alcuni e per sfortuna di altri, non tutti i nomi compaiono in questa lista,
ma con un’accurata scelta ecco qua la sentenza finale.
Carta
Carta
La ragazza che hai lasciato: due romantiche e travagliate storie che ti lasciano con il fiato in sospeso. Le disperate storie di due donne che non si lasciano spezzare dalla vita. Un libro tutto da vivere.
Memorie di una geisha: cipria bianca, vesti lussuose. Un mondo che va oltre ciò che immaginiamo, lasciandoci ammaliati ed estasiati.
Il grande Gatsby: con un tuffo nel passato divento osservatrice di un amore paziente senza pretese di coraggio e tenacia. Poche semplici pagine che mi lasciano dentro l'estrema gioia di un capolavoro.
Le pagine della nostra vita: una grande storia d'amore senza tempo. Tanti battiti del cuore quante lacrime versate. Il desiderio che ognuno di noi possa vivere un amore così. Ed è così questo romanzo: un turbinio di emozioni.
Forse un giorno: in tanti provano a raccontare storie d'amore, ma in pochi riescono così bene. Un amore grande che va oltre le parole, una storia che costringe a tenere gli occhi incollati alle pagine e ti fa vivere con estrema forza l'amore e la sensualità della storia.
Niente è come te: l'intensità di una tragedia famigliare. Un padre e una figlia lontani che finalmente possono riabbracciarsi. Può l'amore di un padre riconquistare gli sguardi di una figlia che non ricorda quasi il suo volto?
Uno splendido disastro: un amore che attira come una calamita. Una passione alla quale è difficile trattenersi. Si legge tutto d'un fiato e ti scombussola fino a lasciarti spaesato.
Inchiostro:
Memorie di una geisha: cipria bianca, vesti lussuose. Un mondo che va oltre ciò che immaginiamo, lasciandoci ammaliati ed estasiati.
Il grande Gatsby: con un tuffo nel passato divento osservatrice di un amore paziente senza pretese di coraggio e tenacia. Poche semplici pagine che mi lasciano dentro l'estrema gioia di un capolavoro.
Le pagine della nostra vita: una grande storia d'amore senza tempo. Tanti battiti del cuore quante lacrime versate. Il desiderio che ognuno di noi possa vivere un amore così. Ed è così questo romanzo: un turbinio di emozioni.
Forse un giorno: in tanti provano a raccontare storie d'amore, ma in pochi riescono così bene. Un amore grande che va oltre le parole, una storia che costringe a tenere gli occhi incollati alle pagine e ti fa vivere con estrema forza l'amore e la sensualità della storia.
Niente è come te: l'intensità di una tragedia famigliare. Un padre e una figlia lontani che finalmente possono riabbracciarsi. Può l'amore di un padre riconquistare gli sguardi di una figlia che non ricorda quasi il suo volto?
Uno splendido disastro: un amore che attira come una calamita. Una passione alla quale è difficile trattenersi. Si legge tutto d'un fiato e ti scombussola fino a lasciarti spaesato.
Inchiostro:
Lo strano caso dell'apprendista libraia: trovare romanzi che parlano di libri è come un cercatore d'oro che trova una miniera d'oro. Restarne soddisfatti però è un'altra cosa. In questo romanzo, che parla di libri, di libri ce ne sono ben pochi. E il finale è alquanto deludente.
A proposito di lei: una storia delicata, ma troppo distante da ciò che avrei voluto leggere. Ti lascia insoddisfatta e ti dimostra che i libri non si giudicano dalla copertina.
Tutta colpa della neve (e anche un po' di New York!): una storia che mi ha lasciato poco e perché poca è la sua sostanza. Un'incontro che non avrei voluto avere.
I nostri giovedì al parco: avrei voluto amare ogni singola pagina di questo romanzo, eppure mi sono sembrati poco sinceri. Una storia che avrebbe potuto puntare in alto, e che mi ha lasciato completamente indifferente.
Le mille luci del mattino: un romanzo che procede da solo, con il suo passo, senza accompagnare il lettore che così si perde tra pagine inutili e a volte addirittura assurde.
Perché ci siamo lasciati: un romanzo che prefiggeva di parlarci di una storia d'amore. Eppure non ha soddisfatto le mie aspettative.
Molte letture interessanti! Jane Eyre e Memorie di una Geisha voglio recuperarli anche io quest'anno perché li ho in libreria, ma non era ancora arrivato il loro momento.
RispondiEliminaFammi sapere, allora, quando arriverà il loro momento ;) Memorie di una geisha é davvero bello, ma Jane Eyre ancora di più :) é una storia bellissima, e spero tanto che anche a te possa piacere :)
Elimina:))) grazie gresi...spero ti piacerà anche Minoica allora :D eheheh
RispondiElimina:)) Non tarderò ancora molto! Presto leggerò anche Minoica :)
Elimina