Titolo:
Nobody
Autore:
Charlotte Link
Prezzo:
9,80 €
Casa
editrice: Tea
N° di
pagine: 522
Trama: A
Scarborough, una località di mare dello Yorkshire, viene trovato il corpo di
una studentessa brutalmente assassinata. Per mesi la polizia brancola nel buio
alla ricerca non solo di un autore, ma anche di un movente. Fino a quando un
nuovo omicidio scuote gli abitanti della cittadina. Questa volta la vittima è
una donna anziana. Le modalità dell'assassinio, tuttavia, sono le stesse e la
poliziotta incaricata delle indagini si convince che il nesso fra gli omicidi
sia da ricercare nel passato delle due famiglie. E, con l'aiuto di un diario
trovato per caso, si imbatte in una vicenda accaduta più di mezzo secolo prima,
quando in paese era arrivato, insieme agli sfollati da Londra durante i
bombardamenti, un bambino di cinque anni apparentemente orfano, ritardato e che
si era subito attaccato a una ragazzina di poco maggiore. Brian era il suo
nome: questo era tutto ciò che si sapeva di lui. Da tutti era stato
"battezzato" Nobody e da tutti era stato maltrattato per anni,
atrocemente. Che fine abbia fatto nessuno lo sa e a Scarborough tutti hanno
cercato di dimenticare questa brutta storia. Ma ognuno in cuor suo sapeva che
un giorno o l'altro sarebbe saltata fuori.
La
recensione:
...Le
vere storie di successo hanno però uno svolgimento diverso. Sono quelle di chi
comunica dal niente e però poi riesce ugualmente a realizzare qualcosa.
La
storia era bella e affascinante, e piccoli dettagli si stanziavano nel nulla
come piccoli puntini di luce che trasmettevano interesse e anche smarrimento.
Dubbi o perplessità, la scissione fra bene e male, sul reciproco sfiorarsi di
vero e falso, giungendo a conclusioni del tutto inesatte e vane, passavano
velocemente come grandi nubi gonfie. La tensione che si respirava era
palpabile. Alcune figure si erano radunate, stretti l'una all'altra, ai bordi
dell'anima di questa storia. Niente mi dava la certezza che avrei compreso
simili misteri, eppure il suo andamento sinuoso mi aveva dato la sensazione che
la storia fosse immersa in una singolare nullità. In un tetro grigiore che
avrebbe macchiato persino l'anima dei più puri, un po' vuota e improduttiva.
Ma
forse questa era solo un'impressione, mi dicevo. Forse quello che mi pare di
vedere in Nobody era ancora il nulla.
Tutto era cominciato in
maniera del tutto inaspettata. Ogni cosa appariva fredda, distaccata. Una massa
indistinta di anime flagellate da ansie e paure o tormenti che vivono e
pulsano, scalciando ogni giorno, aprendo finestre sul lattiginoso panorama
dell'umanità. E la Link ha avuto la capacità di cogliere questi aspetti
garantendosi, da qualche anno a questa parte, un posto migliore fra gli
scaffali della mia libreria.
Come
diradare quella coltre di mistero che aleggiava attorno alla storia di Nobody?
Qual'erano le giuste domande che avrei dovuto pormi per confrontare ciò che
separava finzione e realtà, scavando in profondità sull'individualità etnica e
morale? Chi è mai stato così stupido da inoltrarsi nella burrascosa località
dello Yorkshire, teatro di violenze e sangue?
Mentre
guardo lo schermo del mio pc, completamente bianco e col cursore di Word che
continua fastidiosamente a lampeggiare, ripenso a tutto questo, avvertendo il
fascino per questo romanzo trasformarsi in qualcosa di inaspettato, che ha
generato una certa delusione. In questi momenti mi sento addosso una certa
frustrazione; non riesco ad avere le idee chiare, e dunque pazientare purché
comprendessi quali emozioni prevalessero in me sembrava l'unica soluzione. La
solitudine, il passato aperto come una vecchia cicatrice, una serie di
avvenimenti che continuavano a galleggiare in una piscina piena di misteri e
punti interrogativi. Una storia che si tinge di giallo - per il numero
spropositato di eventi che si susseguono fra le sue pagine -, è quella che ci
viene raccontata in Nobody. Romanzo semplice ma appassionante
che si è conteso il mio poco tempo libero con giornate piene di lavoro,
recensioni inaspettate scritte di getto, sfide letterari imminenti. Quella casa
abbandonata nel bosco, l'aura spettrale e tetra, sebbene mi indusse a seguire
con vigore l'incredibili vicissitudini di protagonisti misteriosi e solitari,
non riuscì a raggiungere il mio cuore. Seducendo e dilaniando, tuttavia, il mio
animo facendomi immergere completamente in una realtà parallela cui avrei fatto
perdere volontariamente le mie tracce.
Una
storia che ha un ché di affascinante e misterioso, come un cielo terso e
soleggiato che, improvvisamente, diviene grigio e nebbioso. Ci parla di
personaggi soli, insoddisfatti, prigionieri di un ruolo che non gli appartiene
e che non riescono a restare ai margini, poiché desiderosi di mostrarsi al
mondo. Vivace, malizioso fa sorgere le riflessioni più profonde dell'animo
umano: nel credere che l'uomo ha in realtà sempre una seconda possibilità, che
molti tendono a farsi sfuggire. Ed, rievocando il passato e tutta la sua
meravigliosa essenza, è un thriller avvincente sullo sfondo di una guerra
conclusasi molti anni fa che affascina con una rievocazione estremamente
convincente di ricordi e missive, amori perduti e poi ritrovati, rivelazioni o
confessioni sussurrate ad un amico incontrato casualmente per strada. Facendomi
avvolgere completamente dalla storia, toccando impunemente i loro cuori impuri
e poco luminosi, confondendo la musica celestiale che sprigionavano le loro
voci con quella del mio cuore.
Sono
sprofondata in una realtà parallela molto simile alla nostra che ha avuto la
forma e la dimensione di un tunnel. Dove ha regnato una fitta oscurità, il
freddo intirizziva le mie membra. Nell'aria il tanfo putrescente di un pazzo
omicida che mieta vittime, a cui è stato impossibile carpirne i suoi segreti.
In mezzo a agenti forti ma insoddisfatte, donne bigotte e un po' svampite, una
famiglia ricca e agiata e la misteriosa scomparsa della sprezzante Fiona.
Diretta, sincera, enigmatica, sola, compagna di avventure delle mie spericolate
immersioni nella località dello Yorkshire. Spettatrice di un inspiegabile
omicidio. Amante, moglie e autrice di alcune lettere scritte negli anni '40.
Charlotte
Link firma l'ennesimo ridondante affresco poliziesco che esordisce con
scalpore, ma che affonda lentamente le sue radici nel cuore di chi legge. Non
divampa, ma cattura nell'immediato. E, lucidissimo, ambizioso, perfettamente costruito,
è un romanzo affascinante. Poco superbo e vanitoso, fissato su un volto ancora
giovane. Vissuto con passione, orgoglio, pianti e sorrisi.
Non
era possibile mutare a posteriori la propria vita analizzandola, tentando di
conferirle una forma per relativizzare l'accaduto. Lo sbaglio rimaneva sbaglio,
il peccato peccato. Avrebbe dovuto continuare a conviverci, per poi morirci
insieme.
Valutazione
d'inchiostro: 4 -
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