Titolo:
Il bacio più breve della storia
Autore:
Mathias Malzieu
Casa
editrice: Feltrinelli
Prezzo:
N°
di pagine: 128
Trama: Parigi, una sera al Théâtre du Renard, l'orchestra suona
It's Now or Never. Una ragazza misteriosa e sfuggevole si aggira, lui la nota,
cerca in ogni modo di avvicinarla e, quando ormai tutto sembra impossibile, si
trovano faccia a faccia e si baciano. Un bacio minuscolo, il più breve mai
registrato, e lei scompare. Invisibile, si allontana. Un mistero anche per un
inventore come lui che, seppur di indole tendenzialmente depressa, è
determinato a rivedere l'eterea e vulnerabile creatura che lo ha ammaliato.
Inizia così una ricerca serrata in cui sarà affiancato da due bizzarri
personaggi: un detective in pensione, che ha tutto l'aspetto di un orso polare,
e il suo stravagante pappagallo. Le invenzioni si susseguono e qualcosa di
molto goloso e originale aiuterà il protagonista nel suo scopo. Ormai è chiaro,
fra i due è scoccata una scintilla, si è prodotto un cortocircuito. Ma in amore
gli artifici non bastano, servono coraggio e temerarietà, doti che entrambi
dovranno conquistare se vorranno trovarsi e abbandonarsi l'uno all'altra.
Riusciranno i due a superare ostacoli e paure e a vivere il loro amore?
La
mia recensione:
Ci
contorciamo di dolore, ma alla fine ci abituiamo. E' necessario. Rimettersi in
dubbio. Troppo. Non abbastanza. Trovare nuovi equilibri. Cercare di aprirsi.
Non riuscirci. Riderne, prendersi un po' in giro. Credere. Crollare di nuovo...
Il tema del bacio, decantato da scrittori e poeti
verso la fine dell'ottocento dai colori più chiari a quelli più scuri,
costituisce sin da sempre un punto d'interesse, un elemento di attrazione
visiva e tattile teso a sottolineare
l'ideale romantico del secolo di cui, naturalmente, molti romanzi ne
costituiscono l'emblema. Si presenta come una sorta di droga che non basta e a
cui non riesci a fare a meno. Una dipendenza che non appena si assaggerà anche
un briciolo non si potrà farne a meno; da qualunque prospettiva l'idea di poter
convivere con la persona più importante della tua vita è a dir poco
meravigliosa. Da lontano, confesso come nei miei sogni l'amore mi abbia sempre
mostrato un aspetto alquanto florido: raggiungere vette d'incredibile
latitudine, e solo quando si giunge in cima riuscire a contemplarne il
paesaggio.
Nel corso della mia vita, durante le mie spericolate
avventure letterarie, ci sono stati alcuni romanzi le cui storie d'amore hanno
avuto il potere di lubrificare il mio animo. Liberare quella parte animalesca,
senza perdere l'umanità, condannandomi, inevitabilmente ad entrare in un cielo
di persecuzione. E connettendomi a un livello così intimo da esserne
completamente travolta ho atteso il momento più adatto in cui, percependole con
intensità, sono stata travolta dalla risacca disomogenea dei ricordi.
Dall'intreccio delle parole, sparse in mezzo a figure evanescenti che
solleticano sulla pelle, danzano fra le vecchie mura di una stanza un po'
troppo capiente, scaturiscono melodie che spesso scivolano nei ricordi luminosi
della nostra vita.
L'anima di alcuni romanzi contiene questi richiami
"amorosi" di cui parlo, e quella dello scrittore inglese Mathias
Malzieu si rifà alla struttura stilistica di questa costruzione in veste
poetica, sebbene nessun lettore possa constatare con certezza in che modo. Di
quando in quando, in un momento un po' difficile della mia vita, quando l'umore
ne risentiva dei continui sbalzi di temperamento, un uomo solo, passeggiando in
un millesimo di secondo nel sentiero insidioso della mia esistenza, mi svelò
qualcosa d'incredibilmente vicino allo zero. Mi parlò di baci, di lievi
carezze, e di strani modi di scusarsi del perché sorridiamo, e del magico
rituale che è incuneato in un accenno di cortocircuito. Labbra che si cercano,
e quando s'incontrano cercano la vita. Respiri affannosi che si congiungono, si
completano; l'urgenza imprescindibile della sete di coinvolgere ogni centimetro
del nostro corpo, come la pioggia che scorre impetuosa o un satellite lungo la
sua orbita. Quel segno d'affetto, d'amore, di rispetto che lega due sconosciuti
e imprime nei loro cuori il suo marchio come un tatuaggio. E che, se poi ci si
innamora, tornare indietro diviene alquanto impossibile.
Lo stato d'abbandono, un legame lontano e insano come
stelle e galassie di un altra galassia, la memoria perduta di un amore dolce,
raffinato in termini di rimandi poetici, quest'aria incantevole che si respira
fra le sue pagine, sono stati alcuni degli elementi che mi hanno indotto a
fiondarmi fra le sue pagine. Nonostante la storia sia orfana di passione e alla
fine, senza che nessuno mi avesse dato preavviso e senza alcun modello cui
aggrapparmi, Il bacio più breve della
storia aveva finito per scorrere sulla punta delle mie dita come sabbia
fine, svanendo così com'era apparso. Fra le sue pagine, nella sua copertina -
uno sfondo azzurrognolo e pittoresco - ero rimasta a lungo a contemplare la
vita di due estranei che, in poco tempo, si apparterranno. La vita, il cuore,
persino una semplice carezza.
C'è stato qualcosa di ipnotico in tutto questo.
Nell'immagine di una storia che altro non è che una dolce carezza che scivola
dalla punta di una mano invisibile nel cuore del giorno. In un cabaret dalle
alcove di mistero, immerso in un'atmosfera da macchina del tempo. Nel titolo, estremamente
evocativo e malinconico; una trama che unisce lirismo e magia. Una storia che
sfida qualunque legge temporale dalle tonalità colorate, variopinte, semplice,
particolare nella sua originalità, scintillante ma poco toccante come un
inaspettato moto d'affetto. Un affresco della narrativa dello narrativa per
lettori di tutte le età realizzato come una scenografia: un film proiettato
sulle pagine, uno scarto temporale che per una manciata di giorni mi ha dato la
sensazione di aver ritrovato rifugio.
Capita
di scendere talmente sottoterra che perfino l'idea della felicità spaventa. Gli
occhi del cuore si abituano all'oscurità e anche la luce più tenue si fa
accecante.
Dolce come un cioccolatino in cui disinnescare il
sentimento dell'amore è un esercizio malinconico, Il bacio più breve della storia è una storia che ho letto per
curiosità anziché per passione. Un romanzo in cui non mi è stato possibile
riconoscere una certa consapevolezza degli eventi, a tratti infantile, a tratti
squilibrato, con uno stile giovane e fresco, che procede spedito e, checché
dica il nostro cuore, promette pochi voli pindarici. Quello che nasce tra
Gaspare e Louisa, infatti, è qualcosa di molto simile all'amore, così naturale
da spingerli ad insistere, illusorio e molto molto semplice. Scortati
dall'ombra evanescente di qualche amico di passaggio, in un luogo che avrebbe
potuto essere nostro.
Primo romanzo che leggo di quest'autore, Il bacio più breve della storia è stata
quel genere di lettura che per molto tempo era rimasta nascosta e che una volta
letta svanirà come neve al sole. Pur quanto dolce, toccante e semplice,
leggendo non ho avuto la sensazione che un pezzo del mio essere, vuoto e
triste, fosse stato riempito dalla luce brillante di questa storia. Lucente
come splendide stelle, infinito come l'avverso universo. Le emozioni
disgraziatamente sono sempre state fioche, le passioni ancora sopite nel tempo,
e una poca dose d'interesse che non mi ha tenuto compagnia nella lettura.
Impregnato di una sottilissima vena di drammaticità, è
un opera che avrebbe potuto conquistare. Lasciare un marchio impresso
nell'anima. Perdersi nei posti più sperduti del mondo. Brillare, anche solo per
qualche ora, rendendomi luna solitaria nell'orbita parallela con la sua forza
di volontà.
La
tua bocca è sonnambula. Si muove in silenzio mentre dormi. Le labbra sembrano
voler dire qualcosa d'invisibile, in ogni caso io le bacio.
La recensione di
Elisa:
Alla fine di un melodico concerto d’orchestra al Théâtre du Renard di Parigi, il blu
della notte aveva conquistato il cielo, le stelle avevano iniziato a brillare e
un fresco venticello si era alzato, intrufolandosi fra i rami degli alberi,
movendone le foglie e i fiori. La Tour Eiffel luccicava illuminando i volti
sereni dei parigini che passeggiavano:chi per mano, chi a braccetto e chi da
solo, con la testa altrove. Tra le soavi
note in discendenza e il
vociare dei soddisfatti spettatori, una delicata e misteriosa figura femminile
si muove, evanescente, tra i muri dall’intonaco allegro del Théâtre, scomparendo nel nulla, con il
suo elegante abito colorato e i suoi graziosi lineamenti. Un uomo, ancora
sconvolto da cotanto, si affanna per rivedere quella donna, si strugge per aver
perso quelle delicate labbra rosse. Ancora affamato di quel bacio fuggiasco, di
quell'emozione piena di un'intima rivoluzione, si accalca tra l'altra gente
nella speranza di rivedere quelle morbide e dolci fattezze che hanno mosso in
lui qualcosa di profondo. All'alba di un nuovo giorno, lo stesso uomo racconta
l'avventura della sera prima a una farmacista del paese. Lei gli consiglia di
rivolgersi a un investigatore, ormai in pensione, di nome Gaspard Neige, specializzato
in situazioni e in ricerche di tutti i tipi, perfino le più disparate. Il
signor Neige è infatti l'uomo più adatto per aiutare il protagonista, dal cuore rubato da un
semplice bacio la cui fisionomia
è andata via a via svanendo, confondendosi con lo sfondo. Con l’aiuto
di un pappagallo speciale e un ex detective pieno di idee, un folle inventore
riesce a riprodurre il bacio più breve della storia in un cioccolatino da
gustare nella speranza che la fanciulla venga ritrovata tra le imposte
parigine, i muri grigi e i fiori ai lati dei marciapiedi; per poter finalmente
vivere quell’ardore che padroneggia il suo cuore.
“-Non si impara mai
niente.- Era stata la conclusione divertita di un discorso d’amore fatto con Gaspard
Neige.”
Nasce così un’incredibile ricerca della donna amata, che con
un bacio ha messo un possente lucchetto al cuore del protagonista, un lucchetto
non come simbolo di reclusione ma come un simbolo di appartenenza, di libertà
dettata da due cuori che battono sulle stesse note, di respiri che affannosi si
cercano, per unirsi e completarsi grazie all’unione di due labbra che si
desiderano. Una ricerca descritta in modo dolce e semplice che illumina i
piccoli gesti come i pilastri dell’amore. Perché un sentimento tanto grande quanto
l’amore si fonda su pilastri tanto complessi quanto elementari, come una
carezza, un bacio prima di uscire al mattino, un sorriso che spunta sul viso
guardandosi negli occhi. E’ questo che fa in modo che la persona al nostro
fianco abbia sempre un motivo in più per farsi forza e andare avanti,
anche quando tutto il resto diventa complesso.
“Avevo sprecato
arrabbiature, ero stato idiota, generoso, dolce, angosciato. Avevo amato.
Perdutamente. Ero vivo.”
Un romanzo che in poche pagine prova a spiegarci
l’essenzialità dei piccoli gesti e che la felicità è racchiusa in moltissime
cose invisibili - per chi sa guardare solo con
gli occhi. Mathias Malzeu prova con queste pagine animate da una storia surreale
a raccontarci una delicata morale spesso dimenticata. Nel tentativo di
infondere questi pensieri, la storia resta in bilico su una fragile fune, con i
contorni sfumati e le caratteristiche talmente lievi da nascondersi l’una con
l’altra, apparendo come una storia poco entusiasmante, smarrita nel tentativo
di essere qualcosa di più. E come quando mi ridesto dal torpore ricordo in modo
diafano la vicenda dell’inventore parigino dei cioccolatini rappresentanti in Il bacio più breve della storia, quasi
domandandomi se non fosse stato altro che il frutto dell’unione di un fervido
sogno e di una canzone dei Dionysos ascoltata
in sottofondo.
“Mi accontento di
assaporare qualche prelibatezza di tanto in tanto, ma rispetto le dosi
omeopatiche di amore che mi sono imposta.”
Valutazione
d'inchiostro: 3
Ma che bella recensione, Gresi! <3
RispondiEliminaAmmetto che vado sempre di fretta, tanto che non mi sono mai resa conto di quanto tu fossi abile con le parole. Mea culpa, quasi, ma rimedio inserendoti tra i miei blog preferiti per non perdermi più i tuoi post.
Per quanto riguarda il libro: Malzieu è quel genere di scrittore che o si ama, o si odia. Io sono nella prima categoria, e ancora non so perché. Tuttavia il libro che hai recensito è di una delicatezza unica :)
A presto, un bacio!
Grazie mille, Siham!!
EliminaMalzieu é uno scrittore il cui approccio non é stato dei migliori. Questo, ammetto, mi ha un pochino deluso. Ma spero che La meccanica del cuore sia più bello ;)
Ma che recensione meravigliosa *w*
RispondiEliminaMa grazie, Adele!!! :)
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